Sunday, 27 March 2016

Lost in translation 2



Cari fratelli dell'altra sponda/ cantammo in coro su sulla terra/ amammo in cento l'identica donna/ partimmo in mille per la stessa guerra/ Questo ricordo non vi consoli/ quando si muore si muore soli.
(Il testamento, Fabrizio De Andre')

Facce tradite, facce che non hanno capito, facce che hanno perso i loro affetti. Siamo un carosello di facce che non meritano di essere ricordate. Cambiare pelle come un serpente, disfarsi dei finti legami e dei ricordi, dimenticare le persone perche' questo e' cio' che gli altri faranno a te. In una societa' che ti ripete continuamente che starai bene veramente solo quando sarai capace di stare bene da solo, io insisto a dire che le persone intorno a noi sono la cosa piu' importante: piu' importante dei luoghi e delle ambizioni personali. Voce nel deserto. Non c'e' piu' speranza per una societa' smembrata, una comunita' fatta di singoli che hanno sempre meno contatti col prossimo.




Dear brothers on the other side/ we sung together on Earth/ a hundred of us loved the very same woman/ a thousand of us left to the same war/ This memory wouldn't comfort you/ when we die we die alone.
(The testament, Fabrizio De Andre')

Betrayed faces, faces who haven't understood, faces who lost their loved ones. We are a carousel of faces who don't deserve memory. Shedding the skin like a snake, getting rid of bonds and affections, forsaking people because forsaking is what the others will reserve to you. In a society which keep repeting that one can be really happy when one will be able to be happy in its own, I insist saying that people around us are the most important of all things: more important than places, more important than personal ambitions. A voice in the desert. There's no hope for a disimbodied society, for a community made up of singles who less and lesser have contacts with their neighbour.


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