Durante
una passeggiata nel boschetto, in un tiepido martedi' pomeriggio,
Marco si spinse fino al Lee Brook, confine della sua proprieta'. Il
sentiero di terra battuta, attraversato il boschetto, proseguiva
lungo la riva del ruscello. L'altra sponda era un vasto prato dove
alcune vacche pascolavano, ed il sole pomeridiano si infilava fra gli
alberi.
Marco
fece una pausa per osservare alcuni scoiattoli che si rincorrevano
sui rami di una quercia. Con sua gran sorpresa si trattava di
scoiattoli europei, con la pelliccia rossa e la coda che si scuriva
fino ad essere nera in punta, non i grigi e piu' grossi cugini
americani che andavano soppiantando ovunque sull'isola la popolazione
originale. Voltandosi per riprendere la passeggiata sobbalzo' nel
vedere, subito sull'altra riva del ruscello, a non piu' di tre metri
a monte, un uomo. Da dove cazzo e' arrivato?! L'altra sponda
era aperta alla vista per almeno un chilometro, sia a valle che a
monte del Lee Brook, come aveva fatto l'uomo ad arrivargli cosi'
vicino in meno di un paio di minuti?
-Hello!-
saluto' Marco.
L'uomo
rimase a fissarlo stolidamente. Indossava una vecchia giacca a
quadrettoni grigi, scuri e chiari, forse di flanella, e un cloth cap
anch'esso grigio.
-I'm
seeking mushroom-, disse l'uomo giusto un attimo prima che Marco
parlasse ancora. Aveva un forte accento che Marco non riusci' ad
individuare. -There are no mushrooms on this bank.
-Not
at all?- Marco non aveva veramente voglia di fare conversazione, ma
se i locals erano realmete scontrosi come gli sembrava dalla sua
visita a Cold Ash... o qualunque altro villaggio fosse quello dove
lui era stato... non gli pareva il caso di essere scortese tagliando
corto e creare cosi' una frattura che non sarebbe stato possibile
riparare.
-All
mushrooms are on that bank-, prosegui' l'uomo fissando Marco.
-Really?
You can cross to this bank, if you like.- Ma che cazzo faccio?
Invito uno sconosciuto a venire nella mia proprieta'?
-We
can't cross the brook.
Vabbe',
tanto a me i funghi non piacciono. Marco adocchio' i wellington
boots che lo sconosciuto indossava. Come non puoi? L'acqua del
ruscello, largo al massimo un paio di metri, era bassa e placida.
-I
think-, disse Marco facendo un paio di passi avanti, -that a bridge
is over there.
Fece
due passi ancora e si lascio' l'uomo alle spalle, mentre cercava di
individuare il piccolo ponte di legno che univa le due sponde del
ruscello.
-Well,
I can't see it from here, but it is there. You can use it to cross.
Marco
si volto' verso l'uomo e un senso di gelo lo invase in ogni parte del
corpo. L'uomo era scomparso. Era li'! Non me lo sono immaginato!
Fece un paio di passi verso valle, guardo' in entrambe le direzioni,
ma sul prato c'erano solo le vacche che pascolavano in lontananza.
Col
respiro affannato Marco riprese la strada di casa, voltandosi
numerose volte, prima per adocchiare il prato alla ricerca dell'uomo,
ma poi, quando il sentiero lascio' la riva del ruscello per
immergersi fra gli alberi, per scrutare fra le ombre del sottobosco,
da cui gli pareva di udire il rumore di passi che tentavano di
sovrapporsi ai suoi per mimetizzarsi nel loro rumore.
Di
fronte alla porta di casa si fermo' per riprendere fiato e scrutare
le frange esterne del boschetto, immobili e vuote oltre il piazzale
ed il giardino. Marco era spaventato, da cosa non lo sapeva, ma era
spaventato. Chi era quell'uomo?
E
mentre apriva la porta di casa realizzo' che l'uomo non aveva un
paniere con se', ne' altro contenitore. Andare a funghi senza un
contenitore per metterli? Si chiuse nervosamente la porta alle spalle
e si diresse nello studio, con l'intenzione di stendersi sul sofa'.
Ma mentre attraversava la stanza il rumore di passi affrettati sul
ghiaino lo fece voltare di scatto verso la finestra, quella dietro lo
scrittoio, giusto in tempo per intravedere fuggevolmente un'ombra.
Corse
alla finestra e, scostando le tende, premette il viso contro il vetro
per guardare in giardino. Niente. Spalanco' la finestra e si sporse
dal davanzale, guardando in entrambe le direzioni. Alla sua destra il
giardino era chiuso dal muro di recinzione del giardino posteriore e
dalla siepe, che proseguiva su tutto il fronte del giardino fino al
bosco ad ovest della casa, interrompendosi solo per l'uscita dal
piazzale inghiaiato. Niente. E non c'erano posti in cui nascondersi.
Osservo' attentamente il ghiaino nella porzione di piazzale di fronte
alla finestra, una zona in cui lui era sicuro di non avere camminato
dal giorno in cui erano venuti i giardinieri. Nessuna impronta
visibile.
Cercando
di imporre al suo corpo di smettere di tremare Marco richiuse la
finestra ed ando' sedersi sul sofa'. Mentre cercava di rilassarsi lo
sguardo gli cadde sull'Ulysses. Il libro, dalla copertina rigida di
uno scolorito verde, giaceva dimenticato sul sofa' dal giorno
seguente in cui lo aveva preso dalla biblioteca. Il mattino
successivo se lo era portato nello studio, intenzionato a proseguirne
la lettura, ma non era proprio riuscito ad interessarsene e lo aveva
dimenticato sul sofa'.
Lo
prese e lo apri' a caso.
-Let
him stay-, Stephen said. -There's nothing wrong with him except at
night.
Non
c'e' niente di sbagliato in lui eccetto che di notte... Chiuso il
libro e posatolo accanto a se', Marco si lascio' andare contro lo
schienale del sofa', abbandonando il capo e chiudendo gli occhi. Si
appisolo' immediatamente.
Bussavano
alla porta. Era un bussare regolare, non particolarmente forte, ma
insistente. Ininterrotto...
...con
un sussulto apri' gli occhi, sorpreso di essersi addormentato sul
divano. Non doveva aver dormito piu' di qualche minuto, ma si sentiva
frastornato. Attese un paio di minuti, per paura che la testa gli
potesse girare se si alzava immediatamente dal sofa', poi si reco' in
cucina e si sciacquo' la faccia. Col viso grondante acqua si sedette
al tavolo.
Che
mi succede? si chiese. Quell'uomo me lo sono immaginato? E se
non me lo sono immaginato come ha fatto a scomparire?
Mentre
sedeva immobile, fissando il tavolo senza vederlo realmente, cercando
di darsi una risposta che sapeva non poteva riuscire a darsi, lo
stomaco comincio' a brontolargli.
Prepariamoci
la cena, va'! E' presto ma che differenza fa?
Dopo
cena, col buio che piano piano aumentava all'esterno, Marco sedette
nello studio. Aveva rimesso l' Ulysses al suo posto nella biblioteca
e preso un volume di cronache locali, intitolato Book of Days e
pubblicato da Chatto and Windus. Il libro si apriva con una
introduzione inutilmente prolissa e allo stesso tempo priva sia di
concetti che di nozioni, incentrata sopratutto sul tempo speso
dall'autore nell'area per raccogliere i dati necessari a scrivere il
libro e sulla sua passione per le jelly heels di un mash and pie shop
locale. Dai toni con cui il negozio veniva descritto, Marco ebbe
l'impressione che la passione fosse maggiormente verso il
proprietario dello shop piuttosto che per le sue jelly heels. Dopo la
lunga introduzione l'autore passo' a descrivere l'area in epoca
preistorica -Ma perche' devono partire sempre da lontano?-
quindi al periodo romano indicando l'area come abitata sia da tribu'
di Iceni che di Catuvellani, ma apparentemente nella zona non ci
furono insediamenti stabili fino al Basso Medioevo, essendo stata
un'area travagliata durante il periodo dell' eptarchia, posta al
convergere dei confini di tre regni, quelli di Northumbria, East
Anglia ed Essex. Ne' tantomeno vi era successo alcun fatto storico
degno di rilevanza: si pensava che una "battaglia minore"
durante la Guerra delle Due Rose, "a minor fight between Yorks
and Lancasters, which was won by the Red Rose's men-at-arms",
fosse stata combattuta nelle vicinanze. Ma niente di sicuro. Divenuta
area agricola in era moderna, i primi veri insediamenti erano
comparsi solo dopo la Grande Guerra.
Il
libro forniva anche una mappa della zona disegnata poco prima dello
scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Marco vi trovo' il Lee Brook
con l'ampia ansa che racchiudeva la casa e l'intera proprieta' (la
casa, ovviamente, ai tempi in cui la mappa era stata disegnata non
era ancora stata costruita), il paese di Cold Ash a nord del Lee
Brook e la citta' piu' a nord-est. L'aeroporto militare di cui aveva
parlato Sam, il giardiniere, si trovava esattamente ad ovest di Cold
Ash, a poche miglia di distanza. Le strade erano diverse, ma Marco
era sicuro, in base alla disposizione delle localita' sulla mappa,
che il paese dove si era recato il primo giorno per fare la spesa
fosse proprio Cold Ash.
Domani
vado a controllare... penso'.
Chiudendo
il libro Marco alzo' lo sguardo verso la finestra vicina al sofa' e
grido' di paura, arretrando per allontanarsi dalla finestra e cadendo
a sedere per terra.
C'era
un uomo alla finestra...
Dal
pavimento torno' a guardare la finestra...vuota. Ad occhi sbarrati,
il cuore che batteva all'impazzata, si rialzo' lentamente
appoggiandosi al sofa', prima in ginocchio e poi raddrizzando il
busto...
...e
il volto di un uomo era la', nel vetro della finestra che lo fissava.
Il suo viso riflesso sullo sfondo buio della notte.
Cazzo!
Mi sono spaventato per il mio riflesso nel vetro...
Scuotendo
la testa Marco ando' a recuperare il libro, che, nello scatto dovuto
allo spavento, aveva gettato sul pavimento. Controllo' le pagine,
quindi ando' a rimetterlo al suo posto sullo scaffale della libreria.
Quel
tipo oggi pomeriggio mi ha fatto venire i nervi a fior di pelle.
Meglio andare a dormire.
Salendo
le scale gli ritorno' alla mente il passaggio dell'Ulysses:
-Let
him stay-, Stephen said. -There's nothing wrong with him except at
night.
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