Grazie Anonymous!
Ringraziamo
ancora una volta Anonymous per il prezioso lavoro fatto e anche noi
abbiamo ricevuto i leaks, e come direbbero dalle parti di provenienza
degli stessi: abbiamo
trovato materiale interessante.
Sono
molti i materiali legati alle attività di repressione e indagine sul
movimento No-Tav, con un analisi sulle persone, i luoghi e le azioni
nonchè molto materiale legato al cantiere e le attività d’indagine
in corso.
Una
parte dei leaks riguarda la caduta di Luca dal traliccio e le varie
versioni date dalla Questura Torinese.
I
documenti sono al vaglio degli…interessati!
Il
comunicato di Anonymous
La
nostra attenzione si rivolge a Voi, servi dello Stato. Continuate a
rendervi complici delle violenze più atroci burattinati dal potere.
In realtà, i fili che vi manovrano sono gli stessi fili che vi
stritolano. Vi erigete come i tutori dell’ordine pubblico ma
fomentate un clima di terrore e paura ovunque si avverta il minimo
sentore di richiamo alla Libertà. Vi scagliate con ferocia contro il
Popolo che chiede il rispetto dei propri diritti e la salvaguardia
della propria dignità. Insanguinate ogni tentativo di
insubordinazione a questo sistema che logora chiunque si trovi nelle
fauci del potere, mentre ingrassa lo status di Banche, politicanti e
compagine di sciacalli. Il vostro percorso di aguzzini non si arresta
ma pare, al contrario, evolversi; da Genova alla Valsusa, da Roma ad
ogni luogo teatro di proteste per poi arrivare alle carceri, ai Cie e
agli Opg, il filo conduttore è uno solo: quello delle torture. Agite
nella barbara logica del «sorvegliare e punire», stravolta sovente
in «punire e sorvegliare»; e quando i media vi immortalano, vi si
sorprende spesso ad esibire con orgoglio i corpi che massacrate,
quasi fosse un ammonimento in vista di ogni dissenso futuro. Durante
la recente protesta degli studenti avete confermato per l’ennesima
volta il vostro ruolo di specialisti della mattanza travestita da
Democrazia. Quando avete manganellato, strattonato, spaventato e
trascinato quei ragazzi, quando li avete calpestati con i vostri
anfibi, o li avete impietriti di paura soffocandoli nella morsa del
vostro armamentario, avete vilipeso ogni valore democratico. Tutte le
volte in cui vi scagliate «in difesa dell’Umanità» contro chi
vuole rompere il muro della sottomissione, vi disumanizzate. I
vergognosi crimini che avete perpetrato continuano a rimanere
impuniti e, paradossalmente, i vostri capi che al G8 ordinavano di
svilire i Diritti Umani sono gli stessi che ora si trovano ai vertici
e vanno a braccetto con i ceppi del potere. Nel materiale sottrattovi
è possibile rintracciare molti dei vostri comportamenti deprecabili:
a titolo di esempio, in un documento inerente i fatti di Chiomonte
stigmatizzate i NoTav per l’ennesima volta, tacciandoli come una
schiera di facinorosi costituenti pericolo per l’ordine pubblico;
spiate i cittadini sui social network per estorcere informazioni
utili a legittimare la repressione del dissenso (è il caso, ad
esempio, dell’attivista che avete schedato: «Ideologicamente
finora sconosciuto, attraverso il suo profilo postato sul social
network facebook è emerso il suo particolare interesse per i
movimenti ed associazioni animaliste/antivivisezioniste[…]»). Si
potrebbero citare anche le numerose foto scattate dalla Digos ai
frequentatori dei centri sociali o il documento attestante che la
rottura di uno sfollagente si è verificata «durante un intervento
della Squadra mobile seguito dall’arresto del soggetto». I file
che abbiamo rilasciato sono eloquenti e tutti possono trarre le
proprie considerazioni personali. Rivendichiamo a gran voce:
l’introduzione del reato di tortura che prevenga il ripetersi di
carneficine già note e attribuisca una pena a chi, nascosto dietro
una divisa, si accanisce sulla dignità umana; la telesorveglianza
continua di ogni luogo in cui le Forze dell’ordine svolgono il
proprio ruolo, al fine di prevenire abusi e documentarli nel caso si
verifichino. Le immagini dovranno essere disponibili pubblicamente e
in tempo reale per facilitare la denuncia di torture e
maltrattamenti; l’apposizione di un codice ben visibile sulle
divise, al fine di identificare facilmente un agente in tenuta
antisommossa; che le forze dell’ordine, almeno durante il servizio
di sorveglianza dei cortei, siano disarmate. Con la nostra azione
vogliamo inoltre mandare un forte messaggio di solidarietà alle
famiglie delle vittime. Siamo vicini a chi continua a lottare senza
mai arrendersi. Tutti i caduti per mano dei vessatori in divisa sono
nostri fratelli e riteniamo necessario commemorare coloro che son
stati assassinati due volte: per mano di una divisa, e per mano di
uno Stato che insabbia la verità. Il nostro pensiero va anche a
tutti gli Anonymous e gli hacktivisti perseguitati e oppressi in nome
di una falsa Democrazia. Dietro le sbarre di ogni cella, in ogni aula
di tribunale, o fra le mura domestiche in attesa di giudizio c’è
la solidarietà di ognuno di noi. I vostri vili tentativi di
reprimere il dissenso con violenza e intimidazioni non andranno mai a
buon fine. La lotta per gli ideali non può essere arrestata. Questa
è per voi lavoratori che nonostante le fatiche avete ancora la forza
di scendere in piazza. Questa è per voi studenti che andate a
manifestare per un futuro migliore e venite brutalmente caricati.
Questa è per voi emarginati, reclusi, disadattati che ogni giorno
subite le barbarie di questi infami. Questa è per voi perseguitati,
manganellati, torturati, insultati. Questa è per voi ammazzati
quotidianamente dallo Stato, nelle carceri e fuori. Questa è per voi
bro’,i nostri fratelli e le nostre sorelle Anon perseguiti e
arrestati. Questa è per voi NoTAV che con coraggio, da anni, portate
avanti la vostra battaglia, bloccati con infamia e codardia da questi
pseudo-uomini in divisa. Questa è per voi madri che nonostante il
dolore, i depistaggi degli aguzzini e le angherie di chi vi
schernisce, continuate a cercare verità e giustizia per i figli che
vi son stati barbaramente strappati da chi invece avrebbe dovuto
proteggerli. Questa è per voi fratelli stranieri che fuggite dalla
disperazione in cerca di salvezza, e ad accogliervi trovate chi vi
umilia, vi tortura, vi respinge mascherando il razzismo con il
pretesto dell’ordine pubblico.
Ergo..Nos
custodimus custodes. …Problem Officer?
You
should have expected us.
We
are Anonymous
We
are Legion
We
do not Forgive
We
do not Forget
We
do what we must,because we can.
Expect
Us!
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