Friday, 13 May 2016

Lavoratori Precari



In una delle aziende del Terzo Livello nel Distretto dei Cementifici si consumava una piccola rivolta: due Lavoratori Precari, piegati sui martelli pneumatici nel mezzo del piazzale martellato da un sole incadescente, si stavano prendendo una breve pausa contro la volonta' del loro Supervisore. Il sudore luccicava sui loro corpi bianchicci, colando dalle spalle in rivoli che rimuovevano lo sporco rivelando le strisce rosse, ondulate e concentriche, che dalle spalle si allargavano sulle braccia e il torso. Le loro teste calve erano lievemente piegate in avanti, forse per schermare gli occhi dal riverbero del sole bianco. Dopo alcuni minuti, all'unisono sebbene nessuna parola fosse stata detta, i due Lavoratori Precari sollevarono le teste, drizzarono le schiene ed impugnarono saldamente i manici dei martelli pneumatici, riprendendo il loro lavoro.

Supervisore 2 entro' negli uffici della compagnia, chiudendosi la porta alle spalle e tagliando fuori il rumore dei due martelli pneumatici. Si tolse il berretto nero dalla lunga tesa e lo getto' sulla sua scrivania, lasciandosi cadere sulla poltrona girevole la cui imbottitura fuorisciva da alcuni strappi. Supervisore 1, semidisteso sulla sua poltrona, che era in condizioni decisamente migliori di quella di Supervisore 2, gli dava le spalle e guardava fuori dalla finestra, attraverso la veneziane semi-chiusa per bloccare il riverbero del sole. Con una penna vicina alle labbra osservava, probabilmente senza realmente vederli, i due Lavoratori Precari che si affaticavano nello scavare un'ampia attraverso il vasto piazzale coperto da alcune dita di polvere bianca, fine come talco e che si sollevava in sbuffi quando calpestata e in nubi quando un veicolo si spostava attraverso il piazzale. Le punte dei due martelli pneumatici affondavano nella roccia porosa frantumandola in pezzi di varie dimensioni che cadevano sul fondo della trincea gia' scavata. Un Carro Semovente a guida automatica si stava avvicinando dal lato sud del piazzale, dove montagne di detriti ammassati da ruspe con ruote alte il doppio di un uomo nascondevano la recinzione sovrastata da filo spinato. Una volta che il Carro avesse raggiunto la trincea i due Precari avrebbero interrotto cio' che stavano facendo e, usando pale pneumatiche, avrebbero caricato il Carro dei detriti che riempivano la trincea.
-Quei due stanno creando problemi-, disse Supervisore 2 rivolto alla schiena di Supervisore 1. -Col ritmo che hanno non finiremo mai per la scadenza.
Dopo alcuni secondi senza alcuna reazione, Supervisore 1 ruoto' sulla sua poltrona, allontanando la penna dalla bocca e puntando i suoi occhiali a specchio che non si levava mai verso Supervisore 2.
-Come, scusa?- disse.
-Ho detto che Mano 2 e Testa 13 stanno lavorando troppo piano: non finiremo mai in tempo.
-Allora faresti bene a chiamare il capo-, consiglio' Supervisore 1 con un sorriso freddo.
Supervisore 2 annui'. -Hai ragione-, disse mentre accendeva il suo computer. Dopo un veloce controllo della sua casella messaggi Supervisore 2 tiro' fuori dalla tasca dei suoi calzoncini un grosso cellulare le cui dimensioni erano piu' che raddoppiate dallo spesso guscio protettivo. Compose un numero e se lo porto' all'orecchio. Dopo solo due squilli rispose una voce femminile.
-Buongiorno Supervisore 2-, disse la voce di donna con tono affabile. -Come procede il lavoro? Tutto bene?
-A dire il vero no-, rispose Supervisore 2.
-Cosa succede?
-Mano 2 e Testa 13. Stanno lavorando quanto piu' lentamente possibile.
-Quanto lentamente?
-Ho verificato tre volte con un Rilevatore di Lavoro Proficuo: sono sempre stati appena al di sopra dei parametri stabiliti dal Sindacato dei Precari. Non possiamo fare nulla.
-Allora ordina altre due Licenze su Google e metti altri due Precari a fare quel lavoro. Dobbiamo finire in tempo per la scadenza.
-Se ordiniamo altri due Precari sfondiamo il tetto dei venti autorizzati.
-Me ne frego! Dobbiamo finire il lavoro. E comunque ne abbiamo qualcuno vicino alla scadenza. Quanti sono?
-Mi pare tre.
-Ordina due licenze e finisci il lavoro.
-Fottuto Sindacato e fottuti Diritti dei Precari-, brontolo' Supervisore 1, che era tornato a fissare fuori della finestra e a battersi la penna contro le labbra.
-Concordo-, commento' Supervisore 2 mentre cercava su Google la pagina delle Licenze. -Rendono il nostro lavoro piu' duro e sostanzialmente non cambiano niente nella vita di un Precario.
-E qualcuno fa un sacco di soldi-, disse Supervisore 1 mettendo una chiosa alla conversazione.
Intanto Supervisore 2 aveva aperto la pagina delle Licenze.
-Li ordino per un mese esatto?-chiese.
-No. Meglio una settimana in piu'. Qualcosa ritocco da completare dopo la scadenza salta sempre fuori. E comunque non sara' un problema trovar loro qualcosa da fare.
Supervisore 2 inseri' i dati della carta di credito aziendale e le caratteristiche delle due Licenze volute e premette invio. Un attimo dopo comparve un pop-up con la scritta: “Il tuo ordine e' stato inviato direttamente alla tua stampante 3D”.
-Bocca 52 e Dito 163-, lesse Supervisore 2. -Che nomi stupidi.
-Concordo-, chioso' Supervisore 1, senza distogliersi da cio' che stava facendo, ovvero fissare un punto a caso fuori della finestra.
La stampante 3D entro' in funzione con un ronzio e le forme di due Precari dalla pelle bianca variegata di rosso carminio cominciarono a prendere forma all'interno del cesto di stampa. Supervisore 2 attese che la stampa fosse finita quindi, usando due microchip cutanei, dette ai due Precari l'imprinting aziendale. Quindi li condusse fuori, sotto il bianco sole cocente, ed assegno' loro il lavoro alla trincea. Mano 2 e Testa 13 fuorono inviati ad un'altro triviale lavoro. I due martelli pneumatici, che nelle mani dei due nuovi Precari parevano non avere peso, presero a battere a ritmo forsennato.

L'orario di lavoro era finito e qualcuno busso' alla porta dell'ufficio.
-Avanti!- urlo' Supervisore 1.
La porta si apri' e uno sbuffo di polvere bianca entro' trasportato da una folata di vento. Un Lavoratore Precario segui' lo sbuffo di polvere all'interno dell'ufficio.
-Buonasera-, esordi' il Precario chiudendosi impacciato la porta alle spalle.
-Torso, vecchio mio-, disse Supervisore 1 ruotando sulla sua poltrona. -Cosa posso fare per te?- Un sorriso genuino comparve sotto gli occhiali a specchio.
I tratti di un volto appena accennato sulla grossa testa ovale dalle piccole orecchie tonde si contrassero in un sorriso imbarazzato. Torso si avvicino' torcendosi le mani.
-Sono qui per prendere la mia paga. La mia Scadenza e' fra due giorni...
Il sorriso sulla faccia di Supervisore 1 si fece amaro. -Vero-, disse mentre apriva un cassetto della sua scrivania e ne prendeva un microchip. -Mi mancherai, vecchio mio.
-I Precari sono tanti-, si scherni' Torso.
-Nessuno come te-, disse Supervisore 1 lanciando il microchip a Torso, che lo afferro' abilmente con un gesto fluido.
-Porterai i soldi al Sindacato?- chiese Supervisore 2
Torso scoppio' a ridere, un cachinno fragoroso, mentre l'espressione seria e triste di Supervisore 1 cambiava in una divertita.
-Nooo-, disse Torso. -Me li spendo in puttane. Mi sono accordato col proprietario di bordello al Livello 5 per avere tre puttane che mi si scopino ininterrottamente fino a quando non mi sciolgo.
L'espressione di Supervisore 2 indico' chiaramente che riteneva quel modo di spendere la paga decisamente migliore che il sostenimento del Sindacato.
-Devo andare.
-Divertiti-, disse Supervisore 1 a mo' di addio.
Torso, che gia' era alla porta, sollevo' un la mano destra facendo il segno dell'OK.

Qualcuno busso' alla porta del Sindacato dei Precari. Uno dei tre impiegati interruppe il lavoro che stava facendo e con tono infastidito disse: -Avanti!
La porta si apri' e un Lavoratore Precario dall'aspetto consumato entro' nell'ufficio. Con fare ossequioso avanzo' e disse: -Buonasera.
-Di cosa hai bisogno?- chiese l'impiegato con tono di sufficienza. Uno dei suoi colleghi aveva pure lui interrotto il suo lavoro ed osservava il Precario. Il terzo impiegato era troppo concentrato sullo schermo del suo computer per accorgersi che qualcuno era entrato.
-Sono venuto a portare la mia quota di iscrizione-, disse il Precario.
-Il tuo nome?
-Occhio 91.
L'impiegato inseri' il nome nel suo pc e dopo un paio di secodni, scorrendo velocemente la scheda che era comparsa, disse, in tono di rimprovero: -La tua Scadenza e' oggi. Dovevi portare la tua quota due giorni fa.
-In ditta non mi pagavano. Hanno detto di avere problemi con la banca.
-Certo. Vieni qua-, ordino' l'impiegato prendendo un POS da dietro una pila di schedari. -Inserisci il chip qui e premi il pollice destro sul lettore.
Il Precario si avvicino' alla scrivania e, preso il POS dalle mani dell'impiegato, inseri' il chip e premette il polpastrello del pollice destro sul lettore. Un bip e la machinetta declamo': -Transazione effettuata.
-Hai qualche preferenza a chi destinare l'uno per mille?-chiese l'impiegato riprendendo il POS dalle mani del Precario.
-Io vorrei...- Le parole del Precario si fecero improvvisamente inintelleggibili mentre la sua figura cominciava a tremolare come un budino. La testa fu la prima a collassare, sgonfiandosi come un suffle', mentre le spalle e il torso colavano in grosse gocce come di cera, il rosso mescolandosi al bianco. Poi cedettero le gambe, rammollendosi e sciogliendosi del tutto in una pozzanghera di onde concentriche in cui, lentamente, il resto del corpo ormai informe scomparve, fino a lasciare unicamente una poltiglia bianco panna con qualche venatura fragola.
-Che schifo-, disse il primo impiegato a denti stretti guardando la poltiglia in cui il Precario si era trasformato.
-Non preoccuparti, i Precari sono biodegradabili al cento per cento-, disse il secondo impiegato.
-Lo so-, rispose il primo scoccando al collega un'occhiata malevola. -Ma mi fanno schifo. Vorrei che andassero a farlo in qualche angolo nascosto. Non nel mio ufficio e neanche in mezzo alla strada. Cosa cazzo gli costerebbe andarsi a nascondere quando stanno per sciogliersi?
L'altro impiegato fece spallucce, guardando indifferente la poltiglia che andava rapprendendosi e riducendosi in volume, producendo qui e li' qualche bolla pigra.
-Sono sempre di piu' le ditte che ritardano i pagamenti fino all'ultimo-, disse il primo impiegato. -Credi si possa intentare un'azione legale?
-Forse-, rispose il secondo impiegato. -Se riusciamo a dimostrare la volontarieta' potremmo intascare una bella somma. Mi ci metto al lavoro domani.
Alla sua postazione, sul fondo della stanza, il terzo impiegato non si era mai distratto dal suo lavoro, concentrato sullo schermo del suo computer e non si era accorto di niente. Era al livello 2553 di Candy Crush Saga.





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