A volte cerco di spiegare, di far capire, forse non nel migliore dei modi e di sicuro non sempre con successo, un concetto che mi sta molto a cuore. Non so perché mi stia a cuore ma è così. Sia su questo blog, sia quando mi capita di parlare con altri Italiani migrati in UK o "migrant
wannabe" (pronuncia
uonnabi), cerco di inculcare in teste troppo dure che ciò che fa la differenza fra due popoli, e nello specifico fra italiani ed inglesi, non è un differente livello morale, bensì l'ambiente in cui le varie situazioni si sviluppano. E questo vale per molti aspetti e comportamenti sociali, sia in bene che in male. Per esempio, sia inglesi che francesi "disprezzano", in misura diversa, lo straniero che parli la loro lingua con un inevitabile forte accento. Non importa che tu la parli bene, quell'accento non devi averlo, e dato che lo hai sei un essere inferiore. In Italia, l'accento straniero è
cool, a noi piacciono gli stranieri che parlano italiano con l'accento della loro terra d'origine. Inglesi e francesi sono nazionalisti, noi italiani siamo... auto-razzisti. O
self-racists, per dirvela in una lingua che trovate
cool. Ma andatevene in cul'...
Torniamo al tema di questo post, ovvero l'ambiente che ci circonda, ambiente inteso come società composta dalle sue varie sfaccettature, come luogo lavorativo, come la rete di influenze positive e negative che giungono dall'esterno di quell'ambiente stesso. L'ambiente forgia usi e costumi, abitudini, paure, le leggi e le regole non scritte e non dette del vivere sociale. L'uomo è lo stesso ovunque e sempre: meschino, codardo, ladro all'occasione in certuni casi; coraggioso ed eroico, altruista e generoso in certi altri. Ma questo è qualcosa a cui gli italiani non pensano spesso, o non a cui non pensano affatto. Perché si sa, "all'estero funziona tutto meglio": all'estero sono più organizzati, sono più onesti, sono più morali. Insomma, all' estero sono bravi, noi in Italia siamo merdacce di fantozziana memoria. Non so chi abbia cominciato questa tiritera, ma i comunistucci di varia estrazione sono sempre stati all'avanguardia nello sminuire gli italiani e l'italianità, sicché è probabile che siano stati loro ad iniziarla. E te la senti ripetere così spesso, questa tiritera, che arrivi a crederci. E come si può non credere a qualcosa con cui cresciamo? Ma poi succede che migri, che te ne vai a vivere all'estero. Ti guardi un po' intorno, inizialmente affascinato da tutto ciò che è nuovo e diverso. Poi inizi a sbattere un po' il naso contro cose che non dovrebbero stare lì. Almeno non in una nazione più civile, più morale, più progredita. Ma gli altri italiani che incontri, sia che vivano da anni nella nazione che ti sei scelto come nuova patria, sia che ci siano appena arrivati, ti ribattono che ti sbagli, che hai capito/visto/sentito/percepito/eccetera male. Ti dicono che qui tutto è bello e buono, mentre in Italia è tutto brutto e cattivo. E tu pensi: "Mah... E ssarà pure come dite vo' altri, ma amme un mi pare proprio!"
Il fatto è che certe cose, se non sei cieco, se hai un briciolo di onestà intellettuale, le vedi per forza. E se dici di non vederle menti sapendo di mentina, perché sei un Britalian (se vivi qui da abbastanza tempo) o un Italiota (se sei appena arrivato). In ogni caso sei un pessimo elemento e io non voglio avere a che fare con te.
Corruzione, malgoverno, schifezze varie esistono ovunque, sono perpetrate da ogni essere umano che reputi sé stesso migliore del suo prossimo ogni qual volta ne abbia l'occasione. E stessa cosa vale per certi comportamenti sociali. Lasciate perdere balle come "fattori culturali", "comportamenti insiti nella nostra cultura" e similarità. They are just bullshit! Sono stronzate che avete ripetuto così tante volte che ora anche gli indiani si permettono di farsi belli dicendo che siamo corrotti (nessun riferimento al caso dei due marò). E giusto per farvi capire che certe cose non sono sconosciute ai sudditi di Sua Maestà, vi riporto alcuni articoli che ho trovato tutti insieme sull'edizione odierna di Metro, il free newspaper che i commuters (pendolari) londinesi possono trovare all'ingresso (o uscita) di ogni stazione dell'Underground e dei treni.
Il primo articolo, in prima pagina, afferma che un giovane su quattro, tra i 20 e i 34 anni non può permettersi né di comprare né di affittare una casa per conto proprio e quindi è costretto a vivere con mamma e papà. Stiamo parlando di chi lavora, ovviamente, perché chi vive di benefit ha Mamma Albione che paga in sua vece e non si fa problemi andarsene a giro lasciando debiti in qua e là. Ne avevo due che vivevano al piano di sopra fino ad un mese fa: una studentessa rumena con mai più di 17 sterline sul conto in banca e la muslim single young mom che girava col velo ma non ha avuto problemi a farsi impregnare ancora minorenne. La crescita del costo delle abitazioni (+11,3% lo scorso anno) insieme al deprezzamento delle paghe (-13% in termini reali dal 2007 ad oggi), dice l'articolo, ha creato una "clipped wing generation". E così il 25% della forza lavoro britannica, a cui hanno tarpato le ali, se ne vive ancora coi genitori.
Il secondo articolo, invece, parla di un manager dell'NHS, il sistema sanitario nazionale, il buffone che vedete vestito da Superman nella foto, che ha speso oltre 50.000 sterline di soldi pubblici, usando la carta di credito fornitagli dall'ospedale per pagare stanze in alberghi di lusso, cene, shopping e pane e pasticcini da Greggs. Ah, direte voi, ma in Italia questo mal costume è più diffuso. Forse è vero, ma nello stesso ospedale pare che ci fossero almeno altri 15 dipendenti con lo stesso vizietto, capaci di spendere oltre 1 milione di sterline in un anno fra elettronica, cioccolate, fiori, soft furnishings (che non so cosa siano) e download da iTunes. Il tutto mentre il governo sta praticando tagli per 95 milioni di sterline che andranno ad incidere sui servizi.
Nella stessa pagina erano poi presenti altri due articoli, riguardanti un altro manager che ha rubato 2,2 milioni di sterline per comprarsi 11 case, e una dipendente che stornava sul proprio conto personale i soldi destinati all'acquisto di medicinali per la cura del cancro, arrivando a frodare l'NHS per 642.000 sterline. Entrambi, più il convivente e complice della tipa, sono stati condannati e imprigionati, mentre il Super-panza di cui sopra si è limitato, per il momento, a farsi trasferire in un altro ospedale. Dove si spera non gli lasceranno usare la carta di credito. Se sarà indagato e possibilmente processato non si sa, dato che potrebbe aver compiuto le sue spese all'interno di una non proprio morale "legittimità" che lo mette al riparo da ripercussioni giudiziarie.
Continuando a sfogliare Metro, poi, sono incappato in un articolo sulle inondazioni nel sud-est dell'Inghilterra, con tanto di allerta ed emergenza meteo diramata dall'organo competente dopo che in un'ora è caduta la pioggia che normalmente cade in un mese. Ma se pensate che a Londra cadono la metà dei mm di pioggia che cadono a Roma o Dallas... Non metto la foto dell'articolo perché mi crea problemi di impaginazione, ma se cercate su Google "flood+UK" troverete articoli sulle varie e letali inondazioni che regolarmente si abbattono su quest'isola sin dal secondo dopoguerra e anche da prima.
L'ultimo articolo riguarda l'acqua San Pellegrino. Qualcuno di voi poteva anche avvisarmi che i prezzi erano andati alle stelle. 25 sterline per una bottiglia da 500 ml. Non che me ne freghi gran che: io bevo solo acqua di rubinetto. Veleno per veleno scelgo quello che costa meno: non sono abbastanza ricco da potermi permettere di darmi un tono. Bene, con una furberia che noi pensiamo tutta italiana, a Londra, un hotel di lusso (600£ per notte) ha fatto pagare ad un cliente 75 sterline per 3 bottigliette di acqua gassata comprate per sé stesso e due altre persone che lo accompagnavano. Al che mi è tornata in mente la storia di un businessman giapponese che, nei lontani anni '80, in un night club di Roma, dovette pagare 200.000 lire per una birra. Il samurai in trasferta si fece rilasciare la ricevuta e con quella se ne andò dritto dritto alla Guardia di Finanza, facendo chiudere il club. L'hotel londinese, invece, grazie ad una voluta mancanza di legiferazione praticamente in ogni campo tipica di questa nazione, ha potuto applicare nel suo bar una policy di un ricarico minimo di 25 sterline a cliente dopo le 4 del pomeriggio. E al businessman britannico gli è toccato pagare, provando poi a ottenere soddisfazione facendo cattiva pubblicità all'hotel.
Con questo chiudo la carrellata di articoli. Erano troppi tutti insieme per resistere alla tentazione di scrivere questo post. E l'intenzione l'avevo da tempo. E se ancora siete scettici che la differenza, là dove realmente esista, fra l'Italia e il Regno Unito, ma anche una qualsiasi altra nazione, non sia dovuta a fattori morali o culturali ma bensì solo a fattori ambientali non tutti dipendenti dagli abitanti di quella nazione ma anche dalle azioni dei loro vicini, se ancora non siete convinti posso fornirvi una lunga lista di articoli di giornali inglesi, di tutte le estrazioni, riportanti frodi, mala sanità, mala politica, disastri dovuti ad incuria e molto altro ancora. Basta sfogliare neanche quotidianamente i giornali online del Regno Unito per scoprire che anche qui esistono in abbondanza le stesse porcherie e porcate di cui ci vergogniamo e indigniamo (falsamente e ipocritamente) in Italia. Siamo noi, o meglio, siete voi che non riuscite o volete vederle. Anche perché gli inglesi i panni sporchi se li lavano in famiglia, non vanno a sbandierarli in giro come facciamo noi, finendo poi per convincere gli altri ed auto-convincere noi stessi che veramente siamo delle merdacce.
All'italiota, al piddino (per usare un termine coniato dal Prof. Bagnai) che volesse ancora insistere nel deprecare l'Italia e gli italiani ben oltre ciò che meritano, giusto per farci sentire inferiori allo straniero al quale lui si è da tempo venduto, credo che non resterebbe che usare la carta Berlusconi, a questo punto. Eh, sì! Noi abbiamo avuto B. e il bunga-bunga. Cosa orribile, già, un vecchio che pagava tutti quei soldi in troie. Anche se erano soldi suoi. Ma che dobbiamo dire, allora, del governo inglese, che fin dagli anni '70 copre casi di pedofilia e abusi su minori perpetuati da membri del suo parlamento?
Qui potete leggere il caso che sta tenendo banco in questo periodo, e
qui potete leggere la petizione che chiede di cambiare la legge che non punisce chi copre pedofili e simili mostri. E se state pensando agli evasori fiscali leggete
qui e
qui quanto Vodafone abbia evaso in tasse negli ultimi anni senza che il governo (chissà perché?) stia facendo alcuna mossa concreta per recuperarli.
E qui veramente smetto e me ne vado a letto. Tanto, se non volete capire non capirete mai.