Un errore che continuo a fare, dopo ormai quasi tre anni di residenza a Londra, è quello di ritenere l'inglese medio della Working Class capace di ragionare. Non che sia stupido, semplicemente è privo di curiosità e non è abituato a pensare con la sua testa. Non che il risultato sia poi così differente. Un po' come quando andavi a scuola e gli insegnanti dicevano ai tuoi genitori: "Il ragazzo è intelligente ma non si impegna." Ovviamente perchè non potevano dire che eri un idiota. Ecco, il membro medio della Working Class non si impegna.
Il membro medio della Working Class, del resto, si nutre di frasi fatte, degli slogan che il governo gli fa ripetere a papera. Oltre a nustrirsi di junk food, ovviamente, che pure quello non fa bene al cervello. No union, no pound rivolto agli scozzesi che vogliono l'indipendenza ma vorrebbero tenere la sterlina come valuta (chissà poi perché lo vogliono, dato che è un controsenso ); gli stranieri ci rubano il lavoro accettando paghe più basse (come se le aziende da qua non stessero tutte migrando in Polonia); dobbiamo proteggerci dall'invasione di rumeni e bulgari (pare ne siano arrivati 35 dal 1 gennaio, data in cui tutte le barriere lavorative -inutili- nei loro riguardi sono state sollevate e quindi della prevista invasione -neanche i Testimoni di Geova sbagliarono mai così tanto). Insomma, la propaganda governativa, la più becera, ha presa facile sulla Working Class. E non solo, purtroppo.
E così, mentre il governo avvia (ha già avviato da un bel po') l'austerity di modello europeo, nessuno indaga o addirittura si chiede se veramente ce ne sia bisogno. Entro il 2019 verranno tagliati oltre 1.100.000 impieghi pubblici; il welfare viene costantemente ridotto, sia con tagli ai benefit che con la chiusura di ospedali e caserme dei pompieri e della polizia; le ultime istituzioni pubbliche come la Royal Mail vengono privatizzate. E nessuno si accorge che mentre alla polizia vengono tagliati 5 milioni di sterline di finanziamenti, l' Home Office, l' autorità politica che ne è responsabile, distribuisce ai suoi membri oltre 6 milioni di bonus; o che a causa delle chiusure di strutture e della cattiva organizzazione del sistema sanitario che non fa lavorare i medici di base nei weekend i centri di pronto soccorso sono presi d'assalto proprio di sabato e domenica e richiedono la presenza di quegli stessi medici di base arrivando a pagarli fino a 1500 sterline per un turno notturno; o che i membri del parlamento si stanno facendo rimborsare migliaia di sterline per il riscaldamento della seconda casa o per le spese di viaggio anche se vivono a 15 minuti di cammino dal palazzo del parlamento stesso, il tutto mentre si alzano anche le paghe. O che l' NHS, il sistema sanitario inglese, mentre non paga i suoi medici spende milioni e milioni in opere d' arte, e che fa redundant i manager, paga loro buone uscite a 6 cifre, per poi riassumerli in capo a 3 mesi. Queste cose la Working Class non le vede. Vede gli immigrati distruggere il loro national welfare. Ma non è che vede quali immigrati realmente stiano approfittando e quali no. Non vede le africane delle ex colonie andare direttamente dall' aeroporto all' ospedale per sgravare, non vede i numeri a 6 o 7 cifre di membri non lavoratori di alcune comunità (asiatiche e africane). Vede gli EU migrants venire qui per il benefit tourism, perché glielo ha detto il governo, anche se, come già scritto qui, proprio secondo i record governativi sono i migranti europei che stanno pagando in gran parte i benefit di cui il 60% delle famiglie britanniche fa uso in varia misura.
Niente di strano quindi, che quel razzismo che è parte fondamentale della cultura britannica (sono stati i primi a fare uso della teoria della razza ariana, e questo dovrebbe bastare a definirli, ma si possono raccontare tante cose a supporto di quanto ho detto) venga fuori ancora una volta. Le varie leggi antidiscriminazione, che furono necessarie per permettere all'economia di crescere, hanno solo represso questo sentimento, lo hanno trasformato in risentimento, ed ora la molla aspetta solo l'occasione per schizzare. Nell'ultimo anno e mezzo mi sono sentito dire in faccia cose come "Tu non puoi fare il supervisor perché sei straniero", o come "Go home", oppure "Sei solo un piccolo migrante venuto qua in cerca di lavoro". A dire il vero ero venuto in cerca di una società migliore (che bischero che sono stato), ma questa è un' altra storia. L'ultimo episodio è di ieri, e devo dire inaspettato, da parte di un membro del mio team, Wayne, il piccoletto di questa foto.
Come già raccontato qui, la ditta per cui lavoriamo sta per mandare tutti a casa, dopo mesi durante i quali avevano parlato di costituire uno o due mobile teams per fare la manutenzione di diversi siti sparsi per Londra, innescando speculazioni e supposizioni su chi avrebbe lavorato con chi, quali agency guys sarebbero stati tenuti e quali licenziati. E in un periodo in cui la gente senza lavoro aumenta, perché sebbene come dice il governo sono stati sì creati più posti di lavoro ma sono pure aumentate le persone che quei posti se li contendono a causa dell'immigrazione incontrollata, le speculazioni non erano cose di poco conto. In quest'ottica stiamo tutti cercando un nuovo lavoro: application, interview, rifiuto dell'offerta. Almeno da parte mia: le paghe si stanno abbassando e molte sono arrivate al punto del ridicolo. Ad una ditta l'ho pure scritto: nell'email dell'application, invece che allegare il mio CV, ho chiesto loro se stavano scherzando e se non si vergognavano di pagare cosi' poco. Comunque, il primo argomento di cui si parla a lavoro, ogni mattina, è proprio come sia andata l'interview del giorno prima. E lunedì scorso Wayne annuncia che ha trovato un nuovo lavoro, che gli hanno offerto una posizione di manager in una ditta che installa finestre, per una paga oraria di 16 sterline. E che quindi questa era la sua ultima settimana. Complimenti. E auguri per il nuovo lavoro. Di cuore. Del resto avevo fatto tanti forzi perché lui non fosse fra i primi ad essere licenziati e che rimanesse nel mio team una volta finito il lavoro al Parco Olimpico. Questo quando ancora credevo, tutti credevamo, ci sarebbe stato un dopo.
Tenuto conto di questo la sua reazione mi ha lasciato totalmente di stucco. Siamo nel furgone, io, Wayne ed Igor, che ci spostiamo all'interno del Parco, quando Igor inizia a raccontarci cose dette da una terza persona, un certo Dan, che lavorava al Jubilee Garden, dove si trova il London Eye. Dan, inglese, ha lavorato per molti anni come muratore o decoratore, non saprei, nella zona di South Bank, zona di quattrinai. Ed aveva condotto un suo, chiamiamolo, studio: aveva notato che mostrando lo stesso lavoro ai suoi connazionali otteneva risposte diverse se diceva loro che il lavoro era stato eseguito da una ditta inglese o da una ditta polacca. Dal "meraviglioso, perfetto" di quando diceva che era opera di inglesi, si passava a "bello, sì, però gli manca qualcosa" di quando diceva che era opera di stranieri. Al che Wayne interrompe Igor dicendo: "E cosa c'è di sbagliato in questo?" Una frase che ultimamente gli avevo già sentito usare: cosa c'è di sbagliato nel sostenere e aiutare i propri connazionali? Non c'è nulla di sbagliato. Assolutamente. A parte il sottinteso che siamo in guerra. E a parte che in questo caso non si tratta di sostenere un connazionale, si tratta di mancanza di obiettività. Glielo faccio notare e il che scatena la reazione inaspettata: in un solo minuto gli monta una rabbia in corpo che non riesce a contenere, comincia a dire con voce tirata che gli inglesi sono stanchi degli stranieri che vengono a rubare il lavoro accettando undercut wages, poi passa a sibilarmi che io non gli piaccio ed infine ad urlarmi insulti. Wanker, mi urla. Segaiolo, la peggior offesa in UK, che del resto è una nazione di segaioli. L'unica cosa che gli dico è che mi dispiace di aver convinto Mick (il nostro line manager) a tenere lui invece di Gary. E questo si' che lo fa arrabbiare. Le urla sono andate avanti una quindicina di minuti.
Onestamente, chi non mi ama non mi merita. Se non vuoi stare nel mio team non ci sono problemi: posso fare a meno di uno che ha sempre il moccio al naso perché non se lo sa soffiare e che non è capace di fare altro che ripetere meccanicamente i compiti assegnatigli senza vedere dove sbaglia e senza mai migliorarsi. Il punto è: cosa può avere scatenato tale reazione?
Io sono indisponente, sempre stato. Ma due settimane fa mi offriva cibo preparato dalla sua donna, mi prestava gli attrezzi. Poi ho ripensato alla sua sfuriata. Gli inglesi sono stanchi degli stranieri che vengono a rubare il lavoro accettando di essere sottopagati. Wayne, gli ho risposto, fra me e te chi ha la paga più alta? Al che ha ribattuto rabbiosamente con "Anche tu stai per tornare ad una paga di 7 pounds l'ora." Quel "Anche tu" mi fa pensare che il lavoro da 16 pounds per ora sia in realtà un lavoro da 7 pounds per ora. Si lamentava che gli 8,10 orari che guadagnava attualmente non gli bastavano, che doveva lavorare i weekend e ugualmente faticava a far tornare i conti. Se non ha trovato niente di meglio che 7 l'ora non mi stupisce che fosse così aggressivo. Le ditte non pagano, e la colpa è di chi il governo gli ha detto che è.
E intanto loro vanno avanti coi loro piani. Corsi di Health and Safety (la sicurezza sul lavoro) si sprecano, e così le inductions, apparentemente cosa buona e giusta. Ma tutto ciò costa, e le aziende non vogliono certo pagare, e quindi fanno ricadere i costi sugli operai abbassandone le paghe. Molte persone al Parco Olimpico devono lavorare i weekend per rientrarci con le spese, vengono al lavoro il lunedì che sono già stanchi, e gli incidenti capitano proprio quando sei stanco. Non al Parco, dove nessuno in realtà lavora, ma stiamo tutti per tornare nel mondo reale. Quel mondo dove i lavori sono sempre di meno, dove le paghe si abbassano, e dove la Working Class crede sia tutta colpa degli immigrati. Di quelli europei, però, perché così ha detto Cameron. E perche' se parli male di neri e asiatici sei un razzista, cosi' dice l'elite intellettuale che tanti danni ha fatto alla societa' inglese.
Beh, un pochino di timore comincio ad averlo.