Venerdi', uscito in bici per delle commissioni, trovo lungo la strada la targa di un'auto. Tenuto conto che nell'area di Forest Gate e dintorni sono alquanto comuni i furti di targhe di auto da applicare su altri veicoli rubati, raccolgo la targa e la porto alla stazione di polizia. Avete presente quando in Italia, per eccesso di senso civico, oberate di lavoro inutile il povero funzionario pubblico che, ovviamente non vi puo' mandare a 'fanculo a chiare parole ma ve lo fa comunque capire e vi fa poi scontare il tutto con una lunghissima attesa il cui unico scopo e' quello di farvi ottenere una grandissima perdita di tempo? A me non e' mai capitato con la restituzione di una targa d'auto (pare che sia una delle poche cose prese veramente sul serio in Italia dai funzionari pubblici) ma e' successo per altre questioni. Beh, una cosa del genere, penserete voi, non puo' accadere nel Regno del Senso Civico, sicuramente il funzionario di turno prendera' tutto molto sul serio con la tipica serieta' britannica. Col piffero!
Entro nella stazione di polizia e devo aspettare un bel po', in piedi e in un clima semitropicale, che la poliziotta all'accettazione, dietro uno spesso vetro antiproiettile, finisca di spiegare altre tre o quattro volte ad un ragazzotto qualcosa che non posso capire dato che entrambi sono chiusi detro una stanzetta dalle pareti di vetro. Quando infine posso accedere alla stanzetta raggiungo il banco, aspetto che la poliziotta finisca di riempire di barrette un modulo dall'aspetto astruso che la vede in difficolta', quindi tiro fuori la targa dal mio zaino e dico: "Ho trovato questa."
Vi giuro, le espressioni passate sul viso della donna (bianca britannica) sono state chiarissime. Nei suoi occhi ho letto "E' sporca! Che schifo! Che me l'hai portata a fare?" E ancora, perche' l'empasse e' andata avanti a lungo con lei che fissava la targa disgustata e combattuta e le mani che le si chiudevano a tenaglia (non so se per afferrare la targa o strozzarmi): "Ma che cazzo l'hai raccatata a fare? Ma riportala dove l'hai presa! Ma ho di meglio da fare..."
Ero sul punto di dirle: "Guarda, posso capirlo da un poliziotto italiano questo atteggiamento, che se guadagna 1600 euro al mesi e' fortunato. Ma tu sei partita con uno stipendio di 33.000 sterline l'anno e sicuramente l'hai migliorato, quindi fai poco la schizzinosa." Riuscendo anch'io a capire che una cosa del genere significherebbe ficcarsi inutilmente nei guai, ho infine optato per un piu diplomatico: "In Italia e' obbligatorio consegnare alla polizia le targhe trovate, quindi ho pensato di portarla. Forse qui non e' necessario?"
Al che, punta sul vivo che una nazione inferiore (ovvero una nazione straniera) possa mostrare del senso civico, si fa dire dove e quando ho trovato la targa, prende i miei dettagli, annotando il tutto con un lapis a fondo pagina di un quadernaccio, e si fa consegnare la targa ringraziandomi. La targa, sono sicuro, e' finita nel cestino appena sono uscito. Mi chiedo se si e' presa la briga di cancellare i dati che aveva annotato.
Non si puo' avere tutto. Senza togliere niente alla polizia londinese, che, a differenza di quella italiana, per lo meno non e' arrivata ad farsi vedere come il nemico dai cittadini onesti, ma per tante cose e' proprio vero che tutto il mondo e' paese: l'eccesso di senso civico da parte del cittadino e' per loro solo una rottura di coglioni.
Entro nella stazione di polizia e devo aspettare un bel po', in piedi e in un clima semitropicale, che la poliziotta all'accettazione, dietro uno spesso vetro antiproiettile, finisca di spiegare altre tre o quattro volte ad un ragazzotto qualcosa che non posso capire dato che entrambi sono chiusi detro una stanzetta dalle pareti di vetro. Quando infine posso accedere alla stanzetta raggiungo il banco, aspetto che la poliziotta finisca di riempire di barrette un modulo dall'aspetto astruso che la vede in difficolta', quindi tiro fuori la targa dal mio zaino e dico: "Ho trovato questa."
Vi giuro, le espressioni passate sul viso della donna (bianca britannica) sono state chiarissime. Nei suoi occhi ho letto "E' sporca! Che schifo! Che me l'hai portata a fare?" E ancora, perche' l'empasse e' andata avanti a lungo con lei che fissava la targa disgustata e combattuta e le mani che le si chiudevano a tenaglia (non so se per afferrare la targa o strozzarmi): "Ma che cazzo l'hai raccatata a fare? Ma riportala dove l'hai presa! Ma ho di meglio da fare..."
Ero sul punto di dirle: "Guarda, posso capirlo da un poliziotto italiano questo atteggiamento, che se guadagna 1600 euro al mesi e' fortunato. Ma tu sei partita con uno stipendio di 33.000 sterline l'anno e sicuramente l'hai migliorato, quindi fai poco la schizzinosa." Riuscendo anch'io a capire che una cosa del genere significherebbe ficcarsi inutilmente nei guai, ho infine optato per un piu diplomatico: "In Italia e' obbligatorio consegnare alla polizia le targhe trovate, quindi ho pensato di portarla. Forse qui non e' necessario?"
Al che, punta sul vivo che una nazione inferiore (ovvero una nazione straniera) possa mostrare del senso civico, si fa dire dove e quando ho trovato la targa, prende i miei dettagli, annotando il tutto con un lapis a fondo pagina di un quadernaccio, e si fa consegnare la targa ringraziandomi. La targa, sono sicuro, e' finita nel cestino appena sono uscito. Mi chiedo se si e' presa la briga di cancellare i dati che aveva annotato.
Non si puo' avere tutto. Senza togliere niente alla polizia londinese, che, a differenza di quella italiana, per lo meno non e' arrivata ad farsi vedere come il nemico dai cittadini onesti, ma per tante cose e' proprio vero che tutto il mondo e' paese: l'eccesso di senso civico da parte del cittadino e' per loro solo una rottura di coglioni.
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