E ognuno di noi va per la sua strada, in silenzio e solitudine, perche' partecipare della malinconia altrui e' arduo e i nostri cuori sono troppo piccoli. Un pianto ed un canto si levano per noi, per noi che proseguiamo senza porgere orecchio, perche' fare nostre le perdite altrui e' qualcosa di cui non vogliamo essere capaci.
E la sera nelle nostre case spengiamo i sentimenti, per non sentire il vuoto che ci sta tutto intorno, ed accendiamo la musica, per non sentire il silenzio che ci avvolge, un silenzio che abbiamo nel cuore. Cuore che si giova di conquiste e risultati che sono vani, vani e vuoti e inutili, paglia che sara' consumata dal fuoco che verra': le sere d'estate profumate di affetto, insaporite dal vino e dagli abbracci sono ormai dimenticate, lasciate indietro e rinnegate.
E soli andiamo, ostinati nella nostra illusione bugiarda, con passi incerti, non piu' veloci al tempo di una musica argentina.
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