Wednesday 2 October 2013

Ancora contro l'esterofilia di cui gli italiani sono afflitti

Due giorni fa leggo, su un blog che non cito, la seguente frase:

La vergogna e l’imbarazzo che gli italians provano quando si devono relazionare con popoli più civilizzati è qualcosa di grave, che credo dovrebbe generare qualche riflessione.

Da quando l'ho letta non sono riuscito a levarmela di testa, giorno e notte a pensare a quando avrei avuto occasione di rispondere. Frase non poteva essere piu' infelice. Mi chiedo e chiedo all'autore/autrice: cosa significa "piu' civilizzati"?

Il dizionario Sabatini Coletti riporta la seguente definizione:

civilizzazione

[ci-vi-liz-za-zió-ne] s.f.
  • 1 Processo di sviluppo economico, sociale, culturale, con partic. riferimento all'azione svolta dalle nazioni del mondo occidentale nei riguardi delle nazioni in via di sviluppo
Mentre il concetto di civilta', a partire dal Rinascimento "iniziò ad includere un giudizio di valore, relativo alla superiorità del proprio modo di vita, considerato più progredito, rispetto a quello di altre e differenti culture, sia antiche, sia extraeuropee, la conoscenza delle quali si andava diffondendo in Europa. Avvicinandosi molto al termine di "cultura" cominciò inoltre ad indicare le caratteristiche (idee, valori, tradizioni) proprie di un popolo in un particolare momento della sua storia."   

Gia' la posizione mi pare difficilmente difendibile da chi, atteggiandosi a progressista (con preciso riferimento a cio' che nel precedente post ho scritto riguardo l'esterofilia inculcata dalla Sinistra), continua nello stesso blog biasimando le posizioni di Barilla riguardo famiglia tradizionale e adozioni concesse alle coppie omosessuali. I concetti di civilizzazione e civilta' che abbiamo acquisito nel mondo occidentale sono decisamente razzisti e limitati di vedute, oso dire completamente da rivedere, quindi fare tale paragone fra gli italiani e altri "popoli piu' civilizzati" crea una scala di valori che va oltre il punto di offendere gli italiani (cosa che gli italiani sono i primi a fare in un mea culpa totalmente fuori luogo) e diventa offensiva per tutti quei popoli considerati meno o affatto civili secondo una scala di valori arbitraria. Ma tant'e', da che mondo e' mondo l'uomo ha sempre definito se stesso migliore degli altri: tu sei caparbio, io sono deciso; tu sei avaro, io sono parsimonioso; tu sei promiscuo, io sono di ampie vedute. E cosi' via in un carosello che gli italioti, pero', si rifiutano di ballare, a quanto pare.
Ma lasciamo questo filo di pensieri da parte magari per un'altra volta e concentriamoci sul dare una definizione a "popoli piu' civilizzati". Qual e' un popolo piu' civilizzato?
Magari quello che ha seppelito un'isola nell'oceano con una bomba atomica? Oppure quello che ha costretto gran parte dei suoi membri a lavorare gratis per diventare piu' competitivi e arraffare (solo per i suoi imprenditori) una parte piu' ampia del mercato europeo innescando cosi' la crisi dell'euro? Oppure quello che deve chiudere numerosi uffici pubblici perche' una parte politica non ha votato una legge per impedire la creazione di un'assistenza sanitaria pubblica e far continuare le compagnie assicurative a guadagnare fior di quattrini sulla pelle dei poveracci? Oppure quello che ha avuto una donna a capo del governo la quale ha distrutto l'economia di un'intera nazione per disciplinare i sindacati e quella di un distretto in particolare perche' roccaforte del partito avversario? quello dove il 60% delle famiglie dipendono in qualche misura dai benefits perche' le paghe e le pensioni sono troppo basse? quello la cui attuale economia si regge sui paradisi fiscali tipo Cayman Islands? quello dove una studentessa di 13 anni puo' gridare in faccia all'insegnante "Fuck you!"? quello che detiene il primato di minori vittime dei cyber-pedofili, col 50% delle vittime mondiali conosciute perche' i genitori non si curano di loro e crescono in un eccesso di promiscuita'?

Aprite gli occhi. Vi sentite davvero inferiori? Non porterete l'Italia in nessun posto se non ancor piu' a fondo se continuate imperterriti con questa visione. Gli italiani nel mondo, sia come nazione che come individui, hanno fatto la loro parte di porcate. Come hanno fatto la loro parte di cose buone e belle. Ne' piu' ne' meno degli altri "popoli piu' civilizzati".

Vi lascio al vostro imbarazzo e alla vostra vergogna, perche' sono solo vostri. Spero non per molto ancora, pero'.

6 comments:

  1. Hola,

    il blog citato e' il mio. Non ho scritto io l'articolo in questione (l'estensiore, se vorra', sapra' rispondere agevolmente) ma, dato che sono concorde al 100% con i suoi contenuti, mi sento in dovfere di rispondere.

    Innanzitutto, perche' non citare il blog?
    Citiamolo: http://www.ennesimotentativo.com.
    Non l'hai citato forse perche' volevi evitarci l'esposizione al pubblico ludibrio? Ti ringrazio per il gesto. Tuttavia, io ritengo che tu non l'abbia citato perche' il senso del post da cui tu trai la tua ispirazione e' molto piu' ampio della frase (forse infelice) che estrapoli, e su cui ti diverti a maramaldeggiare.

    Tu ti chiedi, retoricamente, quale sia la definizione di popolo piu' civilizzato, e poi elenchi tutta una serie (vera) di nefandezze commesse da popoli diversi dal nostro.

    Se leggi l'articolo e non ti fermi ad una singola frase capirai che il senso sotteso e' relativo ad un certo degrado a cui il popolo italiano sembra avviato negli anni recenti e a cui l'articolo invita a ribellarsi, riconoscendo per primo che non tutto in italia e' da buttare, e che a questo andazzo, se si vuole, si puo' reagire. Per degrado intendo degrado di etica, valori e senso civico. Siccome tu parti con una sfilza di domande retorice, mi accodo volentieri a questo esercizio di stile: vogliamo negare che l'Italia si trovi tra gli ultimi posti a livello europeo come indice di percezione della corruzione (http://it.wikipedia.org/wiki/Indice_di_percezione_della_corruzione) ? Vogliamo negare che non ce la passiamo bene neanche dal punto di vista delle libreta' di stampa (http://it.wikipedia.org/wiki/Libert%C3%A0_di_stampa_(rapporto_Freedom_House) ? Vogliamo negare l'enorme problema di una classe dirigente miope e incapace ? Nel concreto, vogliamo negare che il gesto (poi rientrato) di parte del PDL si trattasse di un enorme esempio di irresponsabilita', tramite il quale, per cercare di salvare il boss, si mette a repentaglio il fragilissimo lavoro di un governo gia' debole (gesto e situazione politica che non ha eguali in altri paesi europei) ? Vogliamo negare l'incidenza della criminalita' organizzata in Italia, piu' che in ogni altro paese europeo ? Vogliamo negare che sarebbe ora di vedere sempre e solo "altro", "nemici" e capire che tutti, gay o etero, neri o bianchi, atei o religiosi, meritano rispetto in quante persone individuali ? Vogliamo negare che Barilla, pur avendo tutto il diritto di dire cio' che ha detto, ha fatto un clamoroso autogol commerciale, di cui si e' dovuto scusare, e che ha esposto l'Italia all'ennesima figura di merda internazionale, dopo le banane tirate alla Kyenge e altre fanfaronate o avventure erotiche uscite dai nostri palazzi del potere?

    Questo e' il senso dell'articolo: l'Italia sta attraversando un periodo di involuzione, non solo economica, e come italiani tutti dovremmo, anche se siamo qua all'estero, svegliarci, capire che l'invertire questa tendenza parte anche dai comportamenti individuali e, dato che credo tutti amiamo il nostro paese, spenderci per evitare che l'Italia si porti sempre appresso questa immagine da nazione di trogloditi che ultimamente abbiamo sempre addosso. Capire, quindi, cosa non va in Italia mi sembra un buon passo, certamente migliore rispetto a quello di continuare a mettere la testa sotto la sabbia ed a spalare sempre e soltando merda sugli altri, beandosi del fatto che in fondo noi siamo migliori di loro.

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  2. Non si tratta di smettere di spalare merda sugli altri, si tratta innazitutto di smettere di spalare merda su noi stessi. Ma andiamo per gradi.
    All'inizio ero sul punto di rispondere direttamente sul tuo blog, ma dopo aver contato fino a 10 ho preferito non aggredirti in "casa tua". A quel punto ho deciso non nominare il blog e riportare solo la frase fatidica. Non nominare il blog, nella speranza di una tua risposta per aver modo di aprire la discussione, non e' stato per risparmiarti la gogna, tanto piu' che chi ci sarebbe finito, io o te, non era mica sicuro, tenuto conto del tenore delle cose che sento dire agli italiani, bensi' per lasciare a te la scelta se rispondere educatamente, mandarmi a fanculo o semplicemente ignorarmi. Grazie per aver scelto la prima. Ho riportato solo la frase lasciando da parte il resto del post perche' del resto si puo' discutere, ma quella frase e' sbagliata a prescindere e getta una luce diversa su tutto cio' che viene dopo. Quello che ho sentito dire da alcuni italiani ha dell'incredibile: le scuole italiane sono peggiori di quelle inglesi, gli inglesi sono piu' onesti, gli inglesi sono piu' produttivi. Qualcuno e' arrivato a scrivere in un blog che gli inglesi non hanno bisogno del bidet perche' loro mangiano piu' semplice di noi (salsicce a colazione?!) e quindi la merda non gli si appiccica al culo. La testa la stiamo nascondendo nella sabbia dell'autocommiserazione, nella convinzione di essere da meno, di essere i peggiori, che altro non e' che la scusa per evitare di rimboccarsi le maniche, rinunciare a qualcosa e porre rimedio a cio' che non funziona. Ma per stabilire cosa va raddrizzato e come, si deve prima capire perche' e' storto. E' nato storto? E' cresciuto storto? Gli ha ceduto il terreno sotto i piedi? Lo ha storto qualcuno spingendolo? Smettiamo di guardare ai falsi problemi tipo Berlusconi: Berlusconi e' un frutto, gli italiani sono la pianta. Il Problema e' l'euro, una moneta straniera che comanda in casa nostra usando un parlamento di marionette che tutte insieme appassionatamente stornano la nostra attenzione col teatrino della real politik e della fake puttanik. Dopo l'euro ci saranno tutti gli altri problemi da affrontare, ma la presenza straniera sul suolo italiano sta distruggendo tutte le cose buone che ha l'Italia. E per controllarci quale modo e' migliore di convincerci che siamo delle merdacce?

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  3. Scrivo in due puntate perche' il MIO blog non accetta la lunghezza del MIO commento -.-"

    Ma di cosa ci dovremmo vergognare davanti agli altri? Che da noi non si pagano le tasse? Non siamo un paradiso fiscale come UK. Delle puttane di Berlusconi o dei trans di Alemanno? E di Clinton e Dominique Strauss-Khan che diciamo? E chi vuole puo' leggere di piu' sul blog di Alberto Montalbano (http://albertomontalbano.blogspot.co.uk/2013/08/berlusconi-e-laria-fritta.html).
    Non permettiamo agli altri di farci la morale, innanzitutto, smettiamo di darci la zappa sui piedi con autoaccuse che sono spesso infondate, e facciamo presente a chi cerca di metterci sotto che anche se loro non ne parlano, non li sbandierano in piazza in una sceneggiata napoletana come facciamo in Italia, anche loro hanno un bel numero di scheletri nell'armadio. Riprendiamoci la nostra dignita', impariamo chi siamo e da dove veniamo, altrimenti non potremo mai decidere dove vogliamo andare.

    PS ma secondo te, uno come Barilla che ha conquistato il mercato USA, e' cosi' scemo da dire in una trasmissione programmata qualcosa non voluta? Quella e' tutta pubblicita', scuse seguenti comprese. In quanto a dare a tutti gli individui gli stessi diritti sono d'accordo, ma, appunto, come individui. Riconoscergli dei diritti perche' gay o di colore non e' forse discriminazione? Lo e' verso di loro e verso gli altri. Se io ti do un pugno commetto un crimine, ma se do un pugno ad un nero ho l'aggravante (forse perche' tu vali meno di lui?); con la legge-farsa sull'omofobia che dicono di voler fare, picchiare un gay avra' anch'esso l'aggravante. Se do un pugno ad un nero gay che succede?

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  4. A prescindere dalla frase ,su cui mi soffermerò dopo, ci sono due cose che non mi stanno bene: 1. il sentirsi di dover *aggredire* qualcuno (non importa dove) per quello che una persona può dire/pensare. 2. il sentenziare che una cosa è sbagliata? in base a quale principio/paradigma?
    Arrivo a bomba sulla civiltà. La definizione del dizionario è concettualmente 'vecchia' e non tiene conto delle dinamiche socio/demo/economico/etc degli ultimi.. 20(?) anni. Per essere rigorosi, torno al latino e civiltà se ben ricordo viene da civis, cioè cittadino, o meglio ciò che riguarda i diritti civili del cittadino. Semplificando, direi che si potrebbe aggiornare a *rispetto* nel permettere a ognuno di vivere ed essere come preferisce senza discriminazioni, intimidazioni, limitazioni o persecuzioni. In questo, sia per quanto riguarda i comportamenti sessuali, la religione, addirittura il genere, a volte anche le semplici abitudini, purtroppo in italia c'è innanzitutto molta ignoranza, ma soprattutto tanta disinformazione e molta strumentalizzazione (politica, chiesa, interessi particolari) che impedisce a mio avviso la convivenza informata e pacifica di persone che pur essendo diverse possono convivere. In questo senso credo che per lo meno Londra sia più *civilizzata* nel senso di rispettosa e tollerante verso la diversità e la molteplicità di modi di essere. Nella politica non ci voglio neanche mettere il naso, e trovo 'molto italiano' per dirla alla Stanis LaRochelle di Boris il fatto di dover dividere sempre fra destra e sinistra, giusto e sbagliato, fascita e comunista con tutti gli stereotipi del caso e sorrido pensando a Gaber :) (e per favore, non dirmi che è di sinistra :P)

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  5. Assolutamente non dico che Gaber e' di Sinistra. O di sinistra. O di sinistrA. In quanto alla sinistra e alla destra odierne (uso le minuscole volutamente) ne faccio tutto un mazzo, ma fino a 20 anni fa le differenze c'erano ancora e ben marcate. E con questo non intendo certo mettere una delle due sopra l'altra: ad ognuno le sue vergogne. E nel campo dell'istruzione la Sinistra ha avuto la sua buona dose di vergogne. Che poi non se ne parli e' un altro discorso, ma non ne starei a discutere ora.
    Il suggerimento che forse il concetto di civilta' sia da rivedere lo avevo fatto anch'io. Non so se io e te siamo abbastanza qualificati per la cosa, comunque il termine civilitas distingueva sia tra l'organizzazione democratica e organizzata dello stato civile e l'autarchia delle campagne, che tra le buone maniere del civis, colui che viveva nella civitas, e la rozzezza di chi viveva nella campagna. Il concetto cambia poi durante il Rinascimento. Siamo d'accordo che dovrebbe cambiare ancora, ma ridurlo a "rispetto" mi pare, appunto, riduttivo. Dei mussulmani di varie estrazioni che ne facciamo, ad esempio? Li classifichiamo tutti come incivili, meno civili, quasi civili? E comunque non era questo il senso del termine nella frase incriminata.
    E che ti stia bene o meno, io, te, tutti quanti, ogni giorno decidiamo molteplici volte cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. Non facciamo l'errore di dire che non si deve giudicare. "Giusto" ha varie origini: deriva da conforme alla legge (umana o divina che sia) e consiste nel dare a cascuno cio' che gli spetta; deriva dal conio delle monete, quando ancora venivano usati metalli nobili, ed indicava la corretta quantita' dei vari metalli da usare nella lega perche' la moneta avesse il predeterminato valore; significa anche "stare nel mezzo fra due estremi". La morale, a cui pari alludere, quindi, c'entra solo in parte. E la tua frase non da a nessuno cio' che gli spetta. Quindi dico che e' sbagliata. Sbagliata nel giudizio che da, per di piu' stabilendo una gerarchia partendo da un principio/paradigma arbitrario.
    In quanto all' aggredire, scelta infelice a quanto pare, era vigolettata proprio per toglierle aggressivita' (perdonami il gioco di parole) e mi spiace non fosse abbastanza chiaro. Ma ti faccio notare che anche la tua risposta e' stata aggressiva...

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  6. Non ho ancora risposto, sorry, neanche nell'atro post. In questi ultimi giorni sono stato un po' incasinato. Non mi sono dimenticato. Arrivo :)

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