Questo e' un post riguardo il flat sharing che ho precedentemente pubblicato sul sito Italianialondra.com, un giorno in cui ero in vena di sfoghi, un po' anche per mettere in guardia le tante persone che decidono, o solo sproloquiano di trasferirsi a Londra, senza avere la minima idea delle condizioni che troveranno. Inizialmente pensavo di rimaneggiarlo per inserire al suo interno anche i commenti che altri iscritti al sito avevano postato, ma ritengo che lasciarlo nella sua forma originale, compresi i commenti col nome dell'autore di ciascuno e l'orario in cui sono stati scritti, renda meglio la sensazione.
27/8 alle 21:47
La prima camera che presi a Londra era a Kensal Green, in casa di un inglese. Dopo l'ostello, un luogo che, con l'immenso cimitero che si stendeva dietro l'edificio e i personaggi che incontravi la notte andando in bagno, pareva uscito da un film dell'orrore, uno di quelli in cui gli inizialmente allegri membri dello sfigato gruppo di giovinastri scompaiono uno dopo l'altro per venire ritrovati macellati con vari sistemi differenti in un crescendo di orrore, la camera non sembrava tanto male. Non c'era internet, nel corridoio e nella camera stessa erano ammassate cianfrusaglie del padrone di casa; la cucina era cosi' sporca che se toccavi qualcosa ci rimanevi appiccicato e pulirla era impossibile in quanto ogni superficie, orizzontale o verticale che fosse, era totalmente coperta di sacchetti e sacchettini, scatole, scatolette e scatoline, barattoli, barattoloni e barattolini e dalle stoviglie bellamente lasciate all'aria: cominciai una dieta vegetariana cruda. Che a parte x i temporanei problemi intestinali dovuti al cambio repentino di alimentazione ebbe il pregio di farmi perdere 8 kg in circa 3 mesi. Ma ancora nn avevo capito dov'ero. Poi, piano piano, aprii gli occhi. Iniziai a vedere i rimasugli di cibo nel lavandino in bagno dopo i gargarismi del landlord, una notte trovai qualcosa a galleggiare nel cesso. Ma per decidermi ad andarmene mi servi' un salto di qualita'. Avvenne quando notai, sulla parete a fianco della tazza del cesso, cosi' vicina che nn potevi evitare di toccarla quando ti sedevi, un numero impressionante di caccole appicciate e spalmate sulle piastrelle e nelle loro fughe.
Me ne andai in fretta e furia e finii a Leyton, questa volta in una casa tenuta decorosamente. Non per niente la landlady era un'italiana. Noiosa x tanti versi ma pulita. Ovviamente il quartiere era l'opposto della casa: l'odore di marjuana era una costante di quei giorni, insieme ai fuochi appiccati a materassi, porte del vicinato ed una volta all'auto di non so chi per non so quale ragione. Probabilmente solo per noia.
Per motivi di lavoro mi trasferii ad ovest: dopo lunghe ricerche e svariate prese per il culo (capita spesso a Londra di ricevere 5 minuti prima dell'appuntamento e tu stai per bussare alla loro porta, un sms in cui si scusano comunicandoti che la stanza non e' piu' disponibile, poco importa se ti sei fatto un tragitto di piu' di un'ora per andarla a vedere, quella cazzo di stanza) trovai una doppia ad Hounslow. Ero cosi' stanco di cercare che non guardai bene. I tenutari erano due ragazzi indiani. La prima mattina feci colazione insieme ad un topo. Bello grosso. Presi da parte i due indiani, l'indianino e l'indianone, come li chiamavo, in quanto uno era piccoletto e l'altro grosso e muscoloso. Ma nn sono sicuro chi dei due fosse il marito e chi la moglie. Qui si deve pulire, gli dissi. Comprate varichina, il mocio, stracci, spugne, colla x topi etc etc. Il primo colpo lo detti io, rimuovendo microonde, frullatore, scolapiatti ed ogni suppellettile dai ripiani. Cosa trovai dietro il microonde non erano olive, anche se grandi abbastanza da sembrarlo. Ah, ma hai rimosso tutto, mormoro' l'indianino trovandomi all'opera. -E certo, altrimenti come posso pulire? - Si si... Dopo la cucina il bagno, quello al pian terreno che usavo io. L'altro...che si prendessero pure un'infezione, i quattro inquilini del piano di sopra. Questa era la casa con una camera senza finestra, qualcuno ricordera' il mio precedente post al riguardo. Ci hanno abitato un australiano (con la girlfriend asiatica che lo raggiungeva nei weekends) e un polacco che lavorava di notte e dormiva il giorno. Non parliano degli odori della cucina indiana. Almeno il topo era intelligente e capi' subito che non tirava aria: piu' rivista traccia del sorcio.
Nuovamente x motivi di lavoro mi trasferii nuovamente, questa volta fuori Londra. Presi alloggio nell'unico posto dove trovai, potendo scegliere fra una singola muffosa e una doppia enorme e ben areata (grazie agli spifferi da galleria del vento, ovviamente). L'appartamento era sporco, ma stavano rifacendo la cucina, cosi' pensai che era dovuto a quello. Invece no, era sporco pertche' nessuno puliva. Veniva una cleaner (veniva? non ne sono sicuro) una volta al mese, faceva finta di passare l'aspirapolvere, buttava il sacchetto della spazzatura anche se era stato appena cambiato ed era ancora vuoto, e andava via. Una volta ancora ero l'unico a pulire: mi armai di varichina, detergenti vari, spugne, mocio e disinfettanti, e spendevo la domenica a pulire praticamente tutto l'appartamento. L'aspirapolvere, quando lo aprii, conteneva un blocco unico di sudicio: venne fuori tutto intero! Dei miei 3 coinquilini, uno, slovacco, mi dava mano se glielo chiedevo, altrimenti spariva. Ma almeno non sporcava. Gli altri due, invece no. Non solo. Trovavo rubinetti dell'acqua aperti, luci accese e porta del retro aperta, tutte e tre le cose tutta la notte. Come se nn pagassero le bollette. Dopo la doccia uno dei due lasciava il bagno inondato d'acqua come se avesse lavato in terra, mentre l'altro, da come lasciava lo scovolino del water, era probabile che quando andava al cesso poi dovesse lottare per spingere giu' nello scarico cio' che lui aveva appena scaricato. E la cosa in questione doveva anche lottare strenuamente per rimanere a galla, afferrandosi allo scovolino stesso con tutte le sue forze. E poi porte sbattute il mattino presto o la sera tardi, nudi tutt'altro che artistici a tutte le ore in tutte le stanze, avvisi lasciati a turno sui vari bidoni della differenziata con scritto "warning! contamination" per avvisare che c'erano cose nel bidone sbagliato, con bidone non svuotato anche x due settimane.
Ora, ovviamente, sto cercando il modo di prendermi un appartamento x i fatti miei, magari con una camera da subaffittare ma ad una persona di mia scelta, non certo un sudicione proveniente dal primo, secondo o terzo mondo che sia, qualcuno che abbia un minimo di idea di cosa sia l'igiene. Se ne trovano, oltre che fra gli italiani (i piu' odiati negli shared flats), fra chi viene dall'est europa. Ovviamente non dovra' essere un ubriacone, e questo riduce un poco la scelta.
A Dio piacendo ci riesco. Non ne posso piu' di vivere con le bestie.
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