Monday 9 September 2013

La casa (parte quarta)

La casa parte terza

 Nel silenzio della notte udi' un sussurro. Let us pass over...let us pass over...
Sconcertato, Marco scese al piano terra. La casa era buia e silenziosa come silenziosa era la notte all'esterno. Silenziosa ed immota. Eccetto per quella voce. Senza far rumore si reco' nello studio, le cui grandi finestre davano sul piazzale antistante la casa. Un refolo di aria fresca gli gelo' la pelle sudata.
Let us pass over...
Il cuore prese a battergli forte, una morsa gli strinse lo stomaco. Dannazione! Che succede?
C'era un'ombra fuori della finestra dietro lo scrittoio. La sagoma immobile di un uomo con in testa un cloth cap, la coppola italiana, stava in piedi, ad alcuni metri dalla casa, le braccia distese lungo i fianchi, si delineava a malapena contro la vegetazione del giardino. Il diario sullo scrittoio era aperto, le pagine che si agitavano per la brezza.
Brezza? La finestra e' aperta! Marco si diresse verso la finestra per chiuderla prima che l'uomo all'esterno tentasse di entrare. Un dolore lancinante gli trafisse il piede destro nel momento.
Con un grido Marco cadde a sedere sul tappeto, si prese la gamba e alzo' il piede. Un vetro gli si era conficcato nella pianta. Senza ben capire cosa gli era successo, guardo' il pavimento e vide che altri pezzi di vetro vi erano sparsi. Sollevato lo sguardo alla finestra la vide chiusa, ma uno dei vetri della parte inferiore del telaio era rotto.

Marco apri' gli occhi in camera da letto. Rimase a fissare il soffitto a lungo, inconsapevole dello scorrere del tempo. La vernice coloro avorio aveva alcune macchie dovute all'umidita' vicino alla parete esterna. Un' infiltrazione dal tetto?
Un dolore sordo e pulsante al piede destro lo richiamo' alla realta'. Con la bocca improvvisamente secca si sedette nel letto, spinse via le coperte e si tiro' la gamba vicina al corpo per esaminare la pianta del piede. Un taglio rosso la segnava proprio nel mezzo. Come nel sogno...
Il taglio non era profondo, mentre nel sogno il pezzo di vetro era conficcato profondamente nella carne, ma il sangue aveva macchiato tutte le lenzuola. Con una bestemmia a fior di labbra Marco lascio' il letto, zoppicando sul tallone, in cerca di cerotti. Li trovo' in un cassetto dell'anta centrale dell'armadio, insieme a garze ed acqua ossigenata. Acqua ossigenata? Hydrogen peroxide era scritto sulla bottiglietta di plastica. Come era possibile? In UK era quasi impossibile comprarla... forse perche' era stata usata nella preparazione delle bombe del 7 settembre 2005.
Archiviando il fatto come una delle tante incongruenze di questa nazione, Marco torno' sul letto portandosi le garze, la boccetta di H2O2 e i cerotti. Spruzzo' la ferita con l'acqua ossigenata, rimase a guardarla schiumare sulle labbra del taglio, quindi prese una compressa di garza che inzuppo' di acqua in un angolo e procedette a pulire attentamente il taglio. Poi asciugo' bene, sempre usando la garza, e mise un cerotto, grande e quadrato.
Cos'e' successo?
Possibile fosse sonnambulo? Non ne aveva mai sofferto. Colto da un'improvvisa stanchezza si abbandono' sul letto, braccia e gambe aperte. Non ne aveva mai sofferto. E cos'erano questi sogni? Un gorgoglio dello stomaco pose fine alle sue elucubrazioni. Si vesti' e scese in cucina per fare colazione.
Mentre mangiava la questione pratica della ferita al piede si ripropose da sola. Sonnambulo o meno, in qualche modo si era tagliato. Meglio scoprire com'era successo per evitare altri incidenti.
Finito di mangiare si reco' nello studio. Nel sogno si era ferito li', magari significava qualcosa. Ma nonostante l'accuratezza della sua ricerca, che lo fece procedere carponi tastando il tappeto con le mani (cautamente, per ridurre i rischi di farsi male di nuovo), non trovo' assolutamente niente. Neanche un piccolo frammento di vetro nascosto nella tessitura del tappeto. Quindi non era successo nello studio. Probabilmente era successo nel letto, e questo avrebbe anche eliminato la possibilita' di essere sonnambulo. Risali' in camera e tiro' giu' la coperta ed il lenzuolo, cercando fra le pieghe, ma inutilmente. Tiro' via il lenzuolo e il corpimaterasso dal letto... Tanto sono da cambiare... per controllare sul materasso stesso. Ma anche qui non trovo' niente.
Ora pure come Padre Pio, son diventato, penso' sconsolato. Rimase un poco li' a guardare il letto disfatto, quindi fece una palla delle lenzuola sporche e le porto' in lavanderia.
Il resto della giornata lo passo' nello studio, dedicandosi a scoprire cosa contenesse la biblioteca. Con sua soddisfazione trovo' alcuni volumi relativi all'area: storia, geografia, leggende, racconti popolari, uno studio sulla flora.
Incuriosito dal libro di racconti, un volume vecchio, rilegato con una copertina rigida di colore rosso, Marco lo prese ed ando' a sedersi su una poltrona. Lo apri' al primo racconto, intitolato "A puzzle", e comincio' a leggere.

There was a custom once through the Country, when a man would die, that the whole people of the place would gather together to the house in which the dead man was. Tigh aire faire (the shealing of watching), and they would be at drinking, and singing, and telling tales, till the white day should come. At this time they were gathered together in the house of watching, and there was a man in this house, and when the tale went about, he had neither tale nor song, and as he had not, he was put out at the door. When he was put out he stood at the end of the barn; he was afraid to go farther. He was but a short time standing when he saw nine, dressed in red garments, going past, and shortly after that he saw other nine going past in green dresses; shortly after this he saw other nine going past in blue dresses. A while after that came a horse, and a woman and a man on him. Said the woman to the man, "I will go to speak to that man who is there at the end of the barn." She asked him what he was doing standing there. He told her. "Sawest thou any man going pass since the night fell?" said she. He said that he had; he told her all he had seen. "Thou sawest all that went since the night fell", said she. "Well then", said she, "the first nine thou sawest these were brothers of my father, and the second nine brothers of my mothers, and the third nine, these were my own sons, and they are altogether sons of that man who is on the horse. That is my husband; and there is no law in Eirinn, nor in Alaba, nor in Sasunn that can find fault with us. Go thou in, and I myself will not believe but that puzzle is on them till day;" and she went and she left him.

Su, in camera da letto, il cellulare privo di linea, si scarico' lentamente e si spense.

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