Monday, 2 May 2016

South Dock

Prima uscita per fare snorkelling e primo fuori pista con la nuova mountain bike. E prima caduta: da fermo, perche' la caviglia destra, dai legamenti danneggiati, ha deciso di storcersi non appena ho messo il piede a terra. Nonostante le premesse promettenti di una costa rocciosa, il tanto decantato mare di questo paradiso tropicale si rivela per il momento una delusione: ad un paio di metri dalla riva il fondale, non piu' profondo di un metro e mezzo anche a grande distanza, e' una distesa ondulata di carbonato di calcio, sabbia porosa, bianca e bella e monotona; con qualche alga qua e la' e tanti buchi sul fondale ad indicare  esseri viventi in attesa sotto la superficie.  Tre piccoli pesci avvistati in tutto, l'incontro piu' eccitante e' stato quello con un anemone dai tentacoli appiccicosi che si e' immobilizzato non appena l'ho toccato. Ma mai eccitante quanto l'incontro con quattro cani selvatici (i branchi di cani selvatici su questa isola sono innumerevoli, spesso composti da anche 15quindici individui) che non hanno gradito la mia intrusione nel loro territorio e mi hanno circondato, abbaiando e ringhiando, costringendomi a tornare sui miei passi durante la ricerca del luogo per le mie immersioni. Un'ulteriore pedalata fino alla punta sud si e' rivelata inutile, in quanto su quel lato la baia era esposta al vento di nord-est e il mare troppo mosso per i miei gusti. Quindi un rientro a casa a velocita' moderata, pedalando dai moli del porto commerciale fino a Down Town, passando vicino a carcasse di cani schiacciati da qualche auto e lasciati a marcire e spargere i loro miasmi in mezzo alla strada o negli spiazzi ai suoi margini. Con gli abitanti della zona che sostano a parlare a non troppa distanza dalle carogne. 
Parafrasando Mark Twain, il paradiso potra' anche avere un clima favorevole, ma lascia alquanto a desiderare per la compagnia. E molto altro...



First exit for some snorkelling today and first off piste with my new mountain bike. And first fall: from a stationary position, because my right ankle, with damaged ligaments, picked the very moment I put my foot down to refuse to hold my weight. 
In spite of the good premise of a rocky coast, the so much celebrated sea of this tropical heaven turns out to be, at the moment, a delusion: two meter off the shore the sea bottom, never deeper than a meter and an half even far away from the coast, is an uneven stretch of calcium carbonate, porous white sand, beautiful and monotonous, with some seaweeds here and there and many holes indicating the presence of some living beings awaiting under the surface. Three small fish spotted in all, the most exciting encounter a sea anemone with sticky tentacles which played dead as soon as I touched it. But not as exciting as the encounter with four wild dogs (wild dog packs are common on this island, often composed of fifteen or more members) which didn't like my intrusion into their territory and came on me barking and growling, forcing me to go back on my steps during my search for a suitable place to dive. A further ride to the southern point was useless, being this side of the bight exposed to the north-east wind and the sea too rough for my taste. Then a return at home at moderate speed, pushing all along the road from the commercial docks to Down Town, passing close to dog roadkill left to rot and spread their foul odour on the middle of the road or on the verge. With the locals standing not far to chat.
Paraphrasing Mark Twain, heaven may have a more favourable weather, but it lacks for good company. And much more...

2 comments:

  1. ma come neppure un barracuda ??

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  2. Guarda, l'ho pure cercato, lo scazzacuda. Mi sa che era scazzato, ieri.

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