"Ma quante donne hai?" mi chiese ridendo un'amica, riferendosi al numero di donne con le quali uscivo in quel periodo. Eravamo in un pub di Londra, non ricordo quale, per uno dei nostri periodici incontri a base di birra, durante i quali io le raccontavo le mie avventure e lei, la ribelle che non osava ribellarsi poi troppo, si nutriva delle mie avventure e dei miei dolori come un vampiro di emozioni. "Troppe", fu la mia risposta. "Non abbastanza."
All'epoca uscivo, mi vedevo con piu' donne contemporaneamente. Con alcune era qualcosa di regolare, con altre occasionale. Con qualcuna ci facevo sesso, con qualcuna ci ho dormito insieme senza farci niente. Altre ho cercato con piu' o meno successo di portarmele a letto. Un paio di loro (sposate) mi avevano incontrato col preciso scopo di fare sesso e poi avevamo fatto di tutto, dallo shopping allo studio, tranne sesso. Ce ne sono state un paio che si sono neanche troppo velatamente proposte e che ho rifiutato perche' avevo altro da fare. Che non era qualcosa di meglio da fare, era solo qualcos'altro da fare. Ci sono state quelle che ho inutilmente corteggiato ritenendole giuste per me. C'e' stata quella che mi ha chiesto "di poter fare un giro della giostra" perche' "tutte mi avevano gia' provato", ma che quando le ne ho dato l'occasione si e' intelligentemente tirata indietro. C'e' stata quella che mi ha lasciato a dormire piu' notti sul divano dopo avermi fatto rizzare il cazzo. E vi assicuro che dormire col cazzo duro su un divano e' estremamente scomodo: finisci per puntellarti mentre ti rigiri nel sonno. C'e' stata quella che mi ha regalato foto spinte di lei e che avrei potuto avere ma con cui ho aspettato troppo e poi non c'e' piu' stato tempo. Ci sono state quelle che mi sono lasciato sfuggire e che forse sarebbero state giuste.
Ora, leggendo quello che ho appena scritto, pare ci sia stato un esercito di donne. In realta' sono state meno di cio' che sembra, ma tenuto conto che sono state concentrate nell'arco di un paio di anni circa, con una piu' alta concentrazione durante il primo anno, il numero non e' insignificante. Ma il punto e' che sono state troppe. Eppure non sono state a sufficienza.
Troppe, perche' sono fermamente convinto che un uomo dovrebbe avere una sola donna nella sua vita. Non a sufficienza, perche' nonostante il loro numero non sono state capaci di colmare il vuoto nel mio animo. Appena uscito a pezzi da una relazione, desideroso di lasciarmi Londra alle spalle, vedevo una nuova relazione come un laccio che mi avrebbe trattenuto in un luogo che odiavo, e alla base dei miei rapporti con tutte quelle donne c'era il presupposto dichiarato che non volevo una relazione. Adesso, guardando indietro e analizzando quel periodo della mia vita, intenso eppure stagnante, mi rendo conto che col mio atteggiamento ho aggiunto danno al danno. Non riesco ad evitare, nei confronti di quelle donne con cui ho fatto sesso, di provare un po' di affetto. Anche per quelle che mi hanno trattato male. Ho creato un legame fra me e loro, che ogni tanto mi tira. E non e' proprio piacevole.
La caratteristica comune ad alcune di loro e' stata che loro volevano una relazione. Del resto dovevo usare qualcosa a mio vantaggio per convincerle a smollarla. La caratteristica comune a tutte queste e' stato il non aver avuto abbastanza pazienza: mi hanno mandato a fanculo troppo presto. Si fossero proposte maggiormente, invece di aspettare sempre che fossi io a farmi vivo, avrebbero ottenuto facilmente il monopolio delle mie attenzioni. Avessero perseverato qualche settimana in piu' prima di mandarmi al diavolo mi avrebbero messo al guinzaglio, cosa che con me non e' poi cosi' difficile. Del resto, sono monogamo per pigrizia. Per il loro bene, forse, e' meglio che sia andata cosi', perche' chi mi aveva preso al laccio prima di loro se ne e' fuggita spaventata oppure e' impazzita.
Tra quelle a cui, contro il mio volere, mi sento legato, ce n'e' una a cui penso con un po' di rimpianto. Una ragazza "problematica", come piacciono a me, ovvero con seri problemi psicologici. Si', lo so che non sono normale. Ma ormai sono dipendente da questo genere di donne e non so se riusciro' mai a liberarmene. Comunque, un giorno lei mi fece un discorso che mi fece drizzare i peli sulle braccia. Un discorso che mi fece pensare che lei fosse troppo "problematica" anche per me. Da quel momento, letteralmente spaventato, cominciai a comportarmi in modo che sicuramente e' apparso insensibile. Un tentativo, neanche troppo inconscio, di farmi scacciare senza che fossi io a lasciarla.
Un'altra cosa che in prospettiva ora mi appare chiara, e' che quella ragazza, piu' di tutte le altre, avrebbo potuto legarmi. Ed e' questo che mi spavento', non i suoi problemi. Io non volevo essere legato, non in quel momento. Era dolce, era intelligente ed intuitiva. Era intellettualmente stimolante. Ma non era abbastanza. Perche' ho avuto la sfortuna di assaporare, in fatto di donne, alcune fra le migliori portate che la vita puo' offrire ad un uomo. Dopo aver gustato tali sapori, serve qualcosa di altrettanto eccezionale per stimolare nuovamente i sensi.
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