Sunday 30 June 2013

Intrappolati su questa isola

     Un weekend di sole, con temperature vicine e superiori ai 25 gradi. Una cosa rara. Un piacere da apprezzare in ogni suo istante per gli italiani che vivono in UK. E cosi' abbiamo organizzato un picnic. Si e' svolto a Regents Park, uno dei parchi piu' belli di Londra, ritenuto orticulturalmente uno dei migliori. Decisamente sopravvalutato da questo punto di vista (parere personale di un esperto) ma comunque un bellissimo luogo.
      Al picnic sono venuti da varie zone non solo di Londra, chi da vicino (20 minuti a piedi) chi da lontano (un ragazzo si e' fatto il viaggio dalle valli sopra Cardiff, nel Galles, pur di godersi la compagnia di suoi connazionali). C'erano il campetto da pallavolo, reti da "mini-calcio", il freesby, cibo, birra e vino. E tanta voglia di passare una giornata in allegria. Mancavano solo le formiche. Del resto un picnic che si deve ha le formiche. Io ne avevo preparato un barattolo ma la mattina mi sono dimenticato di metterlo nello zaino, disdetta.
      I partecipanti sono arrivati alla spicciolata, per lo piu' persone che risiedono qui da anni, che hanno famiglia e alcuni anche figli che sono nati qua. Il pomeriggio e' passato fra partitelle, lanci di freesby, un piccolo incidente ad una delle ragazze che e' stata costretta a ritirarsi dal campo di pallavolo. Come? Se l'incidente era grave? No, certo che no. Le si sono "sbragati" i jeans. In posizione strategica. Non era il caso che continuasse a mantenere la posizione di ricezione, sapete, quella in cui si sta piegati in avanti. 
      Fra le altre cose si e' parlato. Sia di stupidaggini che di cose serie. Una coppia residente a Melton Keynes che sta programmando di avere un figlio, parlava con un'altra che ha gia' un bimba circa 4 o 5 anni, cercando informazioni e suggerimenti, perche' l'idea di crescere dei figli qua non e' che sia proprio allettante per chi conosca le pecche della societa' britannica. La madre della bimba ha raccontato quello che era il suo piano originariamente, ovvero far crescere la bimba qua fino ai 10 anni, cosi' che assimilasse intimamente la lingua inglese, quindi tornare in Italia per farle fare le scuole la'. L'altra donna, insegnante, non ha potuto che darle ragione. Scuole dove i ragazzi non hanno libri, dove se falliscono un test possono ripeterlo sugli stessi argomenti e soprattutto dove e' permesso ai ragazzi di arrivare ad urlare sulla faccia dei loro insegnanti "You shit!" senza alcuna conseguenza...
       "Poi", ha continuato la madre della bimba scioccando l'altra donna, "ho realizzato che fra 5 anni io ne avro' 50. E chi mi prende a lavorare in Italia a 50 anni? Praticamente siamo bloccati qui."

      Intrappolati su questa isola. Intrappolati da un sistema che non funziona (quello italiano) in un altro sistema che a sua volta non funziona (quello britannico). Questi italiani sono venuti qua con un background culturale che ha dato loro un valore in Inghilterra. Da emigranti sono riusciti a crearsi una posizione rispettabile che permette loro di vivere piu' che degnamente. Molto piu' che degnamente. I loro figli, se faranno le scuole qua, quel valore non lo avranno. Forse si inseriranno immediatamente nell'ingranaggio ma forse no, non saranno neanche abbastanza British da evitare le discriminazioni riservate agli stranieri privi di valori sfruttabili. Che consiglio dare a chi e' in una simile situazione? Di mandare i figli in Italia dai nonni o da altri parenti? Separarsi da loro prima del tempo giusto? Le scuole italiane a Londra sono improponibili a causa dei costi, le scuole private che veramente funzionano nel Regno Unito probabilmente non li accetterebbero neanche se potessero pagare la retta scolastica (vi pare permetterebbero ai figli di emigranti italiani di sedere a fianco del principino o della duchessina?).
      Chissa',  magari  in 5  anni  l'Italia cambiera'. L'Euro cadra' e l'economia  ripartira' a  sufficienza,  ci libereremo dei Partiti che parassitizzano la nazione. Magari gli italiani apriranno gli occhi e proveranno a prendere in mano le redini della loro vita, avranno il coraggio di dire "Basta!" e capiranno che l'esperienza merita di essere pagata ed abbandoneranno l' ageismo.

       E magari l'Inferno ghiaccera', in questi 5 anni.


PS Due cose dell'Italia che a nessuno di noi mancano: le formiche ai picnic e le zanzare in camera da letto.

2 comments:

  1. La vita è una partita che và giocata.

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  2. Gia', ma e' una partita a dadi. I nostri piani troppo spesso dipendono da fattori esterni alla nostra volonta'.

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