Ero qui, seduto davanti al computer, dopo aver pubblicato il post precedente, quando mi sono soffermato a pensare su cosa trovo attraente in una donna. Intendo quale carattere, quale modo di pensare e comportarsi deve avere perche' io sia disposto a farmi mettere il guinzaglio. Perche' c'e' una donna, che negli ultimi tempi ogni tanto frequento, dalla quale mi farei volentieri legare. Che poi lei abbia voglia o meno di mettermelo questo guinzaglio, o magari usarlo per strozzarmici, e' tutta un'altra questione. Sulla quale magari e forse vi aggiornero' piu' avanti, dopo che avro' fatto le mie mosse e ne avro' raccolto i frutti. O le sberle. Anche se allo stato attuale delle cose, a dire il vero, ho gia' raccolto qualche frutticino che mi fa ben sperare.
Dunque, aver sviluppato questo forte interesse per questa donna mi ha inevitabilmente portato a fare un confronto con le precedenti donne della mia vita, sia quelle che ho avuto che quella che non potro' mai avere. Perche' sebbene a prima vista siano molto differenti l'una dall'altra devono avere qualcosa in comune che mi attrae. Spesso dico, fra il serio ed il faceto, e non solo per vedere che reazione le mie parole scatenano nei miei ascoltatori, che una donna per piacermi deve essere gelosa, possessiva e possibilmente in cura da uno psichiatra. E queste sono chiaramente caratteristiche ben definite, che veramente mi piacciono in una donna. Non fate l'errore di scambiare la gelosia con la sfiducia, per favore, perche' io posso essere geloso della mia auto e rifiutarmi di prestarla agli amici (e qualcuno di voi presterebbe la sua donna fosse anche a chiederla il suo migliore amico?) ma questo non significa minimamente che io pensi che la mia auto possa fuggire con un altro uomo: magari puo' essere rubata, ma non mi abbandonera' per sua scelta. L'essere possessivi implica il desiderio di avere l'altra persona per se stessi ed essere disposti a lottare contro chiunque tenti di sottrarvela: e non vorreste anche voi un/a compagno/a cosi'? In quanto all'essere in cura da uno psichiatra trovo la cosa desiderabile semplicemente perche' almeno posso sapere a quali problemi andro' incontro, mentre con tutte le altre donne e' piu' o meno come finire a letto con un trans: finirai per avere la sorpresa.
Ma bastano queste tre caratteristiche a definire la donna che mi piace? Donna... a pensarci bene si tratterebbe piu' di una tigre che di una donna... ma soprassediamo. Dicevo, e' sufficiente come descrizione? Ovviamente no. Ma non e' possibile, o solo molto arduo, buttare giu' una lista di caratteristiche che definiscano la donna che mi piace. Piu' semplice dire cosa rende una donna totalmente inadatta ai miei standard, ovvero l' essere affetta dalla Sindrome dell' Utero Isterico, detta anche Utero Urlante. Da qui in avanti mi riferiro' alla sindrome con la sigla SUI, per semplicita'. La SUI, essendo appunto una sindrome, ha vari sintomi e segni che si possono manifestare in tempi e modalita' molto vari, e non sempre e' riconoscibile immediatamente, soprattutto in alcune delle sue forme piu' subdole. Ma che richieda poco o molto tempo, che sia palese o che si manifesti solo in specifiche situazioni, la SUI porta le donne ad affrontare le fasi fondamentali di una relazione di coppia con una modalita' che finira' inevitabilmente per tagliare fuori o alienare dalla coppia stessa la sua parte maschile: egotismo ed egoismo nelle loro varie forme, sia dominanti che sottomesse, sia aggressive che passive, egocentriche o proiettate su una terza parte. La SUI non si manifesta in azioni specifiche ne' in comportamenti definiti, bensi' nelle modalita' con cui la donna si pone nei confronti del proprio compagno, sia nei modi diretti che in quelli indiretti, disconoscendone in definitiva il valore e l'importanza nella relazione. Quando l'utero prende il controllo la donna si trasforma da essere dolce e desiderabile in una specie di bulldozer biologico guidato da un istinto primievo che non conosce niente e nessuno, privo di rimorsi nei confronti delle vittime che si lascera' alle spalle strada facendo verso il fine ultimo che la natura ha deciso per lei: il tormento dell'uomo.
Ecco, la donna affetta da SUI mi irrita la pelle. Proprio non riesco a farmela piacere. Ovviamente, capita a tutte le donne che, di tanto in tanto, l'utero prenda il sopravvento. E' un po' come quando l'uomo smette di ragionare con la parte anatomica preposta all'uopo e lo fa con una parte che non e' stata creata affatto per tale scopo. Ma l'uomo ha, per lo meno, la scusa che in certe situazioni il sangue defluisce totalmente dal cervello per andare a riempire una zona differente del corpo, lasciando il cervello stesso deprivato dell'ossigeno necessario ad espletare le funzioni che gli sono proprie. E' giocoforza per l'uomo usare cio' che in quei momenti puo' essere usato. Per la donna, almeno fino ad ora, non mi pare siano state fornite spiegazioni valide che giustifichino l'isteria con cui sommerge chi tenti di starle vicino durante i suoi attacchi uterini, e mentre i deflussi di sangue nell'uomo sono comunque temporanei sebbene possano essere ciclici, l'utero urlante nella donna puo' diventare uno stato permanente.
Ed eccoci nuovamente a cosa mi piace in una donna: mi piace la razionalita', mi piace un modo scientifico di affrontare la vita, mi piace la praticita' nel quotidiano, mi piace una filosofia che non disdegna i sofismi oziosi la domenica mattina ma che alla teoria unisce l'empirismo nei giorni lavorativi. Insomma, la donna che piace a me e' un vero uomo. Quando una donna e' cosi', e' meno femminile nelle apparenze ma lo e' all'ennesima potenza nel suo intimo e cio' traspare in ogni sua azione e in ogni sua parola quand'anche lei cercasse di nasconderlo. Ed io non posso che esserne affascinato.
A questo punto non posso che fare a meno di sorridere al pensiero della reazione che avrebbero un paio di donne, che hanno provato a mettermi il guinzaglio ma che non ci sono riuscite, qual ora dovessero vedermi in compagnia di colei che ha destato il mio interesse cosi' fortemente. Avrebbero reazioni molto uterine, ne sono convinto. Quella ragazza che invece il guinzaglio me lo aveva messo, e che anche lo teneva fortemente stretto, ma che poi ha deciso di lasciarmi andare ed insieme al guinzaglio si e' portata via anche il mio collare con le borchie appuntite, sono convinto che al vedermi in tale compagnia sorriderebbe ed approverebbe la mia scelta.