Ieri,
sabato, si e' consumata un'altra delle uscite di italiani residenti
in Londra. Facendo parte di una serie di 10 Sbirrate per fare il giro
di Londra, questa volta ci siamo recati quanto piu' a ovest possibile
in questa citta' dove ancora potessimo trovare un luogo degno
di essere visitato. E' strano (?) ma ad est ci sono molte piu' cose
da vedere: e' come se la storia della citta' fosse stata fatta ad
est, ma piano piano, le persone coi soldi, quelli con la puzza al
naso, ma non abbastanza ricchi da vivere nel centro, si fossero mossi
verso aree esterne quanto piu' possibile lontane dalle masse di
diseredati che fino ad allora avevano mandato avanti i docks e le
fabbriche varie che un tempo erano il nerbo di Londra. Finita'
l'utilita' industriale di quel tempo, le aree contaminate sono state
lasciate alla Working Class, mentre la Middle Class si e' mossa ad
ovest costruendo zone residenziali tanto carine quanto anonime e
completamente prive di storia ed anima.
Parrebbe
che oltre Chiswick, gia' insediamento ai tempi dei Sassoni
(apparentemente qui producevano formaggio a
quei tempi) non ci sia poi molto. Facendo il confronto con l'opposto
punto cardinale, per lo meno.
Insomma,
cercando un luogo che potessimo visitare ad ovest, siamo arrivati in
quel del Borough di Ealing e Hounslow, e precisamente alla tenuta di
Gunnersbury Park. Il nome Gunnesbury deriva da quello di Gunylda,
nipote di Re Canute, che fu re di Danimarca, Inghilterra, Norvegia e
parte della Svezia, un dominio conosciuto come l'Impero del Mare del
Nord e a cui la conquista Normanna nel 1066 pose fine. A meta' del
1700 Sir John Maynard compro' la tenuta e fece costruire la villa
palladiana. Passando di mano in mano, smembrata e poi infine riunita,
Gunnersbury arrivo' ad essere proprieta' della famiglia Rotschield,
e precisamemente nella persona di Nathan Mayer, un uomo cosi'
descritto da un anonimo suo contemporaneo:
"Eyes
are usually called the windows of the soul. But in Rothschild's case
you would conclude that the windows are false ones, or that there was
no soul to look out of them. There comes not one pencil of light from
the interior, neither is there one gleam of that which comes from
without reflected in any direction. The whole puts you in mind of an
empty skin, and you wonder why it stands upright without at least
something in it. By and by another figure comes up to it. It then
steps two paces aside, and the most inquisitive glance that you ever
saw, and more inquisitive than you would ever have thought of, is
drawn out of those fixed and leaden eyes, as if one were drawing a
sword from a scabbard. The visiting figure, which has the appearance
of coming by accident and not by design, stops just a second or two,
in the course of which looks are exchanged which, though you cannot
translate, you feel must be of most important meaning. After this,
the eyes are sheathed up again, and the figure resumes its stony
posture.
During the morning, numbers of visitors come, all of whom meet with a similar reception and vanish in a similar manner. Last of all the figure itself vanishes, leaving you utterly at a loss"
During the morning, numbers of visitors come, all of whom meet with a similar reception and vanish in a similar manner. Last of all the figure itself vanishes, leaving you utterly at a loss"
A
un altro membro della famiglia dobbiamo la seguente citazione:
Give
me control over a nation's currency, and I care not who makes its
law. - Baron Mayor Amschel Rothschild
Per
chi avesse dubbi sulla veridicita' di tale affermazione faccio
presente che e' il sistema con cui le Banche si stanno impadronendo
di interi Stati con la crisi dell'Euro e consiglio una lettura
approfondita del blog Goofynomics.
Nel
1925 la tenuta fu ceduta al Borough, con l'obbligo di farne una
struttura aperta al pubblico e mantenerne il parco, per un cifra
inferiore a quella che era stata offerta dal Borough di Brentford e
Chiswick che aveva l'intenzione di costruirvi abitazioni. Oggi la
villa e' un museo, che non sarebbe niente di eccezionale non fosse
per la visita guidata alle cucine, mantenute nello stesso stato in
cui erano piu' di un secolo fa, visita che da un'idea molto accurata
di come fosse la vita della servitu' in epoca
vittoriana. Ad esempio, gli uomini della servitu' cominciavano a
lavorare mezz'ora dopo le donne, e ricevevano interamente la loro
paga, mentre la paga delle donne veniva per meta' consegnata alle
famiglie di provenienza e per meta' "custodita" dalla
governante, alla quale le donne avrebbero dovuto chiedere i soldi se
avevano qualcosa da comprare, richiesta che poteva essere anche
rifiutata. E la faccia da mastino della grassa e grossa governante
tedesca nella foto di gruppo della servitu', mi fa pensare che un
rifiuto capitasse piu' spesso di un consenso.
Una
particolarita' che mi ha colpito e' stata la presenza di numerose
macchine, di varie dimensioni, per pulire i coltelli: un tamburo, con
fori sul lato circolare per infilarvi i coltelli, con all'interno
delle spazzole le quali ripulivano le lame e probabilmente al
contempo le affilavano grazie al movimento rotatorio imposto con una
manovella. Niente sapone, per pulire le lame, che dovevano essere
presenti in numero veramente elevato.
E
nel museo abbiamo trovato la prima "cosa furi posto": la
guida era una donna italiana. Per il nostro gruppo di dodici persone,
undici italiani ed un moldavo che
comunque l'italiano lo capisce abbastanza, la guida, Rossella, ha
fatto il suo primo tour in italiano.
Lasciato
il museo e avviatici attraverso il parco, diretti ad un pub sulla
Chiswick High Road e da li' ad un ristorante, la conversazione e'
principalmente girata attorno alla coinquilina di una delle ragazze,
coinquilina alquanto molesta, in quanto in grado di trovarsi uomini
dalle lunghe e ripetute prestazioni sessuali, perfettamente udibili
attraverso la casa (le case londinesi non lasciano molta privacy in
questo senso). Caratteristiche di ogni prestazione: lunghezza venti
venticinque minuti in serie di tre con pause di dieci quindici
minuti, ripetuti colpi della testiera del letto contro la parete,
risate sataniche della ragazza...
Le
speculazioni si sono sprecate: dall'ipotesi che le risate servissero
proprio a smorzare l'eccitazione dei compagni e cosi' alungarne la
prestazione (un po' come in Californication, ricordate il pugno che
la minorenne molla ad Ed?) , alla possibilita' che la tipa
(studentessa di infermieristica) avesse accesso a qualche prodotto
particolare per allungare le prestazioni (che diversi uomini abbiano
prestazioni pressoche' uguali e' strano, infatti), per giungere al
consiglio, dato che la nostra amica non la fanno di dormire, di
bussare alla porta e chiedere di partecipare (se non puoi
batterli...sbattiteli! cioe', fatteli amici).
Ma
parliamo del ristorante. Carluccio's, Italian Restaurant, abbastanza
caro e cibo fra luci ed ombre. A parte l'onnipresente prezzemolo a
scopo decorativo (il detto "sei come il prezzomolo" pare
derivi proprio dall'uso fattone in questa catena di ristoranti), un
menu' al quanto confuso in cui gli antipasti sono chiamati primi e la
pasta e fagioli e' un antipasto, siamo incappati in cibi che al
meglio erano a malapena decenti: il ragu' per le lasagne fatto con la
carne di agnello non saprei come classificarlo. Gli antipasti,
affettati e caponata, almeno erano buoni, ma quelli arrivano diretti
dall'Italia. Devo dire che anche la focaccia era buona, e quelle
devono averla fatta qua (avranno trovato un forno italiano).
Ma
qui abbiamo trovato la seconda cosa fuori posto. Nessuno del
personale parlava italiano (e ancora ci puo' stare, a Londra), ma
addirittura nessuno di loro sapeva come suonasse l'italiano. Arrivato
ad ordinare la gRappa (con la R maiuscola, si'), la cameriera
(bionda) mi chiede: "But are all of you Italians?" Alla mia
risposta affermativa la bionda dice: "Oh, now I understand why I
couldn't understand your orders!" Infatti avevamo passato la
serata a indicare sul menu' i vari piatti che ordinavamo peggio che
di quando si va ad un ristorante cinese.
Quindi,
una guida italiana in una villa vittoriana, ed un ristorante italiano
dove nessuno comprendeva una parola di cio' che dicevamo. Ma mentre
la guida a Gunnersbury ha trasformato in un'ora piacevole e
interessante una visita che altrimenti sarebbe stata piatta ed
anonima, da Carluccio's le cameriere si sono dovute mettere in tre
per controllare il nostro conto. Le poverette avevano fatto l'errore
di farci un conto unico, ma noi abbiamo pagato ognuno per se', quindi
abbiamo dovuto indicare loro i piatti che ognuno di noi aveva
mangiato e pure quanto dovevano ricaricare a ciascuno per il
servizio, dato che fare 12,5% di ogni conto era troppo difficile da
fare. E cosi', prima in due, una armata di calcolatrice e l'altra col
POS, ci fanno i vari conti, per poi arrivare alla fine e stare circa
mezz'ora a ricontrollare e ricalcolare e chiamare una terza collega a
controllare pure lei perche' il totale non tornava. Si erano
dimenticate di includere nel calcolo i contanti con cui un paio di
noi avevano pagato la loro parte.
Uscendo
qualcuno ha commentato: "Ho realizzato solo ora che erano tre
bionde." Chiedo venia alle bionde ma sono contrario al
politically correctness.
This
is London!
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