Friday, 17 April 2015

Catabasi 2

La catabasi e' una scala fatta di autoinganni e illusioni, che un gradino dopo l'altro ti porta giu' in un mondo che non e' certo piu' oscuro di quello da cui provieni, ma dove le percezioni si ottundono e tutto si fa ovattato: i colori perdono la loro brillantezza e i suoni divengono sordi, i sapori si appiattiscono e il significato delle cose ti elude. Primo fra tutti il perche' tu abbia cominciato questa discesa, ascoltando una promessa che gia' sapevi non poteva essere mantenuta. Forse, scendi un gradino dopo l'altro perche' ogni gradino e' un'esperienza, un'esperienza che tiene la tua mente occupata ed impedisce al tuo animo di torturarsi. Ma i tuoi sensi sono confusi, le tue sensazioni si consumano in pochi attimi come un desiderio troppo a lungo cullato e troppo velocemente consumato; come un fuoco di paglia che non lascia neppure la cenere, quel tuo desiderio consumato non lascia neppure il ricordo del piacere ma solo la fame di provare una nuova esperienza. E' una fame, un bisogno che sai non hai speranze di saziare: solo mentre vivi le tue esperienze sei in pace, ma dopo ti accorgi che non hanno lasciato ne' segni ne' veri ricordi, sono solo immagini sbiadite che non sono accompagnate da nessuna crescita del tuo io. E in questa perdita progressiva di significato, lo scopo viene dimenticato, se mai c'e' stato, e rimani solo tu, tu solo, sempre piu' piccolo e sminuito. Un bambino perdutosi nel buio. Eppure continui a scendere quella scala. Forse perche' ogni gradino e' un modo differente di venire a patti con la consapevolezza che non riuscirai a riavere indietro cio' che desideri.


The catabasis is a ladder made of  self-deceptions and illusions, which step after step takes you down to a world no more dark than the one you come from, but where perceptions blunt and everything becomes dull: the colours lose their brightness and sounds are muffled, flavours are flattened and the scheme of things eludes you. First of all the meaning of this descent, started listening to a promise which you knew couldn't be fulfilled. Maybe you are going down step by step because each step is an experience which keeps your mind busy and prevents your spirit from grieving. But your senses are confused, your sensations get consumed in few moments like a desire too long nursed and too quickly worn out; like a fire of straws, leaving not ashes, that consummated desire leaves not even the memory of the pleasure but just the longing for a new experience. It's a hunger, a craving you know you cannot satisfy: you're in peace just while living your experiences, but afterwards you discover that they leave nor marks nor real memories, just blurred images followed by no growth of your inner yourself. And in this progressive loss of meaning, the aim is forgotten, if ever you had one. All it remains is just you, only you, smaller and smaller and lessened. A child lost in the dark. But you keep descending that ladder. Maybe because each step is a different way to come to terms with the awareness that you won't be able to take back what you want.

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