Tuesday 8 July 2014

Perché a Londra la professionalità è un must

Molti italiani, ma non solo, sono usi dire che a Londra gli ambienti lavorativi sono realmente professionali, che ci si deve velocemente portare ai loro standard se si vogliono avere possibilità di successo ed altre menate simili. Fin'ora ho potuto distinguere queste persone in due categorie: quelli arrivati da poco, e quelli che vogliono mantenere una facciata.
A onor del vero, bisogna dire che la prima impressione per chi arriva a Londra è veramente quella di avere a che fare con un ambiente altamente professionale ed efficiente. Quando entrate in una banca, per esempio, c'è sempre qualcuno vicino alla porta pronto ad accogliervi e spiegarvi come fare ciò che dovete fare, a quale sportello andare. Spesso vengono pure ad "importunarvi" mentre siete in coda per il vostro turno con un cassiere. Cosa che successe a me la scorsa settimana.
Ero andato a depositare del contante sul mio conto e stavo facendo la coda per uno degli sportelli quando un'impiegata mi si avvicina e mi chiede cosa devo fare. Le dico che voglio depositare del contante e lei mi risponde che posso farlo usando il sistema self-service, ovvero mettere i soldi su una busta che non si sigilla neanche per bene, scriverci i miei dati sopra, quindi mettere la busta dentro uno sportello/buca per lettere (tipo quelli che negli uffici postali italiani vengono usati per passare i pacchi di piccole dimensioni oltre il vetro divisorio). Sportello non trasparente e che per quanto ne so potrebbe lasciar cadere i miei soldi direttamente nella caldaia dell'edificio. Unica prova in mia mano per dimostrare che ho depositato i soldi, una cedolina da staccare dalla busta dopo averla chiusa, praticamente una ricevuta che mi auto-produco e auto-firmo.
No, grazie, rispondo alla signora. Non mi fido di questo sistema. Ma quella insiste, io pure, al che mi dice di seguirla da una cassiera che farà l'operazione per me. La seguo, parlo con la cassiera, che mi spiega come funziona il sistema di self-deposit. Sì, guarda, le dico, siete proprio bravi, ma non mi fido lo stesso. Se qualcuno fa un errore io lo prendo nel didietro e non posso provare niente. Ma questa è Londra, prendere o lasciare. A breve il sistema sarà l'unico disponibile e i cassieri non potranno neanche più toccare il contante, sarà loro proibito. E questo è uno dei motivi per cui in UK c'è meno corruzione che in Italia. Ovvero i livelli più bassi di enti e uffici, siano pubblici o siano privati, sono messi in condizione tale che non hanno la possibilità di essere corrotti o chiedere mazzette. Questo è un privilegio che chi sta ai piani alti si è riservato per se stesso. E, liberi di non credermi, la corruzione ai piani alti fa paura pure qui. E' solo che la chiamano con altri nomi: liberismo, creazione di posti di lavoro, investimento, crescita... trovatene uno bello e che vi piace, che vi dia l'impressione di efficienza e avrete trovato la corruzione made in Britain.
Ma torniamo al mio caso. Deposito i soldi nel modo in cui sono abituato, con una ricevuta FIRMATA DALLA CASSIERA e non da me stesso, poi vado a parlare con l'impiegata addetta all'accoglienza clienti. Le spiego che ho un "joint account" con la mia compagna che ormai è una ex compagna e che quindi vogliamo togliere la sua firma da quell'account. Semplice, mi dice la tipa, gentile e sorridente. Venite qua insieme e recatevi negli uffici al primo piano. Provvederanno a tutto loro. Non vi serve un appuntamento, basta che veniate insieme. Perfetto.
Mi metto d'accordo con la piccola per il sabato successivo, ovvero lo scorso sabato, e all'apertura della filiale siamo lì. Per prima cosa vado a depositare dell'altro contante. Col loro "bloody self-deposit system", questa volta. Inutile opporre resistenza o lottare, i muri di gomma li hanno inventati in questa nazione. Ci si può solo adattare. Compilo la busta, la sigillo, mi accerto che la busta non si sigilla appropriatamente come deve essere (sono ironico, per chi non l'avesse capito) e mentre sto per recarmi allo sportello/buca delle lettere vengo approcciato dall'impiegata di turno addetta all'accoglienza, che mi chiede se può aiutarmi. Mah, visto che sei qui guarda se ho compilato la busta per bene. Ma sai com'è, non è che sia proprio idiota... un po' lento a capire certe cose, magari... ma nome, cognome, cifra da depositare, numero di conto e di telefono sono in grado di scriverli da solo. Dovresti riservare queste attenzioni per quelli della tua razza e non
preoccuparti per chi non ha sul viso un'espressione da cercopiteco. Tutto perfetto! Venite! E fa strada a me e alla piccola per i 10 metri 10 che ci separano dallo sportello. Lo apre, ci butta la mia busta, lo chiude e pigia l'unico bottone presente e grosso come il mio naso a patata. Ecco, ora va di là, dice contenta i "essermi stata utile". Great... io ho solo la mia cedolina/ricevuta auto-firmata. E fino al lunedì non saprò se le mie 600 sterline son finite sul mio account o nel fuoco del riscaldamento dell'edificio.
Posso aiutarvi in altro? chiede desiderosa di aiutarci. Dobbiamo togliere la sua firma da un joint account, dico io. E quella non capisce. Colpa mia che ho usato la parola "withdraw", ovvero "ritirare", invece della più generica "remove", ma pensando fosse colpa della mia pronuncia mi sono ripetuto altre due volte prima che quella capisse... santa pazienza... Ah, ma vi serve un appuntamento! Come un appuntamento!? scatto io. Mi hanno detto che non serve, che basta andare al piano di sopra. Non è che io alzi la voce, in queste situazioni, ma mi dicono che la mia voce suona... come dire... minacciosa. Infatti l'impiegata si affretta subito a dire: No no! Non serve, non serve! Mi sono sbagliata io. Appena hai parlato mi sono ricordata che la manager ci aveva detto che per queste cose non serve. Ah, ecco. Andate pure al primo piano e chiedete di Roxana, lei farà tutto. E ci fa strada per i 15 metri 15 che dividono lo sportello del self-deposit dalle scale. Sì, vi siete fatti una pianta dell'edificio abbastanza corretta: non è possibile perdersi in questa filiale.
Mentre saliamo le scale la piccola mi fa, con un sorriso: La vena sul collo aveva cominciato a gonfiarsi. Ma no, dai... non mi si gonfia nessuna vena sul collo. Noo? Beh, magari un pochino... Vabbe', siamo arrivati al primo piano. Cerco Roxana, che è impegnata con una famiglia di cercopitechi... ehm, no, erano indo-pakistrani. Più avanti capirete il perché li ho confusi. Le spiego cosa dobbiamo fare e lei: Ma vi serve un appuntamento! Cosa!? Ma allora mi volete proprio incazzato. Due tue colleghe mi hanno detto che non serve. Ok, una me lo ha detto sotto minaccia, ma la prima no. Beh, servono solo 10 minuti per sbrigare la vostra pratica, posso farlo. Ma dovete aspettare che finisca con i clienti che sto servendo... ci vorranno 30 o 40 minuti... Non c'è problema, aspettiamo. E così ci fa accomodare in un cubicolo il cui impiegato oggi non lavora, e ci disponiamo pazientemente ad aspettare.
Mentre aspettiamo lungo un'attesa che si protrae, alla fine, per più di un'ora e mezza, occupiamo il tempo per parlare. Cosa faremo, cosa nel mio umore a creato disagio alla piccola, come stiamo affrontando la separazione. Ed osserviamo la fauna umana che insieme a noi affolla l'ufficio. Il pakistano in abiti tradizionali che, col loro tipico disprezzo per la donna, mentre un impiegato sta sbrigando la pratica per due ragazze rumene, se ne sta a meno di due metri dalla scrivania fissandole con un sorrisetto di superiorità. Aspettava il suo turno, e voleva essere sicuro che l'impiegato non servisse qualcun altro prima di lui. Dato che un appuntamento non ce l'aveva e voleva passare avanti a chi ce lo aveva. E l'impiegato ha avuto il suo da fare per fargli capire che lo avrebbe servito, ma prima doveva sbrigare i suoi appuntamenti. Poi c'è stata la coppia indiana: lei parlava con una voce piagnucolosa, lui la trattava in modo brusco. Ma perché parla in quel modo! sbotta la piccola a sentire la donna. Non è che la piccola sia la persona più tollerante di questo emisfero, ed è anche per questo che mi piace! Ma l'hai vista in faccia? le chiedo io. Che c'entra? Ovvio che si lamenta sempre. Guarda come Madre Natura l'ha trattata. E in aggiunta le hanno dato un marito che è un animale. La piccola mi guarda strano, un mezzo sorriso sulle sue belle labbra e uno sguardo interrogativo nei suoi altrettanto begli occhi. Piccola, le faccio, io sono un animale solo tra le lenzuola, ma quello è un animale 24/7. E mentre lei scoppia a ridere l'animale da prova di non essere neanche un esemplare particolarmente intelligente. Dice all'impiegato che gli serve lo statement (estratto conto) dell'ultimo mese. E l'impiegato: You can go to the machine downstairs and print up to three months (Puoi andare alla macchina al piano terra e stampare fino a tre mesi). I need one month statement, ripete l'ani... l'indiano. Yes, but at the machine you can print up to three months. Do you understand? I need one month statement. No, non capisce. You can print up to three months but you can chose to print one month. I need one month satement. Yes, go down to the machine and you can print one month statement. Thank you! E se ne va via felice, trascinandosi dietro la moglie piagnucolosa.
E tutto questo mentre la prole cercopitechica correva, rollava, rotolava, piangeva e strillava per la sala d'aspetto su cui i loculi degli impiegati si aprono. Non che dessero gran fastidio, a dire il vero. L'unico infastidito, che ha provato a far smettere il bimbo più piccolo della nidiata di far casino, era il pakistrano cafone di cui ho scritto più sopra. Son sempre a dire ai figli degli altri come comportarsi ma non dicono mai niente ai loro. Deve essere un altro carattere razziale.
Infine la famiglia che stavamo aspettando se ne va e Roxana ci fa accomodare nel suo loculo. Se nonché il figlioletto più grande torna indietro di corsa, dice "Excuse me" e mi passa su un piede, spingendomi da parte, costringe la piccola a saltare via dalla sedia per evitare che le si arrampicasse addosso e si fionda in fondo al loculo dove avevano abbandonato alcuni sacchetti contenti cosa non si sa. Forse armamentario per la gestione della prole in trasferta. Ecco perché li ho scambiati per cercopitechi. Se ti comporti da bestia, io penso che sei una bestia. Ed ovviamente il colore della pelle non c'entra niente.
Alla fine abbiamo sbrigato tutto, in quindici minuti, dopo un'attesa di circa un'ora e quaranta minuti e dopo che il resto del mio programma per la mattinata è stato cancellato. E solo perché "non mi serviva un appuntamento". Dire ad una persona che è venuta per fissare un appuntamento che l'appuntamento non serve e poi fargli aspettare oltre un'ora e mezza è professionalità? E chi si ostinasse a pensare che questo è solo un episodio, o non volesse credere alle varie disavventure mie e di altre persone che ho raccontato in precedenza su questo blog, lo invito a fare una passeggiata all' East Village, il complesso di palazzi che fu l'Athlete Villagge olimpico e che è stato riconvertito in appartamenti. Mettetevi sotto i terrazzi e guardate come non sono neanche stati capaci di  costruirli allineati. Girate per l'Olympic Park ed osservate la delusione dei turisti sudamericani, francesi e tedeschi nel vedere come il Parco è stato costruito. Parlate con qualche programmatore italiano qui a Londra, e fatevi raccontare di quanti cialtroni incapaci lavorano nelle ditte qui, magari per una banca guadagnando intorno alle 100.000 sterline l'anno. Fatevi raccontare del pizzaiolo cipriota che riusciva a farsi assumere come programmatore sebbene non sapesse programmare, con un notice di due settimane ed una paga di 500 sterline al giorno. Ditte che assumono persone così sono professionali? Guardate in queste due foto in cosa consistono i meeting nelle ditte di programmazione.













Ma davvero secondo voi questa è professionalità? E questo è quanto mi ha scritto riguardo la sua ditta:
Qui a "lavorare" in 2 mesi ho visto...
un dibattito serale con rinfresco pagato per discutere di un argomento inutile giusto per affinare la retorica,
birrate serali mensili,
colazione gratis mensile,
una settimana di assoluto non lavoro per un blocco informatico (lavora in una ditta di informatica, ndr),

un pomeriggio sponsorizzato al bowling per cementare i nuovi team,
sessioni (gratis) di massaggi  su sedia,
organzizzazione di partite di poker dalle 5pm alle 7pm,
gente che si spara proiettili di gomma con pistole di plastica,
un sacco di gente che "lavora" da casa,
un rinfresco pagato dal cliente come ringraziamento.
Spam autorizzato spedito addirittura dall'Human Resources...
Questo XP meeting con barchette, palloncini, carte, ecc... (quello nella foto, ndr)
Noi 3 italiani che guardavamo le partite (ma questo è il meno)...



Quello che vedete nella foto qui accanto è un tubo dell'impianto di irrigazione di un "green roof" di un locale londinese veramente costoso e posh (12 sterline per un sandwich...) ed è stato lasciato così in piena vista dei clienti del locale. E' professionalità questa?

Una cosa invidio agli inglesi: la loro capacità di auto-promozione. Ti vendono il sole a mezzogiorno. Se ne possedessimo solo il 5% l'Italia volerebbe alto. Ma certo, per prima cosa dovremmo smettere di sputtanarci a vicenda come ci piace tanto fare, dovremmo cominciare a lavorare insieme, e smettere di appoggiare lo straniero solo per fare un dispetto al nostro vicino. E crearci una vera etica professionale, tipo: se proprio vuoi metterlo nel culo al turista, almeno convincilo che gli piace. Come sanno fare qui in UK, insomma.

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