Monday, 24 August 2015

Kydoimos

Il centro dell'universo e' perduto, oramai, ed ogni spostamento non ha piu' un punto di riferimento; un rondo' sguaiato conduce danza dopo danza attraverso una serie apparentemente infinta di paesaggi spettrali, dove si assaggiano uno dopo l'altro frutti insapori nella speranza di scoprirne uno degno e si finisce per inebriarsi con bevande stucchevoli. Satelliti sfuggiti alla loro orbita percorrono velocemente il cielo per poi scomparire, sorvolando alti una terra brulla e brulicante di ombre, tutte in cerca di un sole. I colori sanguinano nelle tenebre, invano tentano di conquistarle. I lacci sono stati tagliati, gli ultimi sigilli aspettano di essere infranti, cosi' che Kydoimos possa essere definitivamente sciolto, libero di percorrere il mondo degli uomini. Il terreno soffice cede lentamente sotto i piedi, preparandosi a slittare a valle in una fuga di trasformazione. Prepararsi ad una lotta senza speranza, oppure fuggire verso luoghi che non esistono piu' nell'immaginario collettivo. Rimangono da visitare solo fortezze vuote, al tuo cammino si dischiudono unicamente sentieri troppo battuti e brevi, le sole soste ammesse sono in angoli nascosti dove grevi odori stagnano. Quando il vento soffia il pattume si deposita in mucchi contro i muri del cuore, muri imbrattati da graffiti osceni.



The centre of the universe is lost by now and every move has no reference point anymore; a coarse rondo' guides, dance after dance, through an apparently infinite series of ghostly landscapes, where we try one after the other tasteless fruits hoping to find a worthy one and we end up intoxicated with sickly sweet drinks. Satellites escape their own orbits and disappear, flying swiftly the sky over a stark land swarming with shades all looking for a sun. Colours bleed into the darkness, in vain they try to conquer it. The laces have been cut, the last seals are waiting to be shattered so that Kydoimos will be finally unleashed, free to ride men's world. The soft soil slowly yields under the feet, preparing to slide down to the valley in a getaway of transformation. Be ready for a hopeless fight or to escape towards places which don't exist anymore into the collective memory. Just empty fortresses remain to visit, only widely-known and too short paths open in front of your way, breaks are admitted only in concealed corners where heavy odours stale. When the wind gusts the debris pile up against the heart's walls, walls stained with obscene graffiti.

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