Tuesday, 15 April 2014

Solo, sulla riva del fiume

 
   Conoscevo un uomo che viveva sulle pendici di un monte. Viveva di poco, ma coltivava i suoi amori ed i suoi sogni. Aveva pochi amici, ma quei pochi erano persone care. Viveva in armonia col suo mondo e la sua vita gli piaceva. Poi, un giorno, altre persone decisero che lui non aveva diritto ai suoi sogni. Altre persone decisero che non aveva diritto ad essere felice. Lui si oppose e lottò, ma era una lotta impari. Chiese aiuto alle persone che amava e queste vennero ad aiutarlo. Ma più la lotta si prolungava, più si faceva dura. E le persone intorno a lui, una ad una, cedettero. Una ad una smisero di lottare, gli dissero che era inutile, gli voltarono le spalle. Mentre il suo isolamento cresceva, la sua rabbia diventava sempre più grande, finché solo quella rabbia gli permise di andare avanti a lottare.
   Un giorno si rese conto che quella rabbia avrebbe finito per consumarlo, per distruggerlo, che gli stava sottraendo tutte le forze. Ma lui non voleva rinunciare ai suoi sogni, perciò prese l'unica decisione che gli parve possibile. Abbandonò la sua montagna e partì. Chiese chi sarebbe partito con lui, ma si ritrovò a viaggiare solo.
   Così se ne andò. Lasciandosi dietro le spalle i luoghi che amava e le persone da cui si era aspettato aiuto, quelle persone che credeva di conoscere e che ora voleva solo dimenticare, se ne andò verso una nuova vita. Viaggiò lontano, fino ad una terra che sembrava migliore, una terra dove avrebbe potuto crescere nuovi sogni in mezzo a genti nuove. E in quella terra conobbe una ragazza che abitava sulla riva di un fiume. La ragazza gli mostrò la vera natura di quella terra, gli mostrò che non c'era posto per lui, perché la sua natura era diversa e quella terra non lo conosceva. Ma, per amore degli occhi di lei, l'uomo decise di rimanere a vivere sulla riva del fiume. La ragazza gli aprì il suo cuore e lui la legò a sé, la legò a sé perché era l'unico modo di amare che l'uomo conoscesse. Lei era felice di stare con lui, e lui era felice della felicità di lei.
   La ragazza era giovane ed aveva grandi sogni, che non erano i sogni dell'uomo. Ma lui accantonò i propri sogni per aiutare a crescere quelli di lei. "Ti seguirò nei tuoi sogni", le disse. "Non mi importa di averne di miei." Ma l'uomo era perseguitato dal suo passato e da ciò che aveva perduto. Sebbene non avesse rammarico per ciò a cui aveva rinunciato per lei, rimpiangeva ciò che gli era stato sottratto, e il loro amore era venato di questa sua sofferenza.
   I sogni della ragazza erano grandi. Troppo grandi per lui, l'uomo si rese conto ben presto, vedendo in tale grandezza la sua fine. Ma la ragazza era felice con lui, perciò non la allontanò, sebbene sapesse che la fine era già stata scritta. Cercò solo di rendere i suoi giorni dolci fino a quando fosse giunto il tempo per la ragazza di partire, di inseguire uno dei suoi sogni. Sicuro che anche lei avrebbe compreso.
    E quel giorno giunse, inaspettato, e l'uomo vide che il sogno da inseguire era troppo grande per lui e che non aveva possibilità di seguire il suo amore. La lasciò andare. Forse non aveva alcuna possibilità di fermarla, ma neanche ci provò. Perché era giusto che la ragazza tentasse di realizzare il suo sogno e perché meritava una nuova vita in una terra che non la rifiutasse, a fianco di qualcuno che potesse renderla felice, qualcuno che non avesse un passato ad ossessionarlo e potesse darle ciò che lui non poteva perché gli era stato sottratto. L'uomo si rammaricò soltanto di averla legata a sé, perché se non lo avesse fatto ci sarebbe stato meno dolore. Ma l'universo tende al dolore, e per ogni gioia che godiamo dovremo pagare un prezzo di sofferenza, tanto più grande quanto più grande è stata la gioia.

   Ora quell'uomo è rimasto solo sulla riva del fiume, senza neanche più i suoi sogni a dargli uno scopo. A fargli compagnia solo le accuse di lei, che alla fine non aveva capito. E una domanda lo assilla, nata dalla sensazione che la sua nuova vita fosse cominciata da un atto sbagliato. Tutte quelle persone che si era lasciato alle spalle, che aveva amato e inutilmente cercato di dimenticare, avevano veramente smesso di lottare? O era lui quello che aveva rinunciato?

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