Mi mancheranno tutte le cose che organizzavi a casa tua,
mi ha detto un'amica pochi giorni prima della mia partenza. Le cene,
le partite a carte e a dama cinese, le uscite per musei. Devo dire,
e' stata la mia risposta, che nessuno di voi ha apprezzato a
sufficienza i miei sforzi. Non si aspettava certo questa risposta.
I cinque anni di Londra mi hanno dato e mi hanno tolto.
Ho fatto esperienze che avrei preferito evitare, alcune interessanti,
molte brutte. Ho imparato molto su me stesso attraverso successi e
sconfitte e persone incontrate e poi perse. Ho avuto un amore che ad
un certo punto ha preferito andarsene per altre luci che forse poteva
capire meglio delle mie, portando via con se' tanto di me e quel poco
che avevo costruito. “I momenti belli ci sono stati ma li ho persi
gia'.” E se anche e' vero che siamo la somma delle nostre
esperienze e che non sarei cio' che sono senza essere passato per le
fredde mani di Londra, il bilancio e' senza dubbio negativo. Mi sono
convinto che cancellerei senza dubbio quei cinque anni, che
dimenticherei volentieri le cose belle che sono legate a Londra pur
di cancellare il male che quel luogo mi ha fatto, pur di riavere
indietro quel poco di innocenza che avevo portato con me dall'Italia,
nascosta nel mio bagaglio a mano senza che neanche me ne
rendessconto.
Poi, un pomeriggio, mi sono messo a scorrere le foto che
ho nel cellulare. Foto di persone, luoghi, oggetti, momenti. Arrivano
fino ad un anno fa. E non sono stato piu' cosi' sicuro. Ho capito che
probabilmente non sarei capace, avendone la possibilita', di
cancellare tutto e tornare a cio' che ero quando sono partito. E
anche se alcune di quelle persone adesso mi mancano, non voglio
rinunciare a cio' che mi hanno insegnato. E anche se tante esperienze
mi hanno ferito, non voglio rinunciare alla forza che mi hanno
conferito. Ed anche se il mio amore perduto mi ha lasciato senza
niente a cui aggrapparmi, non voglio rinnegare i cambiamenti che ha
apportato in me. Ed ancora, forse, e' troppo presto per tirare il
bilancio finale. Alcune voci non sono state ancora registrate, fra
cui una molto importante che potrebbe riportare il bilancio in
attivo. Quindi meglio aspettare prima di stabilire quale rotta abbia
preso la mia vita.
Ma cio' che voi non avete capito e' che quando io ho
lasciato l'Italia ho lasciato tutto la', ho rinunciato alla mia vita.
Mentre voi avete mantenuto la vostra, vi siete portati dietro
qualcosa solo per voi di cui io non ero benvenuto a farne parte, io
non avevo nessun altro se non voi. Ne' fratelli ne' sorelle, non un
padre ne' una madre. Nessun amico da rivedere e nessun luogo a cui
tornare. Io avevo solo voi e i luoghi dove ci incontravamo. E tutto
cio' l'ho messo a vostra disposizione.
I will miss all that you used to organized at your
home, a friend told few days before my departure. The meals, the card
games and the Chinese cheques matches, the museum visits. I have to
say, I answered, that nobody of you all has really appreciated my
efforts. She didn't expect such an answer.
Five years in London have given and have taken. I
underwent experiences which I would rather avoided, some interesting,
many bad. I learned about myself through successes and failures and
people I met and then lost. I had a love, who at such a point had
preferred to leave for other lights she could probably understand
better than mine, taking away much of me and everything I had built.
I had beautiful moments, but I had already lost them. And even if
it's true that we are the sum of all our experiences and I wouldn't
be what I am without passing for London's cold hands, after five
years the balance sheet is in negative. I've come to believe that I
would wipe out without a doubt these five years, that I would gladly
forget all the good things linked to London just to erase the evil
she made to me, just to have back that little of gullibility which I
took with me from Italy, hidden in my luggage without I noticed it.
Then, an afternoon, I looked at the photos in my
mobile. Photos of people and places and objects and moments. They
stretched till one year ago. And I haven't been so sure any more. I
understood that probably I wouldn't be capable, even having the
chance, to erase everything and become again as I was when I quit
Italy. Even if now I miss some of those people, I don't want to
forget what they taught me. Even if many experiences hurt me, I don't
want to give up the strength I gained through them. Even if my lost
love has left me with nothing to hold on to, I don't want to forsake
the change she made in me. And maybe it's still early for a final
balance. Some entries have not been recorded yet, among those an
important one which could bring the balance in active again. So,
better to wait before to establish which direction my life has got.
But what you all didn't understand is that when I
left Italy I left there everything which was mine, I gave up my
life. You kept your life. While you brought with you something which
was only for you and I wasn't welcome to share with, I had nobody
else than you. Nor brothers, nor sisters; not a father, neither a
mother. Any friend to meet again and any place to go back to. I had
only you and the places where we used to meet together. And all this
I put at your disposition.
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