Sunday, 9 March 2014

Dov'è quel sapore come di miele sulla lingua?

     

        Dov'è quel sapore come di miele sulla lingua? Dove sono i giorni migliori? Dove sono i luoghi in cui essere in pace col mondo e con se stessi? 
      C'è chi scrive dei voli del cuore, di speranze e gioie. C'è chi scrive di sogni e viaggi mai intrapresi, del piacere di vivere e di amori effimeri. Io scrivo di sofferenze e rancore, di illusioni svelate e speranze perdute. Perché questo è ciò che rimane quando hai raschiato il fondo del barile, quando hai cercato in tutti gli angoli e ciò che hai trovato è solo polvere. 
       La vita è fatta di miserie, solo temporaneamente nascoste dalla luce della speranza e degli innamoramenti di cui cadiamo vittime. La vita è un guado insidioso in acque sporche, e non puoi passarlo senza portartene l'odore addosso. Quelli che credevamo sogni che si alzavano in volo erano invece corvi, scesi a nutrirsi del nostro grano. Le speranze svaniscono e vengono rimpiazzate da nuove altrettanto vane. Sediamo nell'ombra e non discerniamo chi abbiamo accanto. Andiamo avanti per amore, senza accorgerci di chi ci siamo lasciati indietro.
       Non c'è dolcezza nella bocca, solo il sapore del discontento. Nella nostra mente risiede perennemente l'insoddisfazione, sottile e pericolosa, la stessa di quando non riusciamo a ricordare una parola che ci elude di poco. Nei nostri cuori fa presa la sensazione di aver dimenticato qualcosa, un sogno che abbiamo sognato ma che non riusciamo a ricordare.



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