Monday 7 October 2013

Un incontro casuale

Un paio di domeniche fa, me ne stavo tornando a casa dopo aver comprato da un kebabbaro la cena, quando passando davanti ad una casa sento una donna cantare in italiano. Una vecchia canzone dell'Equipe 84. Ovviamente mi fermo e le chiedo se e' italiana. Ho dovuto ripetere la domanda in inglese, non perche' non fosse italiana ma perche' non aspettandosi che qualcuno le rivolgesse la parola in italiano era rimasta spiazzata. Iniziamo a chiacchierare, ci presentiamo, come ti chiami, da dove vieni. Facciamo le solite domande di rito.
"Da quanto stai qua?" chiede lei.
-Da poco piu' di due anni.- rispondo.
"Eh, io da 14. Voglio andare via!"
-Come ti capisco...-
"Che lavoro fai?"
-Giardiniere al Parco Olimpico.-
"Ah! Ma hai provato a fare domanda qui all'Epping Forest?"
-Sarebbe inutile, non ho un cognome british. Quei posti sono riservati.-
"Vero. Io ho lavorato a Caffe' Nero per vari anni. Razzisti. Ero manager di agenzia, mi davano i bar peggiori perche' avevano visto che ero brava a tirare su quelli con incassi bassi, ma mai che mi avessero offerto la posizione di manager di distretto. Una volta ne ho parlato alla mia capa e la risposta e' stata: Tu non ci pensare nemmeno che' il tuo cognome non e' come il mio! -Ma scusa, il tuo congnome non e' svedese? -Il mio cognome e' uno dei piu' antichi cognomi gaelici!"
-Ma lavori ancora a Caffe' Nero?-
"Ma scherzi? Sono a casa da 6 anni... Dopo aver avuto il secondo figlio non riesco piu' a rientrare a lavoro. Non me lo da nessuno."
-Gia'. Sono almeno 50.000 ogni anno le donne che non riescono a riavere il lavoro dopo la maternita'...-
"Che poi non ne parlano, ma c'e' crisi anche qui!"
-Lo so.-
"Mio marito fa il tassista e lavora molto con la BBC. Hanno tagliato le spese per i taxi del 25%. E aspetta che licenzino altri 8 top-managers, poi vedrai di quanto ridurranno ancora le spese. Io sto pensando di andarmene, tanto piu' che con lui non va bene. Ma dovrei lasciargli i bambini. Non me li farebbe portare via. Ma poi, che li porto in Italia a fare gli stranieri?"
-Non hanno il doppio passaporto?_
"No. Non glielo ho fatto perche' lui non ne era contento. Che poi, da bravo inglese, non parla mai chiaro."
-Si', so come sono.-
"Questi ti mandano a fanculo con un sorriso e con un grazie, ma sono razzisti. Quando lavoravo non ce n'erano mica tanti di neri fra di noi. Tre o quattro, poi tutti bianchi. E gli sprechi che ho visto. A fine giornata  il cibo che buttavamo lo portavo a quei poveretti in strada. Una volta mi han beccata e me l'hanno fatta pagare. Hanno minacciato di licenziarmi."

La chiacchierata non e' durata molto, giusto il tempo di far intiepidire il kebab. Non so quanto ci fosse di vero in cio' che questa donna mi ha raccontato, aveva gli occhi un po' spiritati e sprizzava rancore da tutti i pori. Ma come dico spesso, se una cosa la senti ripetere uguale da persone diverse, che vivono in posti diversi e vengono da nazioni diverse, con esperienze diverse le une dalle altre, forse e' il caso di prestare orecchio.

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