Saturday, 21 September 2013

Non ci sono gatti in America



E' bello sognare... ma si rischia uno spiacevole risveglio.
Molto meglio essere pragmatici.



Wednesday, 18 September 2013

Breakfast in Paris

Puoi andare a Parigi e fare il turista, quello che gira fra le mete "obbligatorie" sfiancandosi per vedere luoghi che non potra' apprezzare veramente, causa sovraffollamento e stanchezza. In questo caso prenderai alloggio dove ti hanno detto di stare, andrai a mangiare dove ti hanno di andare, berrai acquose cioccolate calde da 5,20 euro a tazza o succhi di frutta da 4,40 euro a bicchiere. E al ritorno farai le foto al tuo "delizioso" dolcetto comprato in un negozio terribilmente caro. Esattamente come hanno fatto sull' Eurostar i due turisti inglesi nella foto di ritorno a Londra.

You can go to Paris as tourist, that one who runs among the places that "you must see", without appreciating anything due the crowd and the tiredness. In this case you'll book an accomodation where they told you to book, you'll eat where they told you to eat, you'll drink watered hot chocolates per 5.20 euros and fruit juices for 4.40 euro per glass. And coming back you'll take photos to your "delicious" cake bought in a really dear shop. As the British tourists in my photos did on the Eurostar train coming back to London.


Oppure puoi scegliere di stare fuori dalle zone turistiche, per esempio nel quartiere algerino, ed andare a comprarti la tua colazione in una boucherie, ovvero un forno che prepara dolci e pane. E uscirtene con una pasta formato famiglia come questa.

Or you can choose to stay away from tourist areas, for example you can stay at the Algerian neighborhood, and custom your breakfast at a boucherie, or rather a bakery, where cakes and bread are made. And coming out with a jumbo pastry like this.



Che ho comprato insieme a queste altre due...

Which I bought together these other two...


...pagandole 3,50 euro in totale.

...paying just 3.50 euros all.

NOTE
1) La mia mano e' lunga dal polso alla punta del dito medio 20 cm.
    My hand length is from the wrist to the finger tip 8 inches.
2)Hotel Residence de Bruxelles
   www.hotelresidencedebruxelles.com
   contact@hotelresidencebruxellesparis.com

   Per raggiungere la boucherie uscendo dall'hotel andate a sinistra e girate l'angolo, arrivate in cima al vicolo e la vedrete.
   To reach the boucherie, get out of the hotel, tack the left and turn at the corner, arrive at the top of the alley and you'll see it in front of you.


Tuesday, 17 September 2013

Parigi da mangiare/Paris to eat

Appena rientrati, io e la mia ragazza, da 6 giorni a Parigi. Andati la' dopo essere stati messi in guardia contro gli alti costi. E sentire una cosa del genere quando tu vivi a Londra...beh, mette paura. Effettivamente a guardare i prezzi dei ristoranti mentre giravamo per Montmartre, un brivido mi e' corso lungo la schiena. E niente pizza per risparmiare. Perfino le guide turistiche inglesi mettono in guardia contro le pizze parigine, pessime e costose.

Just back, me and my girlfriend, from 6 days in Paris. We went there with the warning that it was a "dear city", and earing such a thing when you live in London...well, it's scaring. And looking at the menus of restaurants in Montmartre I had a chill. And no chance to save money eating pizza. Even British tourist guides warn against Parisian pizzas, bad and expensive.

Quindi, apparentemente, l'alternativa e' fra spendere molti soldi in ristoranti dove e' dubbio cosa e come cucinino, oppure rischiare il tumore all'intestino mangiando cibo da fast food. Per esempio, cosa sia l'osso bucco io proprio non lo so. E anche un piatto povero come le rane (che desideravamo tanto mangiare dato che sono anni dall'ultima volta) viene fatto pagare minimo 8 euro come antipasto, quindi immaginatevi la porzione, e, fatti i conti, spendere circa 60 euro fra antipasto e un altro piatto per due, con un bicchiere di vino a testa, non ne vale proprio la pena.

Apparently, the alternative is between spending a load of money eating in restaurants where is not sure what they cook and how, or risking an intestinal cancer eating junk food. I don't know what a osso bucco is, but it's supposed to be an Italian dish, since I took the picture at an Italian restaurant. Even a poor dish as frog (which I desired to taste again after many years) costs at least 8 euros as starter, then you can imagine the size of the portion. Making the count, to spend around 60 euros for a starter and another dish for two, plus a glass of wine each,it doesn't worth.

Ma dato che la gastroarcheologia mi sta appassionando, come chi gia' a letto questo sapra', come fare per provare cibi tradizionali senza impoverire troppo il portafogli? La soluzione e' arrivata quasi per caso, grazie alla segnalazione di un amico: una gastronomia, che a Parigi si chiama charcuterie. Spesso lo stesso negozio fa sia da boucherie, ovvero macelleria, che da charcuterie, e c'e' la possibilita' di mangiare anche piatti caldi, o al limite riscaldati nel microonde. Recatici nella charcuterie segnalataci abbiamo fatto un po' di scorta, . Il primo piatto provato e' stato tete de veau con patate, a cui non ho pensato di fare nessuna foto, percio' ne metto una presa su Google. Altro non e' che testa di vitello,  ma cucinata in modo sopraffino, e dopo due anni a piallarmi le papille gustative con l'insipido cibo britannico e' stato come un'esperienza mistica. Dopo sono stato preso da un senso di felicita' e da quella
sonnolenza beata che in genere viene solo dopo aver fatto l'amore, e ci ho messo un po' di tempo a
realizzare che non avevamo mangiato in un ristorante ricercato, bensi' cibo riscaldato al microondei n una vaschetta di plastica , con forchette di plastica e seduti su una panchina in un parco.  

But since I'm becoming fond of astroarcheology, as who have read this knows, how to try traditional food without spending to much? The solution was a friend suggestion, a gastronomy, that in Paris is called charcuterie. Often the same shop is both boucherie, or rather butcher shop, and charcuterie. There's the chance to eat hot dishes too, or at least warmed up in the microwave. Went to the signaled charcuterie we bought enough for some meals. The first dish we tried was tete du veau with potatoes, which I didn't take any photos of, so I put one from Google. It's just veal head, but prepared in an excellent way, and after two years eating tasteless British food it was like a mystic experience. After I was taken by a feeling of happiness and that content sleepiness which normally arrives just after you have made love. I needed a bit of time to realize that we had not eaten in a chic restaurant, but microwave warmed up food, in a plastic box, with plastic forks, sitting on a bench in a public park.

Altri cibi che consiglio, sono il viande de grisson, anche se e' in realta' svizzero e non francese, che e' molto simile al nostro spek...

Other food I suggest is viande de grisson, even if it's Swiss and not French and really similar to Italian spek...
...il fromage de tete, che non e' assolutamente un formaggio ma carne...

...and fromage de tete, that is meat and not cheese...


 ...poitrine de porc braisee, che e' maiale arrostito ma con condimenti particolari...

...poitrine de porc braisee, that is roasted pork but with a special seasoning...
...la andouillette, un salame fatto con le interiora del porco. L'odore non e' invitante, ma vi consiglio di non annusarlo e mangiarlo: non ve ne pentirete...

...the andouillette, a salami made with pork entrails. The smell is not inviting, but I suggest you don't sniff it and just eat it: you will not repent of it...


...e per ultimo ma non ultimo il pate' en croute canard con fichi e foie gras. Se anche avete provato il foie gras e non vi e' piaciuto non ci pensate, il sapore non e' dominante. Il tutto lo abbiamo mangiato insieme a pain des amis, un pane lievitato naturalmente per 48 ore, che al terzo giorno era ancora buono.

...and at the end pate' en croute canard with figs and foie gras. Even if you tried foie gras and you didn't like it, don't think about that since the taste is not dominant. We ate everything with pain des amis, a natural 48 hours raised bread which at the third day was still good.

E poi ci sono le fromageries e nei mercati all'aperto si paga della buona frutta anche 1 euro al chilo: e se vi ricordate il detto "Al contadino non far sapere quanto e' buono il formaggio con le pere" capite al volo che un pasto o due lo si puo' anche fare a base di formaggio. Insomma, escluso il bere, a Parigi si puo' mangiare bene spendendo 3,50 euro a pasto per persona.

And then there are many fromageries, shops selling mainly cheese, and at the street markets you can pay really good fruit even 1 euro per kilo. An Italian way of say is "Don't let the farmer know how good is cheese with pears": it means that you can have a meal or two on cheese basis. Then, without beverages, in Paris it's possible to have a really good meal for just 3.50 euros per person. 



Se i piatti freddi proprio non vi soddisfano, molti negozi vendono, a prezzi un po' piu' alti, intorno ai 6 euro a porzione, piatti caldi come questi: agnello arrosto con fagioli e salsicce con pure'. Uno dei pure' piu' buoni che io abbia mai mangiato.

If you don't like cold dishes, many shops sell hot dishes. For about 6 euros you can have, for example, roasted lamb with beans or sausages with pure' (that is not mash potato, you know).






Se poi siete di quelli che proprio vogliono mangiare al ristorante, che ne dite di un ottimo pesce? A Parigi hanno pesce freschissimo e buono. Noi siamo capitati per caso in un piccolo ristorante peruviano (andare a Parigi per mangiare in un ristorante peruviano e' strano, lo so). El Pulpo, situato in Square Caulincourt all'angolo con Rue Lamarck, dall'esterno non sembra un gran che...

But if you really want to eat in a restaurant, why not a great seafood? Paris has really fresh and good fish. We casually found a Peruvian restaurant (I know, eating in a Peruvian restaurant in Paris is weird). El Pulpo, placed in Square Caulincourt corner Rue Lamarck, doesn't look great from outside...


 ...e dentro e' ancor piu' piccolo di come sembra da fuori, ma ci puoi mangiare piatti come questi chevizes con cipolla e patata dolce. Pesce squisito che, insieme alle birre e al dolce, e' costato 32 euro.

...and inside is even smaller then it looks from outside, but you can eat dishes like these chevizes with onion and sweet potato. Delicious fish costed, with beers and cake, just 32 euros.

Per concludere, due indirizzi di ottime charcuteries:
In the end, the addresses of two great charcuteries:

Boucherie Montmartroise, 3 rue Ramey 75018, Paris a nord
Gilles Verot, 3 rue Notre-Dame des Champs, Paris a sud


Prossimamente scrivero' di dove fare colazione, dei mercati all'aperto e dei giardini di Parigi. Rimanete sintonizzati.

I'll soon write about where having a breakfast, street markets and public parks in Paris. Stay tune.

Saturday, 14 September 2013

In diretta da Paris: France 6-0 England

Non ho molto tempo per entrare nei dettagli, ne' tanto meno per caricare delle foto, ma provvedero' a breve. Mi limito a fornire una breve lista di cose che ritengo che qui a Parigi siano migliori che a Londra.

1) Il meteo e' migliore.
2) Il cibo e' decisamente buono, nutre lo spirito oltre che il corpo.
3) Le donne sono piu' belle: sono piu' fini, di aspetto e di modi.
4) C'e' piu' cultura, cultura vera, non commerciale: non che ci volesse molto a battere Londra su questo punto.
5) Le persone sono piu' civili.
6) I parchi pubblici sono decisamente piu' belli e meglio tenuti (e questo e' veramente uno smacco)

Ovviamente da turista non si vedono molti difetti, quindi puo' anche essere che su un punto o due mi sbagli. Ma non c'e' la moviola in campo quindi, per me, la Francia ha segnato tutti i gol.

Devo ammettere, pero', che i piccioni parigini son veramente delle teste di... uno mi ha letteralmente schiaffeggiato ieri al Trocadero, sulla terrazza che sovrasta la Tour Eiffel: io me ne andavo tranquillamente per i fatti miei e la bestiaccia infame mi ha intercetato con una traiettoria in picchiata prendendomi sul viso.

Friday, 13 September 2013

In diretta da Paris: una citta' armata?

Due giorni (uno e mezzo, a dire il vero) a Parigi e le forze di polizia che ho avuto modo di incrociare hanno dell'inquietante. Alla stazione del treno, la Polizia Ferroviaria gira in un gruppo di quattro, dotati di sfollagente, spray al peperoncino, taser e pistola. A Montmartre, la Polizia pure gira sempre in un gruppo di quattro, in mountainbike, con taser e pistola. A Jardin de Luxembourg i Gendarmi non si contano, con almeno due differenti uniformi, ma tenuto conto che li' c'e' il Senato e' forse la meno guardata delle localita'.
Militari in mimetica e mitra imbracciato sono un po' ovunque, in gruppi di tre, in tutte le localita' strategiche, stazioni dei treni e di fronte alle basiliche. Non ci sono al Senato: non in vista almeno. Nella strada sotto la mia camera all'albergo, stanotte, sostava una ronda, con sfollagente e spray.

Vien da pensare.

Thursday, 12 September 2013

In diretta da Paris: giu' la testa

"Alles! Alles!Je suis le pigeon temeraire!" E un piccione ti passa in volo radente a pochi centimetri dalla testa. A conti fatti, che parlino francese, inglese o italiano, vedo poca differenza fra i pennuti d'oltre manica o d'oltralpe. Anche se questi a Parigi mi paiono un po' piu' acrobatici. In quanto all'ortografia della frase in francese, scrivo con tastiera inglese priva di lettere accentate.

L'esperienza coi piccioni e' capitata ieri pomeriggio, al Sacro Cuore di Montmartre, quartiere caratteristico e turistico, di cui sicuramente saprete piu' di me e che, onestamente, non mi ha impressionato gran che. Non in se per se, almeno: carino nel complesso, con molti scorci incantevoli ed edifici molto belli, ma niente di impressionante. Piu' caratteristiche le strade che abbiamo attraversato per raggiungere Montmartre. Il quartiere maghrebino, in cui il nostro albergo di trova, con i venditori di pannocchie: girano con carrelli del supermercato che hanno un braciere all'interno, generalmente fatto con un bidone metallico, e una gratella su cui posano le pannocchie. Sono tutti uguali: probabilmente lavorano in franchising. E folle d'uomini, con alcuni bambini (maschi) mescolati agli adulti, che occupano i marciapiedi senza far niente, eccettuati quelli che vendono camice o iphone. Poche le donne, anche se forse contando pure quelle sotto i teli neri simili a burka ma senza la fessura per gli occhi aumentano sensibilmente. E poi il quartiere a luci rosse, che fa capire che buffonata sia Soho: cinema, DVD shops, sexy shops, spettacoli dal vivo, il museo dell'erotismo, una fila interminabile di attivita' su ambo i lati del boulevard, fino ad arrivare al Moulin Rouge. Pezzo indimenticabile, che meriterebbe d'essere comprato per farlo vedere agli amici: un dildo in silicone a forma di Tour Eiffel. E poi il quartiere africano, dove l'unica attivita' commerciale pare essere il parrucchiere: una sfilata di negozi per acconciature, extensions per unghie e parrucche posate su teste di manichino tutte uguali, tutte con la stessa espressione alienata. Qui anche i fast food ricordano incredibilmente Londra, e vien da pensare che forse forse, quando un inglese dice che il Regno Unito e' decaduto per colpa degli immigrati, non abbia poi tutti i torti. In un certo senso il concetto e' tutt'altro che sbagliato.
Dopo aver girato tutti questi quartieri, abbiamo scoperto che la nostra guida, comprata a Londra, ci metteva in guardia e suggeriva di evitarli perche' pericolosi. Ma la stessa guida avvisava di stare attenti alla pizza, perche' a Parigi non la sanno fare se non in pochissimi posti ed ovviamente costosissimi. Come se a Londra la pizza la sapessero fare e la vendessero economica.

Cio' che mi ha veramente colpito e' il diverso modo di vivere rispetto a Londra. Bambini che giocano a pallone nei giardini, che si rincorrono per le strade, madri che parlano ai figli e rispondono alle loro domande. Nel complesso una citta' piu' sporca di Londra, ma abitata da gente molto piu' pulita dei londinesi. Qui non c'e' nessuno che ti cammina dietro per raccogliere la spazzatura che lasci cadere per strada o abbandoni nei parchi. Ci sono i cestini e le persone si alzano dalla panchina su cui stanno sedute, camminano fino al cestino piu' vicino e ci buttano la loro spazzatura. C'e' molta piu' educazione.
Parigi non e' poi cosi' dissimile da una citta' italiana, forse in Italia siamo meno attenti a dove la nostra spazzatura finisce, ma c'e' un abisso fra Parigi e Londra. Nei prossimi post parlero' di cibo e parchi pubblici, postero' delle foto anche. Credo che veramente UK non sia parte d'Europa.

Tuesday, 10 September 2013

Viva l'Italia: e così vadano i traditor rinnegati!

"Viva l'Italia: e così vadano i traditor rinnegati!" Con queste parole Brancaleone, uno dei combattenti de La disfida di Barletta, nell'immediato momento dopo che ha ucciso Grajano, italiano sceso in lizza al fianco dei francesi contro i suoi stessi connazionali, urla la sua sfida a chi, italiano, per miopia o per brama, per stupidita' o per calcolo, si schiera con lo straniero. Metaforicamente o meno, tale destino lo dovremmo far seguire a molti, di questi tempi.

Riporto da Goofynomics la seguente lista di imprese italiane comprate da stranieri:

1999
Algida (Unilever, e naturalmente...; n.b.: impossibile verificare in rete la data dell’acquisizione: mi date una mano?)

2000
Emilio Pucci (Arnault, Francia)
Fiat Ferroviaria (Alstom, Francia)

2001
Bottega Veneta (Francia)
Fendi (Francia)

2003
Peroni (Sudafrica)
Sps Italiana Pack Systems (Usa)

2005 
Acciaierie Lucchini (Russia)
Benelli (Cina)

2006
Carapelli Sasso e Bertolli (Spagna)
Galbani (Francia)

2008 
Osvaldo Cariboni (Alstom, Francia)

2009 
Fiat Avio (divisione Fiat per il settore aerospaziale) (Usa,Inghilterra)

2010
Fastweb (Svizzera, aveva già parte delle azioni dal 2007)
Belfe (Sud Corea)
Lario (Sud Corea)
Boschetti alimentare (confetture) (Francia)

2011
Gancia (Russia)
Fiorucci (salumi) (Spagna)
Parmalat (Lactalis, Francia)
Bulgari (Francia)
Brioni (Francia)
Wind (Russia, prima Egitto)
Edison (Francia)
Mandarina Duck (Sud Corea)
Loquendo (leader nelle tecnologie di riconoscimento vocale) (Usa)
Eridania (zucchero) (Francia)

2012
Star (Spagna) Controlla i marchi RisoChef, Pummarò, Sogni d'Oro, GranRagù Star, Orzo Bimbo ed Olita
Ducati (Germania)
Eskigel (produzione gelati per varie catene di supermercati) (UK)
Valentino (Qatar)
Ferretti (nautica) (Cina)
AR Pelati (pomodori) (Giappone)
Coccinelle (Sud Corea)
Sixty (Cina) Proprietaria dei marchi Miss Sixty e Energie

2013
Richard Ginori (venduta a Gucci, Francese)
Loro Piana (Francia)
Pernigotti (Turchia)
Chianti Gallo Nero Docg (Cina)
Pomellato (Francia)
Scotti Oro (Spagna per il 25%)


Ci stanno comprando un pezzetto alla volta. E sotto prezzo, perche' "dobbiamo onorare i nostri debiti". Praticamente siamo come un artigiano a cui impongono di vendere i suoi attrezzi per ripagare i suoi debiti. Poco importa se con tale vendita riuscira' a coprire solo una minima parte del debito contratto, poi potra' andare a lavorare sottoposto per saldare la differenza: manovalanza specializzata a basso costo. Lo hanno gia' fatto con la Grecia e ora, con la complicita' interna dei politici italiani, lo stanno facendo all'Italia.
Riporto un altro passo dallo stesso post:

Attenzione: come ho detto più volte, questo ovvio dato di fatto non esclude che ci potessero anche essere buone intenzioni e che ci siano magari anche stati sporadici buoni risultati. Ma il punto è che un progetto fatto per favorire la circolazione (cioè i deflussi e gli afflussi) di capitali crea evidentemente, in re ipsa, un ambiente favorevole all’acquisizione di aziende da parte di capitali esteri, e proprio non si vede come sia logicamente possibile sostenere il contrario! Attenzione: ovviamente la cosa vale nei due sensi, si intende: anche noi abbiamo avuto più facilità nell’acquistare aziende estere. Ma qui subentra la mens rea di Bruxelles: chissà perché, quando ci muoviamo noi per acquistare, se tentiamo di farlo nei paesi del Nord, son sassate nei denti (l’episodio citato da Simone è uno dei tanti, gli altri ve li ricordate).
E allora, per favore, basta con questa storia che l’euro ci protegge dai fire sales.


L’euroè i

 fire 

sales.

Perché quando acquisti un bene all’estero, i prezzi rilevanti sono due: quello della valuta estera, e quello del bene estero. L’euro, distruggendo la redditività delle aziende italiane (attraverso la chiusura dei mercati di sbocco, attraverso il collasso del mercato interno favorito dalle riforme a base di flessibilità, attraverso mille canali) ha fatto crollare il prezzo delle aziende italiane. Chiaro? Il prezzo delle aziende è crollato molto più di quanto il prezzo della valuta (l’euro) sia aumentato.

E non mi riferisco solo al prezzo di quelle quotate in borsa: mi riferisco anche alle aziende non quotate, che a fronte di cali importanti del fatturato sono ben liete di accettare offerte di liquidazione sottoprezzo.
Un crollo della quotazione di un’azienda del 20% la rende del 20% più conveniente per l’investitore estero ma non aumenta la sua competitività di prezzo e quindi non le dà strumenti per resistere a offerte di acquisizione. Una svalutazione del 20% rende l’azienda più conveniente del 20% per l’investitore estero, ma al contempo rilancia la sua competitività di prezzo, la sua capacità di generare fatturato e profitti, e quindi di resistere. In Italia sta succedendo la prima cosa ma non può succedere la seconda.

Chi, come me, si trova a vivere e lavorare all'estero per scelta "forzata", o chi e' in procinto di partire o cerca disperatamente di farlo per sfuggire al tritacarne, il meatgrinder, tenga a mente questo:

Chi vuole l’euro vuole lo sterminio e la vendita a saldo di quello che resta delle nostre aziende.

Monday, 9 September 2013

La casa (parte quarta)

La casa parte terza

 Nel silenzio della notte udi' un sussurro. Let us pass over...let us pass over...
Sconcertato, Marco scese al piano terra. La casa era buia e silenziosa come silenziosa era la notte all'esterno. Silenziosa ed immota. Eccetto per quella voce. Senza far rumore si reco' nello studio, le cui grandi finestre davano sul piazzale antistante la casa. Un refolo di aria fresca gli gelo' la pelle sudata.
Let us pass over...
Il cuore prese a battergli forte, una morsa gli strinse lo stomaco. Dannazione! Che succede?
C'era un'ombra fuori della finestra dietro lo scrittoio. La sagoma immobile di un uomo con in testa un cloth cap, la coppola italiana, stava in piedi, ad alcuni metri dalla casa, le braccia distese lungo i fianchi, si delineava a malapena contro la vegetazione del giardino. Il diario sullo scrittoio era aperto, le pagine che si agitavano per la brezza.
Brezza? La finestra e' aperta! Marco si diresse verso la finestra per chiuderla prima che l'uomo all'esterno tentasse di entrare. Un dolore lancinante gli trafisse il piede destro nel momento.
Con un grido Marco cadde a sedere sul tappeto, si prese la gamba e alzo' il piede. Un vetro gli si era conficcato nella pianta. Senza ben capire cosa gli era successo, guardo' il pavimento e vide che altri pezzi di vetro vi erano sparsi. Sollevato lo sguardo alla finestra la vide chiusa, ma uno dei vetri della parte inferiore del telaio era rotto.

Marco apri' gli occhi in camera da letto. Rimase a fissare il soffitto a lungo, inconsapevole dello scorrere del tempo. La vernice coloro avorio aveva alcune macchie dovute all'umidita' vicino alla parete esterna. Un' infiltrazione dal tetto?
Un dolore sordo e pulsante al piede destro lo richiamo' alla realta'. Con la bocca improvvisamente secca si sedette nel letto, spinse via le coperte e si tiro' la gamba vicina al corpo per esaminare la pianta del piede. Un taglio rosso la segnava proprio nel mezzo. Come nel sogno...
Il taglio non era profondo, mentre nel sogno il pezzo di vetro era conficcato profondamente nella carne, ma il sangue aveva macchiato tutte le lenzuola. Con una bestemmia a fior di labbra Marco lascio' il letto, zoppicando sul tallone, in cerca di cerotti. Li trovo' in un cassetto dell'anta centrale dell'armadio, insieme a garze ed acqua ossigenata. Acqua ossigenata? Hydrogen peroxide era scritto sulla bottiglietta di plastica. Come era possibile? In UK era quasi impossibile comprarla... forse perche' era stata usata nella preparazione delle bombe del 7 settembre 2005.
Archiviando il fatto come una delle tante incongruenze di questa nazione, Marco torno' sul letto portandosi le garze, la boccetta di H2O2 e i cerotti. Spruzzo' la ferita con l'acqua ossigenata, rimase a guardarla schiumare sulle labbra del taglio, quindi prese una compressa di garza che inzuppo' di acqua in un angolo e procedette a pulire attentamente il taglio. Poi asciugo' bene, sempre usando la garza, e mise un cerotto, grande e quadrato.
Cos'e' successo?
Possibile fosse sonnambulo? Non ne aveva mai sofferto. Colto da un'improvvisa stanchezza si abbandono' sul letto, braccia e gambe aperte. Non ne aveva mai sofferto. E cos'erano questi sogni? Un gorgoglio dello stomaco pose fine alle sue elucubrazioni. Si vesti' e scese in cucina per fare colazione.
Mentre mangiava la questione pratica della ferita al piede si ripropose da sola. Sonnambulo o meno, in qualche modo si era tagliato. Meglio scoprire com'era successo per evitare altri incidenti.
Finito di mangiare si reco' nello studio. Nel sogno si era ferito li', magari significava qualcosa. Ma nonostante l'accuratezza della sua ricerca, che lo fece procedere carponi tastando il tappeto con le mani (cautamente, per ridurre i rischi di farsi male di nuovo), non trovo' assolutamente niente. Neanche un piccolo frammento di vetro nascosto nella tessitura del tappeto. Quindi non era successo nello studio. Probabilmente era successo nel letto, e questo avrebbe anche eliminato la possibilita' di essere sonnambulo. Risali' in camera e tiro' giu' la coperta ed il lenzuolo, cercando fra le pieghe, ma inutilmente. Tiro' via il lenzuolo e il corpimaterasso dal letto... Tanto sono da cambiare... per controllare sul materasso stesso. Ma anche qui non trovo' niente.
Ora pure come Padre Pio, son diventato, penso' sconsolato. Rimase un poco li' a guardare il letto disfatto, quindi fece una palla delle lenzuola sporche e le porto' in lavanderia.
Il resto della giornata lo passo' nello studio, dedicandosi a scoprire cosa contenesse la biblioteca. Con sua soddisfazione trovo' alcuni volumi relativi all'area: storia, geografia, leggende, racconti popolari, uno studio sulla flora.
Incuriosito dal libro di racconti, un volume vecchio, rilegato con una copertina rigida di colore rosso, Marco lo prese ed ando' a sedersi su una poltrona. Lo apri' al primo racconto, intitolato "A puzzle", e comincio' a leggere.

There was a custom once through the Country, when a man would die, that the whole people of the place would gather together to the house in which the dead man was. Tigh aire faire (the shealing of watching), and they would be at drinking, and singing, and telling tales, till the white day should come. At this time they were gathered together in the house of watching, and there was a man in this house, and when the tale went about, he had neither tale nor song, and as he had not, he was put out at the door. When he was put out he stood at the end of the barn; he was afraid to go farther. He was but a short time standing when he saw nine, dressed in red garments, going past, and shortly after that he saw other nine going past in green dresses; shortly after this he saw other nine going past in blue dresses. A while after that came a horse, and a woman and a man on him. Said the woman to the man, "I will go to speak to that man who is there at the end of the barn." She asked him what he was doing standing there. He told her. "Sawest thou any man going pass since the night fell?" said she. He said that he had; he told her all he had seen. "Thou sawest all that went since the night fell", said she. "Well then", said she, "the first nine thou sawest these were brothers of my father, and the second nine brothers of my mothers, and the third nine, these were my own sons, and they are altogether sons of that man who is on the horse. That is my husband; and there is no law in Eirinn, nor in Alaba, nor in Sasunn that can find fault with us. Go thou in, and I myself will not believe but that puzzle is on them till day;" and she went and she left him.

Su, in camera da letto, il cellulare privo di linea, si scarico' lentamente e si spense.

Good Boys

Me: "He's a wanker."
Colleague: "Calling him so is not polite."
M.: "Really?"
C.: "Yes."
M.: "Ok. He's a good boy."

If you say "wanker" to a good boy it is offensive, but if you say "good boy" to a wanker it isn't offensive. 

Sunday, 8 September 2013

Nostalgia

Sometimes, when I declare, for any reason, that I don't mean to stay in UK for all my life, that even I mean to leave as soon as possible, people ask me where I would like to move. The question is not just if I want to go back to Italy, since I often made clear that too many things are wrong in Italy to let me back to my home.
If in a not so far past time the answer was quite sure, it's not the same now. I miss my mountains, but still I despise the Italian sloth about politic, social sphere and common welfare. But there's something which continually try to drag me southwards.





Bianco e azzurro sei 
White and azure you are
con le isole che stanno lì 
whit the islands staying over there
le rocce e il mare 
the rocks and the sea
coi gabbiani 
the seagulls
Mediterraneo da vedere 
Mediterraneo to see
con le arance 
whit the oranges
Mediterraneo da mangiare 
Mediterraneo to eat
La montagna là 
The mountain there
e la strada che piano vien giù 
and the road which slowly climbs down
tra i pini e il sole 
among the pine trees and the sun
un paese 
a village
Mediterraneo da scoprire 
Mediterraneo to discover
con le chiese 
whit the cathedrals
Mediterraneo da pregare 
Mediterraneo to worship

Siedi qui 
Sit here
e getta lo sguardo giù 
and cast a glance down
tra gli ulivi 
among the olive trees
l'acqua è scura quasi blu 
the water is dark, almost blue
e lassù 
and up there
vola un falco lassù 
a hawk flies up there
sembra guardi noi 
it seems looking at us
fermi così 
we so still
grandi come mai 
we as big as we've never been
guarda là 
look there
quella nuvola che va 
that cloud which goes
vola già 
it just flies
dentro nell'eternità 
into eternity
Quella lunga scia 
That long wake
della gente in silenzio per via 
of people silently on the road
che prega piano 
who quietly pray
sotto il sole 
under the sun
Mediterraneo da soffrire 
Mediterraneo to suffer
sotto il sole 
under the sun
Mediterraneo per morire 
Mediterraneo to die
Siedi qui 
Sit here
e lasciati andar così 
and let you go in this way
lascia che 
let
entri il sole dentro te 
the sun gets into you
e respira 
and breath
tutta l'aria che puoi 
all the air you can
i profumi che 
the scents which
senti anche tu 
you feel too
sparsi intorno a noi 
spread around us
guarda là 
look there
quella nuvola che va 
that cloud which goes
vola già 
it just flies
dentro nell'eternità
into eternity



Cose...fuori posto?

Ieri, sabato, si e' consumata un'altra delle uscite di italiani residenti in Londra. Facendo parte di una serie di 10 Sbirrate per fare il giro di Londra, questa volta ci siamo recati quanto piu' a ovest possibile in questa citta' dove ancora potessimo trovare un luogo degno di essere visitato. E' strano (?) ma ad est ci sono molte piu' cose da vedere: e' come se la storia della citta' fosse stata fatta ad est, ma piano piano, le persone coi soldi, quelli con la puzza al naso, ma non abbastanza ricchi da vivere nel centro, si fossero mossi verso aree esterne quanto piu' possibile lontane dalle masse di diseredati che fino ad allora avevano mandato avanti i docks e le fabbriche varie che un tempo erano il nerbo di Londra. Finita' l'utilita' industriale di quel tempo, le aree contaminate sono state lasciate alla Working Class, mentre la Middle Class si e' mossa ad ovest costruendo zone residenziali tanto carine quanto anonime e completamente prive di storia ed anima.
Parrebbe che oltre Chiswick, gia' insediamento ai tempi dei Sassoni (apparentemente qui producevano formaggio a quei tempi) non ci sia poi molto. Facendo il confronto con l'opposto punto cardinale, per lo meno.
Insomma, cercando un luogo che potessimo visitare ad ovest, siamo arrivati in quel del Borough di Ealing e Hounslow, e precisamente alla tenuta di Gunnersbury Park. Il nome Gunnesbury deriva da quello di Gunylda, nipote di Re Canute, che fu re di Danimarca, Inghilterra, Norvegia e parte della Svezia, un dominio conosciuto come l'Impero del Mare del Nord e a cui la conquista Normanna nel 1066 pose fine. A meta' del 1700 Sir John Maynard compro' la tenuta e fece costruire la villa palladiana. Passando di mano in mano, smembrata e poi infine riunita, Gunnersbury arrivo' ad essere proprieta' della famiglia Rotschield, e precisamemente nella persona di Nathan Mayer, un uomo cosi' descritto da un anonimo suo contemporaneo:

"Eyes are usually called the windows of the soul. But in Rothschild's case you would conclude that the windows are false ones, or that there was no soul to look out of them. There comes not one pencil of light from the interior, neither is there one gleam of that which comes from without reflected in any direction. The whole puts you in mind of an empty skin, and you wonder why it stands upright without at least something in it. By and by another figure comes up to it. It then steps two paces aside, and the most inquisitive glance that you ever saw, and more inquisitive than you would ever have thought of, is drawn out of those fixed and leaden eyes, as if one were drawing a sword from a scabbard. The visiting figure, which has the appearance of coming by accident and not by design, stops just a second or two, in the course of which looks are exchanged which, though you cannot translate, you feel must be of most important meaning. After this, the eyes are sheathed up again, and the figure resumes its stony posture.
During the morning, numbers of visitors come, all of whom meet with a similar reception and vanish in a similar manner. Last of all the figure itself vanishes, leaving you utterly at a loss"

A un altro membro della famiglia dobbiamo la seguente citazione: 
Give me control over a nation's currency, and I care not who makes its law. - Baron Mayor Amschel Rothschild
Per chi avesse dubbi sulla veridicita' di tale affermazione faccio presente che e' il sistema con cui le Banche si stanno impadronendo di interi Stati con la crisi dell'Euro e consiglio una lettura approfondita del blog Goofynomics.

Nel 1925 la tenuta fu ceduta al Borough, con l'obbligo di farne una struttura aperta al pubblico e mantenerne il parco, per un cifra inferiore a quella che era stata offerta dal Borough di Brentford e Chiswick che aveva l'intenzione di costruirvi abitazioni. Oggi la villa e' un museo, che non sarebbe niente di eccezionale non fosse per la visita guidata alle cucine, mantenute nello stesso stato in cui erano piu' di un secolo fa, visita che da un'idea molto accurata di come fosse la vita della servitu' in epoca vittoriana. Ad esempio, gli uomini della servitu' cominciavano a lavorare mezz'ora dopo le donne, e ricevevano interamente la loro paga, mentre la paga delle donne veniva per meta' consegnata alle famiglie di provenienza e per meta' "custodita" dalla governante, alla quale le donne avrebbero dovuto chiedere i soldi se avevano qualcosa da comprare, richiesta che poteva essere anche rifiutata. E la faccia da mastino della grassa e grossa governante tedesca nella foto di gruppo della servitu', mi fa pensare che un rifiuto capitasse piu' spesso di un consenso.
Una particolarita' che mi ha colpito e' stata la presenza di numerose macchine, di varie dimensioni, per pulire i coltelli: un tamburo, con fori sul lato circolare per infilarvi i coltelli, con all'interno delle spazzole le quali ripulivano le lame e probabilmente al contempo le affilavano grazie al movimento rotatorio imposto con una manovella. Niente sapone, per pulire le lame, che dovevano essere presenti in numero veramente elevato.
E nel museo abbiamo trovato la prima "cosa furi posto": la guida era una donna italiana. Per il nostro gruppo di dodici persone, undici italiani ed un moldavo che comunque l'italiano lo capisce abbastanza, la guida, Rossella, ha fatto il suo primo tour in italiano.

Lasciato il museo e avviatici attraverso il parco, diretti ad un pub sulla Chiswick High Road e da li' ad un ristorante, la conversazione e' principalmente girata attorno alla coinquilina di una delle ragazze, coinquilina alquanto molesta, in quanto in grado di trovarsi uomini dalle lunghe e ripetute prestazioni sessuali, perfettamente udibili attraverso la casa (le case londinesi non lasciano molta privacy in questo senso). Caratteristiche di ogni prestazione: lunghezza venti venticinque minuti in serie di tre con pause di dieci quindici minuti, ripetuti colpi della testiera del letto contro la parete, risate sataniche della ragazza...
Le speculazioni si sono sprecate: dall'ipotesi che le risate servissero proprio a smorzare l'eccitazione dei compagni e cosi' alungarne la prestazione (un po' come in Californication, ricordate il pugno che la minorenne molla ad Ed?) , alla possibilita' che la tipa (studentessa di infermieristica) avesse accesso a qualche prodotto particolare per allungare le prestazioni (che diversi uomini abbiano prestazioni pressoche' uguali e' strano, infatti), per giungere al consiglio, dato che la nostra amica non la fanno di dormire, di bussare alla porta e chiedere di partecipare (se non puoi batterli...sbattiteli! cioe', fatteli amici).
Ma parliamo del ristorante. Carluccio's, Italian Restaurant, abbastanza caro e cibo fra luci ed ombre. A parte l'onnipresente prezzemolo a scopo decorativo (il detto "sei come il prezzomolo" pare derivi proprio dall'uso fattone in questa catena di ristoranti), un menu' al quanto confuso in cui gli antipasti sono chiamati primi e la pasta e fagioli e' un antipasto, siamo incappati in cibi che al meglio erano a malapena decenti: il ragu' per le lasagne fatto con la carne di agnello non saprei come classificarlo. Gli antipasti, affettati e caponata, almeno erano buoni, ma quelli arrivano diretti dall'Italia. Devo dire che anche la focaccia era buona, e quelle devono averla fatta qua (avranno trovato un forno italiano). 
Ma qui  abbiamo trovato la seconda cosa fuori posto. Nessuno del personale parlava italiano (e ancora ci puo' stare, a Londra), ma addirittura nessuno di loro sapeva come suonasse l'italiano. Arrivato ad ordinare la gRappa (con la R maiuscola, si'), la cameriera (bionda) mi chiede: "But are all of you Italians?" Alla mia risposta affermativa la bionda dice: "Oh, now I understand why I couldn't understand your orders!" Infatti avevamo passato la serata a indicare sul menu' i vari piatti che ordinavamo peggio che di quando si va ad un ristorante cinese.

Quindi, una guida italiana in una villa vittoriana, ed un ristorante italiano dove nessuno comprendeva una parola di cio' che dicevamo. Ma mentre la guida a Gunnersbury ha trasformato in un'ora piacevole e interessante una visita che altrimenti sarebbe stata piatta ed anonima, da Carluccio's le cameriere si sono dovute mettere in tre per controllare il nostro conto. Le poverette avevano fatto l'errore di farci un conto unico, ma noi abbiamo pagato ognuno per se', quindi abbiamo dovuto indicare loro i piatti che ognuno di noi aveva mangiato e pure quanto dovevano ricaricare a ciascuno per il servizio, dato che fare 12,5% di ogni conto era troppo difficile da fare. E cosi', prima in due, una armata di calcolatrice e l'altra col POS, ci fanno i vari conti, per poi arrivare alla fine e stare circa mezz'ora a ricontrollare e ricalcolare e chiamare una terza collega a controllare pure lei perche' il totale non tornava. Si erano dimenticate di includere nel calcolo i contanti con cui un paio di noi avevano pagato la loro parte.
Uscendo qualcuno ha commentato: "Ho realizzato solo ora che erano tre bionde." Chiedo venia alle bionde ma sono contrario al politically correctness.


This is London!


Friday, 6 September 2013

Mediterraneo

«In tempi come questi la fuga è l'unico mezzo per mantenersi vivi e continuare a sognare»








«Dedicato a tutti quelli che stanno scappando»

Wednesday, 4 September 2013

Non fidatevi

Il ragazzone sulla sinistra, che faceva parte del mio team, si chiama Igor. Viene dalla Moldavia, ha due lauree e parla, oltre al rumeno (lingua ufficiale della Moldavia che, per chi non lo sapesse, fino alla II Guerra Mondiale faceva parte della Romania), inglese, francese e russo. Da emigrato, ovviamente, si e' dovuto adattare, e lavorando tramite un'agenzia tipo interinale e' venuto a fare il giardiniere al Parco Olimpico. Un buon lavoratore, preciso, attento e intelligente; propositivo, non di quelli che aspettano gli ordini ma capace di dare suggerimenti sulle cose da fare. Flessibile alle necessita' contingenti.
Circa tre mesi fa, un dipendente della ditta per cui lavoro ma di stanza al Jubilee Garden, un giardino aperto al pubblico ma facente parte della proprieta' privata di Southbank, dove si trova anche il London Eye, deve essere forzatamente spostato a causa delle reiterate lamentele da parte di alcuni visitatori del giardino, a cui si sarebbe rivolto in modo maleducato. Parrebbe fossero state solo le meschine ritorsioni di visitatori ripresi perche' danneggiavano le aiuole (parrebbe), ma in ogni caso il manager che gestisce la proprieta' di Southbank non lo vuole piu' vedere e lui viene spostato al Parco Olimpico. Il mio manager offre la posizione liberatasi a Igor: un contratto a tempo indeterminato invece che lavorare per un'agenzia col rischio di rimanere senza lavoro di punto in bianco. A casa in Moldavia Igor ha una moglie e un bimbo in fasce, ha bisogno di stabilita' finanziaria, quindi accetta anche se il lavoro e' di qualita' decisamente peggiore (lavorare la', a raccattare il sudiciume che le persone gettano a terra, cercare di tenerli fuori delle aiuole e venire offesi per questo, vi assicuro che e' frustrante), Accetta anche se significa maggiori spese di viaggio e una paga leggermente inferiore.
Quel contratto Igor ancora non lo ha avuto, e giusto ieri ha saputo, facendo pressione sul suo manager per avere una risposta, che mai lo avra'. Il 31 ottobre la ditta terminera' il contratto con la Proprieta' di Southbank per i servizi di pulizia del giardino, mantenendo solo quelli strettamente di giardinaggio. Quindi Igor non servira' piu', ed essendo stato tenuto con l'agenzia con una serie di scuse verra' lasciato a casa. Ma che i servizi di pulizia erano stati persi si sapeva da lungo tempo, quindi si sapeva anche quali sarebbero state le necessita' di personale. Questo significa che il manager del Jubilee Garden ha mentito, che la promessa di un contratto era fasulla. Ha mentito a Igor ed ha mentito al mio manager. Ma a quale scopo? Igor e' stato ceduto solo perche' cosi' poteva avere qualcosa di meglio, un lavoro sicuro; c'erano molti altri ragazzi dell'agenzia (io li chiamo i Good Boys, vi spieghero' perche') di cui ci saremmo disfatti molto volentieri.  Nello scambio fra Igor e l'altro dipendente "disciplinato", io ho ceduto un amico e buon lavoratore per un peggior lavoratore e pure razzista; nello scambio Igor ha perso il lavoro, perche' i lavori al Parco dureranno fino a primavera e alcuni degli interinali verranno tenuti, ma ormai le posizioni sono state assegnate.
Ma perche' mentire quando non serviva a niente? Che senso aveva? Probabilmente sono cosi' abituati a tenere le cose nascoste e non dette, in questo Regno, che la falsita' e la menzogna fanno ormai parte della loro natura. Non fidatevi di nessuno su questa isola. Di nessuno.