Friday, 1 January 2016

Under the sign of Aries


L'Anno del Maverick, l' Anno Piu' Lungo, e' infine terminato, lasciando un'eredita' di previsioni realizzatesi in pieno: esperienze nuove su sentieri mai battuti prima, solitudine e una lotta interiore dalla quale ancora non so se ne sono uscito vinto o vincitore. Ancora libero da lacci e marchi, guardo sorgere la Costellazione di Aries a prendere possesso del cielo per i prossimi dodici mesi ed influenzare destini e scelte, riempiendo con rabbia il vuoto lasciato dalle lune fuggite.


La luce delle altre stelle si fa fioca, mentre la Costellazione dell'Ariete risplende sempre piu' forte e mi indica il sentiero da seguire. Un sentiero che sembra portare lontano, ma che non rivela il minimo indizio su quali sfide siano in attesa lungo di esso. Ma il vento porta da oltre i confini dello sguardo una voce che parla di legami profondi, di spiriti della terra, di doveri e nuove battaglie. La voce delle foglie d'autunno e del vento d'inverno, l'incantesimo che apre le porte ad un mondo rinato di nuovi colori e di un futuro antico gia' scritto e che non puo' cambiare. E' una voce che parla di appartenenza e di piu' elevate verita', di fango e sangue che chiama e reclama, di una missione che non si puo' piu' ignorare, debiti da pagare e, forse, un premio finale da riscuotere. E' la voce di un mistero che attende di essere svelato, la voce del silenzio della comprensione quando erompe nell'esultanza. Non parla dei giorni futuri di ieri, ormai consumati e persi; parla dei miei ricordi del domani che ho vissuto in un passato che ancora deve venire.

Per certo, in tutto questo, esiste solo la necessita' di riprendere la guida del branco nella ricerca di un luogo a cui appartenere. Non so se questo sara' l'anno in cui lascero' questa terra, una terra a cui non appartengo e che mi ignora come per punirmi della mia esistenza, una terra su cui non riesco neppure a sentirmi ospite. Non so se questo e' l' anno in cui finalmente trovero' pace


Ma se per due punti allineati su un piano geometrico puo' passare una sola retta, ancor piu' certo e' che per tre segni allineati sul piano di una vita puo' passare un unico sentiero da percorrere: la strada per Ninive. E per un luogo dove possa nuovamente stringere quei legami con la terra che cosi' fortemente necessito.






The Year of the Maverick, the Longest Year, has finally gone, leaving behind a legacy of fulfilled forecasts: new experiences along unknown tracks, loneliness and an inner struggle which I don't yet know if saw me loser or winner. Still free from leash or brand, I watch the Constellation of Aries rising to take over the sky for the next twelve months, to condition destinies and choices, angrily filling the emptiness left by the fleeing moons.

The light of the other stars dims, while the Constellation of Aries shines bright and brighter showing me the path. A path which seems to go far, far away, without giving away any hint about the challenges waiting for me along it. But a voice comes with the wind, from beyond the boundaries of the sight, a voice which speaks of deep bonds, of the spirits of the land, of duties and new battles. It's the voice of the falling leaves and of Winter's gales, the spell to disclose a newborn world of colours and of an ancient future already written and that cannot change any more. It's a voice which speaks of belonging and affinity, of more elevated truths, of mud and blood which calls and reclaims, of a forsaken mission that is not possible to ignore no more, of debts to pay and, maybe, a final prize to earn. It's the voice of a mystery waiting to be unveiled, the voice of the comprehension's silence when it bursts in exultation. It doesn't speak about the future days of yesterday, consumed and lost; it does speak of my recollections of a tomorrow which I lived in a past still to come.

For sure, in all of that, only the necessity to take again the leading of the pack in the search of a place to belong to. I don't know if this is the year when I will leave this land, a land which I don't belong to and that ignores me, like to punish me for existing, a land where I can't even feel myself a guest. I don't know if in this year I will find peace.


But if only one straight line can pass through two points on a geometric plane, even more true that only one path can go through three points laying on the plane of life: the road to Niniveh. The road towards a place where to tie again those bonds with the land that I so strongly need.


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