Sunday, 1 January 2017

Per chi cerca lavoro in UK 7

Ennesimo post sul tema della ricerca di lavoro in questa nazione ambigua. E' un'esperienza personale, non ha quindi valore assoluto: c'e' chi ha avuto esperienze opposte, in campi completamente differenti e condizioni completamente differenti, ma dubito fara' la fatica di analizzare la situazione contingente, e ci sara' chi semplicemente rifiutera' di ammettere che quello che racconto possa succedere qui. Non e' a queste persone che mi rivolgo. Mi rivolgo a chi, volente o nolente, e' all'inizio del suo tentativo di farsi strada nel mondo del lavoro britannico ed intende farlo con onesta' intellettuale e mente critica. Magari posso aiutare queste persone a capire con chi hanno a che fare e a sfruttare tale conoscenza in un modo che io non sono stato capace di fare.

Le premesse. Io lavoro in quell'industria che qui in UK viene chiamata Landscape. Il giardinaggio, per dirla in un modo meno figo ma piu' comprensibile. Ho oltre 20 anni di esperienza, e ricoperto ruoli di semplice operaio, titolare, trainee manager, supervisor e manager; ho lavorato in 3 differenti nazioni in 3 differenti aree climatiche, supervisionato squadre di oltre 20 membri e diretto dipertimenti che avevano oltre 60 dipendenti, per clienti quali Bruce Willis, l'Ambasciatore tedesco a Londra, il Console della Jamaica in Turks and Caicos Islands e imprenditori che hanno ottenuto riconoscimenti internazionali (es. l'Oscar per i costumi del film "Il gladiatore"). Tutto documentabile. Insomma, non sono uno sprovveduto.

Il fatto. Ho deciso di lasciare la ditta per cui lavoro come project manager. Pura questione di soldi. Mi metto quindi al lavoro sul mio curriculum, aggiungo gli ultimi lavori fatti, apporto alcune modifiche per renderlo piu' adatto al tipo di posizione per cui intendo applicare, riscrivo la cover letter sulla base delle esperienze degli ultimi due anni. L'esperienza lavorativa sul curriculum c'e', forse anche troppa per una mentalita' che richiede al dipendente una fedelta' di stampo giapponese anche se offre in cambio un trattamento usa e getta all'americana. Curriculum e cover letter sono scritti bene, sono stati spesso lodati da recruiter e potenziali datori di lavoro. Anzi, mi e' capitato anche di essere stato selezionato per la short list "per quanto il mio CV era scritto bene". E questo gia' vi da' un'idea di come selezionino i candidati in questa nazione. 
Comincio ad inviare application alle 17:30 del 31 dicembre e vado avanti fino alle ore 18:30 circa. Alle 21:21 ricevo la prima e-mail di risposta che mi dice che la mia application "has been unsuccesful". Stamattina, alle 10:36 ricevo la seconda con lo stesso messaggio. Nel mezzo altre che dicono "I am out of office" e mi sto godendo le mie ferie quindi non aspettatevi una risposta fino ad anno nuovo e a comodo mio. Ora, vero che questa e' Londra, la Metropoli Farneticante, dove i poveri di spirito si ritrovano sperando di riempire la loro vita grazie ad una carriera lavorativa. Ma e' lo stesso luogo dove quegli stessi poveri di spirito finiscono, ad ogni occasione socialmente accettabile e non, per riempirsi con ben altro genere di spirito fino a vomitare anche l'anima. Onestamente, quanti di voi credono che qualcuno fosse in ufficio ieri sera dopo le 17 e questa mattina prima delle 10 per leggere i curricula di chi cerca un lavoro come giardiniere? 
Una cosa consiglio a tutti di tenere bene a mente: la meritocrazia non esiste. Esiste solo il bisogno delle aziende, e se le trovate nel bisogno vi va bene, altrimenti valgono le stesse regole di ovunque. Ovvero, zero valore attribuito al capitale umano e nepotismo. I lavori migliori sono gia' assegnati, vi posso indirizzare a testimoni di telefonate e conversazioni che lo provano se non mi credete sulla parola. Ma un po' perche' costretti per legge, un po' perche' gli inglesi devono mantenere questa loro aurea di superiorita' morale sul resto del genere umano, vi faranno perdere tempo, in molti casi faticare inutilmente per studiare e aggiornarvi, e spendere soldi in viaggi e trasferte per sostenere una o piu' interview che non servono assolutamente a niente. Se vi va bene rifiuteranno la vostra application senza neanche leggere il vostro curriculum. Tanto la posizione e' gia' stata assegnata ancor prima di aprirla.
Vi lascio con una domanda retorica. In un ambiente dove le persone vengono cresciute con l'idea che il sistema e' meritocratico, che tutte le persone che stanno in contatto col pubblico siano li' per fare il loro lavoro e lo faranno al meglio delle loro possibilita' e col fine ultimo del bene della comunita', quale puo' essere su una personalita' dotata di una bassa autostima l'effetto di un fallimento dopo l'altro in un meccanismo che usa le persone solo per fare numero e darsi una facciata di moralita'?

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