Thursday 18 July 2013

Ecco in cosa siamo veramente diversi

Mi hanno fatto leggere questo interessante articolo riguardo la minaccia britannica di bandire gli studenti Erasmus italiani dal Regno Unito quale ritorsione per il taglio delle paghe dei "lecturers", ovvero laureati stranieri abilitati in Italia all'insegnamento della loro lingua madre. Un taglio alquanto sostanziale deciso dalla Legge Gelmini, dato che l'abbattersi della scure ha portato via circa il 60% della loro paga. La notizia compare inizialmente su Italian Insider, giornale online italiano completamente in inglese, che riporta le parole del Membro del Parlamento David Lidington che, alla Casa dei Comuni, ha dichiarato l'atto discriminatorio, inaccettabile ed illegale. Attualmente, in accordo con Lidington, il Ministro inglese per l'Universita' e la Scienza David Willetts e l'Ambasciatore britannico in Italia stanno discutendo la questione con l'attuale Ministro dell' Istruzione Maria Chiara Carrozza.
Ora, al di la' che nel Regno Unito non si fanno alcun problema a discriminare uno straniero se e quando gli fa comodo, al di la' della Legge "porcheria" Gelmini dichiarata illegale 6 volte dalla Corte di Giustizia Europea, quella stessa Corte contro cui gli inglesi tuonano ogni volta che dice qualcosa che a loro non piace e che vorrebbero disconoscere ma a cui si riferiscono immediatamente non appena e' nel loro interesse, quello che volevo far notare e' il numero di cittadini britannici che hanno spinto il governo UK a muoversi. Il Messaggero riporta:

"in Italia riguarda 200 professori che vivono e insegnano nel nostro Paese ma che hanno un trattamento molto diverso da quello dei loro colleghi universitari. Americani, britannici, canadesi, cinesi, tedeschi, sudamericani, spagnoli e russi: docenti da decenni nelle nostre facoltà."

Mentre Italian Insider e' ancor piu'l preciso:

"the legislation forced 31 British and 58 other non-Italian lecturers to take pay cuts of up to 60 percent, having downgraded them to the status of language technicians."

E meglio ancora, a sollevare il problema presso la Casa dei Comuni e' stato il parlamentare Andrew Bridgen in seguito all'appello di uno solo dei suoi elettori, Ian Gavin, che lavora all'Universita' del Salento. Il governo britannico si e' mosso contro un'altro Stato per far valere i diritti di 31 suoi cittadini e su richiesta di 1 soltanto di loro.

Quando mai lo Stato Italiano ha solo provato a fare qualcosa per aiutare i suoi cittadini vittime di ingiustizie all'estero? Noi non siamo altro che merce di scambio per i nostri Governi, anche quando "servitori" in prima linea come nel caso dei due Maro' imprigionati (a torto o a ragione) in India. Ma vi dico una cosa, non biasimo minimamente i nostri Governi che ci vendono e svendono. Per un motivo molto semplice: la colpa e' nostra. Ogni italiano pensa al suo e basta, e' disposto a fare la miseria pur di guadagnare 50 centesimi in piu' del suo vicino, o meglio, purche' il suo vicino guadagni 50 centesimi meno di lui; perche' e' nella natura italiana essere felici dell'infelicita' altrui e infelici della felicita' altrui. In questo gli inglesi sono migliori degli italiani, immensamente migliori: un'offesa ad uno di loro e' un'offesa a tutti loro, e reagiranno di conseguenza.

 Certo, e' un atteggiamento che vanno perdendo, un sentimento che si va diluendo. Anche con l'aiuto di noi immigrati, che abbiamo importato l'indifferenza per il nostro vicino e la stiamo spargendo come una malattia. Forse ben presto i britannici perderanno del tutto questa qualita'. Ma a noi italiani tale dignita' e' sempre mancata.

2 comments:

  1. molto interessante e altrettanto vero. grazie

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  2. Tristemente vero. Grazie di aver lasciato un commento.

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