Sunday, 20 April 2014

Una follia ogni tanto...

...va fatta, mi son detto. La realtà è che se mi lasciano entrare in libreria da solo sono pericoloso. Pericoloso per il mio portafogli, s'intende. Ma andiamo in ordine.
   Venerdì pomeriggio vado a conoscere di persona uno dei miei contatti su Twitter, @profilocriminale. "...io sono un principe libero e ho altrettanta autorità di fare guerra al mondo intero quanto colui che ha cento navi in mare." recita la sua bio, citazione di Samuel Bellamy, pirata britannico soprannominato il Principe dei Pirati per la misericordia che era uso dimostrare verso coloro che catturava. Le premesse erano interessanti, quindi è stato con gran piacere che ho accettato l'invito fattomi da @profilocriminale di andarci a bere qualcosa insieme per conoscerci quando si è trasferito a Londra. Luogo d'incontro, il Caffè Vergnano vicino alla stazione di Leicester Square. Un poco di pubblicità, ma se avrete mai la sventura di essere spinti dalle correnti della vita sulle rive londinesi, voi poveri relitti umani, sappiate che Caffè Vergnano è l'unico luogo in Londra dove potete trovare una cioccolata calda degna di questo nome. In qualunque altro luogo, almeno fino ad oggi, mi hanno servito solo acqua calda con una polverina sciolta dentro. Latte al posto dell'acqua una volta, a Notting Hill. Se doveste decidere di volere una cioccolata calda a Londra e paga qualcun altro, prendete la tazza grande con la panna. Merita.
   Ma torniamo a cosa è successo venerdì scorso. Io arrivo davanti al Caffè Vergnano e @profilocriminale è in ritardo. Cioè, al momento non lo era, ero io ad essere in anticipo. Quindici minuti di anticipo, anziché dell'ora canonica. Ecco perché mi porto sempre dietro un libro. Ma leggere in mezzo alla strada, non è che sia il massimo. Quindi, dato che proprio di fianco al caffè ci sono due librerie, decido di entrare a dare un'occhiata. Infilo nella prima: quella sbagliata, Henry Pordes Books (che tra l'altro mi sa che è proprietà di un italiano). In vetrina, a fianco del corridoio d'ingresso, fra una copia de "The incredulity of Father Brown" di Chesterton e una di "Grek Art:Byzantin Wall-Painting" di Acheimastou-Potamianou e Mirtaly, vedo questo:


   Attrae la mia attenzione, ma tiro a diritto ed entro nel negozio, nella cui sala d'ingresso, seduti ad una piccola scrivania d'altri tempi, siedono un britannico di circa 60 anni ed un uomo molo più giovane, sui 35, straniero, che conversano in inglese riguardo una qualche rappresentazione teatrale. Mi infilo fra gli altri clienti, scivolo nella seconda sala e guardo fra i libri. Ne trovo addirittura uno sulla "Questione del Meridione" (d'Italia, ovviamente). Ma la mia mente era tutta per la copia de "The Lord of the Rings" vista in vetrina.


   Torno indietro e raggiungo la scrivania. "How much is the edition of The Lord of the Rings which is in the window-shop?" chiedo. "It should be 100 pounds." No, troppo. Gli spiego che cento sterline sono troppe, ma mi informo comunque se sia l'opera integrale. Certo, mi dicono. "But it's so thin..." "It's printed on Indian paper." Io avevo visto solo copie della Bibbia stampate su carta indiana. Mi allontano e mi dirigo verso una terza saletta, ma non sono neanche alla porta che già mi si forma un'idea in testa.


   Torno indietro. "I changed my mind." "Do you want the book?" "Yes, you must do something crazy, sometimes." "Let me check the price", dice lo straniero alzandosi. "I'm not sure if it's 100 or 150." "150?" Già quel something crazy cominciava a sembrarmi fin troppo crazy.
   Andiamo alla vetrina, il tipo la apre, maneggia i libri con la reverenza di un prete che maneggi reliquie, prende il volume che mi interessa e lo riporta alla scrivania. "It's 150." "Wow", boccheggio io. "But it's a unique copy. 1978. You can have a look."



   Una copia nuova, immacolata, con tutte le mappe com'erano disegnate nelle prime edizioni. "I will not try to open te maps", dico, e l'inglese mi sorride. "Is 150 your best price?" chiedo. "Well, I can do 140."
   Ok, we have a deal.

   
   E circa due ore dopo, come un bischero, al momento di tornare a casa, dopo aver bevuto insieme a @profilocriminale una birra (lager, mai ale) in un pub di fronte a Saint Giles di Renzo Piano, dove ho a malincuore ignorato gli ammiccamenti di un trio di donne carine, per poco non mi dimenticavo la borsa con il libro dentro. Per poco. Taken home.

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