Monday 5 August 2013

Una serata alla Bahavarian Beerhouse

       Sabato ho passato la serata con un gruppo di italiani, messi insieme da due social forum per una uscita (una di molte) organizzate apposta per conoscere nuove persone (cosa che gli inglesi non fanno ed addirittura troverebbero sospetta se glielo proponi) e reincontrare chi gia' si conosceva. Insomma, giusto per spendere un po' di tempo con persone con le quali la comunicazione e' piu' semplice. O per lo meno dovrebbe essere, ma non sempre lo e', purtroppo.
        Il locale scelto, la Bahavarian Beerhouse, lo ricordavo meno rumoroso, ma ci ero stato solo una volta precedentemente e magari ero capitato in una serata piu' tranquilla del normale. Questa volta il nostro gruppo di una quindicina di persone, arrivato li' dopo il pomeriggio passato al The Geffrye Museum, si e' trovato circondato da gruppi di inglesi, un paio li' per festeggiare il compleanno, uno per una festa (?) in maschera ed un altro per uno "Stag Do" party, ovvero un addio al celibato.
      Solo servizio al tavolo, alla Bahavarin Beerhouse, cosi' le cameriere non hanno i clienti tra i piedi alla mescita delle birre. E il nostro tavolo era servito da una cameriera (greca) con le tette che erano li' li' per esploderle fuori dal bustino. A parte che nel tentativo di ottenere una mancia ci si strusciava addosso ad ogni passaggio, e che quando veniva a prendere le ordinazioni ci piazzava le tette in faccia, ma se noi facevamo tanto di guardarla negli occhi lei diceva, candida candida: "No, caro, le mie tette sono piu' in basso." Qualcuno del gruppo e' stato visto comprare birre in boccali da 2 pinte che non avevano nessuna intenzione di bere.
       Beh, noi abbiamo trascorso la serata bevendo e mangiando e parlando, o per meglio dire urlando, al punto che quando ho lasciato il locale ero rauco. Ma fra gli inglesi che urlavano e un musicista che cantava canzoni bavaresi con l'amplificatore al massimo, non si poteva comunicare in altro modo che urlando. Alcuni aeroplanini di carta fatti con pagine del menu' sono cominciati a planare fra gli avventori, ad un certo punto della serata, mentre le urla delle persone agli altri tavoli subivano un deciso crescendo, fra birra bevuta dalle scarpe e cori di "Shame shame shame" (sul tune del nostro "scemo scemo scemo"), che non avrebbero avuto niente di strano non fosse che erano indirizzati ad un poveretto che, sedutosi troppo in punta ad una panca, l'aveva ribaltata, e che sono andati avanti per 10 minuti buoni senza interruzioni. Ho visto solo un paio di ubriachi (ma era ancora presto): un ragazzo in kilt scozzese che e' stato riaccompagnato a casa (?) con lo sballo allegro da un paio di amici, ed un altro che quando me ne sono andato se ne stava ancora seduto su una panca per lo piu' ignorato dagli amici e in preda dello sballo triste.
       Il pezzo forte, pero', e' stato nel gruppo dello Stag do party. Dopo aver dovuto subire la cameriera greca che gli scriveva in faccia "Almost married" (e fin qui posso capire che non abbia protestato anche perche' aveva il naso ficcato praticamente fra le tette della tipa), il futuro sposo ha dovuto poi sottoporsi a quanto potete vedere nelle foto, compreso ballare con un ragazzo di un altro gruppo (e qui la cameriera non c'era piu', quindi mi resta un po' piu' arduo comprendere come ci si possa far umiliare in questo modo).




      Comunque, contento lui...

      Rientrando a casa per entrare nella tube abbiamo dovuto aprirci un varco in un flusso contrario di persone: per mezza Londra la serata cominciava quando per noi stava finendo.

4 comments:

  1. Fantastico!
    E' giusto scrivere un resoconto per immortalare certe.. ehm.. certi ricordi.
    Faro' un rimando a questo articolo dal mio blogghetto :)
    Grazie Bisanzio (sei su Feisbuc?) e alla prossima!

    ilbrugno

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  2. Niente Facebook. Resistenza ad oltranza.

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  3. Ti ho linkato qui:

    http://ennesimotentativo.com/2013/08/08/diario-di-una-settimana-da-expats-4/

    Ciao! :)

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  4. Grazie del link, anche se ci ero gia' arrivato tramite le traffic sources. Ho dato un'occhiata veloce al post ma non ho ancora avuto tempo di rispondere.

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