Sunday 22 September 2013

La casa (parte quinta)


Durante una passeggiata nel boschetto, in un tiepido martedi' pomeriggio, Marco si spinse fino al Lee Brook, confine della sua proprieta'. Il sentiero di terra battuta, attraversato il boschetto, proseguiva lungo la riva del ruscello. L'altra sponda era un vasto prato dove alcune vacche pascolavano, ed il sole pomeridiano si infilava fra gli alberi.
Marco fece una pausa per osservare alcuni scoiattoli che si rincorrevano sui rami di una quercia. Con sua gran sorpresa si trattava di scoiattoli europei, con la pelliccia rossa e la coda che si scuriva fino ad essere nera in punta, non i grigi e piu' grossi cugini americani che andavano soppiantando ovunque sull'isola la popolazione originale. Voltandosi per riprendere la passeggiata sobbalzo' nel vedere, subito sull'altra riva del ruscello, a non piu' di tre metri a monte, un uomo. Da dove cazzo e' arrivato?! L'altra sponda era aperta alla vista per almeno un chilometro, sia a valle che a monte del Lee Brook, come aveva fatto l'uomo ad arrivargli cosi' vicino in meno di un paio di minuti?
-Hello!- saluto' Marco.
L'uomo rimase a fissarlo stolidamente. Indossava una vecchia giacca a quadrettoni grigi, scuri e chiari, forse di flanella, e un cloth cap anch'esso grigio.
-I'm seeking mushroom-, disse l'uomo giusto un attimo prima che Marco parlasse ancora. Aveva un forte accento che Marco non riusci' ad individuare. -There are no mushrooms on this bank.
-Not at all?- Marco non aveva veramente voglia di fare conversazione, ma se i locals erano realmete scontrosi come gli sembrava dalla sua visita a Cold Ash... o qualunque altro villaggio fosse quello dove lui era stato... non gli pareva il caso di essere scortese tagliando corto e creare cosi' una frattura che non sarebbe stato possibile riparare.
-All mushrooms are on that bank-, prosegui' l'uomo fissando Marco.
-Really? You can cross to this bank, if you like.- Ma che cazzo faccio? Invito uno sconosciuto a venire nella mia proprieta'?
-We can't cross the brook.
Vabbe', tanto a me i funghi non piacciono. Marco adocchio' i wellington boots che lo sconosciuto indossava. Come non puoi? L'acqua del ruscello, largo al massimo un paio di metri, era bassa e placida.
-I think-, disse Marco facendo un paio di passi avanti, -that a bridge is over there.
Fece due passi ancora e si lascio' l'uomo alle spalle, mentre cercava di individuare il piccolo ponte di legno che univa le due sponde del ruscello.
-Well, I can't see it from here, but it is there. You can use it to cross.
Marco si volto' verso l'uomo e un senso di gelo lo invase in ogni parte del corpo. L'uomo era scomparso. Era li'! Non me lo sono immaginato! Fece un paio di passi verso valle, guardo' in entrambe le direzioni, ma sul prato c'erano solo le vacche che pascolavano in lontananza.
Col respiro affannato Marco riprese la strada di casa, voltandosi numerose volte, prima per adocchiare il prato alla ricerca dell'uomo, ma poi, quando il sentiero lascio' la riva del ruscello per immergersi fra gli alberi, per scrutare fra le ombre del sottobosco, da cui gli pareva di udire il rumore di passi che tentavano di sovrapporsi ai suoi per mimetizzarsi nel loro rumore.
Di fronte alla porta di casa si fermo' per riprendere fiato e scrutare le frange esterne del boschetto, immobili e vuote oltre il piazzale ed il giardino. Marco era spaventato, da cosa non lo sapeva, ma era spaventato. Chi era quell'uomo?
E mentre apriva la porta di casa realizzo' che l'uomo non aveva un paniere con se', ne' altro contenitore. Andare a funghi senza un contenitore per metterli? Si chiuse nervosamente la porta alle spalle e si diresse nello studio, con l'intenzione di stendersi sul sofa'. Ma mentre attraversava la stanza il rumore di passi affrettati sul ghiaino lo fece voltare di scatto verso la finestra, quella dietro lo scrittoio, giusto in tempo per intravedere fuggevolmente un'ombra.
Corse alla finestra e, scostando le tende, premette il viso contro il vetro per guardare in giardino. Niente. Spalanco' la finestra e si sporse dal davanzale, guardando in entrambe le direzioni. Alla sua destra il giardino era chiuso dal muro di recinzione del giardino posteriore e dalla siepe, che proseguiva su tutto il fronte del giardino fino al bosco ad ovest della casa, interrompendosi solo per l'uscita dal piazzale inghiaiato. Niente. E non c'erano posti in cui nascondersi. Osservo' attentamente il ghiaino nella porzione di piazzale di fronte alla finestra, una zona in cui lui era sicuro di non avere camminato dal giorno in cui erano venuti i giardinieri. Nessuna impronta visibile.
Cercando di imporre al suo corpo di smettere di tremare Marco richiuse la finestra ed ando' sedersi sul sofa'. Mentre cercava di rilassarsi lo sguardo gli cadde sull'Ulysses. Il libro, dalla copertina rigida di uno scolorito verde, giaceva dimenticato sul sofa' dal giorno seguente in cui lo aveva preso dalla biblioteca. Il mattino successivo se lo era portato nello studio, intenzionato a proseguirne la lettura, ma non era proprio riuscito ad interessarsene e lo aveva dimenticato sul sofa'.
Lo prese e lo apri' a caso.

-Let him stay-, Stephen said. -There's nothing wrong with him except at night.

Non c'e' niente di sbagliato in lui eccetto che di notte... Chiuso il libro e posatolo accanto a se', Marco si lascio' andare contro lo schienale del sofa', abbandonando il capo e chiudendo gli occhi. Si appisolo' immediatamente.

Bussavano alla porta. Era un bussare regolare, non particolarmente forte, ma insistente. Ininterrotto...

...con un sussulto apri' gli occhi, sorpreso di essersi addormentato sul divano. Non doveva aver dormito piu' di qualche minuto, ma si sentiva frastornato. Attese un paio di minuti, per paura che la testa gli potesse girare se si alzava immediatamente dal sofa', poi si reco' in cucina e si sciacquo' la faccia. Col viso grondante acqua si sedette al tavolo.
Che mi succede? si chiese. Quell'uomo me lo sono immaginato? E se non me lo sono immaginato come ha fatto a scomparire?
Mentre sedeva immobile, fissando il tavolo senza vederlo realmente, cercando di darsi una risposta che sapeva non poteva riuscire a darsi, lo stomaco comincio' a brontolargli.
Prepariamoci la cena, va'! E' presto ma che differenza fa?

Dopo cena, col buio che piano piano aumentava all'esterno, Marco sedette nello studio. Aveva rimesso l' Ulysses al suo posto nella biblioteca e preso un volume di cronache locali, intitolato Book of Days e pubblicato da Chatto and Windus. Il libro si apriva con una introduzione inutilmente prolissa e allo stesso tempo priva sia di concetti che di nozioni, incentrata sopratutto sul tempo speso dall'autore nell'area per raccogliere i dati necessari a scrivere il libro e sulla sua passione per le jelly heels di un mash and pie shop locale. Dai toni con cui il negozio veniva descritto, Marco ebbe l'impressione che la passione fosse maggiormente verso il proprietario dello shop piuttosto che per le sue jelly heels. Dopo la lunga introduzione l'autore passo' a descrivere l'area in epoca preistorica -Ma perche' devono partire sempre da lontano?- quindi al periodo romano indicando l'area come abitata sia da tribu' di Iceni che di Catuvellani, ma apparentemente nella zona non ci furono insediamenti stabili fino al Basso Medioevo, essendo stata un'area travagliata durante il periodo dell' eptarchia, posta al convergere dei confini di tre regni, quelli di Northumbria, East Anglia ed Essex. Ne' tantomeno vi era successo alcun fatto storico degno di rilevanza: si pensava che una "battaglia minore" durante la Guerra delle Due Rose, "a minor fight between Yorks and Lancasters, which was won by the Red Rose's men-at-arms", fosse stata combattuta nelle vicinanze. Ma niente di sicuro. Divenuta area agricola in era moderna, i primi veri insediamenti erano comparsi solo dopo la Grande Guerra.
Il libro forniva anche una mappa della zona disegnata poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Marco vi trovo' il Lee Brook con l'ampia ansa che racchiudeva la casa e l'intera proprieta' (la casa, ovviamente, ai tempi in cui la mappa era stata disegnata non era ancora stata costruita), il paese di Cold Ash a nord del Lee Brook e la citta' piu' a nord-est. L'aeroporto militare di cui aveva parlato Sam, il giardiniere, si trovava esattamente ad ovest di Cold Ash, a poche miglia di distanza. Le strade erano diverse, ma Marco era sicuro, in base alla disposizione delle localita' sulla mappa, che il paese dove si era recato il primo giorno per fare la spesa fosse proprio Cold Ash.
Domani vado a controllare... penso'.
Chiudendo il libro Marco alzo' lo sguardo verso la finestra vicina al sofa' e grido' di paura, arretrando per allontanarsi dalla finestra e cadendo a sedere per terra.
C'era un uomo alla finestra...
Dal pavimento torno' a guardare la finestra...vuota. Ad occhi sbarrati, il cuore che batteva all'impazzata, si rialzo' lentamente appoggiandosi al sofa', prima in ginocchio e poi raddrizzando il busto...
...e il volto di un uomo era la', nel vetro della finestra che lo fissava. Il suo viso riflesso sullo sfondo buio della notte.
Cazzo! Mi sono spaventato per il mio riflesso nel vetro...
Scuotendo la testa Marco ando' a recuperare il libro, che, nello scatto dovuto allo spavento, aveva gettato sul pavimento. Controllo' le pagine, quindi ando' a rimetterlo al suo posto sullo scaffale della libreria.
Quel tipo oggi pomeriggio mi ha fatto venire i nervi a fior di pelle. Meglio andare a dormire.
Salendo le scale gli ritorno' alla mente il passaggio dell'Ulysses:

-Let him stay-, Stephen said. -There's nothing wrong with him except at night.

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