Dunque, la Cutty sark è una nave, situata in prossimità dell'omonima stazione della DLR. Se uscendo dalla stazione andate verso il fiume Thames potete raggiungerla, tirata in secca in una
piazza e trasformata in un museo per i turisti. A pagamento, of course. La
Cutty Sark, i cui alberi sono visibili al di sopra degli edifici, è uno degli
ultimi tea clipper costruiti ed anche
uno dei più veloci. Dicono sia anche l’ultimo integro tea clipper attualmente esistente, ma al
riguardo non ho informazioni certe ed essendo ciò che dicono gli inglesi non
c’è da fidarsi. Fu costruito in Scozia nel 1869 con lo scopo di trasportare tè sulla rotta delle Indie
Orientali, ma la (ri)apertura del Canale di Suez
(avvenuta nello stesso anno) rese le navi a vela obsolete su tale
tratta, in quanto la scorciatoia per la Cina era navigabile solo da battelli a
vapore. Nel giro pochi anni, quindi, la Cutty Sark fu tolta dal tea trade ed impiegata nel commercio della
lana con l’Australia, sulla cui tratta stabilì il record
di velocità che conservò per 10 anni. Questo anche perché capitanata da un “pazzo” che seguiva la rotta
antartica, per sfruttarne i venti più forti, incurante di dover zig-zagare fra gli iceberg. E sulla tratta australiana resterà fino al 1895, quando ormai
i battelli a vapore uguagliarono, o addirittura migliorarono, le performance
dei clipper. In tale anno fu venduta ad una compagnia Portoghese, per poi
essere riacquistata nel 1922 da un capitano in pensione che la adibì a nave
scuola. Esaurita la sua utilità come nave scuola, la Cutty Sark fu tirata in
secca nel 1954 e messa a disposizione del pubblico.
E fin qui la storia di questa nave non ha niente di inusuale, ma è proprio
ciò che le è successo dopo essere stata tirata all'asciutto che è degno di menzione. Nel maggio del 2007,
durante dei lavori di restauro, la nave prese fuoco. I pompieri impiegarono
alcune ore per domare l’incendio, al termine del quale il veliero era
praticamente distrutto. La Cutty Sark era sopravvissuta agli iceberg antartici
e ai tifoni dell’Oceano Indiano, per poi essere bruciata proprio dagli operai
che dovevano restaurarla. Il restauro fu completato grazie a fondi
privati, superando il costo di 35 milioni di sterline (compresi i
lavori inizialmente programmati) e la nave resa nuovamente accessibile al pubblico nell’aprile del
2012. Il Cutty Sark Trust, che gestisce la nave, dichiarò all'epoca che meno
del 5% del fasciame originale della nave era andato distrutto dal fuoco in quanto
era già stato rimosso per l’opera di restauro. C’è da chiedersi cos’è che si vede bruciare nell’incendio immortalato in foto.
La polizia non trovò alcuna prova che si trattasse di un incendio
doloso, e costruì un’ipotesi che non può che far sorridere amaramente, in quanto l'accaduto è qualcosa legato alla mentalità britannica e con la quale chiunque viva su
quest'isola deve fare i conti. Nella poppa della nave era collocato un
aspiratore dotato di tre motori per rimuovere la segatura prodotta durante i
lavori, e dato che nessuno degli operai era stato incaricato di spegnerlo, il
venerdì sera tutti se ne andarono a casa, o per meglio dire al pub, senza spengerlo.
L’aspiratore non aveva un interruttore di sicurezza in caso di surriscaldamento, ma
era di un tipo che potesse lavorare ininterrottamente senza problemi. Fin quando i
filtri venivano tenuti puliti. Ma nessuno degli operai era incaricato di pulire
i filtri. Così pare che l’aspiratore si sia surriscaldato, abbia preso fuoco ed incendiato la nave. Dico pare perché non ci sono prove certe: uno dei motori si bruciò
sicuramente mentre il macchinario era in funzione, ma potrebbe essere accaduto
in precedenza senza che il personale lo notasse in quanto i restanti due motori
supplirono a sufficienza. Questa resta comunque l’ipotesi più plausibile.
E questa è la storia della Cutty Sark. Ora date un’occhiata alla polena del
veliero, una donna a petto nudo che stringe in mano una coda di cavallo.
Rappresenta la strega Nannie Dee, personaggio ideato da Robert Burns per il
racconto Tam o’ Shanter, e che dà il nome alla nave. L’ ubriaco Tam,
mentre cavalca attraverso un bosco, incappa nella giovane strega che danza
indossando solo un paio di mutandoni, in scozzese chiamati sark, che le erano state regalati quando era bambina, ma che ora le
vanno decisamente corti, da cui cutty.
Elettrizzato dallo spettacolo erotico, Tam urla “Well done, cutty sark!”,
svelando la sua presenza alla strega che lo insegue. Per sfuggire a Nannie Dee, in quanto era ritenuto che
le streghe non potessero passare i corsi d’acqua, Tam attraversa un ponte, ma non prima che la strega riesca a strappare la
coda del suo cavallo. Morale della favola secondo Burns: state lontani dalle
donne lascive. Soprattutto se siete ubriachi, perché magari avete scambiato per
lascivia qualcos’altro.
PS cercando in internet foto della polena della nave, potreste trovarne in cui Nannie Dee ha il seno coperto. Si tratta non della polena originale ma di una montata successivamente per opera di uno dei proprietari della nave per "restaurarne la decenza morale". Suppongo che una copia della versione originale sia stata nuovamente piazzata sulla nave durante i lavori di restauro.
Foto in apertura di Igor Taran https://www.flickr.com/photos/69060112@N05/
Foto in apertura di Igor Taran https://www.flickr.com/photos/69060112@N05/
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