Sunday, 30 March 2014

Game over

"I'm extraordinarily patient provided I get my own way in the end."
Baroness Thatcher, 1925-2013


L' Applications Game si è concluso. Si è concluso quel balletto di form da riempire, curricula da inviare, telefonate e appuntamenti presi e viaggi spesso inutili dall'altra parte di Londra (no, non quella che funziona, semplicemente quella che sta all' altro capo delle linee della tube rispetto a Stratford). Fine del carosello di facce serie, allegre, impressionate, sospettose, false. Niente più interview informali fra i sacchi di concime o formali in un ufficio in Central London nelle profondità di un palazzo storico di fronte ad un triumvirato imbellettato. Niente più incontri con "eiaculatori precoci" in uffici ricavati sotto la sopraelevata di una delle principali arterie stradali di Londra: la tua ditta sarà pure di quelle che curano i "top end gardens" di Londra, ma che ti è passato per la testa di selezionare 50 candidati per la prima interview e fare colloqui di 15 minuti?
Niente più incontri con head gardener pronte a sgravare che soprintendono a giardini di logge massoniche (che altro può essere una società di avvocati?) il cui giardino è tenuto così (relativamente) male che mi son bastati 10 minuti per notare il bordo dei prati non rifilato, la linea delle aiuole non diritta, lo sporco nelle canalette e il ghiaino sparso sulle pietre del piazzale, nonché i cespugli potati male e lo stallatico sparso sulle erbacee anziché sul terreno. Niente più risposte negative che si alternano fra "you are overqualified for this position" e "you don't have the necessary experience for this position". Niente più sensazioni di essere stato chiamato solo per avere uno straniero nella short list né offerte con paghe ridicole. Tutto questo è finito, grazie a Dio.

Ma in che modo è finito? Probabilmente nel migliore dei modi possibili. Rimango con la mia attuale ditta. In un altro dipartimento della ditta si è resa necessaria l'assunzione di un giardiniere con competenze tecniche per eseguire la manutenzione di un paio di living wall che stanno dando problemi (e che stanno costando troppo) e i manager del mio dipartimento hanno proposto e appoggiato la mia candidatura, trasformando in fatti le parole "Alessio non vogliamo perderti". Un grazie sentito, perché la mia fiducia nella razza inglese se ne era andata da tempo.
Venerdì scorso, poi la ciliegina sulla torta. Viene fuori che per lavorare sulla piattaforma sospesa (foto a lato) da cui si fa la manutenzione del "muro vivente" (foto sopra) sono necessari due operatori. Vengo contattato dal mio direttore per un'opinione su chi affiancarmi e ovviamente faccio il nome di Igor. E' un amico, un ottimo lavoratore che usa la testa in quello che fa, quindi niente di strano. A parte il fatto che lui lavora per un'agenzia, non è un dipendente della ditta, mentre ci sono altri due dipendenti che venerdì hanno fatto il loro ultimo giorno di lavoro. Per uno dei due poco importa, dato che ha trovato un altro lavoro che comincia domani. Per il secondo, invece, si prospettano i benefit, dato che neppure ha cercato, in questi due mesi, un altro lavoro. Perché non ha avuto la possibilità, dice, dato che oggigiorno si fa tutto online e lui non ha internet a casa. Già, ma ci sono le biblioteche dove puoi usare un computer, che sono aperte fino alle 7 di sera e pure il sabato e spesso anche la domenica. Ora, per onestà avrei dovuto e avrebbe dovuto anche la ditta mettere questa persona avanti ad un "agency guy". Non fosse che il tipo in questione è il razzista che mi ha dato precedenti problemi, e che per mesi dopo che lo avevo fatto spostare in un altro team ha tentato ad ogni incontro di farmi arrabbiare con offese velate per arrivare negli ultimi giorni agli insulti espliciti, quando ormai il management non aveva più interesse né possibilità di prendere provvedimenti. Qualcuno, agli inizi della vicenda, mi disse che avrei dovuto sistemare la questione in modo chiaro. Beh, io sono una persona "straordinariamente paziente", e quando ho il tempo per mettere la pulce nell'orecchio alle persone giuste riguardo un "trouble maker" e al contempo sottolineare le buone qualità di un altro "hard worker", di sicuro ottengo la "my own way in the end". E così è stato. Grazie anche ad una buona dose di provvidenza divina, certo, ma non scordiamoci la parte di Cesare.

Mi hanno raccontato la reazione del trouble maker all'apprendere che un agency guy veniva tenuto mentre lui veniva licenziato, e devo dire che ne ho provato soddisfazione. Non perché io sia felice del male in cui è incorso, ma perché ritengo giusto che ognuno raccolga il frutto delle proprie azioni. Non che ci siano speranze che una tale persona capisca, si inasprirà soltanto nelle sue convinzioni, ma ciò che conta è che me lo sono levato dai piedi.

The Chaos

by G. Nolst Trenite' a.k.a. "Charivarius" 1870 - 1946


Questo era solo un assaggio. Divertitevi con la versione completa. Suggerisco di farlo con l' Oxford Dictionaries  aperto per verificare la pronuncia. Buona lettura.


Dearest creature in creation
Studying English pronunciation,
I will teach you in my verse
Sounds like corpse, corps, horse and worse
I will keep you, Susy, busy,
Make your head with heat grow dizzy.
Tear in eye your dress you'll tear,
So shall I! Oh, hear my prayer,
Pray, console your loving poet,
Make my coat look new, dear, sew it!
Just compare heart, beard and heard,
Dies and diet, lord and word,
Sword and sward, retain and Britain.
(Mind the latter, how it's written).
Made has not the sound of bade,
Say said, pay-paid, laid, but plaid.
Now I surely will not plague you
With such words as vague and ague,
But be careful how you speak,
Say break, steak, but bleak and streak.
Previous, precious, fuchsia, via,
Pipe, snipe, recipe and choir,
Cloven, oven, how and low,
Script, receipt, shoe, poem, toe.
Hear me say, devoid of trickery:
Daughter, laughter and Terpsichore,
Typhoid, measles, topsails, aisles.
Exiles, similes, reviles.
Wholly, holly, signal, signing.
Thames, examining, combining
Scholar, vicar, and cigar,
Solar, mica, war, and far.
From "desire": desirable--admirable from "admire."
Lumber, plumber, bier, but brier.
Chatham, brougham, renown, but known.
Knowledge, done, but gone and tone,
One, anemone. Balmoral.
Kitchen, lichen, laundry, laurel,
Gertrude, German, wind, and mind.
Scene, Melpomene, mankind,
Tortoise, turquoise, chamois-leather,
Reading, reading, heathen, heather.
This phonetic labyrinth
Gives moss, gross, brook, brooch, ninth, plinth.
Billet does not end like ballet;
Bouquet, wallet, mallet, chalet;
Blood and flood are not like food,
Nor is mould like should and would.
Banquet is not nearly parquet,
Which is said to rime with "darky."
Viscous, Viscount, load, and broad.
Toward, to forward, to reward.
And your pronunciation's O.K.,
When you say correctly: croquet.
Rounded, wounded, grieve, and sieve,
Friend and fiend, alive, and live,
Liberty, library, heave, and heaven,
Rachel, ache, moustache, eleven,
We say hallowed, but allowed,
People, leopard, towed, but vowed.
Mark the difference, moreover,
Between mover, plover, Dover,
Leeches, breeches, wise, precise,
Chalice, but police, and lice.
Camel, constable, unstable,
Principle, disciple, label,
Petal, penal, and canal,
Wait, surmise, plait, promise, pal.
Suit, suite, ruin, circuit, conduit,
Rime with "shirk it" and "beyond it."
But it is not hard to tell,
Why it's pall, mall, but Pall Mall.
Muscle, muscular, gaol, iron,
Timber, climber, bullion, lion,
Worm and storm, chaise, chaos, and chair,
Senator, spectator, mayor,
Ivy, privy, famous, clamour
And enamour rime with hammer.
Pussy, hussy, and possess,
Desert, but dessert, address.
Golf, wolf, countenance, lieutenants.
Hoist, in lieu of flags, left pennants.
River, rival, tomb, bomb, comb,
Doll and roll and some and home.
Stranger does not rime with anger.
Neither does devour with clangour.
Soul, but foul and gaunt but aunt.
Font, front, won't, want, grand, and grant.
Shoes, goes, does. Now first say: finger.
And then: singer, ginger, linger,
Real, zeal, mauve, gauze, and gauge,
Marriage, foliage, mirage, age.
Query does not rime with very,
Nor does fury sound like bury.
Dost, lost, post; and doth, cloth, loth;
Job, Job; blossom, bosom, oath.
Though the difference seems little,
We say actual, but victual.
Seat, sweat; chaste, caste.; Leigh, eight, height;
Put, nut; granite, and unite.
Reefer does not rime with deafer,
Feoffer does, and zephyr, heifer.
Dull, bull, Geoffrey, George, ate, late,
Hint, pint, Senate, but sedate.
Scenic, Arabic, Pacific,
Science, conscience, scientific,
Tour, but our and succour, four,
Gas, alas, and Arkansas.
Sea, idea, guinea, area,
Psalm, Maria, but malaria,
Youth, south, southern, cleanse and clean,
Doctrine, turpentine, marine.
Compare alien with Italian,
Dandelion with battalion.
Sally with ally, yea, ye,
Eye, I, ay, aye, whey, key, quay.
Say aver, but ever, fever.
Neither, leisure, skein, receiver.
Never guess--it is not safe:
We say calves, valves, half, but Ralph.
Heron, granary, canary,
Crevice and device, and eyrie,
Face but preface, but efface,
Phlegm, phlegmatic, ass, glass, bass.
Large, but target, gin, give, verging,
Ought, out, joust, and scour, but scourging,
Ear but earn, and wear and bear
Do not rime with here, but ere.
Seven is right, but so is even,
Hyphen, roughen, nephew, Stephen,
Monkey, donkey, clerk, and jerk,
Asp, grasp, wasp, and cork and work.
Pronunciation--think of psyche--!
Is a paling, stout and spikey,
Won't it make you lose your wits,
Writing "groats" and saying "grits"?
It's a dark abyss or tunnel,
Strewn with stones, like rowlock, gunwale,
Islington and Isle of Wight,
Housewife, verdict, and indict!
Don't you think so, reader, rather,
Saying lather, bather, father?
Finally: which rimes with "enough"
Though, through, plough, cough, hough, or tough?
Hiccough has the sound of "cup."
My advice is--give it up! 

Thursday, 27 March 2014

Taken home 2

Otherwhise...

My little, black pot.


It's the perfect container to use while you're weeding.

Sunday, 23 March 2014

Immi drucocu - I am the bad wolf

Gaulish*
Omnos
Immi daga uimpi geneta
lana beððos et iouintutos
Blatus ceti, cantla carami
Aia gnata uimpi iouinca
pid in cete tu toue suoine
pid uregisi peli doniobi
Aia gnata uimpi iouinca
pid in cete tu toue suoine
Aia mape coime, adrete!
In blatugabagli uorete
cante snon celiIui in cete!
Vrit- me lindos dubnon -piseti (x2)
Nimmi mapos, immi drucocu
In cetobi selgin agumi
selgin blatos tou iouintutos
Nu, uoregon, cu, uorigamos
lamman, cu, suuercin lingamos
indui uelui cantla canamos!
Nimmi mapos, immi drucocu
In cetobi selgin agumi
Ne moi iantus gnaton uorega
iantus drucocunos uoregon
cante toi in medie cete
Vrit- me lindos dubnon -piseti (x4)
Cu allate, papon sod urege
eððiIo de iantu in cridie
VediIumi: cante moi uosta!
Ne, a gnata, ne uostami, ne te carami!
Nec carasumi!
Boua daga uimpi geneta
Immi trouga, lana nariIas
Vrit- me lindos dubnon -piseti (x2)

*
The Gaulish language is an extinct Celtic language that was spoken in parts of France and the Swiss Rhine area [1] in the Roman period. It is also considered to be epigraphically attested in Belgium and Northern Italy.[2] Gaulish was supplanted by Vulgar Latin and various Germanic languages from around the 5th century AD onwards. Galatian is the form of Gaulish spoken[3][4] in Asia Minor after 281 BC. Lepontic is considered to be either a dialect of or a language closely related to Gaulish.


English
Fear
I am a fair, pretty girl
Full of virtue and youthfulness
The forest's flowers and songs I love
Hey, pretty young girl
What are you doing in the forest alone
So far from all beings?
Hey, pretty young girl
What are you doing in the forest alone?
Hey, handsome boy, come here!
Let us pick some flowers
in this forest together!
Now only the deep pond awaits me (x2)
I am not a boy, I am the bad wolf
In the woods I hunt
Hunt for the flower of your youth
Well, wolf, let us play a game
Let us dance a joyful dance
Let us sing decent songs!
I am not a boy, I am the bad wolf
In the woods I hunt
I don't like children's games
I like playing sinister wolf games
In the depths of the forest, with you
Now only the deep pond awaits me (x4)
Wild wolf, do whatever your heart longs for
But I beg you: Stay with me!
No, girl, I'm not staying with you and don't love you!
Never loved you!
I was a fair and pretty girl
Now I'm poor and overcome with shame
Now only the deep pond awaits me (x2)


Nick Vujicic




Parole in bilico

Le nostri estati scorrono come un filare d'alberi lungo 
una strada che percorriamo a gran velocità. Ed anche quando 
rallentiamo per assaporarle, sono come sabbia 
che inesorabilmente ci sfugge fra le dita, segnando il nostro tempo.


Saturday, 22 March 2014

Parole in sospeso

   


    Ci sono parole che non diciamo, che restano silenti ma la cui presenza viene percepita da chi ascolta. Parole che forse non hanno importanza, parole che non sappiamo pronunciare, parole di cui abbiamo paura perché non siamo capaci di dar loro un significato intellegibile. Sono parole che temiamo vengano male interpretate, parole che pensiamo possano ferire, parole che vorremmo dimenticare perché non ci appartengono e qualcuno ce le ha appiccicate addosso. Sono parole che ci fanno male, a cui non vogliamo pensare, parole che non ci piacciono. Sono parole che forse un giorno pronunceremo, parole che pronunceremo quando saremo pronti. 
     Oppure non accadrà mai. Ma pronunciate oppure mai dette, sono parole che, messe insieme, formano le storie della nostra vita. Ed i racconti dovrebbero sempre avere qualcuno che possa ascoltarli.

Drunk English in Indian restaurant


Sunday, 16 March 2014

RocknRolla

Qualcuno crede ancora che la situazione qui sia pulita. Di sicuro è complicata. Ma ricordatevi sempre che gli artisti hanno l'occhio più lungo della gente normale, vedono più lontano.


Friday, 14 March 2014

Lapis

I nostri errori sono pietre. 

Diventano lapidi nel cimitero dei nostri sentimenti. Diventano pietre squadrate e posate una sull'altra a partire da quel primo errore, dalla pietra angolare della nostra fortezza dell'animo ferito. Diventano lastre con cui pavimentiamo la nostra strada verso nessun luogo. 

C'è chi non si volta mai indietro e non se ne rende conto, e continua a vivere felice e indifferente di chi ha ferito. Ma se ti fermi soltanto un momento a guardare, se solo per un attimo ti soffermi ad osservare, non puoi non capire che sei giunto dove sei giunto guidato dai tuoi errori. Ed allora hai paura.

Hai paura delle conseguenze, hai paura di commettere nuovi errori. Hai paura di ciò che sei diventato perché ogni errore è una cicatrice, e tutto il tuo corpo ne è solcato. Ma che altro possiamo fare, se non pagarne il prezzo ed andare avanti? 


E così camminiamo, fra due ali di volti sconosciuti, ed ogni errore è una pietra che la folla usa per lapidarci. Sanguiniamo, barcolliamo, vorremmo tornare indietro quando sappiamo che non è possibile. Paghiamo il prezzo, un prezzo di sangue, e ci mostriamo a un nuovo amore, sfigurati dai colpi ricevuti. 
E, sanguinandogli davanti, diciamo: 

"Questo sono io. Dammi cio' che vuoi, io ti darò quel che posso."



Our own mistakes become stones.

They become gravestones in the cemetery of our sentiments. They become square-shaped stones laid on each other starting from that first mistake, from the cornerstone of our fortress of bleeding soul. They become slates we paved our path with, a path to nowhere.


There is who never turns back and doesn't understand, who gets on being happy and indifferent to who he hurt. But if you stop just a moment to watch, if you linger to observe, you have to understand that you have arrived where you are because of your mistakes. Then you're scared.

You're scared of the consequences, you're scared to make new mistakes. You're scared of what you became, since every mistake is a scar, and the whole your body is cleavage with scars. But what else could we do, if not pay the price and carry on?


So we walk, between two lines of stranger's faces, and every mistake is a stone which the mob uses to stone us. We bleed, we falter, we would like to go back even when we know we can't. We pay the price, a price of blood, and we show ourselves to a new love, disfigured by the blows.
And bleeding in front of it, we say:

"This is what I am. Give me what you want, I'll give you what I can."

Monday, 10 March 2014

The Tyger

Se pronunci Tiger Tiger in Londra, oggi, tutt'al più ti senti rispondere con la località di un pub. Persone di cultura ce ne sono, ma si son nascoste bene. Non hanno molta voglia di mescolarsi con quelli che la cultura l'hanno lasciata sul fondo di una pinta di birra.











Tyger! Tyger! burning bright
In the forests of the night, 
What immortal hand or eye
Could frame thy fearful symmetry? 

In what distant deeps or skies
Burnt the fire of thine eyes? 
On what wings dare he aspire? 
What the hand, dare sieze the fire? 

And what shoulder, & what art, 
Could twist the sinews of thy heart? 
And when thy heart began to beat, 
What dread hand? & what dread feet? 

What the hammer? what the chain? 
In what furnace was thy brain? 
What the anvil? what dread grasp
Dare its deadly terrors clasp? 

When the stars threw down their spears, 
And water'd heaven with their tears, 
Did he smile his work to see? 
Did he who made the Lamb make thee? 

Tyger! Tyger! burning bright
In the forests of the night, 
What immortal hand or eye
Dare frame thy fearful symmetry?


Qui l'analisi completa della poesia.

Sunday, 9 March 2014

Dov'è quel sapore come di miele sulla lingua?

     

        Dov'è quel sapore come di miele sulla lingua? Dove sono i giorni migliori? Dove sono i luoghi in cui essere in pace col mondo e con se stessi? 
      C'è chi scrive dei voli del cuore, di speranze e gioie. C'è chi scrive di sogni e viaggi mai intrapresi, del piacere di vivere e di amori effimeri. Io scrivo di sofferenze e rancore, di illusioni svelate e speranze perdute. Perché questo è ciò che rimane quando hai raschiato il fondo del barile, quando hai cercato in tutti gli angoli e ciò che hai trovato è solo polvere. 
       La vita è fatta di miserie, solo temporaneamente nascoste dalla luce della speranza e degli innamoramenti di cui cadiamo vittime. La vita è un guado insidioso in acque sporche, e non puoi passarlo senza portartene l'odore addosso. Quelli che credevamo sogni che si alzavano in volo erano invece corvi, scesi a nutrirsi del nostro grano. Le speranze svaniscono e vengono rimpiazzate da nuove altrettanto vane. Sediamo nell'ombra e non discerniamo chi abbiamo accanto. Andiamo avanti per amore, senza accorgerci di chi ci siamo lasciati indietro.
       Non c'è dolcezza nella bocca, solo il sapore del discontento. Nella nostra mente risiede perennemente l'insoddisfazione, sottile e pericolosa, la stessa di quando non riusciamo a ricordare una parola che ci elude di poco. Nei nostri cuori fa presa la sensazione di aver dimenticato qualcosa, un sogno che abbiamo sognato ma che non riusciamo a ricordare.



Sunday, 2 March 2014

English pronunciation


There's no appeal



Ma veramente credi che ti concederanno una prova di appello? Ti useranno, poi ti getteranno con gli altri rottami. Cementeranno le fondamenta dei loro palazzi col tuo sangue, banchetteranno con le tue carni. Non c'è perdono, non c'è pietà né seconde possibilità. Sii pronto ad uccidere il tuo fratello, ad alzare la tua mano contro di lui, e poi a strisciare ai piedi dei tuoi padroni. Sarai giudicato secondo la Legge, e la Legge non può cambiare, ma la Legge è mutevole. Ti trascineranno in fronte alla loro Corte, sarai umiliato e privato di tutto ciò che hai. Ti strapperanno il tuo orgoglio, cammineranno sulla tua dignità, ti aizzeranno contro i tuoi cari come cani rabbiosi. 

Nei Luoghi Santi ormai pascolano gli animali selvatici e le fiere riposano all'ombra dei tuoi altari. Tutto ciò in cui riponevi la tua fede è in rovina. E tu sei il colpevole. Come osi chiedere pietà?

Do you really believe that they will allow you an appeal? They will use you, then you will be thrown among the other wrecks. They will spill your blood on their palace's bases, and feast on your flesh. There's no forgiveness, there's no pity nor a second chance. Be ready to murder your brother, be ready to raise your hand on him, and then to grovel at your masters' feet. You'll be judged by the Law, and the Law can't change, but the Law is changeable. They will hauled you in front of their Court, you'll be humiliated and deprived of everything you own. They will tear your proud from you, will walk on your dignity, and set your loved ones on you like rabid dogs.

The countryside animals graze on the Holy Places and the wild beasts rest in the shade of your altars. Everything you used to put your trust in is in ruin. And you are guilty of it. How do you dare begging mercy?