Wednesday, 31 October 2012

Ad essere sbagliato...

Ad essere sbagliato e' il sistema, che si basa sllo sfruttamento. La ricerca esasperata del profitto, che finisce per consumare il profitto stesso, perche' quando sfrutti in maniera irrispettosa una risorsa finirai per distruggerla. Se non credete che la morale c'entri qualcosa, se non pensate che sia una questione di amore e rispetto, non potete comunque rifiutare la logica. E la logica dice un sistema che guarda solo al profitto, incurante delle conseguenze, distrugge se stesso. E noi viviamo dentro questo sistema.


Tuesday, 30 October 2012

Oh giorni, oh mesi che....


Monday, 29 October 2012

You'll need a strong stomach to make it through...

Non sono un vegano. Non sono un animalista. Ho lavorato in un allevamento di maiali in Italia anni fa, non era un bel posto. Ma non era minimamente simile a cio' che si vede in questo video. Se non siete di stomaco forte, sforzatevi ugualmente di guardare. Siate consapevoli di cosa vi accade intorno.

I'm not a vegan. I'm not an animal activist. I worked for a pig nursery years ago. It wasn't a nice place. But it was a far different place then what you can see in this video. If you don't have a strong stomach, make an effort to watch it anyway. Make yourselves aware about what happens around you.



Saturday, 27 October 2012

Anonymous


Grazie Anonymous!

Ringraziamo ancora una volta Anonymous per il prezioso lavoro fatto e anche noi abbiamo ricevuto i leaks, e come direbbero dalle parti di provenienza degli stessi: abbiamo trovato materiale interessante.
Sono molti i materiali legati alle attività di repressione e indagine sul movimento No-Tav, con un analisi sulle persone, i luoghi e le azioni nonchè molto materiale legato al cantiere e le attività d’indagine in corso.
Una parte dei leaks riguarda la caduta di Luca dal traliccio e le varie versioni date dalla Questura Torinese.
I documenti sono al vaglio degli…interessati!
Il comunicato di Anonymous
La nostra attenzione si rivolge a Voi, servi dello Stato. Continuate a rendervi complici delle violenze più atroci burattinati dal potere. In realtà, i fili che vi manovrano sono gli stessi fili che vi stritolano. Vi erigete come i tutori dell’ordine pubblico ma fomentate un clima di terrore e paura ovunque si avverta il minimo sentore di richiamo alla Libertà. Vi scagliate con ferocia contro il Popolo che chiede il rispetto dei propri diritti e la salvaguardia della propria dignità. Insanguinate ogni tentativo di insubordinazione a questo sistema che logora chiunque si trovi nelle fauci del potere, mentre ingrassa lo status di Banche, politicanti e compagine di sciacalli. Il vostro percorso di aguzzini non si arresta ma pare, al contrario, evolversi; da Genova alla Valsusa, da Roma ad ogni luogo teatro di proteste per poi arrivare alle carceri, ai Cie e agli Opg, il filo conduttore è uno solo: quello delle torture. Agite nella barbara logica del «sorvegliare e punire», stravolta sovente in «punire e sorvegliare»; e quando i media vi immortalano, vi si sorprende spesso ad esibire con orgoglio i corpi che massacrate, quasi fosse un ammonimento in vista di ogni dissenso futuro. Durante la recente protesta degli studenti avete confermato per l’ennesima volta il vostro ruolo di specialisti della mattanza travestita da Democrazia. Quando avete manganellato, strattonato, spaventato e trascinato quei ragazzi, quando li avete calpestati con i vostri anfibi, o li avete impietriti di paura soffocandoli nella morsa del vostro armamentario, avete vilipeso ogni valore democratico. Tutte le volte in cui vi scagliate «in difesa dell’Umanità» contro chi vuole rompere il muro della sottomissione, vi disumanizzate. I vergognosi crimini che avete perpetrato continuano a rimanere impuniti e, paradossalmente, i vostri capi che al G8 ordinavano di svilire i Diritti Umani sono gli stessi che ora si trovano ai vertici e vanno a braccetto con i ceppi del potere. Nel materiale sottrattovi è possibile rintracciare molti dei vostri comportamenti deprecabili: a titolo di esempio, in un documento inerente i fatti di Chiomonte stigmatizzate i NoTav per l’ennesima volta, tacciandoli come una schiera di facinorosi costituenti pericolo per l’ordine pubblico; spiate i cittadini sui social network per estorcere informazioni utili a legittimare la repressione del dissenso (è il caso, ad esempio, dell’attivista che avete schedato: «Ideologicamente finora sconosciuto, attraverso il suo profilo postato sul social network facebook è emerso il suo particolare interesse per i movimenti ed associazioni animaliste/antivivisezioniste[…]»). Si potrebbero citare anche le numerose foto scattate dalla Digos ai frequentatori dei centri sociali o il documento attestante che la rottura di uno sfollagente si è verificata «durante un intervento della Squadra mobile seguito dall’arresto del soggetto». I file che abbiamo rilasciato sono eloquenti e tutti possono trarre le proprie considerazioni personali. Rivendichiamo a gran voce: l’introduzione del reato di tortura che prevenga il ripetersi di carneficine già note e attribuisca una pena a chi, nascosto dietro una divisa, si accanisce sulla dignità umana; la telesorveglianza continua di ogni luogo in cui le Forze dell’ordine svolgono il proprio ruolo, al fine di prevenire abusi e documentarli nel caso si verifichino. Le immagini dovranno essere disponibili pubblicamente e in tempo reale per facilitare la denuncia di torture e maltrattamenti; l’apposizione di un codice ben visibile sulle divise, al fine di identificare facilmente un agente in tenuta antisommossa; che le forze dell’ordine, almeno durante il servizio di sorveglianza dei cortei, siano disarmate. Con la nostra azione vogliamo inoltre mandare un forte messaggio di solidarietà alle famiglie delle vittime. Siamo vicini a chi continua a lottare senza mai arrendersi. Tutti i caduti per mano dei vessatori in divisa sono nostri fratelli e riteniamo necessario commemorare coloro che son stati assassinati due volte: per mano di una divisa, e per mano di uno Stato che insabbia la verità. Il nostro pensiero va anche a tutti gli Anonymous e gli hacktivisti perseguitati e oppressi in nome di una falsa Democrazia. Dietro le sbarre di ogni cella, in ogni aula di tribunale, o fra le mura domestiche in attesa di giudizio c’è la solidarietà di ognuno di noi. I vostri vili tentativi di reprimere il dissenso con violenza e intimidazioni non andranno mai a buon fine. La lotta per gli ideali non può essere arrestata. Questa è per voi lavoratori che nonostante le fatiche avete ancora la forza di scendere in piazza. Questa è per voi studenti che andate a manifestare per un futuro migliore e venite brutalmente caricati. Questa è per voi emarginati, reclusi, disadattati che ogni giorno subite le barbarie di questi infami. Questa è per voi perseguitati, manganellati, torturati, insultati. Questa è per voi ammazzati quotidianamente dallo Stato, nelle carceri e fuori. Questa è per voi bro’,i nostri fratelli e le nostre sorelle Anon perseguiti e arrestati. Questa è per voi NoTAV che con coraggio, da anni, portate avanti la vostra battaglia, bloccati con infamia e codardia da questi pseudo-uomini in divisa. Questa è per voi madri che nonostante il dolore, i depistaggi degli aguzzini e le angherie di chi vi schernisce, continuate a cercare verità e giustizia per i figli che vi son stati barbaramente strappati da chi invece avrebbe dovuto proteggerli. Questa è per voi fratelli stranieri che fuggite dalla disperazione in cerca di salvezza, e ad accogliervi trovate chi vi umilia, vi tortura, vi respinge mascherando il razzismo con il pretesto dell’ordine pubblico.
Ergo..Nos custodimus custodes. …Problem Officer?

You should have expected us.
We are Anonymous
We are Legion
We do not Forgive
We do not Forget
We do what we must,because we can.
Expect Us!

Altro articolo meritevole di attenzione:

Thursday, 25 October 2012

Another wolf...






Der Wahnsinn
ist nur eine schmale Brücke
die Ufer sind Vernunft und Trieb
ich steig dir nach
das Sonnenlicht den Geist verwirrt
ein blindes Kind das vorwärts kriecht
weil es seine Mutter riecht

Ich finde dich

Die Spur ist frisch und auf die Brücke
tropft dein Schweiß dein warmes Blut
ich seh dich nicht
ich riech dich nur Ich spüre Dich
ein Raubtier das vor Hunger schreit
wittere ich dich meilenweit

Du riechst so gut
du riechst so gut
ich geh dir hinterher
du riechst so gut
ich finde dich
so gut
ich steig dir nach
du riechst so gut
gleich hab ich dich

Jetzt hab ich dich

Ich warte bis es dunkel ist
dann fass ich an die nasse Haut
verrate mich nicht
oh siehst du nicht die Brücke brennt
hör auf zu schreien und wehre dich nicht
weil sie sonst auseinander bricht

Du riechst so gut
du riechst so gut
ich geh dir hinterher
du riechst so gut
ich finde dich
so gut
ich steig dir nach
du riechst so gut
gleich hab ich dich

Du riechst so gut
du riechst so gut
ich geh dir hinterher
du riechst so gut
ich finde Dich
so gut
ich fass dich an
du riechst so gut
jetzt hab ich dich

Du riechst so gut
du riechst so gut
ich geh dir hinterher




Insanity
is only a narrow bridge
the banks are reason and desire
I chase you
the sunlight confuses the mind
a blind child that crawls forward
because it smells its mother

I find you

The track is fresh and on the bridge
drops the sweat, your warm blood
I don't see you
I only smell you, I sense you
a predator that screams of hunger
I track you for miles by scent

You smell so good
you smell so good
I follow you
you smell so good
I find you
so good
I chase you
you smell so good
I will have you soon

Now I have you

I wait until it is dark
then I take hold of your wet skin
don't betray me
oh don't you see the bridge is burning
stop screaming and don't resist
because otherwise it will break apart

You smell so good
you smell so good
I follow you
you smell so good
I find you

so good

I chase you
you smell so good
I will have you soon

You smell so good
you smell so good
I follow you
you smell so good
I find you
so good
I touch you
you smell so good
now I have you

You smell so good
you smell so good
I follow you

Commozione


Tuesday, 23 October 2012

Smile!


The Lager of Guantanamo closes.
<<No, Mr Maroni. I'm not interested to move it to Lampedusa.>>

Fantasmi



 "There are ghosts everywhere," Ser Jorah said softly. "We carry them with us wherever we go."
(George R. R. Martin, A Song of Ice and Fire)   
  

  Viviamo coi nostri fantasmi. Figure incorporee, evanescenti apparizioni, oppure corpi cosi' solidi che necessitiamo di tenerli a distanza. Si manifestano in uno sguardo perso nel vuoto, nel brandello di un ricordo, la rimembranza di un'emozione; tornano a noi nello sbagliare un nome, in una similitudine, nelle medesime abitudini o gusti in due persone totalmente diverse. 
    Ci sono entrati dentro col tempo, li abbiamo respirati, mangiati, assorbiti attraverso i pori della pelle. Li sudiamo fuori tutte le notti in sogni agro-dolci che ci velano la pelle, solo per essere scrollati via con le briciole dei sogni che ci chiudono gli occhi al risveglio. Si sono attaccati a noi con gli uncini delle cose belle, uncini affilati affondati profondamente nella carne e nelle viscere, uncini dolorosi fabbricati coi nostri momenti piacevoli, forgiando il lucido metallo della gioia diventato nero nel rimpianto. Non possiamo staccarli senza lacerarci, non possiamo dividercene perche' non lo vogliamo. Possiamo rinunciare alle persone che un tempo li hanno incarnati ma non ai loro fantasmi, perche' sarebbe come rinunciare a una parte di noi, perche' abbiamo amato quelle persone, perche' abbiamo dato loro una parte di noi da portarsi via o abbiamo lasciato che se la prendessero, perche' ci erano cari e non importava che ci meritassero oppure no, ed i loro fantasmi ci ricordano quell'amore che abbiamo provato. 
    I fantasmi ci ricordano come una persona che ci ha amati ci sia stata strappata, ci ricordano la sofferenza provata nello scacciare qualcuno che abbiamo amato ma che ci uccideva un pezzetto alla volta: persone che in un modo o in un altro non ci sono piu', persone che avremmo voluto continuare ad avere al nostro fianco. I fantasmi li creiamo noi, quando ci costringiamo a stare lontani da una persona che ancora amiamo e che ci ha amati, una persona che ancora e' li' ma non piu' per noi, una persona con la quale abbiamo condiviso tanto per svegliarci un giorno e scoprire che qualcosa, nessuno sa cosa, non ha funzionato, una piccola rotella dell'ingranaggio che ha inceppato tutta la macchina, un rimpianto trasformato in fantasma, perche' carne e sangue sono troppo dolorosi da affrontare.
    Che sia lo spettro di un dolore, che sia il fantasma di una gioia, esso ci appartiene. Quel fantasma siamo noi, quello spettro serve a compensare in parte cio' che di noi e' stato portato via, ci e' stato strappato o sottratto con le bugie. Ma che caro prezzo paghiamo per riempire solo in parte il vuoto creatosi. Solo il ricordare e' dolore, azioni fatte lontano da noi riescono ancora a ferirci, il nuovo corso che cerchiamo di dare alla nostra vita viene stravolto dalle sciocchezze, un luogo o un letto condivisi con un altro diventano tabu', la sofferenza che mi attanaglia nel vedere gli occhi di lei quando il nome sbagliato affiora alle labbra in un momento di tensione o capisco che l'ho pronunciato nel sonno. 
    Non odiamo i fanstasmi dell'altro, non odiamo i nostri fantasmi, cari compagni che tentano di darci conforto. Quei fantasmi sono parte di noi, sono parte di lei, sono parte di lui. Se ami l'altro per cio' che e', non e' forse anche per i suoi fantasmi che lo ami? Non saremmo forse qualcun altro, senza i nostri fantasmi? 
     Ma quel qualcun altro avrebbe sicuramente i suoi spettri del passato.

Friday, 19 October 2012

Wolfsballade




Durch berstend Venen rauscht

fiebrig heiß mein Blut

Mein Blick verzehrt dich gierig

doch verbrennt in Süßer Wut

Was ist mit mir und meiner Lust

Ich folge dir ganz unbewusst

Weh mir, oh weh oh weh

Ich suche deine Näh

Ich suche deine Näh

Ich rieche deinen Duft

Ich spüre deine Angst

Mein Herz schlägt wild

Es sticht die Brust

Wenn du nach mir verlangst

Und der Mond erleuchtet hell

Die Nacht, sie wird zum Tag

Und ein Rausch aus roter Quell

In unseren Träumen lag

Und wir waren wie ein Sturm

Und flogen übers land

Leidenschaft und Schmerz

Warn uns ewig eingebrannt

Oh, zitternd Körper wehr dich nur

So lang du es vermagst

Ich still nur meinem Durst

Meinen Hunger, der mich plagt

Was ist mit mir und meiner Lust

Ich geb mich hin ganz unbewusst

Weh mir oh weh oh weh

Das ich nicht widersteh

Das ich nicht widersteh

Leidenschaftlich fühlst du

Meinen Nackenbiss

Ein Leben in Glückseeligkeit

Ist beiden nun Gewiss

Und der Mond erleuchtet hell

Die Nacht, sie wird zum Tag

Und ein Rausch aus roter Quell

In unseren Träumen lag

Und wir waren wie ein Sturm

Und flogen übers Land

Leidenschaft und Schmerz

Warn uns ewig eingebrannt


Through bursting veins rushes

feverishly hot my blood

My gaze consumes you greedily

But burns in sweet fury

What's up with me and my lust

I follow you unknowingly

Woe is me, oh woe, oh woe

I search your vicinity

I search your vicinity

I smell your fragrance

I feel your fear

My heart beats wild

It hurts in my chest

When you ask for me

And the moon enlightens brightly

The night, it becomes day

And a rush from a red fount

Lay in our dreams

And we were like a storm

And flew over the land

Passion and pain

Were burnt into us for all time

Oh, trembling body, fight back

As long as you like

I only satisfy my thirst

My hunger which torments me

What's up with me and my lust

I devote myself unknowingly

Woe is me, oh woe, oh woe

I can't resist it

I can't resist it

Passionately you feel

My neck bite

A life full of happiness

Is certain for both of us now

And the moon enlightens brightly

The night, it becomes day

And a rush from a red fount

Lay in our dreams

And we were like a storm

And flew over the land

Passion and pain

Were burnt into us for all time

Thursday, 18 October 2012

Val di Susa

Un breve articolo fotografico a cui credo dovreste dare un'occhiata, E questo e' solo l'inizio.

A short photographic article which you should have a look at. That's just the beginning,

http://www.notav.info/documenti/come-era-verde-la-val-clarea-prima-delle/

Monday, 15 October 2012

Costruirsi un mondo

Qui ancora arranco. Costruirmi un mondo attorno, atto ad ospitarmi, e' impresa piu' difficile del previsto. Specie se chi dovrebbe aiutare ti gioca contro. Non e' sufficiente liberare la fantasia, erigere bastioni e distendere una nuova terra coi suoi fiumi e foreste. Straniero in terra straniera, in un luogo che non ha odori e dove i sapori sono diversi, dove la gente e' aliena e il cui modo di ragionare e' incomprensibile. L'ignoranza non lascia altro spazio che a conversazioni sull'andare per locali o al divertimento che trovano nell'ubriachezza. Qui serve sudore e fatica, e forza d'animo per resistere al sospetto e all'avversione naturalmente destinate ad uno straniero, che si gonfiano non appena comprendono che ti sono inferiori. Ti ritrovi a trattare con un popolo la cui filosofia e': "Mai parlare chiaro, sempre tenere tutte le porte aperte fino all'ultimo istante. Una mail di scuse sara' sufficiente, alla fine." Le famose buona educazione e meritocrazia britanniche sono solo una balla. La prima e' giusto una scorza sottile che riveste temperamenti duri verso il prossimo, la seconda e' durata fin quando hanno avuto bisogno di braccia (e teste). Ora che l'immigrazione dal Sud e dall'Est dell'Europa ha fornito cio' in sovrannumero, la meritocrazia va scomparendo ingoiata dallo sfruttamento.
Non c'e' altro da fare che tenere duro, crearsi il proprio spazio a spallate, ed un pezzetto alla volta costruirsi un'isola, da cui partire per creare nuove terre, fin quando il tuo globo sara' completo e sarai tornato al punto di partenza. O su cui resistere, fin quando sara' possibile fare ritorno alla terra natale o veleggiare verso altri lidi.

Friday, 12 October 2012

Living Among Wolves


Raving Metropolis




They arrived from overseas to build their city on the river's banks. Dark waters filled by defeated enemy corps soon, which sank into the muddy floor. The plains northwards by the river, covered by a huge forest, were deprived of them trees. Huge firs, majestic oaks and imposing beeches and hornbeams fell off under axe beats, becoming combustible and yielding the land to new buildings. The hills southwards by the river were fortified, horsemen in armour settled in towered castles.
The city grew, got old, filthy streets closed among majestic buildings. It became a metropolis pushed by an unceasing industry. Sub-humans and new Inhuman races members migrated into its suburbs. To become slaves in the factories the weaker ones, soldiers to build an empire the fiercest ones. Just one race, cold and calculating, born in places hidden by mists, ruled ruthless the city and its possessions.
Concrete and stone got the place of forests, a new petrified forest which held, like a casket, jewels made of ancient groves and gardens of dark beauty, place of peace and cemeteries, endless tracts of gravestones and distorted tired trees. And into its meanders inhabited by rats and decayed humanity, a new entity was growing, a Demon, voracious and never sated, fed with the remains of ancient Spirits who had lived the virgin forests and the blood of the flow of new migrant people.
The city grew, sprawling and swallowing the smaller satellite towns up, transforming in a huge organism whose skeleton were dark tunnels used by militia to maintain a iron control even on the derelict outskirts. Century by century, the ruling race shut itself away from the people into always more inaccessible buildings, making just well programmed public appearances, while new forms of control were experimented on the unaware population. A creeping standardization spread slowly street by street, neighbourhood by neighbourhood, from the most ancient city core, until the latest modern outskirts which were quickly built to support the different social classes. As time goes by, all the streets looked alike, while all the buildings assumed alike appearance. The old ones changed, the new ones were built similar the old ones, what couldn't be changed was hidden with neon signs of shop chains having all the same name. Standardized clothes were imposed to the inhabitants. Who tried to hold independent thinking was slowly and without clamour excluded by every chance to improve his condition. Standard minded supervisors were collocated in key positions. Every access to the Knowledge, the true one, was deftly prevented, till the various populations living in the metropolis were reduced to only one people without the capacity to liberate itself.
And while the Pale Lords, bond to every fighting form and violence, just able to fight because not able to feel love and passion to anything else, grew in power and wealth, the poverty grew amongst the subdued populations. The nations conquered by their hordes, stripped and impoverished, became a voluntary slaves basin, attracted by the hope of a better future. Future which, in the beginning, smiled to many people, since the slave wealth made the masters richer. But when things changed in the world, when new wars devastated every land overseas, it was needed to change the exploiting system, since the Demon born from the fusion of bones and metal, dung and blood, which were the metropolis basement and its skeleton, was regularly fed and didn't revolt against those whose sombre minds had been bred. So new masses of slaves were brought to the metropolis, imprisoned in its meanders, exploited to build colossal major work, to take back what had given to their fellow creatures, tortured and slain to the sadistic pleasure of few, and in the end their flesh used to feed the Demon.
Looking at the metropolis from outside, from an hypothetical and suspend point in its sky, it looked unvaried and homogeneous, with streets looking alike laid to surround the magnificent monuments erected to Pale Lords' vainglory. Instead its population was various, the many races different for height and colour painted the roads. Black and red skins, bristly and flowing hair, skinheads, bodies covered by tattoos, fleshes pierced by bones and metals, grown up in symbiosis with electronic devices, bodies weak or strong, obtuse tartars, long-limbs creatures as thin as paper sheet or overloaded by fat masses, gorgeous, deformed, agile and quick, or slow and powerful. But as different their bodies were, all their minds were the same, all their minds were equal, all their minds were, in one or another way, under control.
And in the centre of the whole, and at the same time extended everywhere through the dark tunnels, the Demon, idiot and malicious, laughed and raved and fed himself, growing bigger and bigger inside his shell which was the city itself. And pushing, haunting the inhabitants' waking and sleep, the Demon started to make feel his still incubated strength in flashes of violence, in pure madness triggered by crazy crowds, which pillaging and burning on the streets, or in the gloomy recesses where corrupt cruelty was committed like a wounded wild beast's meal. Someone, amongst the Pale Lords, started fearing it took matters into their hands.
The Demon, raving, is still growing now, fed by sorrow, till he'll break the shell, spreading and poisoning everything will touch.

Friday, 5 October 2012

V for Vendetta

Proprio ieri sera ho visto il film "V for Vendetta". Avevo letto il fumetto, molti anni fa, uguale in tutto e x tutto al film, ma dopo un anno e passa di vita a Londra la storia ha tutto un altro sapore. ha un sapore amaro.
Ma nn e' di Londra che voglio parlare. Voglio parlare di cosa e' successo oggi in italia, delle cariche della polizia contro gli studenti. Oh, sicuramente erano pericolosi facinorosi. Nel video al link allegato potrete notare i numerosi incappucciati, le mazze e l'aspetto veeeeramente pericoloso dei manifestanti contro gli ennesimi tagli al sistema scolastico italiano. Del resto il governo Monti in qualche modo deve trovare i soldi x pagare spese tipo, x fare un esempio, i rimborsi chilometrici dei consiglieri regionali del Piemonte, che indefessi lavoratori hanno percorso centinaia di chilometri ogni giorno d'agosto fra i luoghi di villeggiatura e la sede della regione. Cosi' indefessi da recarsi al lavoro nonostante gli uffici fossero chiusi. Ma le loro autocertificazioni parlano chiaro e i 5000 euro cadauno di rimborsi sono un loro sacrosanto diritto. Quindi tagliamo altri soldi alle scuole e provvediamo a pagare i rimborsi.
Da notare poi, nel video, con quanta gentilezza il poliziotto si rivolge ad un ragazzo con telecamera, con quanta gentilezza gli dice "CHE CAZZO VUOI!!"
Facciamoci una risata, va'. Amara, ovviamente, come il film che ho guardato ieri sera. Da molti anni, ormai, chiunque indossi una divisa, in italia, e' un nemico dei cittadini. Qualcuno mi dira' di non generalizzare, altri diranno che bisogna portare rispetto all'uniforme. A loro dico di ripensare al comportamento dei Vigili Urbani nella loro citta', dell'aria di sufficienza con cui rispondono quando si chiede loro di intervenire su qualcosa. Oppure pensate allo sdegno con cui i Carabinieri vi si rivolgono: del resto loro sono militari, noi degli insulsi civili. Oppure i questurini, come sono solerti nell'intervenire quando c'e' bisogno di loro! Oppure la digos! Che volti gentili e rassicuranti che hanno, vero? Chi di voi esiterebbe ad accettare un passaggio su una delle loro volanti? Dei finanzieri non parliamo.
Certo, sotto quelle divise ci sono degli uomini (e donne) che a volte emergono (quando nessun superiore li vede). Ma... spiacente. Mi tornano in mente le parole di Marilyn Mansorn: "there's no time to discriminate/ hate every f*****mother that's on your way".





Just yesterday night I watched the movie "V for Vendetta". I read the comic several years ago, all the same to the movie, but after one year living in London the story has a different taste. It has a bitter taste.
But I'm not interested in speaking about London. I want to speak about what has happened today in Italy, about the police charges against students. O, securely they were dangerous. In the video at the attached link you can see several hooded people, bats and how much perilous looked those students who was protesting for cuts made for the nth time by the government to the public school. But Monti government has to raise money to paid a lot of right expenses. Like Piemonte councilors travel repayment: indeed such hard working persons traveled many kilometers every day from their holiday places to the offices in Torino. Even on August when the office were closed! But the regional councilors self-certifications made it clear and they deserve it repayment of 5000 euros each. Then, cut money off to the school to pay them!
About the video I'd like to notice you the kind way the policeman say to the guy with a camera: "WHAT FUCK YOU WANT!"
Let's have a laugh. A bitter laugh, like the movie I watched yesterday. Since several years in Italy, everyone who wears a uniform is a citizen enemy. Someone will say "Don't tar somebody with the same brush", or will say "Keep respect to the uniform". You should know the Italian traffic police behavior, how much smugly they are when someone ask for their intervention. You should know the scorn which Carabinieri are used with civilian people. Or how Policemen are ready to help when you need them! And you know DIGOS? Their faces are so gentle and kind-looking that everyone of you would be glad to have a lift on one of their squad car. Don't talk about Guardia di Finanza.
Obviously, under the uniforms there are men. And women. And when their senior officers don't look at them, their humanity comes out. But...sorry. I remind Marilyn Manson words: "There's no time to discriminate/Hate every fuckermother that's on your way".