Tuesday 9 September 2014

E tu, come uccideresti i tuoi amici?

Ma tu, ti sei mai chiesto quale sarebbe il modo più appropriato per uccidere i tuoi amici? Non parlo di amici amici, piuttosto di quelle persone con cui si esce e ci si vede, con una certa regolarità anche, ma che anche se non fanno parte della cerchia più intima sono qualcosa in più di semplici conoscenti. Insomma, quel tipo di persone per la cui natura del rapporto che abbiamo con loro stanno nella terra di nessuno fra la definizione di conoscenza e quella di amicizia. E non dico che li si debba uccidere per davvero, intendiamoci. Ma magari capita di pensarci. A me capita, a te no?
     Per esempio, la tipa petulante, quella che parla continuamente e in genere per lamentarsi. Quella che parla pure mentre fa sesso, al punto che uno decide di fare solo sesso orale, almeno così sta zitta. Ecco, l'hai inquadrata perfettamente! Ogni persona al mondo ne conosce almeno una così. Io mi ci vedo proprio, un giorno che mi ha rotto i maroni più del solito, o che mi sono alzato col piede sbagliato, afferrarla per la collottola, trascinarla in bagno e sbatterle la testa nel cesso, bloccargliela con la tavoletta e tirare l'acqua finché non affoga. E una l' abbiamo ammazzata.
     Poi c'è quella che "un uomo deve prima prendermi la mente." E tu ti chiedi: "Ma quale mente?!" Non passano neanche due minuti che ti racconta: "E poi è venuto a prendermi in Mercedes." "Aaaaah! Ci vuole un retino speciale per acchiappare la tua mente sfarfallante." Non per nulla nel gruppo degli amici aveva una relazione con quello che lavorava come direttore di banca. Una così io la ucciderei in un modo molto poco fantasioso: la farei correre davanti ad un auto come quella gallina che è, ogni tanto arrivandole vicino per darle un colpetto sul culo col paraurti, per poi rallentare e lasciarla guadagnare terreno. Quando la vedrei stanca, che comincia ad incespicare, segno evidente che il divertimento sta per finire, schiaccerei l'acceleratore a tavoletta e mi godrei l'urto (accompagnato da urlo stridulo, ne sono sicuro) ed il seguente sobbalzo. E siccome certa gente è tenace più delle zecche, so per certo che, guardando nello specchietto retrovisore, la vedrei tirare su la testa, puntellandosi sui gomiti per rialzarsi. Allora, con un sorriso soddisfatto di anticipazione, innesterei la retromarcia e la investirei una seconda volta a tutta velocità. Per essere sicuro al 100%, probabilmente, ci ripasserei sopra altre due o tre volte. Ed ovviamente l'auto usata sarebbe una Mercedes.
     Poi c'è l'amico che ci prova con la tipa che ho appena ammazzato. Nonostante lei gli abbia già detto no più di una volta. Nonostante tu gli abbia detto di lasciarla perdere che non ha speranze, perché a lei piacciono alti, biondi, afro-caraibici, con gli occhi azzurri, quattrinosi e con 25 cm di intelligenza. Ma lui niente, non la intende. Uno così lo attirerei in una fabbrica abbandonata, con un falso messaggio da parte della tipa, per rinchiuderlo in un silos a morire di inedia, con la voce della tipa registrata che ripete all'infinito "NO. NO. NO. NO. NO. NO. NO. NO."
     Sono sicuro che anche tu hai un amico che lavora come programmatore e che è bloccato dentro i suoi schemi mentali, leggi dell'informatica e percorsi matematici. Lui ci prova poverino, cerca di fare qualche ragionamento fuori dagli schemi, ma proprio non ci riesce. Figurati che se vede il numero 10, o la parola IO, te li legge UNO-ZERO, bloccato com'è nel sistema binario. Certo, è un uomo, e il sistema binario è prettamente maschile, ma a te, che sei abituato ai voli pindarici, la cosa fa venire decisamente il nervoso. Io lo legherei ad una sedia, lasciandogli un braccio libero per poter usare il computer. Il computer sarebbe collegato al timer di una bomba posta sotto la sua sedia, o ad una capsula di cianuro se non volete sporcare troppo per casa. L'unico modo per fermare il timer, tarato alla mezz'ora, è quello di seguire un preciso percorso di domande le cui risposte possono essere trovate solo facendo ragionamenti astratti. Cioè, gli direi che le cose stanno così, ma in realtà il timer non potrebbe essere fermato. Mica voglio rischiare che riesca a rispondere correttamente per pura fortuna! Voglio vederlo sudare freddo per tutta la mezz'ora.
     E con l'amico ciclista che fare? Quello che quando si decide di vedersi col gruppo deve allenarsi, che il sabato deve andare al circuito (perché fa ciclismo su pista) per una gara o un allenamento speciale e quindi non esce con gli altri, e che poi al circuito non fa niente perché puntualmente piove (non dimenticare che siamo a Londra). Ovviamente è un single, pieno di fissazioni alimentari e di altri molti generi, per riempire quella parte della vita che dovrebbe essere riempita da una compagna. Ecco, io lo metterei su una bicicletta, quella da pista, che è senza freni e che ha i pedali a presa diretta con la ruota. Questa sarebbe pure senza sellino. Dicevo, lo metterei sulla bicicletta, e lo pigerei un pochino verso il basso, per essere sicuro che uomo e bicicletta si incastrino per bene. Un carrellino sarebbe legato al retro della bici con un elastico, e sul carrellino ci sarebbe una bomba, che, una volta innescata, se rimane ferma per più di un minuto esplode. E poi lo lasci pedalare. Fino allo sfinimento. Prima o poi, ad una delle curve del circuito (hai presente come sono inclinate le curve delle piste?) cede e cade giù, con bici e tutto, l'elastico si ritira e la bomba gli arriva proprio dietro il culo. E boom!
     E fin qui ne abbiamo accoppati cinque. Chi rimane? Ah, giusto. L'amico tonto. Quello che non sembra, che dici "Ci fa. Non può essere così stupido." E che invece ci è. Senza speranza. Che ti si è appiccicato perché una volta lo hai aiutato e continui ad invitarlo per compassione, ma che ogni volta che apre bocca ti fa venir voglia di darti una martellata sulle palle. Con uno così che vuoi fare? Apri un tombino e aspetti ci caschi dentro da solo.
     Poi c'è la ragazza lunatica. Moody in inglese. Quella che quando la inviti non sai mai cosa farà fino all'ultimo minuto. Mah, non so... Ma sì dai, vengo... Aspetta, non vengo più... Non lo so... Ti faccio sapere domani, va bene? No che non va bene! Basta! Decidi che cazzo vuoi fare! Vuoi stare in compagnia oppure no? Vuoi uscire oppure no? Che poi, quando ti dice di sì alla prima, è quando ti tira il pacco con una scusa ridicola all'ultimo minuto. Ah, non vengo! C'è lo sciopero della metro. Come? Cosa? Ma tu usi l'autobus... Ma una così, tu non le sbatteresti la testa nel muro fin quando non crolla stecchita?
     Infine c'è la ragazza con cui stavi, che ti ha lasciato per ragioni che neppure lei sa spiegare, che ti manca così tanto che la notte devi abbracciare il cuscino per riuscire a dormire, che ti ha spezzato il cuore ma a cui vuoi ancora un sacco di bene, che speri ancora decida di tornare indietro e a cui perdoneresti ogni errore. Beh, io a lei la soffocherei di baci.

5 comments:

  1. E meno male che Domenica ti volevo chiedere come andava, che tempo fa io ti avevo raggiunto dall'altra parte della città per farti capire che abbandonato non lo eri, che mi dispiaceva come stavi. Almeno adesso capisco quanto te ne frega di me.
    E vedi, lo so che sono un sognatore perduto, che capisce tutto di computer e 0 di donne; non c'è bisogno, sono un inetto self-aware, e saperlo mi rattrista anche di più. È un po' come sentirsi gay e non volerlo. Non ho bisogno che me lo sottolineino gli... amici... per cadere in depressione. Sì, perché credi di essere depresso solo tu? Però io ho AMICIZIE che mi aiutano, mi danno consigli e suggerimenti.
    Quando sono triste non mi metto ad offendere chi mi sta intorno, perché farlo è proprio stupido, ma più di tutto è stupido scrivere un'ode alla propria amata in cui si offendono persone in modo gratuito - oltretutto potenzialmente anche suoi amici -, perché di intelligenze offende proprio di più quella di lei, e non c'è bisogno di... un genio... per capirlo. Ti conosce, sa perché scrivi certe cose, con che spirito e ti comprende, quindi capisce cosa intendi, ma l'offesa ad altre persone non l'ha mai accettata neanche lei, solo sopportata.
    Gli altri, invece, non ti capiscono. Vedi tu cosa rimane del tuo messaggio ai loro occhi. Quindi, se quello che ti interessa è che lo legga lei, mandalo solo a lei; ma siccome credo che una delle cose che non ti si può dire è che ti manchi intelligenza, devo desumere che di offenderci tutti in questo modo non te ne fotta un cazzo. Beh, buona a sapersi!

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  2. Ohi, a rischio di sembrare il solito ingenuo, non credo che Bisanzio volesse offendere davvero, qui.

    E' piu' un divertissement, un'iperbole voluta e smaccata e proprio per questo sfacciata e non seria.

    Io mi son divertito un sacco (anche se, oh, Bisa', mi sa che ti manca qualche venerdi' a scrivere 'ste cose!) ... e sono un amico informatico... tra quelli che conosco anche io, siamo almeno in 5, gli informatici, quindi -- che ne so -- l'ucciso son proprio io!

    Tornando seri, il saper buttare in ridere (anche se qui siamo di fronte ad una comicita' acre, grottesca) i propri dispiaceri e i propri problemi, per me, e' sempre stato il modo di renderli sopportabili e di incominciare a risalire la china, e spero sia cosi' anche per il sadico estensore di questo post...

    PS: la prossima volta che ci vedremo saro' comunque molto guardingo...

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  3. "cerca di fare qualche ragionamento fuori dagli schemi (informatici), ma proprio non ci riesce". Non è molto equivocabile. Mi ha dato dell'imbecille in ogni ambito non informatico (grazie per l'esenzione, eh?). E se anche fossi imbecille è un'offesa lo stesso, come dire "gay" a un gay o "negro" a un negro. Il problema non è nella parola, ma nell'intendere che è negativo.
    Che abbia delle fantasie di uccidere la gente, mi sta bene, sono fantasie, iperboli, in un certo senso anche accomunabili ai gironi danteschi, ma è quando tramite esse, dopo aver alluso alla realtà, aggiunge falsità e giudica in maniera estremamente negativa su cose che in parte non sa e presume, mi da estremamente fastidio. Che cosa ho fatto per meritarmi dell'imbecille? Non è per quello che appaio alla gente, visto che mi confido con tutti e non tengo neanche la pipì. È proprio per il messaggio diretto. E ci sono rimasto male: domenica gli ho mandato un messaggio chiedendogli come andava e mi aveva detto di non volerne parlare e allora mi ero pure preoccupato, allora ieri mi sono messo a leggere il blog per capire cosa gli capitava e la prima cosa che leggo é che sono un imbecille.

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  4. Ma sei sicuro di essere tu il bersaglio? Il Bisanzio ne conosce abbastanza di informatici... come fai a dire che sei proprio tu? Potrebbe essere il suo roommate, o altre persone che sia io che te conosciamo.

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  5. A dire il vero io e Marco (von Galles)* ci eravamo già chiariti mercoledì sera, appurando che non aveva capito un cazzo. Sono stato io a dirgli di aspettare a scrivere le scuse pubbliche che subito si era offerto di fare, sperando che il litigio facesse un po' di odiens. Evidentemente non ci siamo insultati con forza sufficiente... Ho aspettato a rispondere anche perché volevo dormirci sopra e decidere come rispondere, perché proprio liscia non volevo fargliela passare a von Galles, ma sarebbe andare oltre il significato di questo post, che non ho scritto con l'intento di disprezzare nessuno. Sembra un controsenso, lo so, ma io non respingo nessuno, neppure quelle persone con cui sono più impietoso. Questo post è semplicemente una descrizione "caricaturistica" (mica sicuro esista questa parola) e macchiettistica (questa esiste), l'esagerazione di atteggiamenti che ognuno ha e che ci danno fastidio. Vi sfido a negare che a volte, spesso anzi, non avreste voluto chiudermi la bocca in modo violento. Comunque, a me non importa che venga aggiunto altro a questo thread (poi voi liberi di farlo, leggerò con piacere), né scuse né spiegazioni. Sono parole: non le puoi ritrarre una volta pronunciate, ma a me delle parole, buone o cattive, "non me ne frega un cazzo".

    *Per quei miei venti lettori che non fanno parte del gruppetto di persone sulla cui più appropriata morte fantasizzo, lo chiamiamo von Galles perché viene dal Galles, nel senso che fino a poco tempo fa abitava là.

    Giusto un'ultima postilla, per rendere onore al vero: l'IT del post non è che sia completamente incapace di ragionamenti astratti. Sembra che dipenda più da come si arriva al discorso, o forse dal piede usato al mattino per scendere dal letto. A volte lo fa senza problemi, altre volte si pianta su cose semplici e non lo riesci a smuovere.

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