Potete vedere la mappa ad alta risoluzione qui
Chi
avrebbe mai detto che il nome della localita' Croydon deriva da
"valle dei crochi"? E che Chiswick viene da "fattoria
del formaggio"? Qui potete trovare un interessante articolo
relativo alla toponomastica londinese, cosi' come gli odierni nomi
sono arrivati ai giorni nostri dagli originali dati ai luoghi dai
sassoni, occupanti della romana Londinium dopo il ritiro dell'Impero
dalle Isole Britanniche avvenuto, a livello militare-amministrativo,
definitivamente nel 410 d.C.
Il
post prende spunto da una poco conosciuta mappa sassone, che nn fu
disegnata relativamente ad un periodo ben preciso bensi' ricostruisce
il territorio londinese durante un'epoca che va dal 500 al 1050 a.C.,
cioe' dall'epoca immediatamente successiva al ritiro dell'Impero
Romano, appunto, l'era di Vortigern e Uther Pendragon, padre del
semileggendario King Arthur (indipendemente che questa figura sia
collegata al condottiero Lucio Artorio Casto e alla sua cavalleria
sarmata o ad Ambrosius Aurelianus che vinse la battaglia del Monte
Badon) fino a quella immediatamente precedente all'arrivo dei nuovi
dominatori di lingua francese, i Normanni, che nel 1066 sbaragliarono
le difese isolane ad Hastings per prendere il controllo della
Britannia. L'articolo non e' uno studio approfondito della
toponomastica, ma solo lo scritto di un amatore che desidera proporre
a quante piu' persone possibile cosa c'e' da scoprire a London.
Potete seguirlo su Twitter come @LDN Everything London.
In
seguito a questa lettura mi sono messo a raccogliere un po' di
materiale relativo alla toponomastica londinese, cercando su internet
o semplicemente raccogliendo racconti di altre persone. Il post sulle
Seven Sisters che ho precedentemente pubblicato qui e' anch'esso
frutto di questa ricerca. Alcune delle nozioni apprese sono
abbastanza comuni e conosciute, come ad esempio il fatto che i nomi
di localita' che finiscono in "chester", tipo Manchester e
Colchester, sono insediamenti nati attorno ad accampamenti
fortificati romani, chiamati castrum.
Dalla stessa parola latina deriverebbe Castilla, la regione spagnola.
Simile origine ha pure la parola "castello", sebbene questa
forse derivi da castra,
altra forma di castrum.
Perdonate la mia vaghezza, non ho fatto studi classici ne' tanto meno
un liceo.
Altre
informazioni sono meno diffuse, invece, spesso delle vere e proprie
curiosita'. I nomi che finiscono in "don" e "den",
per esempio, derivano dall' inglese antico (o sassone) den,
che significa "collina". E cosi' Wimbledon, che un tempo
sorgeva unicamente su una collina, fu nominata aggiungendo al
suffisso don il nome di un fiore che cresceva nell'area, secondo
taluni, o quello di una famiglia che possedeva gran parte della
collina, secondo talaltri. Da notare che solo dopo la costruzione
della metropolitana il centro di Wimbledon si e' spostato ai piedi
della collina, che ora viene chiamata Wimbledon Village.
L'area
di Soho era anticamente riserva reale di caccia e, secondo gli
esperti di storia di Londra, deriverebbe il suo nome, che compare per
la prima volta nel XVII sec., dall'antico grido utilizzato da Tudor
durante la caccia per aizzare la muta dei cani: "So-ho! There
goes the fox!"
L'origine
comunemente conosciuta del nome di Elephant and Castle, invece, e'
sbagliata. La credenza la fa risalire al tempo della dominazione
normanna, quando a Corte si parlava francese (i Normanni, sebbene di
origine scandinava, derivano il loro nome dalla regione francese
della Normandia, di cui avevano adottato la lingua): Elephant and
Castle non sarebbe altro che la bastardizzazione attuata dal
popolino, per darne un senso compiuto, del francese "L'enphant
de Castille", ovvero come i Normanni si riferivano ad una delle
tante principesse spagnole, l'Enfanta appunto, che furono coinvolte
nella storia inglese. Pare che invece il nome derivi da quello di una
locanda che fungeva da stazione di posta, ovvero dove le carrozze
cambiavano i cavalli. Per i nomi di locande, pub e simili luoghi di
ritrovo gli inglesi hanno sempre avuto grande fantasia. Di seguito
riporto un estratto da Wikipedia.
Name The
"elephant and castle" from the 14th century choir stalls
at Chester Cathedral
The "Elephant and Castle" is
derived from a coaching inn of that name on the site. The earliest
surviving record of this name relating to the area is in the Court
Leet Book of the Manor of Walworth. This local court had met at
"Elephant and Castle, Newington" on 21 March 1765.
Previously the site was occupied by a blacksmith and cutler –
the coat of arms of the Worshipful Company of Cutlers features an
elephant with a castle (possibly meant to be a howdah) on its
back, which in turn was used because of the use of elephant ivory
in handles.
'Newington' is one of the most common place
names in England (see Newington Green and Stoke Newington in north
London), and from 1750 the area became more important and so the
informal name, from the pub at this junction, was adopted. Compare
'Angel' at Islington, or Bricklayers Arms a short distance along
New Kent Road from Elephant and Castle.
The inn site was
rebuilt in 1816 and again in 1898, although the present Elephant &
Castle pub, at the junction of New Kent Road and Newington
Causeway, was part of the 1960s comprehensive redevelopment. Folk
etymologies
A common misconception is that the term
"elephant and castle" is a corruption of "la
Infanta de Castilla" which may refer to any of a number of
Spanish princesses connected to English history including Eleanor
of Castile, Catherine of Aragon, and Maria, daughter of Philip III
of Spain. Rise to metropolitan prominence
|
Sempre
da una couching inn ha origine il nome Whetstone, nel Bourough di
Barnet in North London. La parola significa "pietra d'acqua"
o " pietra per affilare". Faccio notare che la pietra usata
dai contadini (e giardinieri) per affilare forbici, falci e falcetti,
necessita di essere bagnata prima dell'uso. La pietra in questione,
che si trova tutt'ora piantata in un marciapiede di Barnet, veniva in
realta' usata per montare in sella ai cavalli dagli ospiti della
locanda, ma pare che avesse altresi' utilizzo per affilare le spade. Qui potete trovare maggiori dettagli.
Dato
che vorrei parlare della pronuncia dei nomi di alcune localita'
londinesi, e' necessaria una piccola nota sull'inglese antico o
anglo-sassone, in realta' un gruppo di almeno quattro lingue
dialettali parlate in altrettanti regni in cui l'isola era un tempo
divisa, nel periodo storico che va dal 450 circa (definitiva
scomparsa di ogni forma amministrativa romana) al 1066 (battaglia di
Hastings e conquista normanna dell'Inghilterra). L' Old English era
un linguaggio molto ricco e vario, e soprattutto era fonetico, cioe'
pronunciato come era scritto. e possedeva tre declinazioni (maschile,
femminile, neutrale), tre numeri (singolare, plurale e duale) e sei
casi (nominativo, accusativo, genitivo, dativo, strumentale e
vocativo). Niente a che vedere con l'inglese moderno, insomma, che
tutta quella espressivita' l'ha persa, da cui il disamore che i
tedeschi (la cui lingua ancora possiede quella varieta') provano per
l'inglese.
Una
delle cose che saltano all'occhio, o meglio all'orecchio, e' la
pronuncia di Greenwich, che nn e' "grinuic" come si pensa
in Italia. ma "grenic" o "grenec". Dove la C e'
come in "ciao", la W e' muta come quasi sempre in inglese e
quindi niente di strano che dopo la N ci sia subito I o E. Ma perche'
la prima parte del nome, "Green", non ha la stessa
pronuncia della parola che noi traduciamo con "verde"?
Nella mappa sassone riportata ad inizio post la localita' e'
segnalata come Grēnewic,
nome risalente al VI sec.: da qui la mia deduzione che la pronuncia
derivasse da una parola sassone il cui significato non era
green/verde ma qualcosa di diverso. Deduzione in parte sbagliata. Il
nome e' composto dalle parole grēne
e wic.
Grēne
in Old English significa "green grass foliage", ed essendo
l'anglosassone lingua fonetica (anche se non quanto l'Italiano, che
pare essere la lingua piu' fonetica al mondo) la pronuncia era "gren"
o "grene". Pronuncia che e' rimasta, mentre lo spelling e'
mutato nella forma moderna. Wic
invece significa "residenza", "casa", anche con
l'accezione di "fortezza". Cosa abbia indotto i Sassoni a
dare tale nome alla localita' e' abbastanza ovvio. Il nome muta nei
secoli: nel 964 compare in alcuni documenti senza piu' l'accento
piano, e in epoca di poco successiva diventa Grrenwich.
Ma gia' nel 1011 ha ottenuto la forma attuale di Greenwich, sebbene
nel 1086, particolarita', nel Domesday Book il villaggio viene
annotato come Grenviz
(forse dovuto alla lingua norrena degli invasori normanni).
Altro
nome dalla pronuncia particolare e' Southwark,
pronunciato "sathak", col th tipico, quasi "f".
Un po' diverso dalla pronuncia "sauth" di south/sud. La
questione e' la stessa di Greenwich, anche se la documentazione che
ho trovato mi fornisce una parola in OE, sūth, che non
ritrovo in nessun traduttore dall'Old al Modern English. Potrebbe
trattarsi di un errore di battitura. Passando oltre, la localita'
compare nel X sec. in documenti sassoni come Suthringa Geweorche,
il cui significato e' "defensive work of the men of Surrey".
Nel 1086, nel Domesday Book, viene registrato come Sudweca,
ovvero "southern defensive work", dalle parole sassoni sūth
(quella che non ho trovato sul traduttore) e weorc
(fortificazione), essendo la parte piu' a sud di London Bridge e City
of London. Non ne ho la certezza matematica, ma deduco che anche per
questo nome sia stata mantenuta la pronuncia del sassone mutandone
pero' la forma scritta nel moderno spelling.
Altra
localita': Lewisham. Il villaggio viene registrato nel 1086 nel
famigerato libro voluto da Guglielmo il Conquistatore come Lewesham,
ovvero "homestead or village of a man called Lēofsa", nome
personale che viene aggiunto al suffisso sassone hām
o ham,
che significa "home" oppure "homewards"
suffisso
che
compare in moltissimi nomi londinesi, come noteranno gli appassionati
di calcio (Tottenham, West Ham e cosi' via). Nel 918 il nome era
Lievesham,
ma vi si fa riferimento nei documenti piu' antichi come Liofshema
Wearc,
ovvero "boundary of the people of Lewisham".
Ed
ora pasiamo a Giuseppe Garibaldi, in quanto il suo nome e' legato a
quello di una zona di Londra. Fu chiamato "l'Eroe dei due Mondi"
e da qualcuno in tempi piu' recenti "terrorista", anche se
personalmente ritengo l'autore dell'ultimo commento senza ne' arte
ne' parte. Non ho mai studiato ne' tanto meno approfondito ne' il
personaggio storico ne' l'uomo, essendo di un periodo storico che nn
mi interessa particolarmente, ma siicuramente combatteva per degli
ideali, non solo in Italia, ma anche in Spagna, in Francia contro i
prussiani (i quali persero un'unica bandiera in quella guerra,
conquistata dai garibaldini in una battaglia per altro persa dai
francesi) e, ovviamente, in Sud America. E quasi quasi anche in Nord
America, nella "Guerra di secessione americana" (che
secondo alcuni storici sarebbe meglio chiamare "guerra fra
stati" in quanto non si puo' parlare di vera secessione). Vi
combatterono i garibaldini, equamente divisi fra Nord e Sud (l'ideale
di liberta' puo' variare in una infinita' di sfumature), mentre
Garibaldi rimase ospite delle regie carceri in Italia. Dicevo,
sicuramente Garibaldi combatte' per degli ideali, e sicuramente
contribui' a far si' che il Nord Italia depredasse il Sud: prima
dell'Unita' d'Italia, Napoli era la seconda citta' europea x
importanza e possedeva la prima flotta del Mediterraneo, in tutto il
Sud non c'era stato un solo emigrante mentre solo il Veneto ne aveva
avuto gia' piu' di un milione.
Ma
perche' parlare di Garibaldi relativamente alla toponomastica
londinese? Garibaldi ebbe molti contatti con Londra ed altre citta'
inglesi, fece almeno un viaggio a New Castle cercando fondi x
sostenere la sua campagna di guerra (i Savoia figuriamoci se avevano
soldi da cacciare per la "loro" guerra), cosi' come fecero
anche Mazzini (che a Londra consumo' il suo esilio) e i figli di
Garibaldi. I collegamenti fra i repubblicani italiani e parte della
societa' inglese erano forti e intensi in quel periodo, al punto che
on line ho trovato numerose tesi e corsi di PhD riguardo tale
argomento, collegamenti che avrebbero addirittura avuto ripercussioni
sullo sviluppo dei partiti politici inglesi moderni.
Or
bene, un giorno vado a lavorare nel giardino di un publisher a
Londra, il quale al termine del lavoro, sulla porta di casa, avvia un
discorso sul rugby. Il sabato prima si era appena giocato
Italia-Scozia del Sei Nazioni. Ora, come ho poi fatto notare al mio
manager, mandarmi quel giorno proprio a casa di uno scozzese (ho
scoperto la sua nazionalita' sulla soglia di casa) poteva non essere
proprio...sano. Fortunatamente trattavasi di persona in la' con gli
anni e di indole mite, e sebbene rattristato dal cucchiaio di legno
vinto dalla sua squadra e' stato molto gentile. Non mi ricordo bene
come, ma siamo passati dal parlare di rugby al parlare di eroi
nazionali: al che lui mi nomina Garibaldi e racconta che proprio
l'Eroe dei due Mondi ha dato il nome a Maida Vale a Londra. Sebbene
"Valle di Maida" sia plausibilmente un nome dato da un
italiano, nn ho trovato nessun documento a suffragio di tale ipotesi.
Del resto non ci sono molti documenti ufficiali riguardo il viaggio
di Garibaldi in Inghilterra. Maida e' una cittadina calabrese, che fu
luogo di importanti battaglie e alterne vicende sia durante le Guerre
Napoleoniche che durante la Guerra per l'Unita' d'Italia: in
particolare fu luogo di una battaglia tra inglesi e francesi, che
vide i primi vincitori sebbene in numero decisamente inferiore,
battaglia che dette pero' loro solo un brevissimo controllo della
zona prima che i napoleonici facessero di nuovo piazza pulita delle
giacche rosse. Parrebbe quindi che il nome sia stato invece imposto
non da Garibaldi ma da un certo Sir John Stuart, liutenant-general
durante le Guerre Napoleoniche (particolarita', anche lui ha
combattuto nella Guerra Civile Americana), e che avendo sconfitto i
francesi appunto a Maida ebbe, dalla Corte di Palermo, il titolo di
Conte di Maida. Quando poi i francesi costrinsero gli inglesi a
lasciare l'Italia in fretta e furia, Sir Stuart fece ritorno a Londra
portandosi il titolo nobiliare e da lui prese il nome l'area dove
aveva la residenza. In ogni caso, che sia stato Garibaldi o Sir
Stuart, Maida Vale deve il suo nome alla cittadina calabra.
Stranamente
come esiste una Pimlico a Londra, esiste anche una Pimlico vicino
Vicenza, dove e' cresciuto Mazzini, anche se l'etimologia del nome
sembra derivare dal nome di un tizio che produceva della ottima ale:
At
some point in the late seventeenth or early eighteenth century, the
area ceased to be known as Ebury or "The Five Fields" and
gained the name by which it is now known. While its origins are
disputed, it is "clearly of foreign derivation.... Gifford, in a
note in his edition of Ben Jonson, tells us that 'Pimlico is
sometimes spoken of as a person, and may not improbably have been the
master of a house once famous for ale of a particular
description."[1] Supporting this etymology, Rev. Brewer
describes the area as "a district of public gardens much
frequented on holidays. According to tradition, it received its name
from Ben Pimlico, famous for his nut-brown ale. His tea-gardens,
however, were near Hoxton, and the road to them was termed Pimlico
Path, so that what is now called Pimlico was so named from the
popularity of the Hoxton resort".[2]
Si
noti comunque che, come scritto, il nome "e' chiaramente di
origine straniera..."
PS Per quei lettori che non sono pratici
della cultura inglese, spiego che ale
e' il nome che danno alla loro birra annacquata.