Friday 27 December 2013

Riflessioni estemporanee: reverse discrimination


Poco prima di Natale, la catena di supermercati di Marks & Spencer, una delle piu' posh e costose del Regno Unito, ha dovuto fare delle pubbliche scuse per un avvenimento che ha fatto indignare non pochi clienti fino a spingerli a fare le spese per i loro pranzi di Natale in altri supermercati. Nel perseguire la sua politica delle pari opportunita', cosa con cui qui in UK molti, troppi tendono a riempirsi la bocca per poi applicarla solo dove e quando fa comodo, M&S ha autorizzato i suoi dipendenti che per motivi religiosi non possono "toccare" ne' gli alcolici ne' la carne di maiale a rifiutarsi di servire i clienti qual ora il loro servizio richiedesse di toccare tali alimenti. E cosi' e' accaduto che una cassiera abbia detto ad un cliente, che aveva nel carrello una bottiglia di champagne, che doveva aspettare che un'altra cassiera si rendesse disponibile, perche' lei non poteva toccare la bottiglia di champagne. Il tutto molto gentilmente e realmente dispiaciuta, ma provate a mettervi nei panni del cliente: stai facendo la spesa, spingendo il carrello da un'ora urtandoti con persone d'ogni tipo, dopo una giornata di lavoro che magari non e' stata delle piu' semplici (di solito i problemi si presentano sempre all'ultimo momento, no?), al culmine di un periodo dell' anno che ormai non e' piu' considerato come uno dei piu' felici e piacevoli neanche nell' immaginario collettivo ed e' in realta' uno dei piu' frenetici e stressanti, e quando arriva il tuo turno alla cassa, dopo la signora anziana di colore mezza cecata che paga in coppers (le monetine piu' piccole) cercandole sul fondo del suo portamonete che e' grande come uno zaino da hiking, la ragazza indiana che ha fatto tutta la coda e poi imbusta la spesa e paga usando una mano sola e con tutto comodo senza smettere di parlare al telefono con un' amica raccontandole le piu' grandi stronzate che tu abbia mai udito e urlandole con una voce squillante e al tempo stesso nasale, e la donna inglese con bambina stracciapalle e color stracciatella al seguito che pure lei sta al telefono e che interrompe la chiamata solo al terzo tentativo fallito di pagare con la carta di credito ma solo perche' le serve il cellulare per sbloccare la carta e che scopre solo dopo due tentativi di sbloccarla che stava usando la carta sbagliata, dopo tutte queste cose arriva il tuo turno e la cassiera ti dice, magari a meta' del tuo conto, che devi aspettare che un/una collega si liberi perche' lei non puo' toccare alcol per motivi religiosi. In un supermarket dove il settore degli alcolici e' piu' grande di casa tua e che ti ha permesso di ripassare tre anni di studi di geografia e scoprire l'esistenza di ben quarantasette nazioni di cui non conoscevi l'esistenza. Se a questo punto non dai inizio ad una crociata contro gli infedeli sei una persona cosi' pacifica che ti meriti il Premio Nobel per la Pace. Oppure sei ben conscio che vivi a Londra e che se provi a dire qualcosa contro un mussulmano finisci alla pubblica gogna, perche' le casse delle banche islamiche sono piene di contante e Cameron vuole che quei quattrini siano investiti in UK.
Se non vuoi/puoi toccare alcol e carne di maiale, mi pare il minimo che tu non vada a cercar lavoro in un posto dove tali prodotti sono venduti. E' come se io, giardiniere, mi rifiutassi di potare una pianta perche' la mia religione non me lo permette. Devi essere una religione riconosciuta per ottenere tale diritto, direte voi. Se in UK i Cavalieri Jedi di Guerre Stellari sono riconosciuti come religione, vi rispondo io, non deve essere cosi' difficile ottenere tale riconoscimento. Basta essere in numero sufficiente, e ne posso facilmente trovare in numero sufficiente di lavativi che cercano una scusa per non alzare pesi e non lavorare il lunedi'. Facciamo il martedi', perche' se sei Briton l' hang over e' gia' scusa accettata per non recarsi al lavoro di lunedi'. Insomma, Londra e' piena di kebab shop, vattene a lavorare li'. Ma credo che i kebab shop non assumano donne. Ma non e' discriminatorio?! Oppure, se tu grande azienda vuoi farti bella e rispettosa della legge, fai in modo che cio' non crei difficolta' a me cliente. Perche' altrimenti diventi discriminatorio proprio per non esserlo, di una discriminazione al contrario e solo per la paura di essere additato come razzista e discriminatore.
Questa e' una vera e propria fobia in UK, derivante da decenni, secoli del piu' feroce, freddo, calcolatore e sprezzante razzismo. Una fobia che le correnti "progressiste" hanno cavalcato e usato a proprio vantaggio, esattamente come in Italia, instillando nelle persone una vergogna che spesso non ha motivo di esistere, dando il via a situazioni che sono a dir poco paradossali. E cosi' la lavagna nelle aule di scuola, la blackboard, e' prima diventata una greenboard e poi una whiteboard. Perche' chiamarla blackboard poteva offendere la black people. E chiamarla greenboard poteva essere offensivo per i marziani? Il passaggio dalla green alla whiteboard deve essere accaduto negli anni '70, in piena moda letteraria di invasioni da Marte. Vedi mai che i marziani esistono davvero e sono pure verdi e vengono a conquistare la terra e noi li offendiamo chiamando la lavagna greenboard. Ma allora perche' la whiteboard non e' offensiva per i bianchi? E poi abbiamo stuoli di persone piu' o meno colorate e piu' o meno abbronzate, soprattutto in ambiente accademico, che ogni qual volta fanno loro notare che qualcosa non va bene (in genere perche' hanno detto o fatto una stronzata di proporzioni galattiche), fanno gli offesi e dicono:"Mi dici questo perche' sono nero!" Oppure: "Mi dici questo perche' sono color cacchetta!" No, te lo ha detto perche' sei un idiota patentato, e non ha niente a che fare col colore della tua pelle bensi' con le dimensioni del tuo cervello atrofizzato dal junk food con cui copri di brufoli il tuo culone obeso dall'eta' di 10 anni. E a ruota arrivano complain per ogni trattamento o risposta che non piace e per ogni richiamo all'ordine e alla disciplina; e tentativi troppo spesso riusciti di svicolare le regole, le code e le precedenze; e tentativi di far soldi adducendo la discriminazione ogni volta che un "diversamente colorato" viene scartato ad una selezione in cui ha palasemente dimostrato la sua profonda ignoranza e totale incapacita'.
Una variante abbastanza comune e': "Lui/lei ha offeso la mia religione!" In genere usata quando si rendono conto di essersi arroccati su una posizione indifendibile nell'atto di un litigio o di una richiesta pretenziosa, nel tentativo di stravolgere la situazione e nascondere l' idiozia commessa o proferita. La religione non era neanche stata nominata, ma l'argomento fa presa quasi sempre. Indipendentemente se chi e' chiamato a giudicare sappia o comprenda che si tratta di una menzogna oppure no: il mondo e' pieno di Ponzio Pilato, disposti a crocefiggere un innocente pur di mantenere la pace.
Alla fine della fiera, questa fobia sociale porta come risultato una discriminazione a rovescio. Gente di colore e mussulmani hanno imparato bene a marciarci sopra questa situazione e, nelle selezioni, nell' assegnazione di benefit e posizioni di studio o lavorative, e nella risoluzione di qualsiasi tipo di vertenza, universita', gruppi politici e grandi imprese finiscono spesso per discriminare chi non sia di colore o mussulmano soltanto perche' non si possa accusarli di razzismo. Il tutto aggravato dal fatto che questa fobia e' appunto solo sociale, ovvero le persone, singolarmente, non credono realmente che ci sia alcuna discriminazione, e sono anzi alquanto stanchi di questa situazione, ma poi agiscono diversamente quando le loro azioni potrebbero essere additate come razziste o discriminatorie davanti all' opinione pubblica, per paura che cio' possa comportare un danno di immagine e quindi economico.
Perche' di soldi soltanto si tratta, alla fin fine. Per fare un esempio, uno dei ristoranti di Jaime Oliver che ha visto un litigio fra due dipendenti, dove uno dei due ha offeso l' altro chiamandolo "sporco negro" e l' altro ha risposto con "fottuto mussulmano", essendo la comunita' islamica la piu' numerosa e forte in UK (tenete conto che molti neri sono mussulmani) e quindi quella con piu' potere di spesa e di boicottaggio, ha forzato il dipendente di colore a dare le dimissioni. Poco e' importato che il mussulmano avesse cominciato il litigio e che in una situazione del genere la legge preveda una punizione pari per entrambe le parti. Un altro esempio e' quanto accaduto alla mia compagna. In UK la maternita' e' vista come una cosa molto importante da lungo tempo. Per capire quanto pensate che e' ancora in vigore una legge del 1800 che autorizza le donne in cinta a fare pipi' ovunque, perfino nell' elmetto dei poliziotti, che qualcuno afferma sia stato addirittura modellato appositamente per rendere l' atto piu' confortevole alle signore. Leggete la numero 6. Trovare la grata fognaria o altro scarico piu' vicino per sversare il contenuto dell' elmetto e' poi, ovviamente, compito del bobby. Ma allora perche' ogni anno una media di 50.000 donne al rientro dalla maternita' non riescono a riavere il loro posto di lavoro? E in quest'ottica, quando la mia compagna ando' a firmare il contratto triennale per il phD, giunti alla clausola che le conferiva il diritto a tre mesi di "maternity leaving", la manager con cui stava parlando batte' il dito sul contratto, scosse la testa e disse: "C'e' scritto, ma scordateli. Se rimani in cinta trovano il modo di metterti fuori dal progetto."

Insomma, sembra che l' unico a non essere mai discriminato sia il signor Mammona. Probabilmente perche' lui appartiene ad ogni razza ed e' membro di ogni religione. L' unico vero cosmopolita del nostro mondo.

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