Thursday, 31 October 2013

Alle donne italiane scappa il cervello

Non lo sapevate?! Eppure e' un fenomeno conosciuto! Qui a Londra ci fanno pure le tesi di laurea. Leggetevi un poco questo post, comparso su un social forum:

TESI SULLE DONNE ITALIANE CHE VENGONO A LONDRA
31/10 alle 16:17
Ciao a tutte,

Mi chiamo XXXX XXXXXX e sto scrivendo una tesi sul fenomeno della fuga dei cervelli delle donne italiane. Studio sociologia alla Goldsmiths, University of London e avrei bisogno di trovare un numero di donne italiane disposte ad esser intervistate riguardo alla loro esperienze di emigrazione.

Per ulteriori informazioni contattatemi o qui o scrivetemi un email a xxxxxxxxxx@gmail.com

Non ho resistito al pubblicarlo qui. Mi sono astenuto dal rispondere direttamente sul post sia perche' sarebbe stato fuori tema, sia perche' far notare la sgrammaticatezza con cui il post e' stato scritto (che poi, a parer mio, cerca pure di darsi un tono, sebbene informale) significava prendermi una buona dose di insulti, e gia' ieri me ne sono preso una caterva da una coppia di bimbiminkia, di quelli che non riescono a cavarsi un dito di culo da soli (e vogliono venire a Londra?!), quindi evitiamo di ripetere, per questa settimana. Pero' dovevo sfogarmi un poco.

Comunque ora lo sapete: alle donne italiane scappa il cervello. Dove fugga non si sa. Forse e' proprio uno dei fini della tesi lo scoprirlo.

PS lo so che ormai la laurea la prendono cani e porci, e non solo chi realmente possiede le giuste capacita' (e magari qualcuno di voi lettori e' proprio uno di loro, magari un porco con le ali), ma io credo ancora che la scuola dovrebbe insegnare, fornire una cultura. Saper scrivere in italiano corretto e' una delle cose basilari che chi arriva all'universita' deve essere capace di fare, gli deve venir naturale come respirare.

PPS credo che siate ancora in tempo per firmare questa petizione, grazie.

I ratti di Laborit


Tuesday, 29 October 2013

Ercole in Polesine

Merita assolutamente di essere visto. E' lunghetto, organizzatevi con pop-corn e bibite.



Monday, 28 October 2013

It's a matter of content

Leggo i commenti ad articoli di giornale in italiano e trovo per lo piu' frasi contro l'immigrazione e gli immigrati, i comunisti, l'Italia ridotta in ginocchio da politici corrotti e collusi che si fanno grassi sulle spalle dei cittadini, che favoriscono l'immigrazione sregolata per interesse o idiozia. Poi leggo i commenti ad articoli di giornale in inglese e trovo per lo piu' frasi contro l'immigrazione, i comunisti, l'Inghilterra messa in ginocchio da politici corrotti e collusi che si fanno grassi sulle spalle dei cittadini, che favoriscono l'immigrazione sregolata per interesse o idiozia.
Non fosse per la lingua non riuscirei a distinguere fra le due nazioni. E sono sicuro che in Francia, Russia, Germania, USA, ovunque nel mondo le persone abbiano raggiunto un minimo di benessere, le frasi ripetute siano le stesse. Cambia la lingua, ma non il contenuto.

Come siamo miserabili...

If a read the comments under the online news in Italian I find mostly sentences against immigration and migrants, the communists, Italy pushed on the knees by corrupted and colluded politicians who are stealing to citizens and facilitating unregulated immigration for profit or idiocy. Then, if I read the comments under the online news in English I find mostly sentences against immigration and migrants, the communists, England pushed on the knees by corrupted and colluded politicians who are stealing to citizens and facilitating unregulated immigration for profit or idiocy. 
If it wasn't to the language I couldn't distinguish between the two nations. I'm sure that in France, Russia, Germany, USA, and everywhere in the world where people had gained a little bit of wealth, the sentences said are the same. The language changes, the content doesn't.

How much pitiable we are...

Sunday, 27 October 2013

Wanderer



Extraterrestre portami via

   Certo che questa canzone acquista tutto un altro significato, se realmente hai lasciato casa per ricominciare la tua vita in un luogo straniero. Anche a me non importava cosa faceva la gente, o forse mi importava troppo. La rabbia era troppa, dovevo andarmene. Non e' stata un'astronave di alieni a portarmi via ma un volo Ryanair... uhm, forse... Conosco molte persone che giurerebbero che quelli di Ryanair sono extraterrestri. In ogni caso, il risultato non e' stato molto dissimile: mi hanno lasciato in un luogo nuovo da esplorare. Peccato fosse affollato e si vada affollando sempre piu'. Le condizioni ideali per stare in solitudine, ma certo non e' la solitudine dei boschi. E nell'aria non c'era nemmeno quel buon sapore. Non ci sono neppure gli odori, molto spesso. E dato che e' una terra aliena, ha uno stile di vita alieno. Ogni atto, ogni azione che abbia un qualcosa di umano, come una cena a casa di amici, raccogliere castagne, trovare una cesta di funghi e cucinarli insieme alla tua compagna, bene, ogni cosi' semplice evento e' una conquista, qui. Molte famiglie non hanno neppure un tavolo su cui mangiare. Tante famiglie non mangiano neppure a casa, a dire il vero. 
   Ed ora c'e' la voglia di tornare per ricominciare. Ma il ritorno e' precluso, per il momento. Forse in futuro. Ma dubito. Quando me ne andai dissi che non sarei tornato ne' per vacanze ne' per funerali. E cosi' e' stato fin'ora: in due anni e quattro mesi non sono tornato in Italia per le vacanze, saltando anche un matrimonio e due funerali. Sono tornato una volta, per meno di due giorni, per le elezioni di febbraio. Mi ha accolto una tormenta di neve: ne e' caduta circa un metro nelle 48 ore sull' Appennino ToscoEmiliano.
   Tornerei, anche se, a dire il vero, non ho neanche piu' una casa mia. E per tornare non devo certo stabilire nessun contatto, eccettuato quello internet per comprare un biglietto online. Biglietto di sola andata per l'Italia, per il buon clima, le persone socievoli, il buon cibo. E nuovamente per la rabbia. E per fare cosa? Quali sono le possibilita' di ricostruire? Al momento non ci sono neanche le premesse per provare a distruggere il sistema ridicolmente corrotto che rimane a fare cio' che gli pare col beneplacito/complicita' della maggioranza degli italiani. Quindi, tornare a fare cosa?
   E allora si rimane qui. Straniero in terra straniera, come diceva Abrahamo. In compagnia di sempre piu' espatriati, che per lo piu' affermano di aver trovato cio' che cercavano. Buon per loro, io non ho trovato cio' che cercavo e tanto meno cio' di cui avevo bisogno.

Voglio una terra che sia tutta mia...



Restituzione targa auto (a Londra)

Venerdi', uscito in bici per delle commissioni, trovo lungo la strada la targa di un'auto. Tenuto conto che nell'area di Forest Gate e dintorni sono alquanto comuni i furti di targhe di auto da applicare su altri veicoli rubati, raccolgo la targa e la porto alla stazione di polizia. Avete presente quando in Italia, per eccesso di senso civico, oberate di lavoro inutile il povero funzionario pubblico che, ovviamente non vi puo' mandare a 'fanculo a chiare parole ma ve lo fa comunque capire e vi fa poi scontare il tutto con una lunghissima attesa il cui unico scopo e' quello di farvi ottenere una grandissima perdita di tempo? A me non e' mai capitato con la restituzione di una targa d'auto (pare che sia una delle poche cose prese veramente sul serio in Italia dai funzionari pubblici) ma e' successo per altre questioni. Beh, una cosa del genere, penserete voi, non puo' accadere nel Regno del Senso Civico, sicuramente il funzionario di turno prendera' tutto molto sul serio con la tipica serieta' britannica. Col piffero!
Entro nella stazione di polizia e devo aspettare un bel po', in piedi e in un clima semitropicale, che la poliziotta all'accettazione, dietro uno spesso vetro antiproiettile, finisca di spiegare altre tre o quattro volte ad un ragazzotto qualcosa che non posso capire dato che entrambi sono chiusi detro una stanzetta dalle pareti di vetro. Quando infine posso accedere alla stanzetta raggiungo il banco, aspetto che la poliziotta finisca di riempire di barrette un modulo dall'aspetto astruso che la vede in difficolta', quindi tiro fuori la targa dal mio zaino e dico: "Ho trovato questa."
Vi giuro, le espressioni passate sul viso della donna (bianca britannica) sono state chiarissime. Nei suoi occhi ho letto "E' sporca! Che schifo! Che me l'hai portata a fare?" E ancora, perche' l'empasse e' andata avanti a lungo con lei che fissava la targa disgustata e combattuta e le mani che le si chiudevano a tenaglia (non so se per afferrare la targa o strozzarmi): "Ma che cazzo l'hai raccatata a fare?  Ma riportala dove l'hai presa! Ma ho di meglio da fare..."
Ero sul punto di dirle: "Guarda, posso capirlo da un poliziotto italiano questo atteggiamento, che se guadagna 1600 euro al mesi e' fortunato. Ma tu sei partita con uno stipendio di 33.000 sterline l'anno e sicuramente l'hai migliorato, quindi fai poco la schizzinosa." Riuscendo anch'io a capire che una cosa del genere significherebbe ficcarsi inutilmente nei guai, ho infine optato per un piu diplomatico: "In Italia e' obbligatorio consegnare alla polizia le targhe trovate, quindi ho pensato di portarla. Forse qui non e' necessario?"
Al che, punta sul vivo che una nazione inferiore (ovvero una nazione straniera) possa mostrare del senso civico, si fa dire dove e quando ho trovato la targa, prende i miei dettagli, annotando il tutto con un lapis a fondo pagina di un quadernaccio, e si fa consegnare la targa ringraziandomi. La targa, sono sicuro, e' finita nel cestino appena sono uscito. Mi chiedo se si e' presa la briga di cancellare i dati che aveva annotato.

Non si puo' avere tutto. Senza togliere niente alla polizia londinese, che, a differenza di quella italiana, per lo meno non e' arrivata ad farsi vedere come il nemico dai cittadini onesti, ma per tante cose e' proprio vero che tutto il mondo e' paese: l'eccesso di senso civico da parte del cittadino e' per loro solo una rottura di coglioni.

Friday, 25 October 2013

Rabid dog

“Usually when people are sad, they don't do anything. They just cry over their condition. 
But when they get angry, they bring about a change.” 
― Malcolm X


When I started this blog up, I meant to use it as a recipient of thoughts, feelings, tails and everything which caught my interest. It had to be an interior journey, a discovering of myself. I went farther since. But then, slowly, I stop to write about some experiences: there are wounds which will not stop bleeding if you keep on touching them. And sooner or later a man has to go ahead, leaving the past at his back. I tried to concentrate on building my new world, but there are really little materials around which I can use for it, and the construction work slowed down, sometimes even stopped. Then, struck by delusion, for this city, for this country and its people, I began to speak about their defects, bugs and weaknesses. How is it possible that this so unfair country is the same country where the lowest kitchen porter has the same rights of the Queen? How is it possible that a tenfold richer country gave tenfold less to its citizens than Italy did? How is it possible that those people so ready, in the past and even now, to blame Italians for ruining the treasures hold in Italy are so ignorant? Finding out that there's a lot less corruption just because many things are not considered corruption made me smile bitterly. Noticing that most parts of Italians who spoke and wrote about London were people who spoke too early and hastily or even who had better don't speak at all, I tried to tackle this foolish Italian xenophilia. I couldn't last reading and be listening how much morality is higher here, how better schools are here, how much cleaner people are here. Someone even wrote that the British shit doesn't stick to the British arses! I can't last to hear these things because they are not true. I understand that for an Italian migrant is important to have a dream. He or she needs to believe that somewhere is better than in Italy, or every hope will be lost as future in Italy is lost. Dreaming is a wonderful thing, but the awakening can be bitter. The next step came in its own: trying to wake Italians up. The few who read me, at least. My thought was: if I can change the mind of just two of them, perhaps they may change other two people's mind each and so on. The change will go on in a slow but unstoppable wave and we'll be able to do something for our land.

I'm just a crazy Don Quixote broken by the windmill's blades. Defeated but always standing. I'm full of rage, like a rabid dog. People tell me this since many years ago. Staying close to me is often uneasy. I'm sorry, but I don't mean to put my rage aside. I will not change it. Wash the rage away and I'll have to pretend that nothing happens all around me. Wash the rage away and sadness will fill the void up. And a sad man does nothing, just when he's angry he brings about a change.

Thursday, 24 October 2013

Ibridazione del razzismo

   Era qualcosa di cui volevo scrivere da un po' di tempo, a causa di articoli di giornale che mi e' capitato di leggere e che mi hanno dato da pensare. Il caso del ragazzo ucciso in Kent e dello studente italo-americano aggredito in Brick Lane da una gang sono state l'occasione per fare un po' di ricerche e cominciare ad unire i puntini. Devo dire che sta venendo fuori una figura abbastanza diversa da quella che mi aspettavo.
   Le news cui ho accennato sopra riguardano per lo piu' una protesta che il governo britannico sta portando avanti da anni presso l'Unione Europea e che sembra volta ad arginare l'immigrazione UE. E non mi riferisco solo a questioni tipo il blocco delle immigrazioni da Romania e Bulgaria (e poi i britannici hanno il coraggio di criticare la Bossi-Fini?). L'offensiva britannica e' molto piu' ampia. Qui e qui alcuni esempi, che vertono per lo piu' sul peso che immigrati senza lavoro hanno sul welfare, in special modo l'NHS. Si parla di 650.000 non-active EU migrants, con un costo per il solo NHS fra 1.5 e 2 milioni di sterline. A cui ovviamente vanno aggiunti benefits vari. Poco importa che tali cifre non siano supportate da nessuna prova e che, anzi, la Commissione europea le abbia contestate in modo chiaro (qui un articolo relativo): il governo britannico sta dando una ridondanza sempre maggiore ai danni prodotti dal Benefit Tourism, al punto che lo scorso anno ben 650.000 allarmi relativi a contrabbando di droga e tabacco sono stati ignorati completamente perche' gli agenti di frontiera dovevano concentrarsi sull'immigrazione clandestina. L'immigrazione clandestina, ovviamente, non ha niente a che fare con gli europei, i quali hanno per lo piu' diritto di risiedere in UK senza necessita' di richiedere alcun permesso, ma sono comunque ritenuti coinvolti nel benefit tourism (casi di truffe ai danni del NHS certo non mancano). Ma quando si legge ogni giorno un articolo di giornale che riguardi alternativamente il benefit tourism, il costo degli immigrati europei per i tax payers britannici e l'immigrazione clandestina si fa alla svelta, se non ci si ragiona un attimo, a mettere tutto insieme e valutare con un solo metro. A questo punto chi nota piu' che nei 650.000 non-active EU migrants definiti unemployed il governo UK ha messo studenti (che pagano fior di tasse), pensionati (plausibilmente guadagnata qui) e coniugi di altri cittadini che lavorano? Alla fine, sembra che siano meno di 38.000 gli stranieri europei che abbiano richiesto la Jobseeker's Allowance (la disoccupazione). Quanti la percepiscano non saprei, ma sicuramente un numero ancora inferiore. In definitiva la maggioranza dei EU migrants sono tax payers che contribuiscono a pagare il welfare quanto e piu' dei britons, se si tiene conto che sono per lo piu' giovani (quindi necessitano di meno assistenza sanitaria) ed hanno fatto le scuole nel paese di origine. Fra 10-20 anni la figura magari cambiera', ma per il momento e' questa.
   In tutto questo non si trova un gran che riguardo l'immigrazione africana ed asiatica. Non mi sono ancora addentrato bene nelle statistiche governative riguardo le caratteristiche di chi riceva benefits, qualcosa potete trovarlo qui, ma a rischio di essere smentito mi azzardo a dire che basta guardarsi un poco intorno per rendersi conto che e' fra i membri di quest'ultimo tipo di immigrazione che si trova la piu' alta percentuale di beneficiari di aiuti statali, molti dei quali possono essere dichiarati casi di parassitismo. Ovviamente non sto considerando i Britons, i quali neanche scherzano, con un 60% delle famiglie che ricevono un qualche tipo di benefits. 
   Ma qual e' il punto di tutto questo ragionamento? Il punto e' che una parte di questa nazione non vuole gli immigrati europei. Dico una parte perche' non si puo' pensare ad una nazione come ad una entita' omogenea, bensi' deve essere pensata come composta da molte parti differenti per origine e scopi, che possono essere diversi e contrapposti e raramente interessati al bene comune. Una nazione non e' quindi un essere logico, le cui mosse potrebbero essere previste. Una parte minoritaria puo' avere un peso decisivo sulle politiche intraprese e per interesse personale portare a scelte dannose per la collettivita'. Ed ecco che, mentre le imprese, o almeno una gran parte, accolgono volentieri gli stranieri in quanto capaci di colmare lacune tecniche sempre piu' grandi nella societa' britannica, un'altra parte della societa' (che apparentemente pesa maggiormente sul governo e i mezzi di informazione) vede questa immigrazione qualificata come un pericolo e cerca quindi di arginarla. Vuoi perche' UK intende realmente uscire dall' Europa e affidarsi al solo Commonwealth, o vuoi perche' sul lungo periodo tale fenomeno portera' forzatamente a riempire anche i quadri dirigenziali piu' elevati con stranieri o figli di stranieri, il risultato e' sempre quello di tentare di bloccare o limitare al massimo la migrazione di europei maggiormente qualificati dei britannici. Africani ed asiatici, sebbene pesino maggiormente sul welfare, non sono visti come un reale pericolo. Oppure sono tutt' ora considerati un ottimo bacino dove reclutare per avere manodopera a basso costo o per altre cose che si possono solo supporre.
    Cosa c'entra tutto questo con i casi di Maidstone e Brick Lane? Direttamente direi niente. Indirettamente molto. Nel caso di Maidstone, gli assalitori (4 sono stati arrestati ma il numero degli indagati e' 10) erano lituani, sebbene nel gruppo fosse presente un briton (acquisito tale, dicono delle insinuazioni), sembra quindi piu' il caso di una comunita' che cerca di appropriarsi di un territorio e non vuole concorrenza. Nel caso di Brick Lane gli assalitori erano una gang, se la sono presa col primo che sia parso un facile bersaglio. E leggendo in rete non ho trovato nessun riferimento ad aggressioni di stranieri da parte di britons se non come membri di una gang. Non che non capitino, ma probabile che i britons non si spingano mai a tali livelli, preferendo importunare le ragazze di notte quando sono ubriachi. Sono numerosi, invece, i casi di britannici di colore che aggrediscono stranieri.
   C'e' un fattore che va preso in considerazione, a questo punto. La societa' inglese e' una societa' innegabilmente razzista, nella maggioranza delle sue componenti, come gia' o scritto qui e qui e qui. Sono razzisti che in genere non danno fastidio agli altri, neppure vanno ad offenderli di solito: a loro basta ritenersi superiori, e si ritengono cosi' superiori che non sentono la necessita' di venirtelo a dire. La cosa cambia quando chi gli sta davanti parla o agisce in modo tale da impedire loro di continuare a ritenersi superiori, quando incrina in qualche modo questa loro convinzione. E la societa' britannica, di cui la societa' inglese e' parte dominante (permettetemi questa distinzione per fare chiarezza in termini che spesso sono usati ora in un modo e ora in un altro), la societa' britannica e' composta di altre societa' le quali pure sono razziste. Per fare degli esempi limitandosi alle popolazioni facenti parte del fu impero britannico, gli indiani sono razzisti: le cose che dicono sui neri sono irripetibili; i pakistani, pure, sono razzisti; i neri sono razzisti verso tutti i bianchi e invidiosi verso tutti quelli che hanno ottenuto piu' di loro, poco importa se il loro basso livello nella societa' e' per lo piu' dovuto alle loro spalle tonde. E i piu' razzisti di tutti sono gli "inglesi di seconda generazione", ovvero i figli di immigrati (in genere di colore) che vedono nella nuova immigrazione una minaccia molto piu' di quanto non la vedano gli inglesi puro sangue. La comunita' mussulmana e' per lo piu' razzista, come lo e' quella indu'. E il governo britannico non ha fatto ne' fa niente per acquietare questo calderone ribollente. L'arrivo massiccio di est europei che si raccolgono in comunita' chiuse, in cui il sentimento serpeggiante e' quello del risentimento di chi ritenga di non aver avuto dalla storia il posto che gli meritava, il risentimento di chi si ritiene sorpassato da colui che e' meno capace, non aiuta certo a smorzare i toni. 
   Le tensioni sono li', appena sotto la superficie, pronte ad esplodere. Sul web, i commenti da parte dei britons all'uccisione del ragazzo italiano non sono completamente confortanti. 

Another one commented on the fact the victim was Italian, writing: "the novelty is that instead of the usual non-European immigrants, this time they attacked a European, as well as white. You can still speak of racism? xenophobia? Or is it just the expression of idiocy?"

When are Britons attacking anyone? Non-European or otherwise? This is very unusual, whenever someone is beaten to death by a mob in the UK it is always carried out by non-Whites, yet apparently Maidstone is 96% White, he would have stood out from the crowd by the way he looks, yes, but beating him to death is incredibly unusual for a group of Britons to do, it's basically unheard of, my bet is non-Whites.

"It comes down to a simple fact, they breed more than we do. If you truly believe that the intelligence, creativity and beauty of the White race is worth preserving, then we need every non-White out of our ancestral lands. If we fail to do this, we will become extinct as a people."

Not treating it as racially motivated, which translates to multiple races were involved. Oh, and that tenth man was almost certainly 'British' due to a piece of paper and nothing more.

Thankfully it seems that, going from his memorial page on Facebook, Italian users are aware that this was not, unsurprisingly, carried out by actual English men, but by foreign invaders.

Yet they murdered him for stealing 'our jobs', I wonder if they saw the hypocricy, I doubt it.

They were Lithuanian, yet murdered a man for stealing jobs?
Bloody hypocrites


   In Inghilterra risiede uno dei maggiori ibridatori di rose a livello mondiale, David Austin, il creatore delle English Roses, che come giardiniere ho usato spesso nei miei giardini. Beh, in UK ora, oltre alle rose, qualcuno sta ibridando le differenti forme di razzismo. C'e' una precisa campagna politica che, magari solo come causa indiretta, portera' prima o poi allo scoppio di moti razzisti il cui livello non e' possibile prevedere. Come da bambini si giocava a pallone tutti contro tutti, cosi' pare che dovremo giocarci questa partita in trasferta.

Wednesday, 23 October 2013

Attenzione alle deadline

Una cosa cui fare attenzione, qual ora viviate in UK, sono le deadline, ovvero il termine massimo concesso per presentare ad un ufficio un qualsiasi documento. A tal proposito i britannici sono terribilmente fiscali. Il giorno e all'ora stabiliti spengono il sistema (o si spenge automaticamente) e ogni applicazione, modulo, richiesta, proposta, offerta o quel che sia, arrivata dopo tale termine viene semplicemente ignorata. Se proprio sono gentili vi scrivono che la vostra risposta e' arrivata in ritardo e che per tale ragione non puo' piu' essere presa in considerazione.
Qualcuno dira' che e' una cosa buona, che la precisione e' importante e che le persone devono imparare a rispettare le date stabilite. Sono pienamente d'accordo. E' addirittura probabile che abbiano dovuto introdurre questo sistema negli uffici pubblici a causa dei cronici ritardi con cui la gente qui e' tutt'ora abituata a presentare i propri documenti, dagli studenti universitari coi loro compiti ai moduli vari per pagamenti e richieste di rimborso (su quest'ultimo caso pero' penso le persone siano abbastanza precise). La gente proprio se ne frega, rimanda, se ne dimentica. Hanno cose piu' importanti da fare, come sfondarsi di alcol al pub. E' di questi giorni la notizia di uno sposo arrestato per aver fatto esplodere una bomba artigianale il giorno delle sue nozze: aveva dimenticato di firmare i moduli per il matrimonio e piuttosto che dirlo alla sposa e' diventato un dinamitardo. A parte il fatto che 12 mesi di carcere parrebbero preferibili alle ire della would be sposina, ma l'andazzo dice che il sistema delle deadline ferree, a quanto pare, non e' che serva un gran che. Non disincentiva il menefreghismo generale. E ancora, dira' qualcuno, peggio per loro. E ancora io dico, sono pienamente d'accordo.
Se non che, questo sistema e' poi passato anche nel privato. E peggio che mai, sia nel pubblico che nel privato, e' affetto da una fiscalita' semplicemente assurda. E sfido chiunque a dire che la fiscalita' e' una cosa buona. Quelle poche volte che veniva applicata in Italia facevate tuoni e fulmini, ora non azzardatevi a cambiare opinione, banderuole che non siete altro! Ma torniamo al problema delle deadline, con un paio di esempi per rendere bene l'idea della gravita' della situazione.
Primo esempio. Nel settembre 2012 proposi un preventivo per un progetto di abbellimento ad un teatro ad Hacney Wick. Il bando mi era arrivato tramite un motore di ricerca con risposta automatica. Io risposi via email al sito il cui avviso avevo ricevuto, ed il sito avrebbe dovuto poi inoltrare la mail al cliente. Se non che, il cliente, per qualche problema del sito, ricevette la mia offerta il giorno dopo la chiusura della deadline. Tutto dimostrabile, sia il ritardo da parte loro nel ricevere la mia offerta, sia che io avevo inviato l'offerta ben quattro giorni prima della deadline. Niente da fare, in ogni caso. Una replica per dirmi che non mi prendevano in considerazione perche' l'offerta era arrivata in ritardo, e poi il tipico educato silenzio inglese con cui ignorano chiunque dia loro fastidio. Il teatrino ad Hacney Wick (per altro situato sul retro di una brewery artigianale interessante) e' tutt'ora senza alcun che ad abbellirne l'ingresso. E non mi stupisce visto il budget miserabile che avevano messo a disposizione.
Secondo esempio. Un amico, che vuole diventare chirurgo, ha passato in questi giorni il test del UKCAT, il test attitudinale per chi vuole diventare medico. E la' dove il punteggio medio per passare il test e' fra 600 e 650 punti, lui lo ha passato con 720. Per farvi capire, un altro genietto con cui mi frequento, ammessa quindicesima all'Universita' di Napoli facolta' di medicina su 1500 posti disponibili (i partecipanti all'esame di ammissione erano qualche migliaio in piu'), ha passato lo stesso test con un punteggio di 700. Insomma, fare 720 punti a quel test non e' cosa da poco. Un' universita' dovrebbe essere contenta di avere un tale studente, che non puo' che portare altro che prestigio all'universita' stessa. Ebbene, questo ragazzo non e' stato comunque ammesso. Perche' la sua reference, ovvero la lettera di una sua insegnante, che l'insegnante in questione doveva spedire direttamente all'universita', e' arrivata due giorni dopo la deadline.
Ora, qualcuno di voi, riesce a capire lo scopo di tutta questa fiscalita'? Posso capire quando non mi dettero un lavoro perche' le mie reference non rispondevano al telefono (nell'occasione mi fornivano pure un cottage e giustamente cercavano qualche garanzia prima di mettermici dentro); posso capire nell'eventualita' di una posizione di phD perche' ti pagano ed e' comunque un lavoro di ricerca, delicato e con accesso a laboratori pieni di macchinari e prodotti costosi; posso capire tante altre situazioni. Ma un privato che ignora un'offerta che potrebbe essere la piu' vantaggiosa per lui perche' arrivata un giorno in ritardo, e non accettare uno studente meritevole, e precisiamo che paghera' delle tasse esorbitanti, perche' la lettera che dice che si', e' proprio un bravo ragazzo e' arrivata due giorni in ritardo e non per sua colpa, beh, casi del genere a me paiono l'apoteosi dell'assurdita'.

Orbene, siete avvisati. Your roof, your rules. Questo paese non ha molta burocrazia perche' altrimenti ne morirebbe, fiscali come sono su certe cose in conseguenza, ritengo, del loro sistema di educazione. E certi tentativi di combattere la loro stessa atavica e genetica disorganizzazione si trasformano facilmente in tagliole micidiali. Quindi, fate attenzione alle deadline. Vi potreste trovare in problemi non da poco e non per colpa vostra.

Tuesday, 22 October 2013

Svegliarsi o pagare? Questo e' il dilemma!



Dal 2000 al 2011 l’Italia ha contribuito ai bilanci UE con 145,11 miliardi di euro. Di contro, ha beneficiato di fondi UE per 120,29 miliardi. Abbiamo regalato a questa Europa ben 25 miliardi di euro. Altri 15 li abbiamo pagati come anticipo sui 125 per il MES, il fondo salva stati, per avere il diritto di indebitarci in futuro quando l'Italia non riuscira' piu' stare a galla. E la presa in giro e' che i soldi che l'Italia sta pagando vanno in un fondo di investimento nei paesi del Nord Europa, fra cui Germania e Regno Unito. In pratica ci hanno tolto il lavoro e costretti ad emigrare, e quando arriviamo qui ci pagano coi soldi nostri. Certo siamo proprio furbi. E ancora qualcuno ha il coraggio di dire che Monti e Letta stanno salvando l'Italia.
Sara' il caso di svegliarsi?

fonte: http://www.byoblu.com/post/2012/11/22/siamo-noi-che-li-salviamo-altro-che-balle.aspx

Italians

A Waltham Cross, Enfield e dintorni c'e' una grande comunita' italo-inglese che dovrebbe essere alla terza generazione. Se fai una passeggiata da quelle parti nel fine settimana troverai numerosi gruppetti di anziani, nei centri commerciali e in locali vari, a parlare un "mongrel language" fatto di inglese e dialetto siciliano con un po' di italiano a infarcirlo. "Quand I came here, nun c'era nothing!" Se parli loro in italiano li spiazzi completamente e non sanno in quale lingua risponderti. Si trovano veramente in difficolta'. Uno di loro mi racconto', durante i miei primi mesi a Londra, che non si sentono britannici per niente. C'e' anzi, credo, un leggero disprezzo che per ovvi motivi non possono assolutamente mostrare, e gli imprenditori evitano per quanto possibile di assumere britannici "altrimenti non ci rientriamo coi costi". Quando pero' tornano al paese (la maggior parte di loro sono siciliani), vengono chiamati "gli stranieri". E questo fa loro piu' male che vivere in una terra in cui non hanno radici. A volte trovi famiglie in aereo che vanno in Italia, uno o entrambi i genitori sono italo-inglesi di seconda generazione, mentre i loro figli sono tristemente britannici e ti rendi conto che cresceranno non conoscendo niente dell'Italia.
Beh, e' una visione sicuramente riduttiva e magari pure in parte sbagliata di quella Comunita', che ha avuto ed ha tutt'ora influssi considerevoli sulla vita locale. Nelle biblioteche della zona si trovano molti volumi riguardanti la storia di quella gente che meriterebbero di essere studiati. Ma ci sono cosi' tante cose da studiare...

In Waltham Cross, Enfield and surrounding there's a big Italo-British community which is at the third generation, I supposed. If you have a walk over there on the weekend you'll find many small groups of elderly gathering into the shopping centers and other venues, speaking a mongrel language made of English and Sicilian dialect with a bit of Italian to stuff it. "Quand I came here nun c'era nothing!" If you speak to them in Italian you will catch them on the wrong foot and they don't know in which language answer to you. You'll make them really uneasy. One of them told me, during my first months in London, that they don't feel themselves British at all. There's, instead, or at least I believe so, a tiny despise which for obvious reasons they can't show, and the employers hire only Italians where it's possible, "since we can't meet the costs otherwise." But when they return to their country (mostly they are Sicilians) locals call them "the strangers". And this hurts them more then living in a land where they have not roots in. 
Sometimes you meet families on the airplane to Italy, one of the parents or both are Italo-British of second generation, while their children are sadly British and you realize that those children will grow knowing nothing or too little of Italy.
Well, this is surely a reductive vision and perhaps even partially wrong of that Community, which had and has considerable influence on the local life. In the libraries of North London there are many books relating its history which would deserve to be studied. But there are so many things to study...

Monday, 21 October 2013

Guy Fawkes e come il tempo confonda le idee

Con l'avvicinarsi del 5 novembre, le immagini di Guy Fawkes, il simbolo di Anonymus, i primi due righi (solo quelli) del poema popolare dedicato alla Congiura delle Polveri e i richiami a V for Vendetta si sprecheranno. I fatti si sono un poco confusi, come spesso accade, col passare del tempo, al punto che la gente non sa neanche piu' bene cosa stia festeggiando, cosa abbia festeggiato in passato e quale fosse il senso della celebrazione.
In breve, Guy Fawkes era un cattolico che, dopo aver combattuto in Europa per la cattolica Spagna ed averne inutilmente cercato l'appoggio per la congiura volta a sostituire Elizabeth Stuart Regina di Bohemia (cattolica) a suo padre James VI (protestante) sul trono d'Inghilterra, partecipo' al tentativo di far saltare in aria il Parlamento (controllato dai protestanti) ed il Re. Il complotto fu scoperto unicamente perche' alcuni dei congiurati avvisarono i membri cattolici del Parlamento di tenersi lontani da Westminster perche' il palazzo sarebbe stato fatto esplodere: il Re ne fu informato, ordino' un'ispezione dei sotterranei del palazzo, e Fawkes fu catturato. Sottoposto a tortura, Fawkes fece i nomi degli altri congiurati, ed in otto finirono sul patibolo. Fawkes salto' dal patibolo e si ruppe il collo nella caduta, ed il suo corpo non fu squartato (ovvero diviso in quarti) e i quarti esposti "ai quattro angoli del Regno come monito" come accadde agli altri congiurati dopo essere stati impiccati.
Dal 1605 l'Inghilterra festeggia, con spettacoli pirotecnici e bruciando in effige Fawkes o il Papa, il fallimento del complotto, felice di essere rimasta protestante. E io non mi sento di darle torto. Col tempo, pero', le idee riguardo i festeggiamenti devono essere un po' cambiate, o, come dicevo in apertura, si devono essere confuse. Principalmente per ignoranza, ma visioni diverse del personaggio, date in special modo dal cinema, e l'utilizzo fatto da Anonymus (o chi per loro) dell'effige di Fawkes hanno contribuito a confondere le idee. Fawkes e' divenuto cosi' l'icona di chi combatte contro l'assolutismo, contro il tentativo dei governi di controllare i suoi cittadini in modo totale, quando in realta' mirava unicamente a cambiare un assolutismo con uno forse ancor peggiore. 
Ma ormai e' diventato un' icona, l'icona di chi combatte contro un pericolo terribilmente attuale. Per chi abbia visto solo il film V for Vendetta forse non e' molto chiaro. Ma se avete letto il fumetto da cui il film e' stato tratto, la graphic novel scritta da Alan Moore e illustrata da David Lloyd, se lo avete letto con attenzione, allora il messaggio non puo' non essere chiaro: Alan Moore non sta parlando dell' Inghilterra di un futuro distopico, sta parlando dell'Inghilterra di un oggi distopico. E' la visone attuale del Regno Unito. Una nazione i cui cittadini sono stati per lo piu' indotti a non interessarsi in niente, a non avere gusti, a non pensare al domani. Telecamere ovunque per controllarne i movimenti, terrore assoluto della legge, convinzione di non potersi opporre. La madre patria e' un idolo da adorare e a cui obbedire, in cui fondersi e perdersi e bearsi ad ogni suo successo, senza pero' aspettarsi che i guadagni di tali successi siano poi condivisi e divisi. 
E' un sistema che scricchiola e fa acqua da molte parti, ovviamente, con molti coni d'ombra dove il controllo non puo' arrivare ne' mai e' arrivato. Ma solo perche' non interessato, e perche' lasciare l'illusione di poter sfuggire alla rete di controllo e' il modo miglior perche' i cittadini si lascino veramente controllare ed indirizzare in ogni tipo di scelta. I flussi di denaro passano da altre parti, non ci sono reali opposizioni la' dove i cittadini dovrebbero opporsi. E grazie ad una miscela studiata ad arte di paure e promesse ed illusioni, il gioco e' fatto.
Il sistema ha radici lontane nel tempo, affondate nel suolo della Nazione come le zanne di un predatore nella carne della preda. Il sistema e' cominciato con una crisi economica di gravita' mai vista prima. Una crisi economica pilotata. Una crisi che in metodologie, risultati, diffusione e processo di diffusione nel tessuto sociale e' proprio uguale alla crisi che sta affliggendo l'area euro. 
Vien da pensare che il Regno Unito sia stato semplicemente un banco di prova. Un ambiente circoscritto, come solo un'isola puo' essere circoscritta, e' il banco di prova ideale.

La Congiura della Polveri, dunque, fu qualcosa di diverso da cio' che i piu' credono. I complotti lo sono quasi sempre. E forse e' veramente sbagliato attribuire a malafede cio' che puo' essere piu' facilmente spiegabile con la stupidita'. Oppure instillare in noi tale idea e' il primo passo per far si' che anche i piu' intelligenti guardino costantemente in un'altra direzione. Ma un treno carico di esplosivo per far saltare in aria un Parlamento, che non ha ne' colore ne' religione, ma che e' controllato da coloro che si prefiggono di controllare le vite dei cittadini non di una ma di molte nazioni, e' seriamente auspicabile.
God save the King! dice al penultimo verso il poema The Fifth of November. Che salvi pure tutti i monarchi di questo mondo. Oggigiorno il vero pericolo sono i rappresentanti della democrazia.

And it's hard to dance with a devil on your back



Saturday, 19 October 2013

La casa (finale)

-Let him stay-, Stephen said. -There's nothing wrong with him except at night.
Mentre fuori calava il buio, queste parole giravano nella mente di Marco.
-Let him stay-, Stephen said. -There's nothing wrong with him except at night.
Marco ebbe un sussulto quando risuono' un bussare alla porta. Lo sguardo impaurito fisso verso il corridoio dell'ingresso, Marco rimase seduto al tavolo della cucina finche' chi aveva bussato lo fece di nuovo
Come nel sogno...
Deglutendo si alzo' dalla sedia e si diresse lento e timoroso verso la porta. Bussarono di nuovo.
Ma io non sto leggendo...
-Let him stay-, Stephen said. -There's nothing wrong with him except at night.
E' quasi buio...
Allungo' lentamente la mano verso la maniglia, la giro', e quando la porta si apri' comparve, nel vano della porta, la figura dell'agente immobiliare con la mano destra alzata nell'atto di bussare nuovamente. Nella sinistra reggeva la sua ventiquattrore.
-Buonasera-, disse l'agente immobiliare.
Marco rimase a fissarlo inebetito.
-Si sente bene?
Marco scosse la testa. -Si', si'... mi scusi... Non sono al meglio oggi.
-Vedo. Ero passato a sentire se tutto era a posto. Ho provato a telefonarle ma il suo cellulare non e' mai raggiungibile.
Il cellulare! Lo aveva completamente dimenticato.
-Il cellulare non prende, qui.
-Mi fa entrare?
-Diamine! Che maleducato, mi scusi. Prego, entri.
Marco si fece da parte per lasciarlo passare, chiuse la porta e fece strada verso la cucina.
-Posso offrirle qualcosa da bere?
-Solo acqua, grazie.
-Acqua? Accidenti, ho solo quella del rubinetto. E' buonissima e non ho pensato di comprarne in bottiglia.
-Del rubinetto e' perfetta. So che qui e' buona.
-Le prendo subito un bicchiere. Si sieda pure.
L'agente immobiliare si accomodo' al tavolo, posando la ventiquattrore a fianco della sua sedia, mentre Marco prendeva due bicchieri e una brocca da un mobile pensile, riempiva la brocca d'acqua e portava il tutto a tavola. Quindi si sedette di fronte all'altro uomo e riempi' i bicchieri per poi bere il suo tutto d'un fiato e tornare a riempirselo.
-Ho visto che zoppica-, disse l' agente immobiliare. -Ha avuto un incidente?
-Nulla di grave... mi sono tagliato il piede con un vetro.
L'agente immobiliare annui'. -Per il resto? Come si trova nella sua nuova casa?
Marco lo fisso'. L'altro ricambio' il suo sguardo senza battere ciglio.
-Let him stay-, Stephen said. -There's nothing wrong with him except at night.
-Stanno... stanno succedendo cose strane...
-Strane? Che intende?
-Se glielo dico mi prende per matto.
-Ha l'aspetto esaurito. E stanco. Da quanto non dorme?
-No no, e' solo stanotte che non ho dormito bene.
-Ha mangiato?
Marco si immobilizzo'. Uno sguardo furtivo alla finestra gli disse che era ormai notte, la' fuori. -Let him stay-, Stephen said. -There's nothing wrong with him except at night. Quanto era rimasto seduto al tavolo? Il suo stomaco, come risvegliato dalla realizzazione del fatto, brontolo'.
-Credo che lei non abbia mangiato, oggi. Perche'?
-Me ne... me ne sono...- Ma chi cazzo sei il mio psicologo? -...me ne sono dimenticato!- E perche' ti rispondo?
Gli occhi dell'agente immobiliare non lo lasciavano un momento. Un brivido gli scese giu' lungo la spina dorsale.
-Let him stay-, Stephen said. -There's nothing wrong with him except at night.
In quel momento bussarono alla porta. Gli occhi di Marco si sbarrarono, fissi in quelli dell'agente immobiliare. Trascorse un minuto e bussarono ancora, ma Marco non accenno' a muoversi.
-Stanno bussando alla porta-, disse l'agente immobiliare. Non c'era segno di sorpresa sul suo viso, solo un espressione determinata.
Marco scosse la testa, ritraendosi leggermente contro lo schienale della sedia.
-Non va ad aprire?
-No...- Il monosillabo gli si strozzo' in gola e domincio' a tossire, mentre il bussare si ripete', questa volta insistente ed ininterrotto. Gli occhi strabuzzati di Marco andavano dalla porta all'agente immobiliare che lo ricambiava fissandolo impassibile. La tosse non accennava a lasciarlo.
-Vada ad aprire.
-No!
L'agente immobiliare si alzo' lentamente e fece il giro del tavolo fino a fermarsi accanto a Marco.
-Mi ascolti-, disse in un sussurro, chinandosi vicino all'orecchio di Marco, una mano posata sulla sua spalla. -Mi dia ascolto: apra quella porta e metta fine a questa storia.
-Che... che significa?
-Apra la porta.
Il bussare stava diventando violento.
-Non ha alcunche' da temere.
I due uomini si fissarono negli occhi. L'agente immobiliare immobile e un'espressione in viso liscia e continua come la superficie di uno specchio; Marco col viso coperto di una patina di sudore e il labbro inferiore tremante.
-Si fidi.- Il bussare continuava, non piu' una sola mano ma molte. -Non le succedera' niente.- Sempre piu' mani, che ormai stavano tempestando di pugni il battente della porta.
Marco si alzo' tremante, lo sguardo fisso negli occhi dell'agente immobiliare.
-Vada.- Un sussurro e una gentile spinta con la mano sulla spalla.
Marco si volto' e mosse un passo trepidante, poi un altro. Il bussare, il tempestare di pugni si era placato immediatamente non appena si era alzato dalla sedia, come se chi stava fuori sapesse che lui stava andando ad aprire. Era quasi alla porta della cucina quando il battente si mosse improvvisamente, chiudendosi di schianto e quasi colpendolo.
-Non si fermi!- gli disse deciso l'agente immobiliare quasi contemporaneamente allo schianto della porta, vedendolo ritrarsi dal battente che si era mosso da solo.
-Non si fermi-, ripete', mentre i pugni fuori riprendevano a tempestare la porta d'ingresso, attutiti ora dalla porta della cucina chiusa.
Marco afferro' la maniglia, affronto' una leggera resistenza, riusci' ad abbassarla e tiro'. Il battente era come incastrato, ma ad uno sforzo maggiore cedette e si apri'. I pugni contro la porta d'ingresso cessarono una volta ancora. Varcata la soglia della cucina Marco procedette lentamente per il corridoio. Improvvisamente pareti e pavimento si deformarono e contorsero, sollevandosi e poi oscillando sulla sinistra. Marco colpi' il muro con la spalla.
-Non si faccia fermare!
Chi cazzo vuole fermarmi?
Un altro passo e le pareti parvero stringersi su di lui, poi la porta si allontano' a velocita' incredibile, mentre tutto si faceva sfocato e sobbalzava in ogni direzione. Al passo successivo Marco fu colto da un giramento di testa e barcollo' contro la parete opposta, questa volta sbattendo la testa.
-Non si arrenda! Apra la porta e metta fine a tutto questo!
Ad occhi chiusi Marco mosse un passo. Al terzo, la sensazione che tutto girasse e che il pavimento ondeggiasse sotto i suoi piedi scomparve. Riapri' gli occhi e fisso' la porta, lo sguardo fisso e concentrato sulla sua maniglia.
Con un tonfo flaccido qualcosa cadde attraverso la porta dello studio sul pavimento di fronte a lui. Spaventato Marco fece un salto indietro. Sul pavimento il piccione dal collo spezzato si agitava e sobbalzava in un frenetico sbattere di ali, la testa che gli ricadeva ora sul petto ora sulla schiena. I pugni contro la porta ripresero rabbiosi.
-Marco, faccia quello che deve fare! Non li faccia arrabbiare!
No, vi prego... non vi arrabbiate, piagnucolo' mentalmente Marco mentre scavalcava il piccione morente. I pugni non cessarono immediatamente, questa volta, ma solo quando Marco fu ad un metro dalla porta. Inghiottendo impaurito allungo' la mano e si immobilizzo' con le dita a pochi centimetri dalla maniglia.
-Lo faccia. Lo faccia e metta fine a tutto. Dura da troppo tempo.
C'era una nota di stanchezza nella voce dell'agente immobiliare, o Marco se la era immaginata? Strinse la maniglia, la giro' ed apri' la porta, lentamente. Una figura grigia stava in piedi nel vano. L'uomo col cloth cap. Dietro di lui altre figure grigie, uomini e donne, indistinte come se viste attraverso la nebbia, in abiti sbagliati per questa epoca. Un gemito gli sali' in gola mentre arretrava di fronte agli occhi brucianti dell'uomo. E mentre Marco arretrava l'uomo col cloth cap fece un passo oltre la soglia di ingresso, seguendolo poi passo passo, o meglio spingendolo indietro col suo avanzare. Le altre figure alle sue spalle entrarono in casa a loro volta, affollando il corridoio.
Marco arretro' fino alla cucina, camminando all'indietro, la mano destra contro la parete del corridoio. Nel momento stesso in cui passo' oltre la porta della cucina il muro si allontano' da lui, ne perse il sostegno ed inciampo' nei suoi stessi piedi, cadendo a sedere. La folla grigia non rallento', continuo' a muoversi verso di lui, e lui continuo' ad arretrare in posizione seduta, camminando sulle mani e spingendosi coi piedi, fin quando urto' contro un mobile.
La folla, silenziosa, grigia ed indistinta, aveva riempito la cucina, altri affollavano tutt'ora il corridoio. Uomini e donne, l'uomo col cloth cap in prima fila, formarono un arco intorno a Marco, a meno di un metro da lui.
-Apra loro la porta sul retro.
La voce dell'agente immobiliare non riusci' a penetrare il panico che si era impossessato di Marco.
-Apra loro la porta sul retro! La apra e se ne andranno!
Marco si volto' verso la voce, e vide l'agente immobiliare in piedi appena dietro l'arco degli uomini e donne silenziosi, alla fine di un varco lasciato libero, vicino alla porta sul retro.
-Venga ad aprire questa porta e se ne andranno.
Tremante Marco si alzo, afferrandosi al mobile dietro di lui e poi appoggiandovisi per sostenersi. L'uomo col cloth cap era vicinissimo a lui. Non fece nessun tentativo di toccarlo, mai i suoi occhi duri e cattivi non lo lasciarono un momento. La bocca aveva un taglio amaro, in un viso i cui lineamenti rozzi parevano confondersi nella memoria di Marco, lasciando solo la percezione di rancore e risentimento tipici dell'egoista che ritiene di aver subito un'ingiustizia. Camminando di lato, la schiena contro il mobile, i visi di tutti i membri di quella folla gelida che si giravano per seguirlo, Marco raggiunse la porta, cerco' la maniglia a tentoni, la giro' e strattono', ma la porta non si apri'. La folla fece un mezzo passo verso di lui.
-Giri la chiave! E' chiusa a chiave!
Voltandosi solo a mezzo per vedere cio' che faceva, lanciandosi continui sguardi spaventati sopra la spalla per vedere se la folla si muoveva, Marco giro' la chiave nella toppa, la forzo' a girare perche' era come se si rifiutasse, temendo di romperne il cilindro. La folla era percorsa da una tensione che pareva sul punto di rompersi, quasi fosse pronta a saltargli addosso.
Nel momento stesso in cui la porta si spalanco', lasciando entrare l'aria fresca della notte, l'uomo col cloth cap mosse un passo in avanti, seguito da tutti gli altri.
-Venga qui!
Marco si senti' afferrare per un braccio e strattonare. Cadde in terra, contro il muro, a fianco dell'agente immobiliare che stava su un ginocchio. L'uomo col cloth cap usci' e scomparve nella notte, seguito dal resto della folla. Ora che la porta era aperta nessuno piu' degno' Marco di uno sguardo.
Uno ad uno uscirono tutti, in silenzio, ed in silenzio scomparvero. Nessuno aveva piu' mostrato la minima attenzione o interesse in Marco dopo che questi aveva aperto la porta. Attraverso la porta sul retro e quella di ingresso, in linea perfetta con quella della cucina, soffio' una leggera brezza che piano piano porto' via l'odore di vecchio e di polvere che aveva riempito la stanza.
-E' finita-, disse l'agente immobiliare quando l'ultima donna fu uscita dalla porta e scomparsa. Si rialzo' ed ando' a chiudere prima la porta sul retro e poi quella di ingresso. Mentre tornava indietro Marco si rialzo' piano piano a sua volta, stordito e percorso da tremiti. La gambe faticavano a reggerlo.
-Venga a sedersi-, disse l'agente immobiliare rialzando una sedia rovesciata nel passaggio della folla. -Beva un po' d'acqua.
Marco barcollo' fino alla sedia e ci si lascio' cadere, accettando il bicchiere che l'altro aveva riempito al rubinetto e gli porgeva. Mentre l'acqua gli scendeva in gola ne senti' il sapore di cloro e calcare. L'agente immobiliare recupero' la sua ventiquattrore e si sedette di fronte a lui. Fissandolo con occhi sconvolti Marco chiese: -Chi erano?
-Gli abitanti di Cold Ash.
-Cold Ash e' un paese fantasma. Non ci vive nessuno.
-Appunto. Quelle erano anime dannate. Le anime dannate degli abitanti di Cold Ash.
Vedendo l'espressione attonita di Marco l'agente immobiliare sospiro', fece un respiro profondo e comincio' a raccontare.
-Al tempo della Seconda Guerra Mondiale c'era un aeroporto militare vicino a Cold Ash. Giusto oltre un bosco, veramente pochi chilometri. Quando Hitler comincio' il Blitzkrieg prese di mira gli aeroporti da cui i caccia inglesi decollavano, per bloccarli a terra. Non era interessato a bombardare Londra, quello fu un errore che poi ando' avanti come rappresaglia perche' Churchill fece a sua volta bombardare Berlino.
"Apparentemente, pero', i tedeschi non conoscevano l'esatta ubicazione dell'aeroporto, ed una notte sganciarono delle bombe quasi sulle case di Cold Ash. Gli abitanti del villaggio, allora, per paura di essere bombardati e non volendo lasciare le loro case, passarono ai tedeschi le coordinate esatte dell'aeroporto. E pure quelle del villaggio, per accertarsi che i bombardieri non sbagliassero bersaglio. Questo atto li danno' tutti, dal primo all'ultimo, uomini e donne, tutti coloro che vivevano nel villaggio eccettuati i bambini. E quando al raid successivo, per uno scambio fatale delle coordinate o per malizia dei tedeschi non si sa, le bombe caddero esattamente sul villaggio uccidendone tutti gli abitanti, le anime di coloro che, per pura grettezza, avevano collaborato col nemico, furono imprigionate in una sorta di limbo da cui non potevano uscire.
"A guerra finita il goveno ricostrui' Cold Ash. Non si sa bene perche' questa decisione fu presa: quei pochi uomini che da li' erano partiti per arruolarsi non intendevano farci ritorno. La ricostruzione, pero', apri' un varco in quel limbo, e le anime dannate infestarono la nuova Cold Ash, cacciandone i nuovi abitanti e rendendolo un villaggio fantasma.
"Negli anni sessanta, Gerald Kelly, massone occultista e membro della Golden Dawn, si accorse dell'arrivo di alcune anime dannate a Londra, e ripercorrendo a ritroso il loro tragitto arrivo' qui. Trovo' il limbo in cui le anime erano imprigionate, la frattura da cui una ad una stavano uscendo, e decise di bloccarle. Per farlo costrui' questa casa. Organizzo' tutto in modo che la casa ottenesse un altro custode dopo il suo trapasso, e lascio' un diario in cui spiegava ogni cosa al suo successore.
"Le anime dannate non avevano alcuna possibilita' di passare attraverso la frattura finche' la casa fosse rimasta "integra". Ma per un caso fortuito, un piccione ruppe un vetro di una finestra durante una tempesta, e questo permise alle anime di scivolare fuori dal limbo di Cold Ash ed agire. Non potevano toccare fisicamente ne' la casa ne' il suo futuro proprietario, ma li' dove avevano potere non persero tempo ad esercitarlo. La pioggia che ha rovinato il diario non e' certo opera loro, ma il vento che ne ha sfogliate le pagine facendole bagnare una ad una lo e' per certo. Poi hanno contattato me.
-Lei?- Marco era sbalordito. La paura era passata, anche se forse la rilassatezza che sentiva faceva parte dello shock post trauma. Stava ascoltando una storia di anime dannate e fantasmi, occultisti e case che chiudevano passaggi col regno dei morti e, si stupi', la stava prendendo per buona.
-Si', perche' vendessi la casa ad una persona adatta. Qualcuno che loro potessero manipolare e spingere ad aprire le porte. Se lei non avesse dato loro il permesso di attraversare il ruscello non sarebbero potuti entrare nella proprieta', solo girarci intorno. E se lei non avesse aperto la porta di ingresso e quella sul retro, aprendo cosi' il passaggio fra il loro limbo e il mondo dei vivi, non avrebbero potuto muovere un passo nel nostro mondo.
-Quindi... quindi lei mi ha scelto perche'... abbastanza debole da essere forzato da loro...
L'agente immobiliare appiatti' le labbra e si strinse nelle spalle. Poi annui'. -Esatto.
-Ma lei mi ha spinto ad aprire la porta.
-Io l'ho incoraggiata. Se l'avessi forzata in qualche modo il passaggio non si sarebbe aperto. Ormai aveva dato loro accesso alla proprieta' e non c'era modo di ricacciarli indietro. Non le avrebbero dato pace, ne' permesso di andarsene. Non potevano toccarla fisicamente, ma l'avrebbero fatta impazzire ed avrebbe finito per aprire il passaggio comunque, in qualche modo. Ho accettato di... partecipare... solo per far durare la cosa il meno possibile.
-Che gentile.
-Non mi giudichi troppo male, per favore.- Negli occhi dell'ometto c'era veramente un'espressione triste.
-Cosa ci ha guadagnato? L'immortalita'?
-Eh, magari!- esclamo' l'agente immobiliare con una risata amara. -La mia commissione e' stata di soli cinque anni.
-Cinque anni..?
-Cinque anni di vita in piu'.
Marco lo fisso' a bocca aperta. L'agente immobiliare sorrise e si strinse nelle spalle. -Non tratto solo questo tipo di proprieta', tratto anche proprieta' piu'... diciamo usuali, per i quali sono pagato in denaro. Ma una ventina di anni fa mi diagnosticarono un cancro, mi rimanevano solo pochi mesi. Un anno tutt' al piu'. Mi ero sempre dilettato di occultismo e mi venne l'idea. Mi resi conto che era fattibile e la misi in pratica. Il mio cancro e' sempre li', ma "inspiegabilmente inattivo", come dicono i medici.
Marco lo fisso' e l'altro sorrise amaramente. -Non volevo morire prima di aver fatto le cose che desideravo fare-, disse scuotendo la testa.
-Capisco-, mormoro' Marco. -A cosa abbiamo dato la stura? Che faranno quelle anime dannate?
-Oh, non si preoccupi. Non faranno niente di cio' che puo' pensare. Non uccideranno, non infesteranno altre abitazioni, non tormenteranno nessuno. In un certo senso.
-Cioe'? Dove andranno?
-E dove vuole che possano andare delle anime dannate? L'unico luogo che le puo' accettare e' Londra. Andranno la'.
-A Londra? A fare che?
L'agente immobiliare storse le labbra in segno di disinteresse e fece spallucce. -Un' anima dannata, di solito, diventa un letting agent.
-Un agente immobiliare!?
L'altro annui' di malavoglia. -Preferirei che li chiamasse in modo diverso, ma si', quegli agenti che sicuramente ha conosciuto a Londra. Insensibili, rudi, disinteressati a tutto tranne che alla loro percentuale. La maggior parte di quelli che ha conosciuto e' probabile fossero anime dannate sfuggite al loro destino. Arrivano a Londra da tutte le parti del mondo.
-Non ci posso credere...
-Le assicuro che e' la verita'.
"Ma ora devo andare. Ho una famiglia anch'io. Mi accompagna alla porta?
-Certo-, rispose Marco alzandosi. E mentre lo accompagnava lungo il corridoio, l'agente immobiliare riprese a parlare. -La casa, ora, e' una normalissima casa del country side inglese. Il suo cellulare e l'auto funzioneranno normalmente. Se decide di rimanere a viverci non dovra' temere alcunche'. Solo si prepari a pagare il giardiniere e i cleaners perche' credo che i loro contratti scadranno a breve.
L'agente immobiliare apri' la porta e si giro' a porgere la mano a Marco, che la strinse con poca convinzione.
-Mi tolga una curiosita'-, disse Marco mentre l'altro gia' si voltava per incamminarsi alla sua auto.
-Certo, mi dica.
-Perche' e' venuto in Inghilterra a fare questo lavoro? Non ci sono anime dannate in Italia? Non c'e' "lavoro"?
-Oh, tutt'altro. Ce ne sono in abbondanza. Come in ogni parte del globo terrestre. No, sono venuto per lo stesso motivo per cui e' venuto lei. Qui pagano meglio.
L'ometto gli rivolse un sorriso astuto.
-E' sempre questione di quanto ci pagano. In Italia, per un lavoro come questo, la mia commissione sarebbe stata di pochi mesi, non di cinque anni.
L'agente immobiliare si volto' e si diresse all' auto, il ghiaino del piazzale che scricchiolava sotto le sue scarpe. Improvvisamente si fermo' e si volto' di nuovo verso Marco, che era rimasto in disappunto sull'ultima affermazione ma che non poteva ribattere in alcun modo.
-Ma le commissioni si stanno abbassando anche qui. Fino a due o tre anni fa, per questo lavoro, avrei ottenuto dieci anni, non cinque. C'e' troppa concorrenza. Stanno arrivando agenti dall' Est Europa: citta' come Praga, Bucarest e Pietroburgo hanno una lunga storia di occultismo. Stanno arrivando ottimi agenti, da la', molti dei quali completamente privi di scrupoli e disposti ad accettare commissioni basse.
L'ometto si strinse nelle spalle. -E' la legge della domanda e dell'offerta, si sa.
"Addio.


Last night of the kings





The castle is lit with candles and torches
The carriages of the nobles arrive in front
The smell of splendor and decadence
And nobody can foresee
The masters and the mistresses are walking into the hall
They are smiling and laughing and showing that they are tall
They don't recognize that we're waiting there
And just nobody can foresee
This is the last night of the kings

[Chorus:]
We are the folk
And we have the right
To stand up and to fight
For an independent life
We are the force
We are the might
And we will stand up
For an independent life

The ball has begun and we're closing our trap
Inwardly we're gathering ourselves
While the dance comes to higher pace
Still nobody can foresee
Joining the circle, in black robes unknown
Unsheathing our swords and get ready to dance
Our hearts are filled with the will to survive
In this last night of their life
It's a murderous, murderous ball night

[Chorus]
We are the folk
And we have the right
To stand up and to fight
For an independent life
We are the force
We are the might
And we will stand up
For an independent life

We are heroes
Heroes of the night
We are ready to live forevermore
Our gods lead us through this fight
On and on
We are one and on our way

[Chorus]
We are the folk
And we have the right
To stand up and to fight
For an independent life
We are the force
We are the might
And we will stand up
For an independent life

Kodo' Drummers





Kodo' Drummers will be in tour across Europe on 2014. Here the official tour webpage. I had the fortune to assist their performance in Florence few years ago and I promise you it's worth the ticket price.

Friday, 18 October 2013

Rebellion... with humor





The message remains the same.

Tumore e metastasi

   Mentre la crisi dell'euro si consuma lentamente rodendo i(l) paesi(e) dall'esterno, in Italia l' attenzione generale resta focalizzata sul cancro che rode il Belpaese dall'interno, cioe' una classe politica sempre piu' simile a quella caricaturistica dei romanzi d'appendice del secolo scorso, con un Procuratore della Repubblica che fa appello ai mafiosi di abbandonare i loro uomini politici di riferimento perche' li stanno fregando, e l'opinione pubblica pronta a fare il confronto con altre nazioni (che non conosce o conosce poco) indicandone la superiorita' ma senza chiedersi in cosa e perche' sarebbero superiori. E se a un controllo piu' attento non sono poi cosi' numerose le differenze che risultano fra l'Italia e gli altri paesi, e la' dove esistono sono per lo piu' sottili al punto da non poter essere realmente considerate tali, ce n'e' una che dovrebbe saltare all'occhio ma che, pare, viene da tutti ignorata.

   Alcuni mesi fa, la mia landlady, inglese puro sangue che, vi ricordo, oltre ad essere vissuta in Italia per 15 anni lavora tutt'ora come guida turistica per agenzie italiane, mi racconto' della truffa subita da un'agenzia turistica di Codogno (MI). Venuta in contatto tramite un'amica con l'agenzia di viaggi Assoquattro, circa 20 anni di esperienza alle spalle, la mia landlady riscontro' immediatamente una grande disorganizzazione. Strano per un'impresa lombarda, e se un'inglese lo ha notato doveva essere qualcosa di veramente terribile, essendo i britannici uno o il piu' disorganizzato dei popoli del mondo occidentale. Covenuta la tariffa e la forma di pagamento, meta' in contanti all'arrivo del gruppo e meta' con bonifico bancario alla chiusura del tour, comincia il calvario: l'itinerario inviatole era praticamente impossibile da seguire, il gruppo arrivato cosi' eterogeneo (tutti provenienti dallo stesso paese, ma ovviamente con estrazioni sociali diverse) che era impossibile accontentarne anche una minima parte, l'acconto promesso non venne pagato. La mia landlady stessa disse che a quel punto avrebbe dovuto lasciar perdere. Ma si sa come funziona, e' successo a molti: hai gia' speso cosi' tanto tempo e fatica nell'organizzare, hai fatto un minimo di progetti sulla base dell'impegno, che alla fine preferisci farti convincere a proseguire e cosi' fai piuttosto che mandare tutto all'aria. Nel caso specifico, la promessa di eseguire l'intero pagamento con bonifico, al rientro pochi giorni dopo da un viaggio all'estero, fatto da una delle titolari dell'agenzia fu sufficiente. Pagamento fatto, poi, verso la fine del tour, dopo ulteriori sollecitazioni: copia della ricevuta dell'avvenuto bonifico fu inviata per fax, ma sul conto corrente i soldi di quel bonifico non arrivarono mai.
   Seguirono varie telefonate con spiegazioni assurde e promesse insincere di eseguire il pagamento seduta stante, fino alla decisione di prendere l'aereo e di recarsi a Codogno. L'agenzia di viaggi era chiusa (Riapriamo giovedi', diceva un cartello in vetrina), ma la mia landlady riusci' a ritrovare alcuni membri del gruppo di turisti, una dei quali in particolare si mosse in prima persona per darle supporto nel tentativo di recuperare i soldi, portando la vicenda all'attenzione dei giornali locali e ricevendo in cambio minacce da parte degli operatori dell'agenzia truffatrice. Di sicuro non servi' certo a smuovere minimamente le persone nel mostrare un briciolo di senso di solidarieta'. Anche il tentativo di sporgere denuncia non fu cosa facile: e' risaputo che i Carabinieri sono troppo spesso strettamente legati al tessuto sociale locale, in special modo agli imprenditori. A Lodi tutto fecero tranne rifiutare apertamente di ricevere la denuncia, spingendola a recarsi fuori provincia dove altre caserme si rifiutarono, questa volta apertamente, fin quando un maresciallo di Rimini, col quale aveva avuto molti contatti per motivi di lavoro, si degno' di prendere la sua denuncia piu' per "amicizia" che per dovere.
   Tutto questo accadde nel 2011. In seguito e' venuto fuori che le titolari dell'agenzia avevano gia' ricevuto delle denunce fin dall'anno precedente, ma sul momento non ci fu altro che indifferenza da parte delle autorita' e della comunita' locale tutta.
   Ieri la mia landlady ha ricevuto una mail da parte di quella donna che due anni fa le dette supporto. Nella mail un link ad un quotidiano lodigiano, il Cittadino.it, su cui e' apparso un articolo relativo all'inizio del processo alle sorelle titolari dell'agenzia Assoquattro. L'articolo dice:

Si è aperto ieri il processo per le tre sorelle di origini bresciane titolari di una agenzia di viaggio a Codogno e accusate di “truffa aggravata” e “insolvenza fraudolenta”.
Ieri in aula si sono presentate alcune delle oltre venti persone, ognuna con il suo avvocato, che ritengono di essere state truffate e che sperano di ottenere un risarcimento per il danno subito. Presenti ovviamente anche gli avvocati delle tre imputate.

   E subito sotto:

L’udienza comunque si è chiusa con un rinvio a febbraio. Mancava infatti la notifica a una delle parti offese, una donna inglese che non si riesce a rintracciare, e questo ha costretto il giudice Vincenzo Picciotti a rinviare l’udienza. Se ne riparlerà il quattro febbraio prossimo[...]

  La "donna inglese che non si riesce a rintracciare" e' la mia landlady. Ma come e' possibile? Non ha cambiato indirizzo da quando ha sporto denuncia. Beh, per chi ha voglia di leggerlo qui c'e' l'intero articolo.
   Io penso che dovremmo guardare un po' meno ai politici e un po' di piu' ai magistrati. E' un dato di fatto che il sistema giudiziario italiano e' il peggiore ed il piu' lento di Europa, che chi dovrebbe difendere la Costituzione e' invece chi l'ha piegata in piu' occasioni ai suoi interessi personali. Un sistema giudiziario che non funziona neppure nelle piccole cose e colluso con la politica corrotta che impera in Italia. E non dite, per favore, che i giudici provano a fare il loro lavoro ma che i politici glielo impediscono. Quando si tratto' di farsi alzare le paghe al livello dei parlamentari non ebbero problemi nell'ottenerlo, e non credo che i politici impediscano loro di rendere giustizia ad un privato cittadino imbrogliato o a una ditta che non riesce a farsi pagare un lavoro. Non dite che non hanno abbastanza effettivi, che non hanno le risorse. Andate nel parcheggio di un qualsiasi tribunale e contate le ore in cui le auto restano li': non ne vedrete nessuna prima delle 9am e non ne vedrete nessuna dopo le 2pm. Tutti i giudici hanno un secondo lavoro e svolgono uno o due incarichi extra-giudiziari; fate un controllo degli sprechi di soldi pubblici che commettono i nostri magistrati, come sedute con teleconferenze costate decine di migliaia di euro annullate e rinviate per ritardi di 10 minuti nel collegamento o di un avvocato o altro partecipante ad arrivare, sedute cancellate senza motivo dopo che un' interprete era stata portata in elicottero (costo di tali voli non sono meno di 1000 euro l'ora) da Firenze a Napoli. Una volta mi sono sentito dire da una donna cinese che lavorava come interprete per il tribunale di Firenze che i nostri tribunali sono antidemocratici. All'epoca me ne risentii, oggi non stento a darle ragione.

    I politici sono solo la metastasi, ma il processo tumorale che afflige l'Italia si trova in un'altra parte del tessuto sociale della penisola. Non credete che la minor corruzione presente fra i politici britannici sia dovuta ad una piu' alta moralita'. Qui, spesso e volentieri, se i politici sgarrano i giudici li mettono in galera. Non rinviano l'udienza al 4 febbraio o peggio ancora alle calende greche.

Thursday, 17 October 2013

British worker


Driven desperate people

Can you really say that they are wrong?



Of course they are: they are doing right things for the wrong reason. But you are guilty. Every time you can do something against the Trojka and you don't do it, every time you let their austerity making people more desperate, you are guilty. Every time you refuse to act, you let desperate people to rely more on such groups. If you don't act, you are guilty.