Inverno. La stagione giusta: nessuno nota se porti vestiti voluminosi. Oltre al freddo ci vorrebbe la pioggia, anche. Almeno le persone della folla non noterebbero le lacrime.
La protesta si trascina fra momenti di attivita' e altri di noia assoluta. Dal Parlamento escono alla spicciolata, i pezzi grossi ancora dentro il palazzo. La polizia ha formato un cordone dietro al quale le auto blu si fermano per far salire i politici che lasciano Montecitorio.
Sventurata la terra che ha bisogno di eroi, diceva Brecht. Ma sta molto peggio quella che non ne ha. Il mio eroe e' Brancaleone. No, non Brancaleone da Norcia. Giovanni Brancaleone. Quello della disfida di Barletta.
Ecco che ne esce un ministro, finalmente. Uno di quelli che stavo aspettando. No, sono due... tre! Che colpo di fortuna. Due uomini e una donna. Ed ecco i centri sociali che irrompono dal lato di Piazza Colonna. Parte dei poliziotti presenti si dispone per bloccarli. No, niente di organizzato. Quelli come sempre protestano per le cose sbagliate, si fanno pilotare dagli infiltrati in proteste a dir poco inutili. Cosi' le energie di quei pochi individui che potrebbero creare problemi vengono esaurite in un niente di fatto. Ma la persona giusta al posto giusto puo' passare informazioni veramente utili.
Sai, mi manchi... Ho sempre amato i tuoi riccioli rossi. Se non mi avessi lasciato non credo che avrei mai trovato il coraggio di essere qui oggi...
Ora e' il turno di uno dei nostri. Hai tutta la mia stima, amico mio. Sara' doloroso. I miei pugni sono stretti nelle tasche. Una tanica di benzina, urla rivolte ai tre stronzi. Le loro facce impassibili. Quanto li odio! Qualcuno nella folla urla, altri cercano di fermarlo, ma e' tardi. In una vampata di dolore e urla si scatena un piccolo inferno di fiamme arancioni che si vanno facendo rapidamente piu' scure. Altri nostri agenti mischiati alla folla ne guidano la fuga. E poi c'e' chi dice che l'universita' e' inutile! Psicologia delle masse aiuta non poco nel direzionare le mosse di un gruppo disomogeneo di persone. Altri poliziotti si devono spostare per arginare la folla che si allontana confusamente dal nostro uomo avvolto dalle fiamme. Un paio di agenti corrono verso di lui, lo gettano a terra e cercano di spengere le fiamme. I tre stronzi adesso hanno espressioni preoccupate, la confusione li spaventa.
Si e' aperto un varco! E' il mio turno. Ti amo ancora, piccola. Piu' del primo giorno. Spero tu non venga mai a sapere cio' che sto per fare.
Tolgo le mani dalle tasche e corro verso i tre che cercano protezione dietro l'auto blu ma sono troppo confusi per ascoltare l'agente che dice, grida loro di salire in macchina. L'esplosivo sotto il mio piumino pesa, ma non cosi' tanto da rallentarmi.
Brancaleone e' il mio eroe. Brancaleone, che con un colpo d'ascia alla testa uccise Grajano d'Asti, l'italiano che combatteva per i francesi contro i suoi connazionali.
Un poliziotto mi vede e cerca di intercettarmi. Non ha capito le mie intenzioni e blocca la via sbagliata. Mi lancio sopra il cofano dell'auto.
-Viva l'Italia!- Grido il grido di Brancaleone, lo grido a pieni polmoni sulle loro facce attonite. E lascio la presa sul detonatore.
Viva l'Italia!
E cosi' vadano...
...i traditor...
...rinnegati.
...
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