Sunday, 22 May 2016

Noi li chiamiamo scogli


Nuova uscita per fare un po' di snorkeling, ieri pomeriggio, in cerca del fantomatico rift. Avevo gia' il titolo pronto per questo post: "Rift: non pervenuto". La presenza di un pellicano che pescava vicino alla riva e le tracce di un altro turista pinnato sulla sabbia erano degli ottimi segnali, ma pensavo che si sarebbero rivelati segnali falsamente ottimistici come le volte precedenti. Quindi, come potrete immaginare, sono rimasto un po' contrariato quando il rift, questa volta, l'ho trovato. Lo Smith's Rift, un gruppetto di scogli a pochi metri dalla riva dove hanno fatto casa alghe a forma di cervello, pesci colorati e qualche corallo coraggioso. Il rift in questione era cosi' piccolo che mancarlo sarebbe stato facile, e probabilmente anche la scorsa settimana ci ho girato intorno senza vederlo. Tutto intorno il nulla, neanche fosse Viareggio.
Non fraintendetemi, non dico che non fosse bello. Nuotare circondato da pescolini argentati, galleggiare immobile ed osservare pesci azzurri che si radunano a poca distanza da te non e' una brutta esperienza, e trovarsi faccia a faccia con un piccolo pesce colorato come l'ape Maia che esce da un buco in uno scoglio e si ritrova faccia a faccia con te con tanto di occhioni sgranati e' divertente. Ma sono cose che puoi trovare vicino casa tua, se solo avessi l'intelligenza di valorizzare quello che di buono hai. Certo, nei mari tropicali le conchiglie sono piu' grandi grazie alle piu' alte temperature dell'acqua, e i coralli crescono piu' grandi per lo stesso motivo, cosa che probabilmente rende anche i colori dei pesci piu' sgargianti. Ma, probabilmente, se vai in luoghi tipo la Grotta Azzurra di Praia a Mare di Calabria o al Parco Naturale dello Zingaro in Sicilia la situazione non e' cosi' tanto diversa. Ma mentre qui lo chiamano rift e attraggono turisti da lontano (neanche tanti, a dire il vero), noi chiamiamo un tale ambiente naturale scogli e non lo valorizziamo affatto.




New snorkeling attempt yesterday in search of the elusive rift. I had a title ready for this post: "Rift: not available". The presence of a pelican fishing close to the shore and the footprints on the sand of another finned tourist were good omens, but I learned to distrust the good signs from my previous experiences. So, you can imagine my disappointment when I actually found it. The Smith's Rift: a tiny underwater group of rocks, home to brain-like shaped seaweeds, colourful fish and few brave corals. A so tiny formation that to miss it would be easier than to hit it. Last time I probably swam all around the rift without noticing it. And all around a void made of white sand and trivial seaweeds.
Don't take me wrong. Swimming surrounded by a myriad of small, silver fish, or floating still while blue fish gather close to you is not bad experiences. Finding yourself face to face with a small fish black and yellow stripped like the Bee Maia, with the same big eyes staring at my ugly face when it came out of a hole, is funny. But those are things that who lives in Italy can experience without moving far from home if they just are clever enough to give value to what they have. Sure, seashells are bigger in the Tropical seas thanks to the higher water temperatures, and for the same reason, corals grow bigger too and probably the colours of fish are brighter. But if you go to places like Grotta Azzurra in Praia a Mare or at Parco dello Zingaro in Sicily the situation can't be much different. But while at the Caribbean they call it the rift, attracting tourist from afar (not even so much, to be honest), we call such a natural environment rocks without giving it the right value.

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