Monday 30 June 2014

Il maiale

Perché in Toscana il maiale è un animale sacro...


...e lo mettiamo sull'altare.
E la tradizione la manteniamo 
anche a Londra!


Friday 27 June 2014

Friends in London

Ti ritrovi a dividere il tuo tempo e le tue esperienze con persone con cui in Italia non avresti avuto niente a che fare, che non avresti neppure mai incontrato, semplicemente perché avreste frequentato ambienti diversi. Idee diverse, educazione diversa, abitudini diverse. Queste sono le persone che a Londra chiamiamo amici. Persone con cui si sta insieme solo perché non abbiamo di meglio da fare. Non è solo quando si muore, che si è soli. Troppo facilmente capita che si viva soli.

You find yourself sharing your time and your experiences with people who you would have nothing to do with back to Italy. People you would have never met, simply because you would have frequented different enviroments. Different ideas, different educations, different habits. These are the people we call friends in London. People who we stay with just because we' ve got nothing better to do. It's not just when we die that we're alone. It happens too easely that we live alone, also.

La ballata degli impiccati

Credi che per te sia differente?
Sei forse fra quelli che si godono lo spettacolo dal basso?


Inverno


Wednesday 25 June 2014

Gli uomini

Gli uomini sono come bambini. Tutto ciò che di bello vedono, lo desiderano. Tutto ciò che desiderano, lo vogliono possedere. Tutto ciò che possiedono, lo ostentano. Sia che si tratti di oggetti, sia che si tratti di persone.

Men are like children. All that is beautiful they see, they desire. All that they desire, they want to own. All that they own, they show off. Whether it is a thing or a person.

Monday 23 June 2014

Stai pensando di trasferirti in UK?

Se trasferirti in UK è il tuo progetto, leggiti questo estratto di articolo preso da l'AntiDiplomatico.it. Ci troverai alcuni dati riguardanti la realtà britannica che generalmente non ti vengono detti. Partendo da questi dati potrai trovarne molti altri e così farti un quadro migliore per decidere se trasferirti e, nel caso, in quali termini. Se masticate l'inglese (cosa che spero vivamente per voi se veramente volete trasferirvi) potete anche leggere l'articolo originale del Guardian qui, o la ricerca da cui sono stati presi i dati qui. Buona lettura.


"Il Guardian del 19 giugno scorso citava un rapporto condotto dalla University of Bristol e finanziato dal Consiglio di Ricerca Economica e Sociale che sarà presentato e pubblicato integralmente a breve. Secondo questo studio emerge come il numero di famiglie britanniche che vivono di sotto degli standard minimi di vita è più che raddoppiata negli ultimi 30 anni, nonostante le dimensioni dell'economia sia raddoppiata.
 
Secondo il rapporto, il 33% delle famiglie sopporta condizioni di vita sotto la soglia di povertà – calcolato in base a parametri prestabiliti come l'essere in grado di nutrirsi adeguatamente e vestire se stessi e i loro figli, il riscaldamento delle abitazioni, etc... Nei primi anni 1980, la cifra era del 14%.
 
La ricerca, annunciata come lo studio più dettagliato mai fatto della povertà nel Regno Unito, afferma che quasi 18 milioni di cittadini britannici vivono in condizioni abitative inadeguate e che 12 milioni sono troppo poveri per prendere parte a tutte le attività sociali di base. E ancora: una persona su tre non può permettersi di riscaldare le case adeguatamente, mentre 4 milioni di adulti e bambini non sono in grado di mangiare in modo sano.
 
Prosegue il Guardian nel rapportare lo studio: 5,5 milioni sono gli adulti che non possiedono tutti i vestiti essenziali, 2,5 milioni i bambini che vivono in case umide; 1,5 milioni i bambini che vivono in famiglie che non possono permettersi di riscaldarli; un adulto su quattro ha redditi inferiori per evitare la povertà, e uno su cinque deve prendere in prestito per pagare per i bisogni giorno per giorno."


Questo degrado delle condizioni di vita, in realtà, non riguarda solo il Regno Unito, come chi abbia aperto il link e letto l'articolo integrale già saprà. Esso riguarda tutto il mondo occidentale. In UK è solo più vistoso, perché a chi comanda qui non gliene frega assolutamente niente del "popolino". Questa nazione non è mai uscita dall'epoca vittoriana e si trascina dietro, tutt'ora, un retaggio medioevale, con una distinzione in classi sociali molto netta e con una mobilità sociale che in Europa è peggiore solo in Portogallo. Cioè, se nasci povero, resti povero, muori povero. Per il semplice fatto che non hai accesso a scuole degne di essere chiamate tali. Accesso che dallo scorso anno è stato reso ancor più difficile, con un aumento (totalmente ingiustificato) delle tasse scolastiche del 200%: per andare all'università si pagavano 3000£ di tasse all'anno nel 2012, che sono salite a 9000£ nel 2013. Contestualmente ad un abbassamento delle paghe e ad un aumento della difficoltà di trovare un buon lavoro, al punto che è stato calcolato che chi dovesse iniziare l'università quest'anno e prendesse i soldi a prestito dallo Stato per pagarsi gli studi, quindi con un tasso molto agevolato, non ha speranze di ripagare interamente il debito se non abbondantemente dopo aver compiuto 50 anni.

Valutate bene le azioni che intraprenderete. E valutate bene se potete fare qualcosa per evitare che in Italia si crei la stessa situazione.

Truffe a Londra (o dintorni)

Oggi riporto un post dal forum di ItaliansUnited riguardante una truffa. Una di quelle cose che la gente dice che in UK non succedono, che sono prerogativa italiana. Ovviamente, quando poi gli mostri le prove, cambiano la versione in "ma da noi succede più spesso". Se lo dite voi.

Truffa, qualcuno sa aiutarmi?

Truffa, qualcuno sa aiutarmi?

Messaggio da leggereda jrt984 » 22/06/2014, 11:29
Buongiorno, scrivo a voi perché non so dove sbattere la testa. Premetto che sono stato un fesso. 
Ho acquistato un motore usato per la mia auto da uno smantellatore a Hull, pagato con bonifico. 
Motore arrivato, naturalmente garantito come funzionante ma fuso. 
Mi sono accordato col venditore, lo rispedito indietro ed ora non mi vogliono rimborsare. 
La cifra non è enorme ma è una questione di principio. 
Secondo voi posso fare qualcosa? Grazie. 

Jim
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Re: Truffa, qualcuno sa aiutarmi?

Messaggio da leggereda PietroDC » 22/06/2014, 12:31
ma perche' non ti vogliono rimborsare? dicono che lo hai fuso tu il motore? c'e' modo di dimostrare che non sei stato tu? nelle condizioni di acquisto loro si impegnavano a rimborsare in caso di danno durante il trasporto (te sei in Italia)?
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Re: Truffa, qualcuno sa aiutarmi?

Messaggio da leggereda walli » 22/06/2014, 19:01
probabilemte la miglior cosa e' fare un salto al citizen advice bureau e sentir loro che dicono. o potresti inoltrare un complaint ai trading standards.
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http://www.londonsatman.co.uk/tv-italiana-a-londra-66


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Re: Truffa, qualcuno sa aiutarmi?

Messaggio da leggereda PietroDC » 22/06/2014, 20:50
sempre sul pezzo e puntuale walli
:thumleft:
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Re: Truffa, qualcuno sa aiutarmi?

Messaggio da leggereda jrt984 » 22/06/2014, 22:44
Grazie mille per le risposte, io sono in Italia, ho anche speso 100 euro per rispedirlo indietro. 
Sono un meccanico professionista e prima di installare il motore ho rimosso la testata per controllarlo, un pistone e le relative valvole erano Ko. 
Io sono venuto a conoscenza di questo sito da un sistema di rating che gli dava una buona valutazione. 
Purtroppo però una volta che ho visto che non mi vogliono più rimborsare ho fatto ricerche più approfondite e ho trovato altre persone scontente. 
Lo so, sono stato incauto ma li credevo dei professionisti. 
Potreste spiegarmi un po' meglio quello che mi avete suggerito? Scusate l'ignoranza ma per fortuna non ho mai avuto bisogno di fare certe cose. 
Grazie!
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Re: Truffa, qualcuno sa aiutarmi?

Messaggio da leggereda sabvr » 23/06/2014, 7:31
Ci sono due problemi qua (stando alle leggi Inglese)

In questo caso non sei un consumatore, e la CAB "Citizen Advice Bureau" non ti potra' aiutare, dato che seguono conumatori e non commercianti (qua dicono consumers e traders), secondo problema e' che sei in Italia e fare rivalsa per avvocati attraverso frontiere di costera di piu' che non buttar via il motore pultroppo.
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Re: Truffa, qualcuno sa aiutarmi?

Messaggio da leggereda jrt984 » 23/06/2014, 11:05
Ecco... Immaginavo... Grazie comunque a tutti!
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Saturday 21 June 2014

Scegliere la seconda lingua

Se state programmando di trasferirvi a Londra, o se già vivete a Londra e state pensando di imparare una seconda lingua, o conoscete una seconda lingua e vi chiedete dove meglio possiate metterla a frutto, ecco a voi una mappa che mostra nei vari borough londinesi quale sia la seconda lingua più parlata dopo l'inglese. Le vostre conoscenze vi aiutano in qualche modo?


Che a Westminster, la seconda lingua più parlata sia l'arabo è, a parer mio, da tenere di conto.

Vedi cara

Non è facile capire,
se non hai capito già...


Friday 20 June 2014

The undateable women

Giunto ad essere single in tarda età, affrontando questa esperienza tutta nuova per me dato che essendomi sposato veramente giovane non lo sono mai stato realmente prima, mi sono trovato a confrontare le mie (ridotte) esperienze con quelle di un amico single di lunga data. Mi è parso subito chiaro il fatto che la vita da single pare essere abbastanza simile a quella dei leoni e dei predatori in genere, ovvero sono più le sere in cui la pancia rimane vuota che quelle in cui si riesce ad appagare la propria fame. Da questo confronto, inoltre, ho potuto individuare due tipi di donne a cui non conviene assolutamente dare appuntamenti.

Il primo tipo di donna con cui è bene non avere un appuntamento è "la donna impegnata". Che sia impegnata in politica o nel sociale poco importa. E non lasciatevi incantare dal fatto che ha vissuto in Congo per quattro anni a fare chissà quali opere di bene. Non è vero che, come diceva il mio amico, "ne ha viste di tutti i colori". Ne ha "visti" di tutti i colori. O meglio, ne ha visti di un colore solo. E' andata in Congo apposta. Vi obbligherà a sorbirvi la mostra sulla guerra in Iraq, per poi trovare un modo per farvi pagare la cena. Alla faccia di tutte le lotte che quelle come lei hanno fatto in passato per la parità dei diritti. Il diritto a pagare la propria parte non era evidentemente incluso. "She suddenly threw the parcel to me", la frase con cui il mio amico mi ha descritto la sua serata, fa capire abbastanza bene anche il modo secco con cui gli ha lasciato da pagare il conto del ristorante. Per tornarsene a casa, ovviamente.

Il secondo tipo di donna con cui è bene non avere un appuntamento è "il tipo spirituale". Lei pagherà la sua parte del conto anche se siete partiti con l'intenzione di offrire voi, ma ve la darà solo se le congiunzioni astrali sono quelle giuste. E ciò capita una volta ogni 15 anni. Vi ringrazierà della bella serata: "Perché non mi sono sentita pressata. Capisci, vero? Con gli uomini devi sempre stare sul chi vive, senza rilassarti, perché vogliono solo portarti a letto. Con te è stato diverso." E tu pensi: "Ma dove cazzo ho sbagliato?" Quindi scapperà improvvisamente, perché ha visto passare il bus che "forse è quello giusto." Vi ricontatterà lei, magari su Whatsapp: "Ma organizzi qualcosa coi tuoi amici questo sabato?" "Non ho niente in programma, ma se ti fa piacere posso organizzare una cena a casa mia." "Sì! Grazie. Così porto anche due mie amiche." Eccetto che poi, quando le dici esattamente cosa hai organizzato, ti dirà: "Ah, okay. Ti farò sapere." Come, mi farai sapere? Sì, ti farà sapere che: "Mi spiace ma non posso. Devo andare in centro con un'amica."
Te possino... E quella dell'amica proprio non è credibile. Qualcuno aveva tutte le congiunzioni astrali giuste, piuttosto.

Personalmente, preferisco la donna dalla "mente scientifica". Pragmatica, quasi prevedibile, sistematica nelle scelte. Per lei l'universo è un sistema mecanicistico, ne ha una visione quasi maschile. Se le piaci e ritiene che ci siano i presupposti te la da senza farsi troppi problemi. "Perché dovrei negarmi un piacere?" ti dice. E paga sempre la sua parte del conto.

Wednesday 18 June 2014

Scars

Certe notti eri così in preda all'ansia e alla paura che non riuscivi a dormire. Allora ti abbracciavo e tu cominciavi ad accarezzare la cicatrice che porto sull'avambraccio. Ci passavi leggera le dita sopra, ne delineavi i contorni con la punta delle dita. E piano piano ti rilassavi, perché quello era il mio marchio e da quello mi riconoscevi, da quello avevi la certezza che ero con te. Ed infine ti addormentavi.

Certi giorni io non ero capace di andare avanti. Allora tu stavi davanti a me ed io baciavo quelle cicatrici che ti porti dentro, nascoste a tutti, spaventose nella loro bellezza. Le contemplavo intimorito, ne assaporavo il dolore in punta di lingua, e sapevo che tu eri forte e che insieme lo eravamo ancor di più, e ritrovavo per te la forza di affrontare un altro giorno.

Non so se tu ora hai riguadagnato quell' indipendenza che volevi così fortemente al punto da rimanere sola con le tue paure. Io ne ho guadagnato una cicatrice nell'animo, una cicatrice che non so se un'altra donna vorrà mai accarezzare.

There were nights when you were so ansious and scared to be not able to sleep. Then I hugged you and you began to stroke the scar I bear on my forearm. You ran lightly your fingers on hit, outlining its edges with the fingertips. And slowly slowly, you relaxed, because that was my mark e from that you recognised me, from that you had the certainty that I was with you. And in the end you fell asleep.

There were days when I wasn't able to keep going. Then you stood in front of me and I kissed all those scars which you bear inside of you, hidden to everybody, frightful in their beauty. I, scared, contemplated them, I savored their pain on the tip of my tongue, and I knew that you were strong and that togheter we were even stronger. And I recovered the strenght to face another day.


I don't know if you regained that independence that you want so bad, so bad to accept to be alone with your fears. I gained a new scar on my soul, a scar which I don't know if another woman will ever like to stroke.

Sometimes...

A volte la musica non viene più... e neanche le parole. Mai stato così difficile tirarle fuori da me stesso. E quella rabbia e quell' umore cupo che mi hanno marchiato restano dentro di me, mi sprofondano nel vuoto di una vita che non so più se me la sono scelta o se me l' hanno fatta scivolare adosso senza che me ne accorgessi.
Nessuno da abbracciare prima di addormentarmi; nessuno con cui condividere le piccole gioie e dolori della quotidianità; gli amici improvvisamente troppo impegnati per rivolgermi qualcosa di più di un imbarazzato "Come stai?" quando le nostre strade per caso si incrociano.
Il moribondo è sul letto di morte e un carosello viene inscenato intorno a lui da persone che non hanno o non sanno più cosa dare, o che forse stanno solo prendendo per poi allontanarsi mostrando maschere di mestizia che non è loro e dimenticarsi di lui non appena svoltato l'angolo.

Sometimes the music doesn't come to you anymore... neither the words. It's never been so hard to take them out of myself. And the rage and the sullenless which marked me stay in me, sinking me into the void of a life which I don't know anymore if I choose it or if someone slipped on me whitout I notice it.

Nobody to hug before sleeping; nobody to share the joys and the sorrows of everyday life; the friends suddenly too busy to say me something more than an uncomfortable "How do feel today?" when we come across each other.

The mouribund is on his deathbed and a carouselle is played around him by people who have nothing to do or don't know how to do it, or maybe who are just taking befor quitting, showing masks of a sadness which is not their, and forget about him just turned at the corner.

Tuesday 17 June 2014

Cantammo in coro

Cantammo in coro giù sulla terra,
amammo in cento l' identica donna,
partimmo in mille per la stessa guerra.
Questo ricordo non vi consoli,
quando si muore si muore soli.


Saturday 14 June 2014

L' amore al tempo dei Riots: perché me ne sono andato

Talvolta occorre tempo per capire la ragione reale delle proprie azioni. Me ne andai dall'Italia perché ero pieno di rabbia, pieno di rabbia verso la nazione e verso gli italiani. Non volevo avere più niente da spartire con loro, di cui non mi ritenevo parte. E sognavo di vedere l' Italia in fiamme. La odiavo.
Sono dovuto venire qua, nel Regno Unito, per rivalutare gli italiani, per comprendere che fra le tante cose sbagliate che ne compongono la natura, ce ne sono altrettante giuste. E forse addirittura in percentuale maggiore che nei membri di altre più patriottiche nazionalità. All' epoca, quando partii, dissi: "Io non torno né per le vacanze né per i funerali." E così è stato. Da tre anni mi trovo a Londra e sono tornato in Italia solo una volta per votare, alle elezioni politiche del febbraio 2013. Sarei dovuto tornare a maggio di quest'anno, per votare alle elezioni europee, ma chi ha letto qui sa che non sono riuscito a prendere l' aereo. E pochi giorni fa ho raccontato la vicenda ad un polacco che lavora nella security dell'albergo dove sto attualmente lavorando anch'io, con l'incarico di seguire la rinnovazione e manutenzione del più grande living wall in Europa. E parlando gli ho detto che sono tornato in Italia solo una volta in tre anni.
-Proprio non ti piace, l' Italia!- ha esclamato.
-No-, ho risposto. -E' proprio l'opposto.- Le parole sono venute da sole, non pensate, e mentre si formavano mi rendevo conto che erano vere. -Mi piace tanto, ed è per questo che non posso vederla. Vado a votare per provare a fare quel che posso. Magari sarà inutile, ma nessuno potrà dire che non ho tentato di fare qualcosa.

Ognuno faccia ciò che si sente di fare. Io mi tengo lontano, perché non riesco a tollerare ciò che la maggior parte di voi sta facendo all' Italia. Io serbo tutto il mio sdegno per tutti quelli che "fuggono perché l' Italia non da loro niente", a loro che hanno solo preso e mai dato una briciola del loro impegno per rendere l' Italia un posto migliore. A coloro che incontro e che mi dicono quanto qui tutto sia meglio che in Italia sbatto sotto il naso cifre e fatti di tutte le porcate che avvengono in "questo paese perfetto", fregandomene se poi mi eviteranno, perché finché gli italiani non si renderanno conto del loro vero valore e lo accetteranno avranno sempre una scusa per non impegnarsi a fare meglio. Questo è ciò che posso fare io. Non è molto, ma non è neanche poco. Voi fate secondo la vostra coscienza.


E quest'Italia, un'Italia che c'è anche se viene zittita o irrisa o insultata, guai a chi me la tocca. Guai a chi me la ruba, guai a chi me la invade.
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/italia-e-italiani/frase-122447>

Wednesday 11 June 2014

Nessuno ci ha insegnato ad amare

"But I say to you: love your enemies..." (Matthew 5:44)

Nobody taught us to love. And since we don't know hot to do, often and often we end alone, daunted by the effort necessary to learn. But how is it possible teaching to love, someone will think? Love is a sentiment, you can feel it or you can't. Moving from the Christan concept of love, I can just be of a different opinion. And we need to get the idea that love is a sentiment out of our minds, to replace it with the certainty that it is a way of life. And the sooner, the better.

Love is will, love is action, love is how we choose to treat who's around us. The butterflies into the belly, the dizziness, that's just chemistry, a system that Mother Nature devised to let us to overcome our fears. Fear to take commitments, fear to give birth, fear to live with another person. Fear to love. Probably, without this hormonal imbalance which we wrongly call love, but that's just falling in love, the humanity would have given up reproducing.

They should have skept something else in our edcation and taught us how to love, instead. We would have had a higher quality of life for sure.


"Ma io vi dico: amate i vostri nemici..." (Matteo 5:44)

Nessuno ci ha mai insegnato ad amare. E non sapendo come fare, sempre più spesso, decidiamo di restare soli, intimoriti dalla fatica necessaria per imparare. Ma come può essere insegnato ad amare, penserà qualcuno? L'amore è un sentimento, o lo si prova o non lo si prova. Partendo dal concetto cristiano di amore, non posso che pensare diversamente. E prima ci leveremo dalla testa l' idea che l'amore è un sentimento, per rimpiazzarla con la convinzione che si tratti di un modo di vivere, tanto meglio sarà per tutti.

L'amore è volontà, l' amore è azione, l' amore è come noi scegliamo di comportarci verso chi ci sta intorno. Le farfalle nello stomaco, la leggerezza di testa, sono solo chimica, un metodo che Madre Natura ha escogitato per farci superare le nostre paure. Paura di prendere impegni, paura di partorire, paura di vivere con un'altra persona. Paura di amare. Probabilmente, senza questo squilibrio ormonale che erroneamente chiamiamo amore, ma che è solo innamoramento, l' umanità avrebbe smesso di riprodursi.

Avrebbero dovuto tralasciare qualcos' altro nella nostra educazione ed insegnarci invece come amare. La nostra vita avrebbe sicuramente avuto una più alta qualità.