Ma tu, ti sei mai chiesto quale sarebbe il modo più appropriato per uccidere i tuoi amici? Non parlo di amici amici, piuttosto di quelle persone con cui si esce e ci si vede, con una certa regolarità anche, ma che anche se non fanno parte della cerchia più intima sono qualcosa in più di semplici conoscenti. Insomma, quel tipo di persone per la cui natura del rapporto che abbiamo con loro stanno nella terra di nessuno fra la definizione di
conoscenza e quella di
amicizia. E non dico che li si debba uccidere per davvero, intendiamoci. Ma magari capita di pensarci. A me capita, a te no?
Per esempio, la tipa petulante, quella che parla continuamente e in genere per lamentarsi. Quella che parla pure mentre fa sesso, al punto che uno decide di fare solo sesso orale, almeno così sta zitta. Ecco, l'hai inquadrata perfettamente! Ogni persona al mondo ne conosce almeno una così. Io mi ci vedo proprio, un giorno che mi ha rotto i maroni più del solito, o che mi sono alzato col piede sbagliato, afferrarla per la collottola, trascinarla in bagno e sbatterle la testa nel cesso, bloccargliela con la tavoletta e tirare l'acqua finché non affoga. E una l' abbiamo ammazzata.
Poi c'è quella che "un uomo deve prima prendermi la mente." E tu ti chiedi: "Ma quale mente?!" Non passano neanche due minuti che ti racconta: "E poi è venuto a prendermi in Mercedes." "Aaaaah! Ci vuole un retino speciale per acchiappare la tua mente sfarfallante." Non per nulla nel gruppo degli amici aveva una relazione con quello che lavorava come direttore di banca. Una così io la ucciderei in un modo molto poco fantasioso: la farei correre davanti ad un auto come quella gallina che è, ogni tanto arrivandole vicino per darle un colpetto sul culo col paraurti, per poi rallentare e lasciarla guadagnare terreno. Quando la vedrei stanca, che comincia ad incespicare, segno evidente che il divertimento sta per finire, schiaccerei l'acceleratore a tavoletta e mi godrei l'urto (accompagnato da urlo stridulo, ne sono sicuro) ed il seguente sobbalzo. E siccome certa gente è tenace più delle zecche, so per certo che, guardando nello specchietto retrovisore, la vedrei tirare su la testa, puntellandosi sui gomiti per rialzarsi. Allora, con un sorriso soddisfatto di anticipazione, innesterei la retromarcia e la investirei una seconda volta a tutta velocità. Per essere sicuro al 100%, probabilmente, ci ripasserei sopra altre due o tre volte. Ed ovviamente l'auto usata sarebbe una Mercedes.
Poi c'è l'amico che ci prova con la tipa che ho appena ammazzato. Nonostante lei gli abbia già detto no più di una volta. Nonostante tu gli abbia detto di lasciarla perdere che non ha speranze, perché a lei piacciono alti, biondi, afro-caraibici, con gli occhi azzurri, quattrinosi e con 25 cm di intelligenza. Ma lui niente, non la intende. Uno così lo attirerei in una fabbrica abbandonata, con un falso messaggio da parte della tipa, per rinchiuderlo in un silos a morire di inedia, con la voce della tipa registrata che ripete all'infinito "NO. NO. NO. NO. NO. NO. NO. NO."
Sono sicuro che anche tu hai un amico che lavora come programmatore e che è bloccato dentro i suoi schemi mentali, leggi dell'informatica e percorsi matematici. Lui ci prova poverino, cerca di fare qualche ragionamento fuori dagli schemi, ma proprio non ci riesce. Figurati che se vede il numero 10, o la parola IO, te li legge UNO-ZERO, bloccato com'è nel sistema binario. Certo, è un uomo, e il sistema binario è prettamente maschile, ma a te, che sei abituato ai voli pindarici, la cosa fa venire decisamente il nervoso. Io lo legherei ad una sedia, lasciandogli un braccio libero per poter usare il computer. Il computer sarebbe collegato al timer di una bomba posta sotto la sua sedia, o ad una capsula di cianuro se non volete sporcare troppo per casa. L'unico modo per fermare il timer, tarato alla mezz'ora, è quello di seguire un preciso percorso di domande le cui risposte possono essere trovate solo facendo ragionamenti astratti. Cioè, gli direi che le cose stanno così, ma in realtà il timer non potrebbe essere fermato. Mica voglio rischiare che riesca a rispondere correttamente per pura fortuna! Voglio vederlo sudare freddo per tutta la mezz'ora.
E con l'amico ciclista che fare? Quello che quando si decide di vedersi col gruppo deve allenarsi, che il sabato deve andare al circuito (perché fa ciclismo su pista) per una gara o un allenamento speciale e quindi non esce con gli altri, e che poi al circuito non fa niente perché puntualmente piove (non dimenticare che siamo a Londra). Ovviamente è un single, pieno di fissazioni alimentari e di altri molti generi, per riempire quella parte della vita che dovrebbe essere riempita da una compagna. Ecco, io lo metterei su una bicicletta, quella da pista, che è senza freni e che ha i pedali a presa diretta con la ruota. Questa sarebbe pure senza sellino. Dicevo, lo metterei sulla bicicletta, e lo pigerei un pochino verso il basso, per essere sicuro che uomo e bicicletta si incastrino per bene. Un carrellino sarebbe legato al retro della bici con un elastico, e sul carrellino ci sarebbe una bomba, che, una volta innescata, se rimane ferma per più di un minuto esplode. E poi lo lasci pedalare. Fino allo sfinimento. Prima o poi, ad una delle curve del circuito (hai presente come sono inclinate le curve delle piste?) cede e cade giù, con bici e tutto, l'elastico si ritira e la bomba gli arriva proprio dietro il culo. E boom!
E fin qui ne abbiamo accoppati cinque. Chi rimane? Ah, giusto. L'amico tonto. Quello che non sembra, che dici "Ci fa. Non può essere così stupido." E che invece ci è. Senza speranza. Che ti si è appiccicato perché una volta lo hai aiutato e continui ad invitarlo per compassione, ma che ogni volta che apre bocca ti fa venir voglia di darti una martellata sulle palle. Con uno così che vuoi fare? Apri un tombino e aspetti ci caschi dentro da solo.
Poi c'è la ragazza lunatica. Moody in inglese. Quella che quando la inviti non sai mai cosa farà fino all'ultimo minuto. Mah, non so... Ma sì dai, vengo... Aspetta, non vengo più... Non lo so... Ti faccio sapere domani, va bene? No che non va bene! Basta! Decidi che cazzo vuoi fare! Vuoi stare in compagnia oppure no? Vuoi uscire oppure no? Che poi, quando ti dice di sì alla prima, è quando ti tira il pacco con una scusa ridicola all'ultimo minuto. Ah, non vengo! C'è lo sciopero della metro. Come? Cosa? Ma tu usi l'autobus... Ma una così, tu non le sbatteresti la testa nel muro fin quando non crolla stecchita?
Infine c'è la ragazza con cui stavi, che ti ha lasciato per ragioni che neppure lei sa spiegare, che ti manca così tanto che la notte devi abbracciare il cuscino per riuscire a dormire, che ti ha spezzato il cuore ma a cui vuoi ancora un sacco di bene, che speri ancora decida di tornare indietro e a cui perdoneresti ogni errore. Beh, io a lei la soffocherei di baci.