Friday 12 July 2013

Bici e pedoni (a Londra, ovviamente)

       La media delle rischiate collisioni con pedoni vaganti si mantiene alta: esseri semi-senzienti di ogni sesso, colore, eta', professione e religione tendono ad interporsi con sconcertante regolarita' sulle traiettorie della mia push-bike, ad ogni ora del giorno e senza preferenze di luogo sul tragitto casa-lavoro-casa.
      Come? Forse sono io, il problema? Mmmm...si', potrebbe anche essere. Un daltonismo non diagnosticato mi potrebbe fare confondere il rosso col verde, non fosse che il rosso sta in alto ed il verde in basso. E neanche si puo' dire che qui hanno, in linea con tutto il resto, i semafori al contrario rispetto alla restante parte di Europa, in quanto la restante parte d' Europa utilizza lo stesso semaforo utilizzato dagli inglesi. Il semaforo e' infatti un'invenzione inglese: il primo, a gas, fu acceso proprio a Londra nel 1868. E' vero che spesso e volentieri creano una babele semaforica agli incroci, con semafori ripetuti fino a sei volte
per ogni direzione di marcia, che ti occhieggiano da ogni angolazione fino al punto che non capisci se quello diventato verde sia il tuo oppure no fin quando l'auto dietro di te inizia a strombazzare il clacson. Essendo gli inglesi pazienti ed educati, ed essendo i loro semafori piu' adatti ad una gara a cronometro (ce ne sono che durano 9 secondi giallo compreso, giuro!), capita che devi aspettare il giro successivo, col tipo dietro di te che ti manda educatamente a fanculo. Comunque no, non puo' essere il daltonismo il problema. Si', spesso e volentieri passo col rosso, cosa che in Italia non mi sono mai azzardato a fare, ma dovreste avere a che fare con la viabilita' londinese per capire come si possa cedere a tale tentazione. Proprio ieri ho avuto la sfacciataggine di provarci mentre un poliziotto attraversava, avanzando lentamente in attesa che quello passasse pe non mettere il piede a terra, quando il bobby se ne e' accorto e piantandosi in mezzo di strada mi ha elargito l'ovvia fetta di merda. Ma in questi casi sono io che sto attento. Insomma, non ritengo ci sia qualche difetto in me che giustifichi una cosi' alta frequenza. Che poi, parlando con altri ciclisti, e' lo stesso per tutti.
      E' proprio che a Londra la gente si butta in strada senza guardare, chiacchierando con l'amichetta o al telefono, con la testa affondata in un cappuccio in stile rioter per sembrare gente pericolosa ma che limita la loro visuale come fanno le sue stesse orecchie al maiale Landrace (vedi foto qui sotto).
Qualche giorno fa, stando su una delle micro-piste ciclabili che hanno qui (50 centimetri di asfalto dissestato peggio che in Italia e dipinto di verde sul lato sinistro di corsie gia' strette) stavo superando una fila di auto e bus ferma ad un semaforo. Una signora di colore, digitando sul suo smartphone, dandomi le spalle si e' buttata in mezzo per attraversare fra le auto ferme. Ha guardato quando ho inchiodato a dieci centimentri da lei.
      -Oooh, I'm sorry...I'm really sorry.- Ha detto senza staccare il dito dal cellulare.
      -No madam, you're not really sorry. You're really stupid.
      Non l'ho detto, ma avrei dovuto.
      Bisognerebbe dare una mano al caro, vecchio Charles Darwin. Avete presente cosa successe nel parco di Yellowstone a causa della mancanza di lupi? Se non ne siete a conoscenza leggete qui, in particolare al paragrafo 2.1 (Ecological impacts) e al paragrafo 3.3 (Ecological impacts after re-indroduction): praticamente l'uccisione di tutti i lupi del parco causo' un aumento eccessivo di alci, che deteriorarono la flora del parco stesso, ed un aumento pure dei coyote, che quasi sterminarono una razza di cervi. La reintroduzione del lupo porto' prima ad una riduzione delle alci con recupero della flora, poi alla riduzione dei coyote, anch'essi predati dal lupo quando le alci a disposizione non furono piu' sufficienti (con grande felicita' del piccolo cervo). Ma l'impatto si e' sentito anche sulle popolazioni di volpi, castori e leoni di montagna. Si attuo' la cosiddetta trophic cascade.
      Ecco, si dovrebbe creare una trophic cascade a Londra, introducendo il predatore naturale del pedone semi-senziente. E se e' vero che ogni anno in Italia muoiono 7 turisti inglesi attraversando sulle strisce pedonali, il nemico naturale del pedone londinese e' l'automobilista italiano. Liberandone un discreto numero per le strade di Londra sono sicuro che nel giro di un anno avremmo una drastica riduzione della popolazione di pedone semi-senziente, oltretutto con un incremento della loro intelligenza media, dato che  arriverebbero a riprodursi solo gli individui capaci di far lavorare quei due neuroni in croce che si ritrovano nel cervello fino al punto di capire che e' bene guardare in entrambe le direzioni prima di saltare dal marciapiede alla strada. Avremmo poi altri benefici, tipo un rilassamento fra i membri delle popolazioni dei ciclisti e degli automobilisti londinesi, che al momento sono alquanto incattiviti, nonche', riducendo il numero di automobilisi nelle citta' italiane, si avrebbe pure una diminuzione delle pressione sul pedone italiano, attualmente molto stressato e timoroso perfino di attraversare col verde.

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