Thursday 12 September 2013

In diretta da Paris: giu' la testa

"Alles! Alles!Je suis le pigeon temeraire!" E un piccione ti passa in volo radente a pochi centimetri dalla testa. A conti fatti, che parlino francese, inglese o italiano, vedo poca differenza fra i pennuti d'oltre manica o d'oltralpe. Anche se questi a Parigi mi paiono un po' piu' acrobatici. In quanto all'ortografia della frase in francese, scrivo con tastiera inglese priva di lettere accentate.

L'esperienza coi piccioni e' capitata ieri pomeriggio, al Sacro Cuore di Montmartre, quartiere caratteristico e turistico, di cui sicuramente saprete piu' di me e che, onestamente, non mi ha impressionato gran che. Non in se per se, almeno: carino nel complesso, con molti scorci incantevoli ed edifici molto belli, ma niente di impressionante. Piu' caratteristiche le strade che abbiamo attraversato per raggiungere Montmartre. Il quartiere maghrebino, in cui il nostro albergo di trova, con i venditori di pannocchie: girano con carrelli del supermercato che hanno un braciere all'interno, generalmente fatto con un bidone metallico, e una gratella su cui posano le pannocchie. Sono tutti uguali: probabilmente lavorano in franchising. E folle d'uomini, con alcuni bambini (maschi) mescolati agli adulti, che occupano i marciapiedi senza far niente, eccettuati quelli che vendono camice o iphone. Poche le donne, anche se forse contando pure quelle sotto i teli neri simili a burka ma senza la fessura per gli occhi aumentano sensibilmente. E poi il quartiere a luci rosse, che fa capire che buffonata sia Soho: cinema, DVD shops, sexy shops, spettacoli dal vivo, il museo dell'erotismo, una fila interminabile di attivita' su ambo i lati del boulevard, fino ad arrivare al Moulin Rouge. Pezzo indimenticabile, che meriterebbe d'essere comprato per farlo vedere agli amici: un dildo in silicone a forma di Tour Eiffel. E poi il quartiere africano, dove l'unica attivita' commerciale pare essere il parrucchiere: una sfilata di negozi per acconciature, extensions per unghie e parrucche posate su teste di manichino tutte uguali, tutte con la stessa espressione alienata. Qui anche i fast food ricordano incredibilmente Londra, e vien da pensare che forse forse, quando un inglese dice che il Regno Unito e' decaduto per colpa degli immigrati, non abbia poi tutti i torti. In un certo senso il concetto e' tutt'altro che sbagliato.
Dopo aver girato tutti questi quartieri, abbiamo scoperto che la nostra guida, comprata a Londra, ci metteva in guardia e suggeriva di evitarli perche' pericolosi. Ma la stessa guida avvisava di stare attenti alla pizza, perche' a Parigi non la sanno fare se non in pochissimi posti ed ovviamente costosissimi. Come se a Londra la pizza la sapessero fare e la vendessero economica.

Cio' che mi ha veramente colpito e' il diverso modo di vivere rispetto a Londra. Bambini che giocano a pallone nei giardini, che si rincorrono per le strade, madri che parlano ai figli e rispondono alle loro domande. Nel complesso una citta' piu' sporca di Londra, ma abitata da gente molto piu' pulita dei londinesi. Qui non c'e' nessuno che ti cammina dietro per raccogliere la spazzatura che lasci cadere per strada o abbandoni nei parchi. Ci sono i cestini e le persone si alzano dalla panchina su cui stanno sedute, camminano fino al cestino piu' vicino e ci buttano la loro spazzatura. C'e' molta piu' educazione.
Parigi non e' poi cosi' dissimile da una citta' italiana, forse in Italia siamo meno attenti a dove la nostra spazzatura finisce, ma c'e' un abisso fra Parigi e Londra. Nei prossimi post parlero' di cibo e parchi pubblici, postero' delle foto anche. Credo che veramente UK non sia parte d'Europa.

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