Certo,
è una vita isolata, quella che facciamo qui.
Non
siamo ad uno dei crocevia del mondo,
dove
tutto e tutti devono quanto meno passare
se
vogliono andare da qualche parte,
e
dove molti si fermano affascinati.
E
l'isolamento si fa sentire
maggiormente
quando leggo i racconti
di
autori che hanno calcato le strade oscure
nelle
downtown di grandi metropoli,
o
quando ripenso alle affollate e luminose strade di Londra
e
ai suoi vicoli dipinti in colori sgargianti.
Serve
l'auto per spostarsi,
non
abbiamo veloci treni sotterranei
che
ci portano ovunque.
Ma
cinesi e francesi vengono a bussare alla mia porta
in
cerca di ospitalità.
Beh,
veramente prenotano su Airbnb,
ma
sono curiosi e mi fanno domande,
e a me piace parlare
-niente
di strano, in fondo
sono un moderno cantastorie-
e
mi regalano bottiglie di vino.
E
due giorni fa ho parlato con un americano
di storia e letteratura,
e
a breve andrò a visitare le pievi di montagna
in
compagnia di uno scozzese.
Non
trovi sushi né cibo indiano, qui.
Non
c'è gran scelta di birre.
Il
sidro non lo trovi proprio.
I
supermercati non hanno corridoi interi
di dolci strani e cibi etnici.
Ma
trovi la finocchiona
e il formaggio al tartufo,
i
vini ci sono per il formaggio e per i dolci,
per la carne e per le
chiacchiere
durante
aperitivi resi più saporiti dalla cordialità.
Non
trovo molti negozi di libri, qui.
E
nei negozi di roba usata
trovo raramente libri che mi interessano.
Ma
Amazon consegna anche qui,
ed
ho una mia biblioteca
che mi può dar da leggere
per
il resto della mia vita
senza
più comprare un solo libro.
Non
ci sono stradine buie ed intricate, qui.
Né
luci né rumori né il vociare della folla.
Ma
ci sono i monti fuori della mia finestra,
col
campanile della pieve
che svetta fra gli alberi
e
la grande croce di metallo, lassù,
in
alto in alto,
sulla
cima della vetta più alta.
Non
è facile viaggiare,
se vivi nella periferia del mondo.
Ma
non è che ne abbia una gran voglia.
In
fondo in fondo, non si vive affatto male, qui,
nella
Periferia del Mondo.
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