Friday 9 November 2012

Non tenetevi crisalidi in camera da letto




Il presente racconto e' il primo di una serie di scorci della mia vita a Londra, episodi, esperienze particolari che voglio condividere. Questo e' un semplice accadimento "simpatico", altri, come il prossimo post, saranno invece piu' specifici sulle condizioni di vita che in molti, moltissi sperimentiamo a Londra e surrounding. Giusto per aiutare  chi non la conosce, o la conosce solo come turista, a capire quale sia realmente la sua faccia, quella che sta dietro la maschera che indossa per accogliere i vacanzieri.
Il mio mestiere e' il giardiniere. Lo faccio da ormai piu' di venti anni. Fra alti e bassi. Lo scorso aprile, la ditta per cui lavoravo all'epoca, mi mando' a smantellare e sostituire con una nuova una recinzione divisoria fra due giardini. Qui a Londra le "fences", le recinzioni, sono standard, pannelli e pali di pessimo legno di abete in genere montati in maniera ancor piu' pessima. Spesso i proprietari non aiutano e lasciano che rampicanti di vario genere vi crescano sopra incontrollati appesantendo la gia' non robustissima struttura dal marcimento rapido. In breve tempo i pali cedono e parti piu' o meno lunghe della recinzione collassano.
Nel caso in questione la recinzione prossima al crollo era soverchiata da un' edera ipertrofica, che era la prima cosa da rimuovere. E rimuovendo l'edera trovai, in una nicchia fra un robusto tralcio della pianta e un pannello della recinzione, una crisalide di colore quasi nero lunga circa 10 centimetri. Dispiaciuto di aver distrutto la sua protezione, in principio mi misi a cercare un luogo adatto per metterla al sicuro, ma non trovandolo decisi di portarla a casa e custodirla nella stanza che avevo in affitto. 
Arrivato a casa, il tardo pomeriggio, aprii un lato di una scatola di cartone, la confenzione di non ricordo quale cibo, dentro la quale piazzai la crisalide in modo che non fosse esposta alla luce diretta ma che l'insetto, una volta nato, non avesse problemi ad uscirne. Le farfalle non escono dalla crisalide di notte, a meno che non siano falene o altre farfalle notturne, ma le loro crisalidi sono d'aspetto diverso, sono quelle fatte di fili giallognoli, sono vagamente "pelose" e ben attaccate al supporto prescelto. Le farfalle diurne hanno invece una crisalide composta di placche rigide in corrispondenza della testa e del torace dell'insetto e di elementi anellari in corrispondenza del suo addome. Esattamente come la mia crisalide. 
Con tutta probabilita' la farfalla sarebbe "nata" mentre io ero al lavoro, ma ero quasi certo che rientrando l'avrei trovata posata sui fiori di una bellissima orchidea che al tempo conservavo per conto della mia ragazza, a cui l'avevo regalata e che si trovava in Italia. Vi figurate l'immagine? Una bella farfalla posata su un fiore splendido. Avrei avuto l'occasione di scattare qualche foto e quindi dare la liberta' all' insetto.
Ora, se mai vi trovaste a smantellare una recinzione coperta di edera e vi dovesse capitare di trovare, nascosta fra un ramo di edera e un palo della recinzione, una crisalide di colore scuro, quasi nero, non portatevela in camera in attesa che si dischiuda e dia vita ad una farfalla. Potrebbe essere in relta' un semplice bozzolo e vi ritrovereste con una vespa parassita lunga 7 cm che vola nella vostra camera da letto proprio mentre state x mettervi a dormire. Quello che vedreste sulla parte terminale del suo addome nero, lungo un centimetro e piu', che sembra un pungiglione, in realta' e' l'ovidepositore (che la bestiaccia utilizza per deporre le uova all'interno del corpo del malcapitato bruco o altro animale dai tessuti molli, dove nasceranno le larve che se ne nutriranno - da qui parassita). Dubito che la vespa deporrebbe le sue uova nel vostro corpo mentre dormite (anche perche' se avete portato una sola "crisalide" con chi si accoppia? e poi magari trattasi del maschio, ma nel qual caso non avrebbe l'ovidepositore), ma l'idea di spengere la luce e sentire il sordo ronzio dell'ospite non proprio desiderato che si sposta da un muro al soffitto, dal lampadario alla testiera del letto, non faciliterebbe il sonno di certo. 
Dovreste quindi decidere se disfare cio' che avete fatto (io ti ho fatto e io ti disfo, mi diceva sempre mia madre quando la facevo arrabbiare e mi si appropinquava armata di mestolo o peggio ancora di battipanni), cioe' schiacciare impietosamente cio' che avete aiutato a nascere, oppure cercare di farla uscire all'aperto. Tenete conto, pero', che il semplice lasciare la finestra aperta e magari provare a dirigere la vespa verso di essa non e' detto che sia sufficiente, perche' questo tipo di disturbatore alato ha la tendenza di giungere fino alla finestra e, nel momento stesso in cui voi esultate per la sua partenza, invertire inopinatamente la rotta per tornare a piazzarsi sul lampadario. A questo punto, se ancora vi ripugna l'idea di farne marmellata perche' un poco sentite l' esapode come un figlio vostro, non vi resta che afferrarlo mentre se ne sta posato in una zona raggiungibile, magari usando un calzino, quindi buttarlo fuori dalla finestra.

Attenzione, pero'. L' arma di questo insetto e' un liquido repellente dall'odore pungente. 


Sicuro che questo mio consiglio tornera' utile a molti di voi, che abitualmente vi tenete crisalidi e altri insetti e/o aracnidi allo stadio post-larvale in camera da letto, auguro a tutti la buona notte.

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