Tuesday 15 October 2013

La generazione che si e' arresa

Tempo fa ricevetti la seguente email:

Mi dispiace che tu ti sia arrabbiato, e capisco anche la tua rabbia.

Non credo di essere sprezzante, anche perché ammetto la mia ignoranza su tante cose.
Ho avuto l'unica fortuna di essere vecchia abbastanza da capire, per intuito, o istinto, che ci stavano fregando con tutta la storia dell'Europa. E che nessuno ci avrebbe difeso (intendo come cittadini).
Per molti anni ho cercato di trovare dei riferimenti "razionali" che mi spiegassero la mia sensazione "cilena".
Sono vecchia abbastanza da ricordare il golpe dei Chicago boys e la loro ideologia economica che poi ha condotto a Videla, Thatcher e Reagan.

Immagina come sono stata per più di 20 anni, vedevo che le conquiste di cui mi parlavano i miei genitori e le nonne riguardo il lavoro erano erose un pezzetto alla volta, con la scusa di una crisi che non finiva mai, e con l'accordo e il beneplacito di quelli (sindacato e sinistra) che avrebbero dovuto difenderli. Mi ricordavo bene di quando da piccola il mio babbo era andato a espropriare la rete del gas per renderla pubblica e pochi anni dopo la privatizzavano. Oppure, al tempo della prima grande svendita, la disperazione del mio babbo che si ricordava del suo babbo che, prima dell'arrivo delle truppe naziste, era andato con altri uomini anziani e ragazzi abbastanza grandi a seppellire macchianari, trasformatori delle linee elettriche ecc perché non venissero prese o distrutte e ora invece le regalavano ai "privati" e agli stranieri. Si capiva bene che era la nostra ricchezza collettiva che veniva data via.

E' vero che praticamente nessuno si è opposto, ci sarebbe stato da andare fisicamente a contrastare tutto questo, ed è vero che qualcuno l'ha fatto, ma è stato troppo lungo il periodo e talmente tante cose sarebbero state da fare. Capisci bene che se è in atto una guerra non dichiarata contro i cittadini, senza nessuna organizzazione che li difenda, e soprattutto che spieghi cosa sta succedendo, è difficile difendersi.

Siamo stati governati da un regime, con un partito unico, o dei partiti che facevano il solito gioco: il massacro dello Stato (cioé di tutti noi), facendoci credere tra l'altro che il nemico fosse lo Stato.
Ed è successa la solita cosa più o meno in tutto il mondo... perché il loro nemico è lo STATO, e hanno manipolato così bene i cittadini da volerli dalla loro parte. Oppure che le cose sono talmente più grandi di noi e così oscure che non possiamo farci nulla...

   All'epoca era in atto una discussione riguardo il riappropriarsi della Costituzione e della Sovranita' Nazionale, principalmente uscendo dall'euro, questa fogna in cui il Partito Unico Italiano ci ha ficcati a testa in giu'. Io ho abbandonato quella discussione, per lo meno in quella sede, dove ritengo gli altri continuino a portarla avanti.
    Quello che traggo dal messaggio inviatomi, da cio' che leggo ogni giorno su internet, mettendo insieme tasselli che prendo dai giornali, e' quanto segue:
-la generazione dei miei nonni ha lottato e sofferto per ottenere dei diritti;
-la generazione dei miei genitori, mentre si godeva quei diritti che altri avevano ottenuto per loro, e' stata a guardare mentre venivano gettate le basi per riprendersi tutto cio' che era stato concesso: non solo non hanno mosso un dito, neppure si sono resi conto di cosa stava accadendo, abbagliati dalle mille luci di Berlino Ovest hanno applaudito Reagan e la sua Deregulation, la privatizzazione dei beni pubblici, ovvero la svendita "agli amici di amici" di cio' che i loro genitori avevano conquistato col sangue;
-la mia generazione si sta facendo togliere tutto senza muovere un dito.

    La mia e' la generazione che si e' arresa. Dovrebbe passare alla storia con questo nome. Abituata ad avere scoccolato tutto cio' che le serviva e soprattutto cio' che non le serviva, abituata ad apparire piu' che ad essere, ha preferito gettare la spugna ancor prima di tentare di lottare. Si suda a lottare, ci si possono spezzare le unghie, i vestiti buoni si sciupano.  

   No, decisamente la mia generazione non e' fatta per lottare. Sbraita, scrive tweets, si lamenta in varie sedi dal lunedi' al mercoledi', poi si abbuffa di tutto cio' che la televisione gli propina il giovedi' ed il venerdi', pensa a come andare in vacanza a debito al sabato e dimentica ogni velleita' la domenica successiva al calcio di inizio delle partite di Serie A. Un filo rosso unisce tutti i suoi membri: la paura che se mettera' la testa fuori dalla tana perdera' tutti i suoi piccoli ed egoistici privilegi. E nessuno si accorge che in realta' ha solo messo la testa sotto la sabbia.

   Rifiutano la lotta. E si faranno prendere uno ad uno. Per non sacrificare ciascuno qualcosa, tutti perderemo tutto.

    La mia e' la generazione che si e' arresa.

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