Sunday 8 September 2013

Cose...fuori posto?

Ieri, sabato, si e' consumata un'altra delle uscite di italiani residenti in Londra. Facendo parte di una serie di 10 Sbirrate per fare il giro di Londra, questa volta ci siamo recati quanto piu' a ovest possibile in questa citta' dove ancora potessimo trovare un luogo degno di essere visitato. E' strano (?) ma ad est ci sono molte piu' cose da vedere: e' come se la storia della citta' fosse stata fatta ad est, ma piano piano, le persone coi soldi, quelli con la puzza al naso, ma non abbastanza ricchi da vivere nel centro, si fossero mossi verso aree esterne quanto piu' possibile lontane dalle masse di diseredati che fino ad allora avevano mandato avanti i docks e le fabbriche varie che un tempo erano il nerbo di Londra. Finita' l'utilita' industriale di quel tempo, le aree contaminate sono state lasciate alla Working Class, mentre la Middle Class si e' mossa ad ovest costruendo zone residenziali tanto carine quanto anonime e completamente prive di storia ed anima.
Parrebbe che oltre Chiswick, gia' insediamento ai tempi dei Sassoni (apparentemente qui producevano formaggio a quei tempi) non ci sia poi molto. Facendo il confronto con l'opposto punto cardinale, per lo meno.
Insomma, cercando un luogo che potessimo visitare ad ovest, siamo arrivati in quel del Borough di Ealing e Hounslow, e precisamente alla tenuta di Gunnersbury Park. Il nome Gunnesbury deriva da quello di Gunylda, nipote di Re Canute, che fu re di Danimarca, Inghilterra, Norvegia e parte della Svezia, un dominio conosciuto come l'Impero del Mare del Nord e a cui la conquista Normanna nel 1066 pose fine. A meta' del 1700 Sir John Maynard compro' la tenuta e fece costruire la villa palladiana. Passando di mano in mano, smembrata e poi infine riunita, Gunnersbury arrivo' ad essere proprieta' della famiglia Rotschield, e precisamemente nella persona di Nathan Mayer, un uomo cosi' descritto da un anonimo suo contemporaneo:

"Eyes are usually called the windows of the soul. But in Rothschild's case you would conclude that the windows are false ones, or that there was no soul to look out of them. There comes not one pencil of light from the interior, neither is there one gleam of that which comes from without reflected in any direction. The whole puts you in mind of an empty skin, and you wonder why it stands upright without at least something in it. By and by another figure comes up to it. It then steps two paces aside, and the most inquisitive glance that you ever saw, and more inquisitive than you would ever have thought of, is drawn out of those fixed and leaden eyes, as if one were drawing a sword from a scabbard. The visiting figure, which has the appearance of coming by accident and not by design, stops just a second or two, in the course of which looks are exchanged which, though you cannot translate, you feel must be of most important meaning. After this, the eyes are sheathed up again, and the figure resumes its stony posture.
During the morning, numbers of visitors come, all of whom meet with a similar reception and vanish in a similar manner. Last of all the figure itself vanishes, leaving you utterly at a loss"

A un altro membro della famiglia dobbiamo la seguente citazione: 
Give me control over a nation's currency, and I care not who makes its law. - Baron Mayor Amschel Rothschild
Per chi avesse dubbi sulla veridicita' di tale affermazione faccio presente che e' il sistema con cui le Banche si stanno impadronendo di interi Stati con la crisi dell'Euro e consiglio una lettura approfondita del blog Goofynomics.

Nel 1925 la tenuta fu ceduta al Borough, con l'obbligo di farne una struttura aperta al pubblico e mantenerne il parco, per un cifra inferiore a quella che era stata offerta dal Borough di Brentford e Chiswick che aveva l'intenzione di costruirvi abitazioni. Oggi la villa e' un museo, che non sarebbe niente di eccezionale non fosse per la visita guidata alle cucine, mantenute nello stesso stato in cui erano piu' di un secolo fa, visita che da un'idea molto accurata di come fosse la vita della servitu' in epoca vittoriana. Ad esempio, gli uomini della servitu' cominciavano a lavorare mezz'ora dopo le donne, e ricevevano interamente la loro paga, mentre la paga delle donne veniva per meta' consegnata alle famiglie di provenienza e per meta' "custodita" dalla governante, alla quale le donne avrebbero dovuto chiedere i soldi se avevano qualcosa da comprare, richiesta che poteva essere anche rifiutata. E la faccia da mastino della grassa e grossa governante tedesca nella foto di gruppo della servitu', mi fa pensare che un rifiuto capitasse piu' spesso di un consenso.
Una particolarita' che mi ha colpito e' stata la presenza di numerose macchine, di varie dimensioni, per pulire i coltelli: un tamburo, con fori sul lato circolare per infilarvi i coltelli, con all'interno delle spazzole le quali ripulivano le lame e probabilmente al contempo le affilavano grazie al movimento rotatorio imposto con una manovella. Niente sapone, per pulire le lame, che dovevano essere presenti in numero veramente elevato.
E nel museo abbiamo trovato la prima "cosa furi posto": la guida era una donna italiana. Per il nostro gruppo di dodici persone, undici italiani ed un moldavo che comunque l'italiano lo capisce abbastanza, la guida, Rossella, ha fatto il suo primo tour in italiano.

Lasciato il museo e avviatici attraverso il parco, diretti ad un pub sulla Chiswick High Road e da li' ad un ristorante, la conversazione e' principalmente girata attorno alla coinquilina di una delle ragazze, coinquilina alquanto molesta, in quanto in grado di trovarsi uomini dalle lunghe e ripetute prestazioni sessuali, perfettamente udibili attraverso la casa (le case londinesi non lasciano molta privacy in questo senso). Caratteristiche di ogni prestazione: lunghezza venti venticinque minuti in serie di tre con pause di dieci quindici minuti, ripetuti colpi della testiera del letto contro la parete, risate sataniche della ragazza...
Le speculazioni si sono sprecate: dall'ipotesi che le risate servissero proprio a smorzare l'eccitazione dei compagni e cosi' alungarne la prestazione (un po' come in Californication, ricordate il pugno che la minorenne molla ad Ed?) , alla possibilita' che la tipa (studentessa di infermieristica) avesse accesso a qualche prodotto particolare per allungare le prestazioni (che diversi uomini abbiano prestazioni pressoche' uguali e' strano, infatti), per giungere al consiglio, dato che la nostra amica non la fanno di dormire, di bussare alla porta e chiedere di partecipare (se non puoi batterli...sbattiteli! cioe', fatteli amici).
Ma parliamo del ristorante. Carluccio's, Italian Restaurant, abbastanza caro e cibo fra luci ed ombre. A parte l'onnipresente prezzemolo a scopo decorativo (il detto "sei come il prezzomolo" pare derivi proprio dall'uso fattone in questa catena di ristoranti), un menu' al quanto confuso in cui gli antipasti sono chiamati primi e la pasta e fagioli e' un antipasto, siamo incappati in cibi che al meglio erano a malapena decenti: il ragu' per le lasagne fatto con la carne di agnello non saprei come classificarlo. Gli antipasti, affettati e caponata, almeno erano buoni, ma quelli arrivano diretti dall'Italia. Devo dire che anche la focaccia era buona, e quelle devono averla fatta qua (avranno trovato un forno italiano). 
Ma qui  abbiamo trovato la seconda cosa fuori posto. Nessuno del personale parlava italiano (e ancora ci puo' stare, a Londra), ma addirittura nessuno di loro sapeva come suonasse l'italiano. Arrivato ad ordinare la gRappa (con la R maiuscola, si'), la cameriera (bionda) mi chiede: "But are all of you Italians?" Alla mia risposta affermativa la bionda dice: "Oh, now I understand why I couldn't understand your orders!" Infatti avevamo passato la serata a indicare sul menu' i vari piatti che ordinavamo peggio che di quando si va ad un ristorante cinese.

Quindi, una guida italiana in una villa vittoriana, ed un ristorante italiano dove nessuno comprendeva una parola di cio' che dicevamo. Ma mentre la guida a Gunnersbury ha trasformato in un'ora piacevole e interessante una visita che altrimenti sarebbe stata piatta ed anonima, da Carluccio's le cameriere si sono dovute mettere in tre per controllare il nostro conto. Le poverette avevano fatto l'errore di farci un conto unico, ma noi abbiamo pagato ognuno per se', quindi abbiamo dovuto indicare loro i piatti che ognuno di noi aveva mangiato e pure quanto dovevano ricaricare a ciascuno per il servizio, dato che fare 12,5% di ogni conto era troppo difficile da fare. E cosi', prima in due, una armata di calcolatrice e l'altra col POS, ci fanno i vari conti, per poi arrivare alla fine e stare circa mezz'ora a ricontrollare e ricalcolare e chiamare una terza collega a controllare pure lei perche' il totale non tornava. Si erano dimenticate di includere nel calcolo i contanti con cui un paio di noi avevano pagato la loro parte.
Uscendo qualcuno ha commentato: "Ho realizzato solo ora che erano tre bionde." Chiedo venia alle bionde ma sono contrario al politically correctness.


This is London!


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