Cari fratelli dell'altra sponda/ cantammo in coro su
sulla terra/ amammo in cento l'identica donna/ partimmo in mille per
la stessa guerra/ Questo ricordo non vi consoli/ quando si muore si
muore soli.
(Il testamento, Fabrizio De Andre')
Facce tradite, facce che non hanno
capito, facce che hanno perso i loro affetti. Siamo un carosello di
facce che non meritano di essere ricordate. Cambiare pelle come un
serpente, disfarsi dei finti legami e dei ricordi, dimenticare le
persone perche' questo e' cio' che gli altri faranno a te. In una
societa' che ti ripete continuamente che starai bene veramente solo
quando sarai capace di stare bene da solo, io insisto a dire che le
persone intorno a noi sono la cosa piu' importante: piu' importante
dei luoghi e delle ambizioni personali. Voce nel deserto. Non c'e'
piu' speranza per una societa' smembrata, una comunita' fatta di
singoli che hanno sempre meno contatti col prossimo.
Dear brothers on the other side/ we sung together on
Earth/ a hundred of us loved the very same woman/ a thousand of us
left to the same war/ This memory wouldn't comfort you/ when we die
we die alone.
(The testament, Fabrizio De Andre')
Betrayed faces, faces who haven't understood, faces
who lost their loved ones. We are a carousel of faces who don't
deserve memory. Shedding the skin like a snake, getting rid of bonds
and affections, forsaking people because forsaking is what the others
will reserve to you. In a society which keep repeting that one can be
really happy when one will be able to be happy in its own, I insist
saying that people around us are the most important of all things:
more important than places, more important than personal ambitions. A
voice in the desert. There's no hope for a disimbodied society, for a
community made up of singles who less and lesser have contacts with
their neighbour.
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