Wednesday, 18 June 2014

Sometimes...

A volte la musica non viene più... e neanche le parole. Mai stato così difficile tirarle fuori da me stesso. E quella rabbia e quell' umore cupo che mi hanno marchiato restano dentro di me, mi sprofondano nel vuoto di una vita che non so più se me la sono scelta o se me l' hanno fatta scivolare adosso senza che me ne accorgessi.
Nessuno da abbracciare prima di addormentarmi; nessuno con cui condividere le piccole gioie e dolori della quotidianità; gli amici improvvisamente troppo impegnati per rivolgermi qualcosa di più di un imbarazzato "Come stai?" quando le nostre strade per caso si incrociano.
Il moribondo è sul letto di morte e un carosello viene inscenato intorno a lui da persone che non hanno o non sanno più cosa dare, o che forse stanno solo prendendo per poi allontanarsi mostrando maschere di mestizia che non è loro e dimenticarsi di lui non appena svoltato l'angolo.

Sometimes the music doesn't come to you anymore... neither the words. It's never been so hard to take them out of myself. And the rage and the sullenless which marked me stay in me, sinking me into the void of a life which I don't know anymore if I choose it or if someone slipped on me whitout I notice it.

Nobody to hug before sleeping; nobody to share the joys and the sorrows of everyday life; the friends suddenly too busy to say me something more than an uncomfortable "How do feel today?" when we come across each other.

The mouribund is on his deathbed and a carouselle is played around him by people who have nothing to do or don't know how to do it, or maybe who are just taking befor quitting, showing masks of a sadness which is not their, and forget about him just turned at the corner.

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