Vado a posare un altro tassello, non del mio mondo personale ma della societa' britannica. Certo non sono un sociologo, ne' ho fatto studi di sociologia se non pochi accenni per interesse personale, quindi cio' che scrivo vale relativamente poco, anche perche' fatto sulla base di osservazioni limitate nel tempo e per numero. Ma ritengo di essere un buon osservatore e di essere capace di fare le dovute connessioni, oltre che abile nel rapportare il caso singolo al quadro generale.
Intimamente, oltre che essere ipocrita, la societa' britannica e' razzista. Non perche' l'inglese sia portato naturalmente ad esserlo piu' dell'italiano o dell'americano. Semplicemente perche' le circostanze lo portano a trattare con chi gli e' sempre stato detto essere inferiore a lui e allo stesso tempo lo obbligano a mantenere un atteggiamento educato che e' solo di facciata, un muro di gomma eretto per evitare di impegnarsi piu' di tanto col proprio interlocutore ed evitare soprattutto complains e denunce. Questa e' la nazione che ha "portato la civilta' ai selvaggi sulla canna del fucile"; questa e' la terra di Churchill, che defini' Ghandi "uno spregevole fachiro", mentre nutriva grande ammirazione per i funzionari britannici che, a suo dire, avevano innalzato "350 milioni di persone ad un grado di civilta' e a un livello di pace, di ordine, di igiene e di progresso che da sole esse non avrebbero mai potuto conseguire ne' mantenere". E' la parte sull'igiene che mi lascia un attimino perplesso, ma passiamo oltre. Questa e' la terra dove si scoprono sempre piu' casi di pedofilia all'interno dei governi e dei poteri forti, casi che non vengono perseguiti (interessante al riguardo questo articolo qui); dove il lavoro del portaborse in Parlamento viene definito internship e, al contrario di tutte le altre internship che sono pagate, poco ma sono pagate, i candidati devono farle gratuitamente; questa e' una nazione che ha preso la buona strada per raggiungere lo stesso livello dell'Italia su tante piaghe sociali, quali i privilegi dei politici: i membri del parlamento stanno per ottenere un aumento di 10.000 sterline, proprio mentre richiedono rimborsi sempre piu' alti per le spese sostenute per i figli e le spese di viaggio (c'e' chi e' arrivato a chiedere un rimborso di 90 sterline per viaggio per un tragitto di 15 minuti). Questa e' una nazione che ha depredato e depauperato le sue colonie, che ancora le sta sfruttando, che ha commesso atrocita' assurde come quella raccontata in questo post e molte altre ancora. Ne ha commesse cosi' tante che il senso di colpa e' diventato forte, forte al punto da inventare la political correctness e scadere nel ridicolo con atti quali quello di sostituire le lavagne nelle scuole, passando da quelle nere a quelle verdi e poi a quelle bianche, e questo perche' lavagna in inglese si dice "black board" e "black" puo' essere offensivo verso i neri, cosi' sono passati alla "green board" e poi alla "white board".
Mescolate queste cose, l'intima convinzione nella propria superiorita' cosi' a lungo coltivata dai loro governanti, la costrizione ad un comportamento politicamente corretto che e' puramente formale e attuato piu' per paura di ripercussioni che altro, e il senso di colpa instillato durante la storia recente nei confronti di precise categorie, ed il risultato e' una miscela che puo' essere altamente esplosiva. Tale miscela non pare, pero', essere sul punto di esplodere. Sta ancora nella fase di compressione. Forse perche' a qualcuno fa comodo.
E a comprimerla ci pensano situazioni che al mio occhio sono vergognose, ma che gli inglesi, per il momento, accettano. Qualcuno di loro digrigna i denti, qualcun altro si indigna per 5 minuti. Per quanto tempo ancora le accetteranno non lo so, ne' so quali possano essere le conseguenze una volta che la cosa dovesse esplodere. Vi riporto due casi, entrambi che coinvolgono degli indiani. Gli indiani sono a pieno titolo membri della societa' britannica, probabilmente la comunita' di stranieri piu' numerosa sull'isola e dotati di un alto livello di influenza, quanto meno economica se non politica (ma che manchino di influenza politica non sono sicuro).
Il primo e' il caso di una donna indiana che, ad una trasmissione radiofonica, si lamentava della "vergognosa assenza di traduttori" negli ospedali pubblici. Era stata ricoverata per un rischio di aborto e, mancando il traduttore, la poveretta aveva dovuto tradurre lei stessa per il marito, che non spiaccicava una parola di inglese. Faccio presente che in India si parlano piu' di 1600 lingue e dialetti, anche se magari nel caso specifico bastava tradurre dall'inglese all'hindi, ma com'e' che una persona che si e' stanziata stabilmente in una nazione, al punto da avere un figlio in questa nazione, non ne conosce la lingua? In ogni caso, la vera vergogna e' che a quella donna sia stato permesso di lamentarsi pubblicamente, e dubito che i conduttori della trasmissione abbiano veramente detto cio' che pensavano. Del resto, come avrebbero osato? Se vai a dire ad un indiano che e' giusto che impari l'inglese rischi di perdere il posto, lo rischi molto di piu' che se ti scoprono pedofilo.
Il secondo caso e' una situazione che capita di frequente ad alcuni miei colleghi, i giardinieri stanziati al Jubilee Garden, quel piccolo parco a South Bank, proprio sotto la grande ruota del London Eye. Il compito principale dei giardinieri al Jubilee Garden, specialmente nei weekend e nei giorni di festa, e' quello di raccogliere le bottiglie e le lattine sparpagliate dagli alcolizzati, lavare il loro vomito dai vialetti, pulire la spazzatura che i turisti lasciano sui prati e svuotare i pochi e piccoli bidoni della spazzatura (antibomba, ovviamente) che si riempiono non appena ti volti. Insomma, il giardiniere di stanza al Jubilee Park, piu' che con le piante, ha a che fare con la spazzatura (e la maleducazione della gente). Immagino sappiate come in India sono considerate le persone che toccano la spazzatura, essendo un lavoro per le caste piu' umili. E quindi potete immaginare come gli indiani a Londra si comportino nei confronti dei miei colleghi non appena si accorgono che toccano la spazzatura, il disprezzo che riservano loro, arrivando ad ignorarli, a non ascoltarli mentre cercano di dirgli, magari, di stare fuori dalle aiuole. Ci sono stati casi in cui uno degli operai ha dovuto chiamare il proprio supervisor, il quale e' arrivato senza sacco della spazzatura in mano ovviamente, perche' non c'era altro modo di farsi ascoltare. E a Londra c'e' un elevato numero di indiani membri della Middle Class. Eppure la Gran Bretagna e' la nazione della Magna Charta, e' la nazione dove, almeno teoricamente, l'ultimo dei lavapiatti gode degli stessi diritti della regina. E come si puo' conciliare questo con il permettere certi comportamenti non a persone qui solo in visita, ma che vivono e lavorano stabilmente a Londra?
Vi lascio trarre le vostre conclusioni. Sono cose che fuori dal contesto generale dicono poco, ma inserite nel quadro generale acquistano tutt'altro valore. Tasselli, appunto, che messi uno accanto all'altro formano una figura.
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