Man invented language to satisfy his deep need to complain.
Lily Tomlin
I politici rubano. E' risaputo. La Casta è il male, è colei che sfrutta la gente per bene per mantenere privilegi che non si è guadagnata. Questo è il pensiero che emerge parlando con gli italiani, o leggendo gli articoli di giornale e i post che scrivono sui blog o le risposte a quelli stessi post. Leggendo i messaggi su Twitter la sensazione è la stessa. Da che ricordo ci sono sempre stati i "politici" ed il "popolo", "loro" e "noi".
Poi, un giorno, al parlamento italiano vengono elette persone che non sono membri della Casta, né appartenenti a gruppi di potere economico, né sono sulla busta paga di alcuna lobby o banca speculativa. Persone normali, persone che fanno parte di quel "noi" con cui ci siamo sempre distinti da quel gruppo di "ladri che sono il male e la rovina dell'Italia". Cittadini qualunque, coi pregi e i difetti di ogni essere umano. Ed allora sono cominciati a comparire commenti il cui tenore non capisco. Su Twitter, sui blog, sulle mailing list di cui faccio parte. Commenti del tipo "gli do tre mesi poi li vedremo mangiare e ingrassarsi a spese nostre come tutti gli altri", "vedremo cosa faranno quando si dovranno confrontare coi poteri forti","è vergognoso farsi prendere in giro da questi idioti! Pescheranno a piene mani nei soldi pubblici". Leggo persone che apostrofano questi neo-eletti con termini quale "balilla", "ignoranti", "ingordi", "penosi", "burattini", "nazisti" e via dicendo. Pare ci sia una gara a trovare l'insulto più creativo. Ed ovviamente repetita juvant.
Ora, posso capire commenti del genere, in questo momento, quando ancora non hanno dimostrato niente, non hanno mostrato se valgono qualcosa oppure no, posso capire questi commenti, dicevo, provenienti da membri dei vecchi partiti o dal loro entourage. Sono quegli stessi partiti a cui è stata dichiarata guerra, di cui si vuole la scomparsa. Posso capirlo da parte di quelle persone, e dai loro familiari, che nell'Amministrazione Pubblica o grazie a qualcuno al suo interno hanno ottenuto una posizione la cui paga è sproporzionata rispetto al servizio svolto. Non riesco a capire quando invece i commenti beceri, arroganti e, aggiungo, tinti di una certa invidia, vengono da persone normali, da altri membri di quel "noi" che tutto avrebbero da guadagnare dalla fine della Casta e dei suoi privilegi.
A dire il vero, invece, credo di capire. La Casta è l'origine di tutti i nostri mali, la colpevole di ogni nostro fallimento. E' il bersaglio di tutte le nostre lamentele. La sua presenza ci permette di essere in pace con noi stessi, di andare a letto tranquilli la sera perché ciò che è successo "non è colpa nostra". Anzi, voglio dirla con parole diverse. Sapere che la Casta è lì, che ruba e gode di privilegi ingiusti pagati coi soldi nostri, VI aiuta a dormire tranquilli, ad essere in pace con VOI STESSI e i VOSTRI fallimenti. Io non mi mischio con chi ragiona in questo modo. Per ignavia non avete mai mosso un dito, non avete mai provato a contrastare i Poteri Forti che nutrono la Casta, non vi siete mai impegnati nel sociale se non per sbandierarlo a giro e mostrarvi più bravi dei vostri vicini.
Quelle "persone normali" in parlamento magari falliranno: cederanno ala tentazione e si faranno comprare, non resisteranno ai gruppi di pressione, faranno errori tragici, finiranno per rubare anche loro. Magari succederà. Qualcuno di loro lo farà di sicuro, penso. Eppure la nostra speranza dovrebbe essere diversa, dovrebbe essere che riescano a portare avanti ciò che si sono ripromessi e che ci hanno promesso. Dovremmo fare il tifo per loro, appoggiarli nel tentativo di smantellare un sistema corrotto. Ma qualcuno di voi non può, vero? Perché il loro successo significherebbe che si poteva fare, che il Sistema non era poi invincibile. Un loro eventuale successo non solo significherebbe la scomparsa della Casta a cui avete dato la colpa di tutti i vostri insuccessi, non solo significherebbe la scomparsa di quel Sistema che potete colpevolizzare per tutti i vostri difetti, le vostre meschinità, le piccole disonestà a cui siete dovuti ricorrere "per sopravvivere, perché tutti lo fanno" e non certo per accidia. Non sarebbe solo questo, non sarebbe solo la scomparsa di chi potersi lamentare, sarebbe anche una colpa in più di cui portare il peso, una nuova vergogna, quella di essere stati a guardare la Casta prendersi tutto, un boccone dopo l'altro, aver lasciato che portasse via il futuro a un'innumerevole quantità di persone. E questo solo perché non avevate voglia di fare qualcosa. Perché guardare da un'altra parte mentre lo faceva era più comodo, più facile, più semplice.
When they came for the Jews and the blacks, I turned away
When they came for the writers and the thinkers and the radicals and the protestors, I turned away
When they came for the gays, and the minorities, and the utopians, and the dancers, I turned away
And when they came for me, I turned around and around, and there was nobody left...
Emil Gustav Friedrich Martin Niemöller
Se preferite non fare la fatica di tradurre, leggete questa versione di Bertold Brecht.
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli Ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti
e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me.
E non c'era rimasto nessuno a protestare.
Questa poesia ha avuto innumerevoli versioni, è stata usata in una infinità di situazioni diverse; i soggetti sono intercambiabili, potete metterci quelli che preferite.Negli USA, per esempio, durante le proteste contro la Guerra in Vietnam, la strofa sui comunisti veniva omessa per la paura instillata dal Maccartismo. Ma c'è uno dei soggetti che non potete mai togliere, né cambiare. Quello dell'ultima strofa. Perché qualcuno, prima o poi, verrà anche per voi.
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