Sei così abituato a prendere colpi, ad andare a terra e rialzarti, a giocare la tua partita senza mai avere neanche un jolly in mano, che ormai pensi di essere resistente ai ribaltamenti della vita. Pensi di essere quello capace di prendere in mano la situazione, forte a sufficienza da poter far da scudo ad altri e prendere su di te il peso dei colpi che verranno. Lo hai fatto così tante volte che sei certo di poter dare forma alla tua vita e quella di chi ha deciso di starti accanto. E per farlo dai qualcosa di tuo all'altra persona, le dai tanta parte di te. Riponi tutto in lei. Poi lei se ne va, ed inevitabilmente porta via con sé ciò che le avevi dato. E quando il colpo successivo arriva, ti centra in pieno, non puoi neanche tentare di schivarlo, puoi solo stare lì fermo e guardarlo abbattersi. E fa male. Stupito, guardi la crepa aprirsi nel tuo animo, dividersi e dividersi ancora e ancora, aprirsi e farsi più larga. Guardi quella crepa, che non credevi potesse formarsi, farsi così larga che temi di non riuscire a tenere più insieme il tuo io.
La rabbia aiuterebbe. Aiuterebbe lo scaricare sull'altra persona la colpa, inveire, rimproverarle di essersene andata dopo tante promesse, dopo aver preso tanto di te. Ma che senso avrebbe incolpare un'altra del tuo errore? Perché l'errore è tuo e solo tuo. Tu hai sbagliato nel confidare in un'altra persona, quando invece dovevi sapere che così come solo eri quando sei nato, e solo sarai nel momento della morte, meglio sarebbe pure stato vivere solo. Solo e cosciente del tuo valore, delle tue forze e delle tue debolezze, senza mai contare su chi potrebbe fallire nell'essere lì quando ve ne sia bisogno.
Tieni insieme i tuoi pezzi, quindi, così come altri prima di te hanno fatto. Li tieni insieme anche se ormai non c'è più niente che debbano contenere, perché la vita ti ha lasciato poco altro che un guscio vuoto. E non sperare che qualcuno ti prenda per ciò che sei, a questo punto. Sei un cristallo rotto, un vaso vuoto, e nessuno vuole qualcosa che è rotto. Solo gli stupidi accettano in dono qualcosa di rotto.
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