Friday 14 February 2014

Austerity? Yes, please.

   Quando mi trasferii a Londra fu alla fine di un periodo di sei mesi durante i quali verificai opportunità di lavoro e paghe e contemporaneamente mi cimentai in un infruttuoso balletto di applications. Ovviamente, dall' Italia non è possibile avere il polso della situazione, ma quelle che erano le paghe nel mio settore, per ogni differente posizione, mi erano ben chiare. E vi assicuro che erano buone. Questa era la prima metà del 2011.
    Arrivato a Londra nel giugno dello stesso anno, e trovato un lavoro a paga minima in due giorni, cominciai a darmi da fare per scalare le varie posizioni lavorative. E, finalmente sul posto, iniziai a verificare la situazione qui. L' impressione fu, sebbene la situazione lavorativa veleggiasse in acque ben migliori di quelle italiane, che il Regno Unito fosse diretto nella stessa direzione su cui già l' Italia si era avviata. Anzi, l' impressione era che avesse preso la rincorsa per raggiungere l' Italia alla svelta. All' epoca era solo un' impressione, certo, ma un po' come quella che ebbi quando appresi che l' Italia era entrata nell' euro sebbene non avesse i requisiti necessari per farlo su pressione degli industriali tedeschi. Esatto, l' impressione era quella di qualcuno che te lo appoggia al culo. 
    Il tempo è passato, e quella sensazione avuta nell' estate 2011, si è piano piano consolidata in un peggioramento della situazione lavorativa. Per varie cause, la più vistosa l' afflusso massiccio di migranti sull' isola, trovare lavoro si è fatto via via più difficile e la paghe si sono abbassate. Per una posizione da Horticulturist il calo si è quantificato, fra gennaio 2011 e gennaio 2012, in 5000 sterline lorde. Per una posizione da Head Gardener, nel gennaio 2011 e mesi immediatamente successivi, non veniva offerto meno di 25.000 sterline lorde annue più accomodation per le posizioni meno prestigiose, salendo fino a 35K o addirittura a 45K per le piazze più ambite. Nel corso del 2013 ho trovato offerte da 20/22K senza accomodation. Le posizioni da Manager sono scese in media di 7K lordi all' anno. La sensazione che qualcuno ce lo stesse appoggiando al culo andava crescendo.
    Ragionando sulla situazione, anche grazie all' aiuto delle spiegazioni riguardo la crisi dell' euro trovate su Goofynomics, e tenendo conto che la valuta locale non è l' euro bensì una valuta nazionale su cui il governo ha il controllo, mi convinsi che andavamo verso una chiara situazione di dicotomia: da un lato alcuni settori strapagati e dall' altro la massa sottopagata per dare ancor di più a chi già aveva, ovvero gli appartenenti alla prima categoria. Alcuni articoli di giornale in cui mi sono imbattuto in questi giorni mi hanno fatto venire il dubbio che la situazione a cui andiamo incontro non sia proprio questa. Forse la prima categoria è ben più ridotta di quanto pensassi: non una serie di settori tecnici altamente qualificati, bensì una casta che non avrà niente a che fare con le sue capacità.
     L' 11 febbraio, Nick Clegg, vice-primo ministro e leader dell partito Liberal Democrat, ha affermato che "i cittadini (taxpayers) dovranno spendere i prossimi 20 anni almeno a ripagare il debito nazionale così da non lasciare un peso insostenibile alle generazioni future". Eppure, Goofynomics insegna, ma è una questione di logica e buonsenso a cui chiunque può arrivare, che non è la cifra assoluta del debito ciò di cui si deve tenere conto, bensì la capacità che ha il debitore di ripagare il debito. Ovvero, se io vado in banca a chiedere un prestito, con la mia misera paga da poco più di 20K annui, mi verrà elargita una certa cifra. Se ci va un IT che guadagna più di 50K annui gli verrà elargita una cifra maggiore. Se poi ci va un IT che lavora per una banca e che di K ne guadagna 80 o 90, allora la cifra sarà ben superiore. Semplicemente perché una paga più alta da maggiori garanzie di ripagare il debito. E tutt'ora, la capacità del Regno Unito di saldare il suo debito pare tutt' altro che messa in dubbio. Eppure si avvisano i cittadini che dovranno prepararsi a fare sacrifici.
     Detto fatto, oggi compaiono altri articoli, uno sul ShropshireStar (e chiccazzo l'ha mai sentito?!) e un altro su The Guardian (questo lo avete sentito nominare di sicuro), che riportano uno studio indipendente (ovvero non commissionato dal governo) dell' Insitute for Fiscal Studies. Tenuto conto delle azioni fin qui intraprese dal governo, dice lo studio, fra l' anno 2010/11 e l' anno 2018/19 verrà tagliato il 40% della forza lavoro pubblica. Ovvero la perdita di 1.100.000 posti lavoro. Ovviamente concentrati nelle zone più povere della nazione, là dove i labouristi avevano fatto maggior numero di assunzioni. E se questo, insieme all' abbassarsi delle paghe, non abbatte la domanda interna... Beh, la sensazione di avere qualcuno che ti appoggia l' uccello al culo va facendosi certezza che quel qualcuno si tratti di un superdotato. 
    Ma l' austerity non era qualcosa legata all' euro? Non faceva parte del programma/macchinazione dei tecnocrati con sede Bruxelles? Evidentemente, valuta europea o valuta nazionale, non fa differenza. Del resto, se gli imprenditori teutonici hanno avuto il momentaneo vantaggio dato loro dal cambio fisso ottenuto con l' euro, credo che le banche siano quelle che vogliono avere l' ultima parola. E sì, Bruxelles sarà pure la sede ufficiale dei tecnocrati, ma le banche stanno a Londra.
     L' euro, come ci assicurano i nostri salvatori/divulgatori cadrà, il Prof. Bagnai ci ha sempre assicurato che sarebbe caduto, per un motivo o per un altro, anche se noi... voi in Italia non aveste fatto niente. Ma nel Regno Unito non si usa l'euro eppure stanno per imporre l' austerity. E quella sensazione mi dice, come mi disse che i tedeschi non ci avevano fatto un favore a farci entrare nell' euro, che anche se l' euro cade non cambierà un cippa di niente fin quando ci terremo l' attuale classe politica, perché "Dal dopoguerra ad oggi, mai l’Europa ha avuto una classe politica più corrotta dell’attuale. L’Europa, non soltanto l’Italia. Hanno venduto l’anima dell’Europa, di ciò che l’Europa avrebbe potuto e dovuto essere, ai delinquenti della finanza."

No comments:

Post a Comment